Il Governo Draghi ha impugnato la legge regionale sarda scempia-coste.


Domus de Maria, Torre costiera di Piscinnì

Il Governo Draghi, nella seduta del 19 marzo 2021, ha deciso il ricorso per conflitto di attribuzioni (art. 127 cost.) avverso la legge regionale sarda n. 1/2021.

Dal comunicato stampa ufficiale del Governo italiano, 19 marzo 2021:

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, ha esaminato diciassette leggi delle Regioni e delle Province Autonome e ha deliberato:

  • di impugnare:
  • la legge della Regione Sardegna n. 1 del 18/01/2021, “Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed in materia di governo del territorio. Misure straordinarie urgenti e modifiche alle leggi regionali n. 8 del 2015, n. 23 del 1985 e n. 16 del 2017” in quanto numerose disposizioni si pongono in contrasto con la normativa statale in materia di tutela del paesaggio, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione, nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali contenute nella legge urbanistica n. 1150 del 1942 e nel Testo Unico dell’edilizia di cui al dPR n. 380 del 2001”.

E’ stata, quindi, accolta la richiesta inoltrata nel gennaio scorso (20 gennaio 2021) dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico odv (GrIG), inviata insieme alla petizione per la salvaguardia delle coste sarde,  per il mantenimento dei vincoli di inedificabilità costieri, i vincoli di inedificabilità nella fascia dei 300 metri dalla battigia marina, stabiliti dalle normative vigenti e dalla disciplina del piano paesaggistico regionale (P.P.R.), sottoscritta da più di 38.800 cittadini.

Stessa richiesta han fatto decine di semplici cittadini, grazie ad appositi moduli predisposti.

Una scelta per preservare il futuro, una scelta di civiltà.

Altro cemento sulle coste non vuol dire turismo, significa solo degrado ambientale e perdita di attrattiva.

Arbus, Dune di Piscinas

Questa legge scempia-coste, invece, moltiplica le volumetrie in zona costiera, in area agricola e nei centri storici, aumentando il rischio per l’incolumità pubblica con l’incentivazione delle residenze nei seminterrati, frutto della bulimìa cementizia di una politica tanto miope quanto deleteria, che vuol rendere la Sardegna un miserabile contenitore di metri cubi e poco più.

Lo chiamano “piano casa”, l’ennesimo, ma non c’entra nulla con l’autentico piano casa che negli anni ’50-’60 del secolo scorso fornì davvero una casa a milioni di Italiani dopo le devastanti distruzioni della II guerra mondiale.

Modena, INA Casa, Viale Storchi (1950)

Il testo approvato dal Consiglio regionale contiene norme, talune anche pasticciate e confuse, che consentono enormi aumenti volumetrici per le strutture ricettive situate oltre la fascia costiera dei 300 metri dalla battigia marina anche del 50%, variazioni di destinazione d’uso e incrementi volumetrici nelle aree agricole, una vera e propria compravendita di crediti volumetrici fra aziende ricettive, l’incremento degli utilizzi abitativi dei seminterrati, che tanti lutti hanno causato nelle troppe calamità innaturali che hanno afflitto la Sardegna a causa della cattiva gestione del territorio.

Il solo contentino della rinuncia agli incrementi volumetrici anche nella fascia di tutela integrale dei 300 metri dalla battigia marina è ben poca cosa, una foglia di fico.

Questo è solo un piano per la speculazione edilizia.

Il testo, infatti, è denso di illegittimità, non potendo la Regione autonoma della Sardegna eludere l’obbligo di pianificazione paesaggistica congiunta in tutta quella fascia costiera e nelle aree agricole tutelate con vincolo paesaggistico oggetto di singoli provvedimenti di individuazione (art. 136 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) ovvero di tutela discendente dalla legge (art. 142 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

Basti pensare che sono una sessantina i provvedimenti individuativi di aree costiere tutelate con vincolo paesaggistico lungo le coste sarde, andandone a tutelare circa il 75-80%.

La giurisprudenza costituzionale in materia è chiara e inequivocabile.

San Teodoro, Cala Girgolu, villa sul mare ampliata grazie alla legge regionale n. 4/2009 (c.d. piano casa)

Inoltre, l’ennesima illegittima proroga del c.d. piano casa (la legge regionale 24 giugno 2020, n. 17) è stata già oggetto di impugnazione da parte del Governo davanti alla Corte costituzionale (delibera Consiglio dei Ministri del 7 agosto 2020).

