Voto di fiducia parlamentare su oscene norme contro boschi e fauna selvatica.
E’ un pessimo periodo, grazie a una pessima classe politica, per i boschi e la fauna selvatica del povero Bel Paese.
Si avvicinano le elezioni europee e le cambiali elettorali vanno all’incasso.
Il 28 settembre è stato approvato dall’aula del Senato della Repubblica il disegno di legge “Conversione in legge del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 104, recante disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici”.
94 voti a favore, 49 voti contrari e un astenuto.
Ora il provvedimento passa all’esame della Camera dei Deputati.
Il decreto-legge 10 agosto 2023, n. 104 riguarda norme per la tutela degli utenti dei servizi di trasporto, materie economiche e finanziarie, nonché investimenti in settori strategici.
I boschi e la caccia c’entrano come i cavoli a merenda, ma si avvicinano le elezioni europee e le forze politiche di centro-destra che sostengono il Governo Meloni vogliono ingraziarsi gli imprenditori e progettisti del settore forestale e il mondo venatorio (circa 470 mila cacciatori), tanto per cambiare.
I boschi attualmente oggetto di tutela anche con singoli provvedimenti di individuazione ministeriale o regionale (artt. 136 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) non vedrebbero più gli interventi di taglio assoggettati alla necessità dell’autorizzazione paesaggistica (art. 146 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), ma sarebbero gestiti come quelli tutelati con il vincolo paesaggistico discendente dalla legge (art. 142, comma 1°, lettera g, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.): in sostanza, per “incentivare e sviluppare le potenzialità della filiera nazionale foresta – legno e … favorire il riposizionamento strategico delle aziende italiane rispetto alla concorrenza dei mercati esteri”, sarebbero esentati dall’obbligo di preventiva autorizzazione paesaggistica tutti gli interventi di “taglio colturale, la forestazione, la riforestazione, le opere di bonifica, antincendio e di conservazione da eseguirsi nei boschi e nelle foreste … , purché previsti ed autorizzati in base alla normativa in materia” (art. 149, comma 1°, lettera c, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Per la felicità delle aziende produttrici di energia da biomasse legnose, uno scandaloso passo indietro nella salvaguardia dei boschi in un momento di crisi ambientale determinata dai cambiamenti climatici, proprio quando sono sempre più ridotti nei fatti gli ordinari controlli ambientali e i tagli illeciti sono ampiamente diffusi quanto sanzionati in modo penosamente insufficiente, poche migliaia di euro per danni ambientali spesso non ripristinabili.
A puro titolo di esempio, basti pensare che nel solo periodo gennaio – ottobre 2022 i Carabinieri Forestale di Siena hanno svolto oltre 500 verifiche in materia, irrogando ben 319 sanzioni amministrative per complessivi 353 mila euro ed effettuando 19 comunicazioni di reato relative a 25 soggetti all’Autorità giudiziaria competente: oltre il 63% dei controlli effettuati ha evidenziato situazioni irregolari.
Inoltre, non bastano gli aumenti dei fondi pubblici elargiti alle associazioni venatorie stabiliti con la legge di stabilità 2023, ora, attraverso alcuni emendamenti, si cerca di depenalizzare l’uso del piombo nei pallini da caccia nelle zone umide, diminuendone anche l’ambito territoriale di applicazione, di annacquare pareri obbligatori (art. 18 della legge n. 157/1992 e s.m.i.) dell’I.S.P.R.A. sui calendari venatori annuali, introducendo un parere del Comitato tecnico Faunistico Venatorio nazionale composto in gran parte da esponenti delle associazioni venatorie, di consentire alle Regioni e Province autonome di ampliare le specie faunistiche oggetto di caccia.
E’ bene che i cittadini italiani conoscano tali squallide iniziative ai danni del patrimonio ambientale e faunistico.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico auspica che la Camera dei Deputati abbia un vero e proprio sussulto di legalità ambientale e espunga dal testo in esame norme tanto spurie quanto deleterie e illegittime, visto che la stessa Corte costituzionale (sentenza n. 22/2012) ha affermato che la conversione in legge deve necessariamente considerare il vincolo costituzionale dell’omogeneità delle modifiche apportate dal Parlamento al testo del decreto-legge, pena l’illegittimità dell’intera legge di conversione.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto L.A.C., per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)






Al diavolo non ci puoi mica tagliar le corna. Non e’ che se cambi il colore della Ferrari questa vince. La dx e’ questa qui !!
Apprezzo molte iniziative del GrIG, ma non sono d’accordo con la posizione sulla gestione dei boschi (come non sono stato d’accordo sulla vicenda Marganai), ove le autorizzazioni riferite alle zone vincolate ai sensi dell’art. 136 andrebbero a costituire un semplice appesantimento burocratico a carico delle Soprintendenze, come accadde già con la gestione del Decreto Galasso. I boschi sono in forte espansione naturale ed il prelievo della massa legnosa per scopi economici è nettamente inferiore al suo incremento su base annua. E’ bene invece che le Soprintendenze si dedichino con ogni sforzo, anche in ragione della limitatezza del personale che vi lavora, ad altri guasti del territorio in corso riguardanti gli impianti eolici e fotovoltaici, come stanno tentando di fare, talora proponendo nuovi vincoli paesaggistici (vedi le proposte della Soprintendenza dell’Etruria meridionale nel Lazio).
i boschi italiani in espansione sono in gran parte “macchia mediterranea” e i provvedimenti di individuazione ministeriali o regionali ai sensi dell’art. 136 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. generalmente vanno a tutelare aspetti specifici e peculiari di carattere estetico-ambientale, che non vengono minimamente presi in considerazione nei piani di gestione forestale.
