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La Commissione europea intervenga contro le folli previsioni di piani di abbattimento della fauna selvatica.  Facciamo tutti la nostra parte: no al Far West calibro 12 in Italia!  


Lupo europeo (Canis lupus)

la petizione No al Far West calibro 12 in Italia si firma qui

La legge 29 dicembre 2022, n. 197Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica ed entra in vigore il 2 gennaio 2023.

Fenicottero rosa (Phoenicopter roseus)

I folli piani di abbattimento delle specie faunistiche.

Fra le tante previsioni, contiene, purtroppo, anche le assurde disposizioni (art. 1, commi 447° e 448°) che consentono alle Regioni e alle Province autonome di approvare piani di abbattimento di qualsiasi specie di fauna selvatica – anche quelle in regime di protezione assoluta[1] – anche nelle aree naturali protette e nelle zone urbane, in qualsiasi periodo dell’anno. Per giunta, a livello nazionale è prevista anche l’approvazione di un piano straordinario di abbattimenti di durata quinquennale.  

Tutti i piani di abbattimento non saranno basati su alcun parere tecnico-scientifico, dato che l’I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) verrà coinvolto solo per pareri obbligatori, ma non vincolanti.

In pratica, saranno le richieste provenienti da amministratori locali o regionali, desiderosi di compiacere le parti più retrive del proprio elettorato, a decidere di far fuori Lupi e Orsi.  

Le richieste più ottuse abbondano, come quella recentemente avanzata da 19 sindaci piemontesi di poter sparare al Lupo cattivo.  Senza pensare nemmeno che è il Lupo il principale fattore di contenimento del Cinghiale, individuato quale principale pericolo per i danni arrecati in agricoltura e alla circolazione stradale, senza averne realistiche stime sulla consistenza e sull’entità dei danni effettivi e, soprattutto, senza voler neppure considerare che l’aumento della presenza del Cinghiale è dovuto a cause umane, quali le ripetute immissioni pluridecennali a fini venatori di esemplari del Cinghiale europeo (ben più grande e prolifico degli autoctoni Cinghiali maremmano e sardo) e la sistematica presenza di discariche abusive nelle aree urbane periferiche, autentica fonte di cibo facile per l’Ungulato.

Le denunciate violazioni della normativa comunitaria.

La direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali protegge rigorosamente tutte le specie animali rientranti negli Allegati II e IV, così come la direttiva n. 09/147/CE sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica tutela tutte le specie avifaunistiche di cui all’Allegato I, misure di difesa ribadite dalla Convenzione internazionale di Berna (19 settembre 1979), recepita in Italia con la legge n. 503/1981.

Recentemente proprio il Comitato permanente della Convenzione internazionale di Berna ha respinto decisamente la richiesta di declassare il livello massimo di protezione del Lupo.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), raccogliendo numerose richieste provenienti da cittadini e comitati locali, ha inoltrato (2 gennaio 2023) un puntuale ricorso alla Commissione europea e al Parlamento europeo affinchè valutino i nuovi piani di abbattimento della fauna selvatica previsti dalla legge n. 197/2022 e la relativa rispondenza o meno alla normativa comunitaria sulla salvaguardia della fauna selvatica.

In caso di riscontrato contrasto, il GrIG ha chiesto l’apertura di una procedura di infrazione, ai sensi dell’art. 258 del Trattato UE (TFUE, versione unificata): qualora lo Stato membro non si adegui ai “pareri motivati” comunitari, la Commissione  può inoltrare ricorso alla Corte di Giustizia europea, che, in caso di violazioni del diritto comunitario, dispone sentenza di condanna che può prevedere una sanzione pecuniaria (oltre alle spese del procedimento) commisurata alla gravità della violazione e al periodo di durata.

Le sanzioni pecuniarie conseguenti a una condanna al termine di una procedura di infrazione sono state fissate recentemente dalla Commissione europea con la Comunicazione Commissione SEC 2005 (1658): la sanzione minima per l’Italia è stata determinata in 9.920.000 euro, mentre la penalità di mora può oscillare tra 22.000 e 700.000 euro per ogni giorno di ritardo nel pagamento, in base alla gravità dell’infrazione. L’esecuzione delle sentenze della Corte di Giustizia per gli aspetti pecuniari avviene molto rapidamente: la Commissione europea decurta direttamente i trasferimenti finanziari dovuti allo Stato membro condannato: in Italia gli effetti della sanzione pecuniaria vengono scaricati sull’Ente pubblico territoriale o altra amministrazione pubblica responsabile dell’illecito comunitario (art. 16 bis della legge n. 11/2005 e s.m.i.).