Eppure, oltre al pesante degrado della risorsa ambientale, che allontanerebbe parecchi turisti, basterebbe evidenziare in proposito il ridotto tasso di occupazione delle strutture: 22% per le strutture alberghiere e 9,1% per quelle extralberghiere (dati inferiori alla media italiana, ma in linea con quelli delle regioni competitor italiane: Sicilia, Puglia e Calabria).

I motivi risiederebbero nella forte stagionalità dei flussi, tipica del turismo marino-balneare. Basti pensare che le strutture vengono utilizzate per non più del 54% nel mese di agosto e solamente per l’1% nei mesi di gennaio e di dicembre (dati XXIV Rapporto Crenos sull’economia della Sardegna, 2017).

Alghero, Isola Piana

Non solo.

Il recente report della C.N.A., elaborato sui dati ISTAT, indica in ben 261.120 le “abitazioni vuote”, cioè il 28,2% del patrimonio edilizio complessivo e propone una soluzione intelligente sia in chiave turistica che per il contrasto al consumo del suolo: “la creazione di alberghi diffusi, alberghi residenziali e B&B, concepiti come sistema a rete a gestione centralizzata delle prenotazioni e dei servizi accessori (dalle pulizie, alla ristorazione, alle visite guidate, al noleggio di mezzi di trasporto, ecc.). Si tratta un modello di offerta ricettiva di recente diffusione in Italia ed Europa, tra l’altro riconosciuto in modo formale per la prima volta proprio in Sardegna con una normativa specifica del 1998, la cui particolarità consiste nell’offrire agli ospiti l’esperienza di vita in un autentico borgo storico o in un piccolo nucleo rurale, alloggiando in case e camere che distano non oltre 200 metri dal “cuore” dell’albergo diffuso, dove è situata la reception, gli ambienti comuni, l’area ristoro e tutti gli altri servizi che contraddistinguono l’ospitalità alberghiera”.

Il potenziale isolano è notevole e ben potrebbe rivitalizzare i tanti borghi semi-abbandonati: “nel 2018 i 14 alberghi diffusi e gli 80 alberghi residenziali, con una offerta complessiva di 14.278 posti letto (l’1,5% delle strutture e il 6,5% dei posti letto), hanno infatti accolto 192.756 arrivi e 1.182.513 presenze, pari rispettivamente all’8,1% degli arrivi e l’11% delle presenze complessivamente registrate in regione”.

Nuraghe e rottami

In realtà, per migliorare l’offerta turistica sembrano prioritarie altre iniziative, a iniziare dal radicale miglioramento dei collegamenti aerei e navali in regime di continuità territoriale o comunque attraverso meccanismi di abbattimento dei costi per i non residenti, continuando con una politica efficace delle aree naturali protette e dei beni culturali per ampliare offerta e stagione turistica (per esempio, l’istituzione del parco naturale della Giara in connessione con l’area archeologica di Barumini, itinerari eno-gastronomici e culturali locali), per finire con la promozione di veri e propri “pacchetti turistici” specifici per mète ed eventi (es. S. Efisio, Carnevale, Pasqua, Candelieri, turismo naturalistico, ciclo-turismo, ecc.) nell’ambito di una politica di promozione turistica degna di questo nome, cosa che la Sardegna non ha mai avuto.

La legge regionale scempia-coste è solo l’ultimo pessimo esempio di politica ambientale dell’Amministrazione Solinas, l’ennesima norma illegittima adottata per favorire interessi particolari: finirà davanti alla Corte costituzionale come già avvenuto per le leggi regionali sarde concernenti la privatizzazione strisciante delle spiagge mediante permanenza di chioschi e altre strutture balneari (la legge regionale 21 febbraio 2020, n. 3), l’ennesima illegittima proroga del c.d. piano casa (la legge regionale 24 giugno 2020, n. 17) e riguardo l’interpretazione autentica (legge regionale 13 luglio 2020, n. 21) che consentirebbe la riscrittura del piano paesaggistico regionale (P.P.R.) nelle sue parti fondamentali (fascia costiera, zone agricole, beni identitari).

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

ginepro, mare, cielo

La petizione per la salvaguardia delle coste sarde si firma qui http://chng.it/M4Kmxy7LtJ

La Nuova Sardegna, 21 marzo 2021

L’Unione Sarda, 21 marzo 2021
Cabras, Torre di S. Giovanni di Sinis

(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)

  1. Mara machtub
    marzo 20, 2021 alle 8:56 am

    E’ veramente gratificante iniziare la giornata con questa bella notizia!
    Buona Primavera a tutti.