I boschi non sono “coltivazioni di alberi”, come vorrebbe una visione forestale produttivistica sempre diffusa.
Il ruolo delle strutture centrali e periferiche del Ministero della Cultura è tutelare energicamente il patrimonio ambientale e culturale italiano, boschi compresi, non solo quello più vicino al nostro sentire soggettivo.
Stefano Deliperi
I riferimenti alla macchia mediterranea non mi sembrano felici, nel senso che i boschi stanno riconquistando spontaneamente i terreni che gli furono strappati per far posto ad attività agricole, interessando le varie fasce fitoclimatiche ove, oltre alla macchia mediterranea, assistiamo alla formazione di boschi caratterizzati da altri tipi fisionomici. Vorrei evidenziare che molti vincoli furono decretati negli anni ’50 con il chiaro intento di impedire le lottizzazioni nei boschi, come pure citerei il caso emblematico del Comune di Assisi, interamente vincolato negli anni 50, ove poi abbiamo assistito nei decenni successivi a veri e propri stravolgimenti territoriali con costruzione di superstrade, zone industriali, nuove aree urbane, mentre l’unico elemento che ha mantenuto la sua originaria connotazione, oltre al centro storico, è stato il bosco. Le norme in ambito forestale derivanti dal noto R.D. 3267/1923 sono decisamente improntate alla salvaguardia del patrimonio forestale nazionale ed è sbagliato confondere i tecnici forestali con i “coltivatori di alberi”. Nella mia pluridecennale attività lavorativa mi sono occupato anche di pianificazione forestale, individuando aree integrali, zone ad evoluzione naturale, boschi di protezione, boschi ad uso didattico-ricreativo, ecc, oltre che a boschi con finalità produttive. Ciò non significa che tutto vada bene, come sto sostenendo in diverse sedi per evitare ad esempio di operare in bosco durante il periodo della fase riproduttiva della fauna selvatica e per favorire la certificazione forestale. Speriamo di trovare punti di incontro su questo importante argomento.
Maurizio Conticelli, dottore forestale in pensione
Gradirei sottoscrivere il mio commento con Maurizio Conticelli, dottore forestale e non come AdT Orvieto con i quali comunque collaboro attivamente su molti fronti (gestione dei rifiuti, energie da fonti rinnovabili, verde urbano, parchi, biodiversità, ecc.). Grazie
da Il Fatto Quotidiano, 29 settembre 2023
Fdi toglie i vincoli ai tagli boschivi con un emendamento. L’accusa: “Regalo alla filiera del legno”. Bonelli: “Golpe contro la natura”. (Ludovica Jona): https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/09/29/fdi-toglie-i-vincoli-ai-tagli-boschivi-con-un-emendamento-laccusa-regalo-alla-filiera-del-legno-bonelli-golpe-contro-la-natura/7307571/
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da Today, 29 settembre 2023
Meno vincoli sulle aree verdi: perché tagliare gli alberi sarà più facile.
Un emendamento al decreto Asset presentato da Fratelli d’Italia riduce le zone dove, per intervenire, serve una doppia autorizzazione. I Verdi: “Golpe alla natura”, Fdi: “Solo sburocratizzazione”: https://www.today.it/attualita/decreto-asset-meno-vincoli-taglio-aree-verdi.html
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da Il Dubbio, 28 settembre 2023
Dl asset: Floridia (Avs), ‘norme contro ambiente e animali nel silenzio assordante di Pichetto’: https://www.ildubbio.news/adnkronos/dl-asset-floridia-avs-norme-contro-ambiente-e-animali-nel-silenzio-assordante-di-pichetto-x9grmear
Ora tante nuove Marganai. Dove prima c’era il doppio vincolo che ha impedito il massacro di alcune foreste storiche ora questo sarà possibile per la gioia e le tasche degli interessati a spese del popolo sardo e della sua terra come nell’ottocento del millennio passato…
..a spese di tutta l’Italia e di tutto il popolo italiano.
Stefano Deliperi
La situazione è molto grave. Si può fare qualcosa, magari facendo ricorso alla Corte costituzionale?
Lucia Borroni
un’associazione ambientalista non può far direttamente ricorso alla Corte costituzionale.
da Nove da Firenze, 30 settembre 2023
Lavori forestali con meno burocrazia: via il vincolo paesaggistico: https://www.nove.firenze.it/lavori-forestali-con-meno-burocrazia-via-il-vincolo-paesaggistico.htm
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da Alghero Live, 30 settembre 2023
“Voto di fiducia parlamentare su oscene norme contro boschi e fauna selvatica”: https://algherolive.it/2023/09/30/voto-di-fiducia-parlamentare-su-oscene-norme-contro-boschi-e-fauna-selvatica/
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da Il Manifesto Sardo, 30 settembre 2023
Voto di fiducia parlamentare su oscene norme contro boschi e fauna selvatica: https://www.manifestosardo.org/voto-di-fiducia-parlamentare-su-oscene-norme-contro-boschi-e-fauna-selvatica/#more-35902
https://greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/caccia-il-governo-meloni-dichiara-guerra-alla-biodiversita/
Ma Mattarella, riesce a dare un segnale di esistenza al Colle? Non puo’ dargliele tutte per buone queste vigliaccate, fatte da un governo e un parlamento di cialtroni lobbysti e lobotomizzati !