Attualmente sono ben 82 le procedure di infrazione aperte dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia, di queste 16 in materie ambientali.

Orso bruno (Ursus arctos)

Le azioni per la difesa della fauna selvatica.

Oltre ad aver provveduto all’invio del ricorso, il GrIG, sottolineando l’importanza del coinvolgimento quanto più ampio, mette a disposizione di singoli cittadini, associazioni, comitati un fac simile di ricorso da completare e inviare alle Istituzioni europee.   Il fac simile può essere richiesto all’indirizzo di posta elettronica grigsardegna5@gmail.com.

Inoltre, il GrIG promuove una petizione popolare indirizzata alla Commissione europea, al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida finalizzata alla radicale modifica di previsioni normative che rischiano soltanto di portare pericoli alla consistenza di specie faunistiche rare e fondamentali per gli habitat italiani (Lupo, Orso), di creare evidenti e intuitivi rischi per la sicurezza pubblica nelle nostre città e nei nostri paesi, prevedendo addirittura le ipotesi di abbattimento nelle aree naturali protette e in ogni periodo dell’anno, con pesanti riflessi negativi sulla riproduzione delle specie faunistiche e, non ultimo, sulle attività turistiche nelle aree d’interesse naturalistico e paesaggistico.

E’ ora che cittadini, associazioni, comitati, opinione pubblica respingano un assurdo tentativo di trasformare ambiente, paesi e città in un Far West calibro 12.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

 la petizione si firma qui


[1] ai sensi dell’art. 2 della legge n. 157/1992 e s.m.i. sono specie particolarmente protette:

a) mammiferi: Lupo (Canis lupus), Sciacallo dorato (Canis aureus), Orso (Ursus arctos), Martora (Martes martes), Puzzola (Mustela putorius), Lontra (Lutra lutra), Gatto selvatico (Felis sylvestris), Lince (Lynx lynx), Foca monaca (Monachus monachus), tutte le specie di Cetacei (Cetacea), Cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus), Camoscio d’Abruzzo (Rupicapra pyrenaica);

b) uccelli: Marangone minore (Phalacrocorax pigmeus), Marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis), tutte le specie di Pellicani (Pelecanidae), Tarabuso (Botaurus stellaris), tutte le specie di Cicogne (Ciconiidae), Spatola (Platalea leucorodia), Mignattaio (Plegadis falcinellus), Fenicottero (Phoenicopterus ruber), Cigno reale (Cygnus olor), Cigno selvatico (Cygnus cygnus), Volpoca (Tadorna tadorna), Fistione turco (Netta rufina), Gobbo rugginoso (Oxyura leucocephala), tutte le specie di Rapaci diurni (Accipitriformes e falconiformes), Pollo sultano (Porphyrio porphyrio), Otarda (Otis tarda), Gallina prataiola (Tetrax tetrax), Gru (Grus grus), Piviere tortolino (Eudromias morinellus), Avocetta (Recurvirostra avosetta), Cavaliere d’Italia, (Himantopus himantopus), Occhione (Burhinus oedicnemus), Pernice di mare (Glareola pratincola), Gabbiano corso (Larus audouinii), Gabbiano corallino (Larus melanocephalus), Gabbiano roseo (Larus genei), Sterna zampenere (Gelochelidon nilotica), Sterna maggiore (Sterna caspia), tutte le specie di Rapaci notturni (Strigiformes), Ghiandaia marina (Coracias garrulus), tutte le specie di Picchi (Picidae), Gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax);

c) tutte le altre specie che direttive comunitarie o convenzioni internazionali o apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri indicano come minacciate di estinzione.

Cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus)

questo è il testo della petizione popolare No al Far West calibro 12 in Italia.

Alla Commissione Europea,

al Presidente del Consiglio dei Ministri,

al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica,

al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste,

Egregia Commissione, Signora Presidente del Consiglio, Signori Ministri,

la legge n. 197 del 2022 (art. 1, commi 447-448) ha previsto l’adozione di piani di abbattimento della fauna selvatica da parte delle Regioni e delle Province autonome e di un piano straordinario nazionale di abbattimenti faunistici in assenza di un parere tecnico-scientifico vincolante da parte dell’I.S.P.R.A.

Tali piani di abbattimento faunistico dovrebbero essere predisposti per la tutela della biodiversità, per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali e ittiche e per la tutela della pubblica incolumità e della sicurezza stradale.