  2. amico
    marzo 20, 2021 alle 9:56 am

    Ottima notizia. Speriamo decidano in fretta. IL problema è che tanti troppi Comuni continuano a dare concessioni anche in ragione della proroga del piano casa e in assenza di PUC approvato. Potrei fare esempi recentissimi. Ho provato in un caso a fare istanze di accesso, a informare la pianficazione urbanistica ma tutto tace. Quello che si ottiene è l’ostilità altrui se non di peggio. Quindi ad un certo punto uno si ferma. Con questo cosa voglio dire? Che vi è una complicità diffusa nel non rispettare le regole. Troppi soldi e troppi voti si muovono intorno al mattone.

  3. Cristiana Verazza
    marzo 20, 2021 alle 10:52 am

    Grazie al GriG, che come sempre, si batte contro le ingiustizie ambientali e non solo.

  4. marzo 20, 2021 alle 12:27 PM

    A.N.S.A., 20 marzo 2021
    Sardegna: Cdm impugna legge Regione su piano casa. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/03/19/sardegna-cdm-impugna-legge-regione-su-piano-casa_201f3c4f-d59f-464c-a0ac-044f69f088cc.html)

    Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare la legge della Regione Sardegna n. 1 del 18/01/2021, “Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed in materia di governo del territorio.

    Misure straordinarie urgenti e modifiche alle leggi regionali n. 8 del 2015, n. 23 del 1985 e n. 16 del 2017” in quanto numerose disposizioni si pongono in contrasto con la normativa statale in materia di tutela del paesaggio, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione, nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali contenute nella legge urbanistica n. 1150 del 1942 e nel Testo Unico dell’edilizia di cui al dPR n. 380 del 2001. Lo rende noto il comunicato stampa del Cdm.

    AMBIENTALISTI ESULTANO – “Una scelta per preservare il futuro, una scelta di civiltà”. Questa la reazione dell’associazione ambientalista Gruppo d’Intervento giuridico dopo la decisione del Governo di impugnare il Piano Casa della Sardegna diventato legge due mesi fa. “E’ stata accolta – scrive il presidente Stefano Deliperi in una nota – la richiesta del Grig trasmessa assieme alla petizione per la salvaguardia delle coste sarde, per il mantenimento dei vincoli di inedificabilità costieri stabiliti dalle normative vigenti e dal Ppr sottoscritta da quasi 40mila cttadini”. Inoltre, “il testo è denso di illegittimità, non potendo la Regione eludere l’obbligo di pianificazione paesaggistica congiunta in tutta quella fascia costiera e nelle aree agricole tutelate con vincolo paesaggistico”.

    Secondo la consigliera regionale dei Progressisti, Maria Laura Orrù, “cambia il governo ma non la sostanza, il tanto discusso piano casa è stato impugnato per grave incostituzionalità. La Giunta Solinas e la sua maggioranza prendano atto del fatto che non possono consentire una cementificazione selvaggia e irrispettoso del nostro territorio e dei nostri beni ambientali e paesaggistici. Dispiace perché la prepotenza e l’impreparazione di questa Giunta nell’affrontare il tema crea solo gravi danni ai cittadini sardi”. Per i deputati del Movimento Cinquestelle “c’era da aspettarselo”. Più volte, dice Paola Deiana, “abbiamo messo in guardia il Consiglio regionale, l’illegittimità era chiara, così come è palese che questo governo regionale di centrodestra non ne fa proprio una giusta”. Soddisfazione da parte del collega Mario Perantoni: “Resta lo sconforto per l’ennesima dimostrazione di incompetenza e di totale indifferenza della giunta sardo-leghista al dialogo e alle indicazioni degli esperti”.

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    da Sardinia Post, 20 marzo 2021
    Il Governo Draghi contro il Piano casa, esultano ambientalisti e opposizioni: https://www.sardiniapost.it/politica/il-governo-draghi-contro-il-piano-casa-esultano-ambientalisti-e-opposizioni/

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    da Link Oristano, 20 marzo 2021
    Il Governo impugna il Piano casa: i geometri contestano, plauso del Grig: https://www.linkoristano.it/prima-categoria/2021/03/20/governo-impugna-piano-casa-geometri-contestano-plauso-del-grig/

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    da Cagliaripad, 20 marzo 2021
    Sardegna: Cdm impugna legge Regione su piano casa: https://www.cagliaripad.it/526345/sardegna-cdm-impugna-legge-regione-su-piano-casa/

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    da Carte in regola, 20 marzo 2021
    Il Governo ha impugnato la legge regionale sarda scempia-coste: https://www.carteinregola.it/index.php/il-governo-ha-impugnato-la-legge-regionale-sarda-scempia-coste/

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    da Buongiorno Alghero, 21 marzo 2021
    PIANO CASA IMPUGNATO DAL GOVERNO – GRUPPO INTERVENTO GIURIDICO: “UNA SCELTA DI CIVILTÀ”: https://www.buongiornoalghero.it/contenuto/0/30/172498/piano-casa-impugnato-dal-governo-gruppo-intervento-giuridico-una-scelta-di-civilta

    • marzo 22, 2021 alle 3:05 PM

      da La Nuova Sardegna, 22 marzo 2021
      Piano casa, gli ambientalisti esultano. Wwf e Verdi: accolta la nostra richiesta. Per il Grig è «una scelta di civiltà», per Legambiente «una decisione opportuna». (Antonello Palmas) (https://www.lanuovasardegna.it/regione/2021/03/21/news/piano-casa-gli-ambientalisti-esultano-1.40057956)

      SASSARI. Quelli del Grig la definiscono «una scelta per preservare il futuro, una scelta di civiltà»: il riferimento è alla decisione del governo Draghi di impugnare il Piano casa della Regione Sardegna, in coro con tutte le altre associazioni ambientaliste che hanno accolto con grande favore la notizia. «Altro cemento sulle coste non vuol dire turismo, significa solo degrado ambientale e perdita di attrattiva» commenta il Gruppo d’intervento giuridico, parlando di «legge scempia-coste che moltiplica le volumetrie in zona costiera, in area agricola e nei centri storici, aumentando il rischio per l’incolumità pubblica con l’incentivazione delle residenze nei seminterrati, frutto della bulimìa cementizia di una politica tanto miope quanto deleteria, che vuol rendere la Sardegna un miserabile contenitore di metri cubi e poco più». Per il gruppo di Stefano Deliperi «il solo contentino della rinuncia agli incrementi volumetrici anche nella fascia di tutela integrale dei 300 metri dalla battigia marina è ben poca cosa, una foglia di fico. Questo è solo un piano per la speculazione edilizia».

      L’impugnazione decisa dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro degli affari regionali Gelmini è per il Wwf Italia «un’ottima notizia». L’associazione del Panda di recente aveva chiesto al governo di impugnare presso la Corte costituzionale il Piano casa (legge regionale 1/2021) in quanto si tratterebbe di un provvedimento che «capovolge completamente l’impianto di tutele paesaggistico-ambientali contenute nel Piano paesaggistico regionale, prevede un’indiscriminata colata di cemento, con possibilità di edificazione a pioggia nelle zone rurali e naturali (anche di pregio) e incrementi volumetrici, fino al 50% per le strutture turistico ricettive». Un esposto lo avevano presentato anche i Verdi che parlano di «bella notizia» con il coordinatore nazionale, Angelo Bonelli: «Una legge – dice – che con l’alibi del Covid prevede 10 milioni di metri cubi di cemento su un’isola conosciuta per le su bellezze naturali» ricordando che in un’isola che «ha pagato a caro prezzo il dissesto idrogeologico, l’ultimo evento da citare è l’alluvione a Bitti che ha provocato 3 vittime e danni ingenti», la Regione «autorizza irresponsabilmente la trasformazione di seminterrati in abitazioni. Il presidente Solinas non ha riflettuto sulle conseguenze di questa norma, perché chi andrà a vivere nei seminterrati rischia di rimanere intrappolato nella propria abitazione in caso di alluvione subendo rischi inaccettabili».

      Avevamo denunciato – dice infine Legambiente, parlando di decisione opportuna – che quella legge perseguiva un obiettivo sostanziale: far passare il principio che il governo del territorio non ha bisogno di regole e tanto meno di pianificazione sia paesaggistica che urbanistica. L’effetto sarebbe stato quello di smontare sia la legge urbanistica 45/89 sia il Piano paesaggistico regionale ignorando le recenti e ripetute sentenze della Corte Costituzionale che hanno messo in risalto che le regioni non possono ridurre gli Istituti di tutela paesaggistica». E ancora. «In sostanza il Piano casa sembra prefigurare uno scenario di ritorno al passato cementificatorio che presuppone la esclusione dalle risorse economiche disposte dalla Ue condizionate ad obiettivi qualificanti di chiari principi di sostenibilità ambientale e paesaggistica».