Al di là di generiche assicurazioni che indicano la finalità di detti piani nella crescente presenza e danni all’agricoltura del Cinghiale, tuttora non ufficialmente calcolati o stimati, tali piani di abbattimento potranno riguardare qualsiasi specie faunistica, anche quelle rientranti nel regime di tutela assoluta (es. Orso, Lupo) da parte delle direttive n. 92/42/CEE (Allegati II e IV) sulla salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali, la fauna e la flora e n. 09/147/CE (Allegato I) sulla tutela dell’avifauna selvatica, nonché della Convenzione internazionale di Berna (1979), esecutiva in Italia con la legge n. 503/1981.

Inoltre, i piani di abbattimento potranno avere esecuzione anche nelle aree naturali protette, anche nelle zone urbane, con l’intuitivo grave pericolo per la sicurezza pubblica derivante dall’uso di armi da fuoco nei centri abitati, in qualsiasi periodo dell’anno, con i conseguenti gravissimi riflessi sulle fasi riproduttive delle popolazioni faunistiche e, non ultimo, sulle attività turistiche nelle aree d’interesse naturale.

Pertanto, i sottoscritti cittadini

CHIEDONO

– alla Commissione Europea di valutare ai sensi dell’art. 258 del Trattato UE (TFUE, versione consolidata) il rispetto del diritto comunitario da parte della previsione normativa dei suddetti piani di abbattimento;

– al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste l’adozione degli opportuni provvedimenti perché vengano modificate le disposizioni normative, eliminando la possibilità di abbattimento di specie faunistiche protette, di attuazione di detti piani nelle aree naturali protette, nelle aree urbane, nei periodi di chiusura della caccia.

Si ringrazia per l’attenzione.

La Nuova Sardegna, 3 gennaio 2023
Cinghiale (Sus scrofa meridionalis)

(foto P.F., J.I., S.D., archivio GrIG)

  1. Roberto Gallocchio
    gennaio 2, 2023 alle 1:32 am

    Vi ringrazio per la vostra pronta e approfondita iniziativa a cui aderisco assolutamente!
    L’arroganza del mondo venatorio, una minoranza di cittadini violenti, deve essere fermata, purtroppo hanno rappresentati al potere , oggi più di ieri

  2. Giuseppe Campagnari
    gennaio 2, 2023 alle 10:15 am

    Come possiamo sottoscrivere la petizione contro la caccia in città e nelle aree protette.
    GCampagnari
    Verona

  3. gennaio 2, 2023 alle 3:05 PM

    A.N.S.A. – Natura, 2 gennaio 2023
    Manovra: “abbattimenti far west”, ricorso e petizione.
    Ambientalisti, appello a commissione europea e a premier Meloni. (https://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/natura/2023/01/02/manovra-abbattimenti-far-west-ricorso-e-petizione_15e2e17d-6175-4e07-a605-a35ed0f24f37.html)

    CAGLIARI, 02 GEN – “La Commissione europea intervenga contro le previsioni di piani di abbattimento della fauna selvatica”.
    È l’allarme lanciato dall’associazione Gruppo d’intervento giuridico (Grig). Lo slogan: “Facciamo tutti la nostra parte: no al Far West calibro 12 in Italia!”.
    Oltre ad aver inviato un reclamo gli ambientalisti mettono a disposizione di singoli cittadini, associazioni, comitati un fac-simile di ricorso da completare e inviare alle istituzioni europee.

    Inoltre, il Grig promuove una petizione popolare indirizzata alla Commissione europea, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

    Obiettivo: modificare le previsioni normative che rischiano – spiega Grig – “soltanto di portare pericoli alla consistenza di specie faunistiche rare e fondamentali per gli habitat italiani (lupo, orso), di creare evidenti e intuitivi rischi per la sicurezza pubblica nelle nostre città e nei nostri paesi, prevedendo addirittura le ipotesi di abbattimento nelle aree naturali protette e in ogni periodo dell’anno, con pesanti riflessi negativi sulla riproduzione delle specie faunistiche e, non ultimo, sulle attività turistiche nelle aree d’interesse naturalistico e paesaggistico”.