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      da La Repubblica, 22 marzo 2021
      Sardegna, il governo impugna il Piano casa della Regione: “Apre a condono edilizio e a effetti devastanti sul territorio”.
      Secondo l’impugnativa, la legge regionale allenta il sistema di regole e di tutele finora in vigore, rendendo più semplice costruire, ristrutturare e ampliare praticamente ovunque: https://www.repubblica.it/cronaca/2021/03/22/news/sardegna_nuovo_piano_casa-293364562/

    • marzo 22, 2021 alle 3:07 PM

      da Il Manifesto, 21 marzo 2021
      Palazzo Chigi impugna il piano cemento della regione Sardegna.
      Il sindaco forzista del capoluogo sardo vara un piano urbanistico ad personam. «È incostituzionale», ma il centro destra dell’isola tira dritto: a Olbia concessa a Marina Berlusconi la lottizzazione di Costa Turchese. (Costantino Cossu) (https://ilmanifesto.it/palazzo-chigi-impugna-il-piano-cemento-della-regione-sardegna/)

      In Sardegna la battaglia contro il partito del cemento non finisce mai. Mentre il governo Draghi impugna per incostituzionalità il Piano casa voluto dalla giunta regionale guidata dal sardo-leghista Christian Solinas, il comune di Olbia vara un piano urbanistico che dà il via libera alla costruzione, da parte di un gruppo imprenditoriale che fa capo alla famiglia Berlusconi, di un albergo e di un villaggio turistico a Costa Turchese, uno dei tratti più belli del litorale della Gallura.

      NELLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO dei ministri dell’altro ieri il governo ha rinviato al giudizio della Consulta la legge della giunta sarda approvata lo scorso gennaio, valutandola incostituzionale. In materia di tutela dei beni paesaggistici, ribadisce il governo, la Carta stabilisce il principio inderogabile della preminenza dell’esecutivo nazionale sulle autonomie locali, che possono intervenire in quello specifico settore solamente pianificando gli interventi insieme e dietro approvazione dei ministeri dei Beni culturali e dell’Ambiente. Cosa che invece la giunta Solinas non ha fatto, andando avanti da sola senza tenere conto del vincolo procedurale stabilito, appunto, dalla Costituzione. Uno strappo perseguito tenacemente dal centrodestra sardo allo scopo far passare norme dall’impatto ambientale molto pesante: non solo incrementi volumetrici sino al 50% negli alberghi già esistenti, ma anche la riapertura delle lottizzazioni per la costruzione di nuovi villaggi turistici.

      C’È POI LA PARTITA di Costa Turchese. Con il piano urbanistico presentato in consiglio dal sindaco di Olbia, il forzista Settimo Nizzi, la Costa Turchese Spa viene autorizzata a costruire un albergo e un villaggio turistico a Capo Ceraso, una zona sul mare di cui il gruppo immobiliare, di proprietà di Marina Berlusconi, possiede 358 ettari. La proposta di Nizzi è arrivata in aula tre giorni fa ed è stata approvata con 18 voti a favore e 6 contrari. Il movimento ambientalista, però, annuncia battaglia. «I due interventi previsti a Capo Ceraso – attacca Stefano Deliperi, presidente del Gruppo di intervento giuridico – sono illegittimi. Quell’area, infatti, rientra a pieno tra i siti tutelati dal Piano paesaggistico regionale. Già cinque anni fa una sentenza del Tar Sardegna (la numero 15 del 15 gennaio 2015) ha ribadito la piena applicabilità del Piano paesaggistico regionale all’area di Capo Ceraso. Fare finta di niente e continuare sulla strada dell’intervento urbanistico in quella zona non serve ad altro che a esporre il comune di Olbia a un ricorso amministrativo che non potrà che avere gli stessi esiti, negativi per i cementificatori, del 2015».

      PER TORNARE INVECE ALLA bocciatura del Piano casa, il dato da rimarcare è la valenza oltre che giuridica anche politica della decisione del governo. Tutto il movimento ambientalista sardo aspettava Draghi al varco. Subito dopo l’approvazione, tre mesi fa, della legge Solinas, l’universo green all’unisono (Wwf, Lega Ambiente, Italia Nostra, Gruppo di intervento giuridico, Green Peace) aveva denunciato l’incostituzionalità delle norme e invitato il governo di Giuseppe Conte a ricorrere di fronte alla Consulta. Con il cambio di esecutivo che scombinava le carte in tavola, gli ambientalisti consideravano l’accettazione o meno della loro richiesta da parte di Draghi un test (certamente non definitivo, ma comunque significativo) dell’affidabilità del nuovo premier in materia di difesa dell’ambiente e del paesaggio. Oltre Forza Italia, soprattutto la Lega, di cui il sardista Solinas è stato senatore prima di essere eletto governatore dell’isola, ha premuto perché il ricorso alla Consulta, chiesto in Sardegna anche da tutta l’opposizione (Pd, M5S, Leu, Progressisti, Rifondazione e Pci), non venisse presentato. Ma il centrodestra non è stato accontentato.

      REAZIONI QUINDI POSITIVE dal fronte ambientalista e da quello dell’opposizione. «Salutiamo con piacere l’impugnazione da parte del governo – dice per Italia Nostra Graziano Bullegas -. Ci aspettiamo ora una rapida calendarizzazione della sentenza da parte della Consulta per evitare di esporre la Sardegna a ulteriori scempi. Stiamo anche lavorando a una memoria da presentare alla suprema corte per segnalare tutti i motivi di incostituzionalità della legge Solinas». «Resta lo sconforto – commenta il presidente della commissione giustizia della Camera Mario Perantoni (M5S) – per l’ennesima dimostrazione di incompetenza della giunta sardo-leghista». «Una sconfitta – aggiunge il capogruppo del Pd in consiglio regionale Gianfranco Ganau – per chi ancora è convinto che il futuro della Sardegna sia legato alla cementificazione delle coste». Sulla stessa linea il leader dei Progressisti Massimo Zedda: «Dal governo Draghi la solenne bocciatura di un modo di pensare ormai fuori tempo».

  5. Porico
    marzo 20, 2021 alle 12:50 PM

    Molti Comuni non sono altro che i terminali del sistema corruttivo . Faccio questa affermazione a ragion veduta . Provai, nei primi anni “70 , a presentare una lottizzazione urbana nei termini prescritti dalla legge. Errore fattale che mi costò l’esclusione dalla professione con il boicottaggio sistematico di ogni pratica con la mia firma. Il sistema ,bisogna pur dirlo, si è notevolmente rinforzato a causa di evidenti complicità .

  6. Michele soldovieri
    marzo 20, 2021 alle 2:18 PM

    Lo Stato c’è ed ha battuto un colpo.
    Un grazie anche alla vostra associazione, che si batte come un leone contro le soperchierie e gli interessi di pochi, che vogliono distruggere un bene di tutti.
    Continuate nella vostra lotta, siete di esempio per tutti noi.
    Cordialità Michele Soldovieri.

  7. Donatella
    marzo 20, 2021 alle 4:01 PM

    Sono orgogliosa di appartenere al GrIG e sono onorata di avere come Presidente il dott. Stefano Deliperi, grazie di cuore per questa vittoria per la Sardegna che non è solo un’Isola nel mezzo del Mare Mediterraneo ma un patrimonio di tutti i Sardi, di tutta l’Italia e di tutto il Mondo; penso che si capisca quanto questa notizia mi renda felice pur in mezzo a tanta tristezza in questa orrenda pandemia Covid. Domani ,primo giorno di Primavera, speranza di rinascita
    Donatella Mercatelli

  8. Luigi
    marzo 20, 2021 alle 4:57 PM

    Adesso quale dovrebbe essere l’iter procedurale e la validità della norma regionale nel frattempo che si arrivi a una decisione?

    • marzo 20, 2021 alle 5:23 PM

      la norma impugnata esiste fin quando non è abrogata, a meno che il Governo, nel ricorso, non chieda la sospensione dell’efficacia in attesa della decisione finale nel merito e la Corte costituzionale la conceda ⚖️

      • Luigi
        marzo 21, 2021 alle 5:15 PM

        E nel caso venisse abrogata, ci sarebbe l’effetto retroattivo di annullare gli eventuali atti rilasciati in precedenza o varrebbe da quel momento in poi?

      • marzo 21, 2021 alle 5:48 PM

        tempus regit actum, purtroppo.

  9. Caterina
    marzo 20, 2021 alle 4:57 PM

    Gran bella notizia, resa possibile anche grazie all’attivismo del Gruppo di Intervento Giuridico. Ho appena fatto una donazione a Grig in segno di gratitudine, il suo ruolo è fondamentale per la difesa dell’ambiente e della legalità. Grazie Grig!