    Tutti i piani di abbattimento – avvertono gli ecologisti – non saranno basati su alcun parere tecnico-scientifico, dato che l’Ispra. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) verrà coinvolto solo per pareri obbligatori, ma non vincolanti. “Le richieste più ottuse abbondano – attacca Grig – come quella recentemente avanzata da 19 sindaci piemontesi di poter sparare al lupo cattivo. Senza pensare nemmeno che è il lupo il principale fattore di contenimento del cinghiale, individuato quale principale pericolo per i danni arrecati in agricoltura e alla circolazione stradale, senza averne realistiche stime sulla consistenza e sull’entità dei danni effettivi e, soprattutto, senza voler neppure considerare che l’aumento della presenza del cinghiale è dovuto a cause umane”.

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    da Sky TG 24, 2 gennaio 2023
    Manovra: “abbattimenti far west”, ricorso e petizione: https://tg24.sky.it/cagliari/2023/01/02/manovra-abbattimenti-far-west-ricorso-e-petizione

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    da L’Eco di Bergamo, 2 gennaio 2023
    Manovra: “abbattimenti far west”, ricorso e petizione: https://www.ecodibergamo.it/stories/ambiente-e-energia/manovra-abbattimenti-far-west-ricorso-e-petizione_1447996_11/

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    da L’Alto Adige, 2 gennaio 2023
    Manovra: “abbattimenti far west”, ricorso e petizione: https://www.altoadige.it/ambiente-ed-energia/manovra-abbattimenti-far-west-ricorso-e-petizione-1.3392542

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    da Il Manifesto Sardo, 2 gennaio 2023
    No al Far West calibro 12: https://www.manifestosardo.org/no-al-far-west-calibro-12/

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    da Sardegnagol, 2 gennaio 2023
    Fauna selvatica, GRiG: “La Commissione UE intervenga contro i piani di abbattimento”: https://www.sardegnagol.eu/fauna-selvatica-grig-la-commissione-ue-intervenga-contro-i-piani-di-abbattimento/

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    da Casteddu online, 2 gennaio 2023
    “No al Far West calibro 12 in Italia, l’UE intervenga contro i folli piani di abbattimento della fauna”.
    L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico, raccogliendo numerose richieste provenienti da cittadini e comitati locali, ha inoltrato oggi un ricorso alla Commissione europea e al Parlamento europeo affinchè valutino i nuovi piani di abbattimento della fauna selvatica previsti dalla legge n. 197/2022 e la relativa rispondenza o meno alla normativa comunitaria sulla salvaguardia della fauna selvatica: https://www.castedduonline.it/no-al-far-west-calibro-12-in-italia-lue-intervenga-contro-i-folli-piani-di-abbattimento-della-fauna/

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    da Alguer.it, 2 gennaio 2023
    Piani fauna selvatica: «sarà un far west».
    La Commissione europea intervenga contro le folli previsioni di piani di abbattimento della fauna selvatica è l´appello di Grig che promuove anche una petizione popolare: https://www.alguer.it/notizie/n.php?id=171890

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    da Alghero Live, 2 gennaio 2023
    No al Far West calibro 12 in Italia! La Commissione europea intervenga contro le folli previsioni dei piani di abbattimento: https://algherolive.it/2023/01/02/no-al-far-west-calibro-12-in-italia-la-commissione-europea-intervenga-contro-le-folli-previsioni-dei-piani-di-abbattimento/

    • gennaio 5, 2023 alle 12:55 PM

      da La Nuova Sardegna, 3 gennaio 2023
      Ambiente. Il piano di abbattimenti è legge, il Grig: «È un far west calibro 12».Il Gruppo d’intervento giuridico presenta un ricorso alla Commissione Ue. (Andrea Sini) (https://www.lanuovasardegna.it/regione/2023/01/03/news/il-piano-di-abbattimenti-e-legge-il-grig-e-un-far-west-calibro-12-1.100216943)

      Sassari «No al Far West calibro 12 in Italia, la Commissione europea intervenga per fermare i folli piani di abbattimento delle specie faunistiche». Ieri è entrata ufficialmente in vigore la legge 29 dicembre 2022, n. 197 (“Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”), con al suo interno i nuovi piani di abbattimento della fauna selvatica, e nella stessa giornata l’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico (Grig), ha inoltrato un ricorso alle istituzioni continentali.

      La norma L’articolo 1 (commi 447 e 448), prevede che Regioni e Province autonome possano approvare piani di abbattimento di qualsiasi specie di fauna selvatica – anche quelle in regime di protezione assoluta – anche nelle aree naturali protette e nelle zone urbane, in qualsiasi periodo dell’anno. tra gli obiettivi annunciati, migliorare la gestione del patrimonio zootecnico, tutelare il suolo, per motivi sanitari, selezione biologica, la tutela delle produzioni zoo-agroforestali e ittiche, per la tutela della pubblica incolumità e della sicurezza stradale.