  10. Angelo Gelmini
    marzo 20, 2021 alle 10:03 PM

    Ottima notizia !!
    Grazie al lavoro egregio del Grig
    Angelo

  11. Tatiana kirilova kirova
    marzo 21, 2021 alle 9:00 am

    E’ l’essenza della politica culturale che gia’da piu’di venti anni viene attuata con finanziamenti europei..vedi progetto borghi storici(osidda ) con albergo diffuso.. ma bisogna anche diffondere e risvegliare l’orgoglio dei sardi per le loro peculiarita’ e identita’culturali perche’ il problema maggiore sara’ diffondere la cultura della gestione della innovativa rete turistico culturale.. altrimenti senza piani di formazionr pluriennali le nuove generazioni non potranno accedere ai ai mestieri e professionaluta’ innovative….

  12. Roberta
    marzo 21, 2021 alle 11:16 am

    Grande notizie!
    Però adesso occorre tutelare le zone agricole dalle decine e decine di progetti presentati e attualmente in iter (vedi Delibere RAS e progetti a VIA) tendenti a realizzare grandissimi impianti fotovoltaici a terra da 50 – 90 ettari
    Fino a oltre 100 ettari) dislocati in tutta la Sardegna e in particolare nelle zone E dei vari comuni del Campidano, si tratta di zone agricole di pregio non di zone industriali o siti inquinati.
    Un vero e proprio attacco alla nostra economia agricola in spregio a quanto indicato nel PEARS.
    RIAPPARE LA PROSPETTIVA DI FARE DELLA Sardegna un’unica grande centrale di produzione energetica, dove tale energia per noi inutile sarà però un costo insostenibile sia come incentivi che pagheremo in bolletta, sia perché i terreni utilizzati vengono presi in diritto di superficie e fra 30 anni di tutte queste società proponenti, a bassissimo capitale e zero responsabilita, non resterà neppure il ricordo. Ma a noi resteranno migliaia di ettari di specchi da smantire a spese dei proprietari o a spese della intera comunità sarda!
    Questa non è transizione energetica questa è speculazione!

    • marzo 21, 2021 alle 11:31 am

      Roberta, noi la nostra parte la facciamo da anni…

      Buona domenica.

      Stefano Deliperi

      • Roberta
        marzo 21, 2021 alle 12:35 PM

        Lo so bene, vi seguo ormai da anni, vi ringrazio per tutte le vostre battaglie!
        Sono seriamente preoccupata per tutti questi progetti in zona agricola.
        Buon lavoro
        Roberta

  13. Porico.
    marzo 21, 2021 alle 7:15 PM

    La zona agricola è in pericolo per l’immancabile speculazione edilizia che si scatenerà con l’edificazione sul loto minimo di 1ha.

  14. Nadia Elena Volpi
    marzo 22, 2021 alle 11:32 am

    sono 50 anni che frequento la vostra terra e con altri sostenitori del vostro gruppo Vi ringraziamo per tutto quello che state facendo a nome nostro per la Sardegna. Una terra meravigliosa e non degna di essere rovinata come stanno perpetrando le varie amministrazioni locali. Grazie ancora
    Nadia

  15. Patrizia
    marzo 22, 2021 alle 8:24 PM

    Grazie e buon lavoro . W la Sardegna libera dal cemento !

  16. Donatella
  17. marzo 23, 2021 alle 7:08 PM

    A.N.S.A., 23 marzo 2021
    Sardegna: Piano casa, impugnato per rischio tutela paesaggio. Governo salva solo 4 articoli su 31, “lesa leale collaborazione”. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/03/23/sardegna-piano-casa-impugnato-per-rischio-tutela-paesaggio_5af752a2-94b5-466e-a386-4bc2bc26b8b2.html)

    CAGLIARI, 23 MAR – Quattro articoli salvi su 31. Il governo ha contestato quasi integralmente la legge sul Piano casa approvata dal Consiglio regionale della Sardegna il 18 gennaio scorso.
    Le motivazioni dell’impugnazione sono state pubblicate oggi nel sito del ministero degli Affari regionali e per tutte le norme censurate viene fatto presente che l’intervento regionale è illegittimo perché deroga al Piano paesaggistico regionale (Ppr) che non è derogabile. Non solo: lo fa sulla base di una scelta unilaterale della Regione, quindi sottraendosi all’obbligo di copianificazione previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e all’intesa stipulata con lo Stato (sottoscritta nel 2007 con il ministero dei Beni culturali per l’adeguamento congiunto del Ppr e per la copianificazione per quanto riguarda le zone interne).
    Quindi, secondo il Governo, la legge sul Piano casa lede il principio di leale collaborazione nei confronti dello Stato.
    Nelle lunghissime motivazioni, il testo è definito come “una serie sistematica di modifiche all’ordinamento regionale che consentono: la realizzazione di interventi edilizi, anche di rilevante impatto, in deroga non solo alla pianificazione urbanistica comunale, ma anche a quella paesaggistica; l’irrilevanza/sanatoria di illeciti edilizi, al di fuori dei casi e limiti previsti inderogabilmente dalla disciplina statale”. In questo modo, “viene, agevolata la massiccia trasformazione edificatoria del territorio, anche in ambiti di pregio, determinando un grave abbassamento del livello della tutela del paesaggio”.

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    da Il Fatto Quotidiano, 23 marzo 2021
    Sardegna, governo impugna il nuovo piano casa: “Depenalizza abusi edilizi, consente grave riduzione della tutela del paesaggio”.
    Contestata quasi integralmente la legge approvata dal Consiglio regionale della Sardegna il 18 gennaio scorso: stando alle motivazioni dell’esecutivo lede il principio di leale collaborazione nei confronti dello Stato, consente la realizzazione di interventi edilizi “in deroga non solo alla pianificazione urbanistica comunale, ma anche a quella paesaggistica” e dispone “l’irrilevanza/sanatoria di illeciti edilizi, al di fuori dei casi e limiti previsti inderogabilmente dalla disciplina statale”: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/23/sardegna-governo-impugna-il-nuovo-piano-casa-depenalizza-abusi-edilizi-consente-grave-riduzione-della-tutela-del-paesaggio/6143290/

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    da L’Unione Sarda, 23 marzo 2021
    LA LEGGE. Il Piano casa impugnato per “rischio tutela del paesaggio”.
    Il Governo salva solo quattro articoli su 31: https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/cagliari/2021/03/23/il-piano-casa-impugnato-per-rischio-tutela-paesaggio-136-1129705.html

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    da La Nuova Sardegna, 23 marzo 2021
    Il Piano casa della Sardegna impugnato: per il Governo mette a rischio la tutela paesaggio.
    Salvati solo 4 articoli su 31, “lesa la leale collaborazione”: https://www.lanuovasardegna.it/italia-mondo/2021/03/23/news/sardegna-piano-casa-impugnato-per-rischio-tutela-paesaggio-1.40063686

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    da Sardinia Post, 23 marzo 2021
    Piano casa, la bocciatura (quasi) totale. Sono salvi solo quattro articoli su 31: https://www.sardiniapost.it/in-evidenza-5/piano-casa-la-bocciatura-e-quasi-totale-sono-salvi-solo-quattro-articoli-su-31/

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    da Salviamo il Paesaggio, 29 marzo 2021
    Impugnata la legge regionale sarda scempia-coste!: http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2021/03/impugnata-la-legge-regionale-sarda-scempia-coste/

  18. Italo Ferrari
    marzo 24, 2021 alle 12:27 PM

    Era ora che qualcuno intervenisse per tentare di rimediare all’aggressione sistematica al territorio che qui in Sardegna rappresenta una lesione intollerabile ad un ambiente delicatissimo e di inestimabile valore Italo Ferrari

  19. marzo 24, 2021 alle 9:51 PM

    da La Nuova Sardegna, 24 marzo 2021
    Impugnato il Piano casa della Sardegna: «Nascosto in quella legge c’è un condono edilizio».
    Piano casa impugnato dal Governo, contestati quasi tutti i 31 articoli. Sanna: resta in vigore fino alla pronuncia: https://www.lanuovasardegna.it/regione/2021/03/23/news/nascosto-in-quella-legge-c-e-un-condono-edilizio-1.40066078

  20. luisa piccioni
    marzo 25, 2021 alle 6:50 PM

    Speriamo che davvero questa impugnazione abbia un seguito.Ahimè ho già visto troppe brutture bloccate per un pò e poi miracolosamente condonate

  1. marzo 20, 2021 alle 1:10 PM
  2. marzo 20, 2021 alle 8:08 PM
  3. marzo 28, 2021 alle 9:34 am

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