      Le contestazioni Il Grig punta i piedi. «I piani di abbattimento – dice il presidente Stefano Deliperi – non saranno basati su alcun parere tecnico-scientifico, dato che l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) verrà coinvolto solo per pareri obbligatori, ma non vincolanti. In pratica, saranno le richieste provenienti da amministratori locali o regionali, desiderosi di compiacere le parti più retrive del proprio elettorato, a decidere di far fuori lupi e orsi. Senza pensare nemmeno che è il lupo il principale fattore di contenimento del cinghiale, individuato quale principale pericolo per i danni arrecati in agricoltura e alla circolazione stradale, senza averne realistiche stime sulla consistenza e sull’entità dei danni effettivi e, soprattutto, senza voler neppure considerare che l’aumento della presenza del cinghiale è dovuto a cause umane, quali le ripetute immissioni pluridecennali a fini venatori di esemplari del cinghiale europeo (ben più grande e prolifico degli autoctoni cinghiali maremmano e sardo) e la sistematica presenza di discariche abusive nelle aree urbane periferiche, autentica fonte di cibo facile per l’ungulato. Per giunta, a livello nazionale è prevista anche l’approvazione di un piano straordinario di abbattimenti quinquennale».

      Il ricorso Secondo il Gruppo d’intervento giuridico la norma viola la normativa comunitaria ed è su queste basi che ha presentato ricorso alla Commissione e al Parlamento europeo. È stata inoltre aperta una petizione popolare indirizzata anche alla presidente del Consiglio, al ministro dell’Ambiente e a quello dell’Agricoltura. «La direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali – sottolinea Deliperi – protegge rigorosamente tutte le specie animali rientranti negli Allegati II e IV, così come la direttiva n. 09/147/CE sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica tutela tutte le specie avifaunistiche di cui all’Allegato I, misure di difesa ribadite dalla Convenzione internazionale di Berna (19 settembre 1979), recepita in Italia con la legge n. 503/1981. Recentemente proprio il Comitato permanente della Convenzione internazionale di Berna ha respinto decisamente la richiesta di declassare il livello massimo di protezione del lupo».

  4. Maria Francesca Pizzinali
    gennaio 2, 2023 alle 5:52 PM

    Un paese civile non attua questi provvedimenti vergognosi. In un futuro non troppo lontano si saranno estinti tutti gli animali, con ciò sarà la fine della vita sul pianeta

  5. Stefano
    gennaio 2, 2023 alle 6:36 PM

    Questa legge è quanto di peggio ci si potesse aspettare. La prima volta che ne ho sentito parlare ho pensato a uno scherzo, una fake, non avrei mai creduto che si potesse arrivare a tanto. Ho già firmato la petizione. Grazie GrIG.

  6. Michele
    gennaio 3, 2023 alle 8:03 am

    Firmerò sicuramente

  7. rosalba esperiani
    gennaio 3, 2023 alle 10:47 am

    Aderisco assolutamente.Grazie
    come devo fare?

  8. gennaio 3, 2023 alle 5:54 PM

    Giù le mani dagli Animali

  9. Fabrzio
    gennaio 3, 2023 alle 9:05 PM

    Sono d’accordo con la petizione!

  10. Gavino Meloni
    gennaio 4, 2023 alle 10:40 am

    Dopo aver firmato ho condiviso su facebook e su Whatsapp ma mi rispondono alcuni che non riescono a firmare. E’ possibile?

    • gennaio 4, 2023 alle 10:57 am

      ..stampano, firmano, scansiona o è spediscono. Oppure fanno la firma digitale e spediscono. Oppure ancora inseriscono la propria firma in formato immagine nel formato word, lo trasformano in formato pdf e spediscono 😉

  11. Simona Bertini
    febbraio 3, 2023 alle 10:19 am

    Molto bene. Mi piacerebbe poter utilizzare questa modalità di ricorso, se sussistono le condizioni, per denunciare gli abusi degli amministratori sul Verde urbano ed extraurbano, soprattutto stradale, come nel caso dello sterminio di pini sulla Sr429 Valdelsa da parte di Città metropolitana di Firenze, visto che gli Esposti in Procura vengono ignorati… E sarebbe anche interessante appurare la legittimità della legge che proibisce di ricostituire i filari lungo le strade extraurbane (il famoso divieto di ripiantare a meno di 6 metri dal bordo stradale).

  1. gennaio 2, 2023 alle 3:11 PM

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