Il Consiglio di Stato salva definitivamente Lepri e Pernici sarde.

Lepre (Lepus capensis mediterraneus, foto Raniero Massoli Novelli)
Il Consiglio di Stato impartisce una severa lezione alla Regione autonoma della Sardegna sulla caccia.
Il Presidente della III Sezione del Consiglio di Stato, con decreto presidenziale n. 4456 del 20 settembre 2018, ha respinto l’istanza di sospensione inaudita altera parte degli effetti dell’ordinanza T.A.R. Sardegna, Sez. I, 13 settembre 2018, n. 275,[1] che ha deciso la sospensione del decreto dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente della Regione autonoma della Sardegna n. 16139/13 del 20 luglio 2018 relativo al calendario venatorio regionale sardo 2018-2019, nella parte in cui prevede la caccia alla Lepre sarda (Lepus capensis mediterraneus) e alla Pernice sarda (Alectoris barbara).
Nonostante la sede cautelare, la motivazione è chiara: “in questa sede di sommaria delibazione, le censure dell’appellante non appaiono idonee a superare i distinti profili della motivazione dell’ordinanza appellata.
In particolare, i motivi di appello non sono tali da far prospettare, con la evidenza che in questa sede occorre ai fini della invocata misura monocratica, un probabile esito positivo, anche alla luce della recente sentenza n. 3852/2018 della Sezione, in ordine ai criteri e alla congruità della motivazione occorrente per discostarsi da un articolato parere negativo dell’ISPRA … in questa sede, l’interesse pubblico alla protezione del patrimonio faunistico e alla salvaguardia della sostenibilità biologica del prelievo venatorio prevale su quello, di cui la Regione appellante è portatrice, di consentire giornate di prelievo venatorio per alcune specie su cui appunto l’ISPRA ha espresso avviso negativo”.

Pernice sarda (Alectoris barbara, foto Raniero Massoli Novelli)
La discussione in sede collegiale è stata fissata per la camera di consiglio del 18 ottobre 2018, a stagione venatoria conclusa per le due specie di fauna selvatica.
Lepri sarde e Pernici sarde sono quindi salve per il secondo anno di seguito.
La dura battaglia legale condotta dalle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus (GrIG), Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.), Lega Anti-Vivisezione (L.A.V.), WWF, Lega Italiana Protezione Uccelli LIPU – BirdLife Italia, grazie all’avv. Carlo Augusto Melis Costa del Foro di Cagliari, ha avuto pieno successo.
Il provvedimento sospeso, prevedeva per le due giornate di caccia previste (30 settembre e 7 ottobre 2018) un assurdo “carniere” potenziale complessivo di ben 71.974 Lepri sarde e 143.948 Pernici sarde per i 35.987 cacciatori autorizzati alla caccia in Sardegna secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili (piano faunistico-venatorio della Sardegna in corso di approvazione).
La caccia alla Lepre e alla Pernice sarda è stata autorizzata nonostante la consistenza delle rispettive popolazioni non siano puntualmente conosciute, pur definite “tendenti alla diminuzione” dallo stesso Piano faunistico-venatorio isolano.
Non solo.
Con nota prot. n. 45393/T-A11 del 13 luglio 2018 l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (I.S.P.R.A.) ha fornito il parere di legge (art. 18, comma 4°, della legge n. 157/1992 e s.m.i.) in merito alla proposta di calendario venatorio regionale sardo 2018-2019 e ha chiesto esplicitamente la chiusura della caccia alla Lepre sardaealla Pernice sardainassenza di censimenti relativi alle popolazioni esistenti nell’Isola.
Analoga richiesta per le medesime motivazioni ha fatto l’I.S.P.R.A. (ma non è stata oggetto di provvedimento sospensivo) per il Coniglio selvatico, oggetto di un assurdo “carniere” potenziale (5 capi abbattibili per ogni cacciatore) di 179.935 Conigli.
Si è riproposta, quindi, la medesima situazione dichiarata illegittima dal T.A.R. Sardegna con riferimento al calendario venatorio 2017-2018 (sentenza T.A.R. Sardegna, Sez. II, 1 febbraio 2018, n. 65 e ordinanza cautelare T.A.R. Sardegna, Sez. II, 15 settembre 2017, n. 308/2017).

Sardegna, versanti boscosi
Infatti, a oggi, non sussiste alcun censimento delle popolazioni esistenti di Pernice sarda e di Lepre sarda, come pacificamente ammesso dalla stessa Regione autonoma della Sardegna (“è stato presentato il piano per il censimento della pernice sarda e della lepre sarda che sarà portato in giunta regionale per l’approvazione”, vds. comunicato stampa della Regione autonoma della Sardegna, 19 luglio 2018).
Esistono solo una mera “relazione preliminare” e una deliberazione che individua “linee guida” per i futuri censimenti faunistici (deliberazione Giunta regionale n. 38/35 del 24 luglio 2018, riguardante fondamentalmente le Riserve autogestite di caccia e future raccolte di dati sulla fauna selvatica abbattuta).
Nessun censimento, se non quello evidentemente forse esistente nella mente dell’Assessore regionale della difesa dell’ambiente Donatella Emma Ignazia Spano, che ha promulgato il calendario venatorio.

Pettirosso (Erithacus rubecula)
Il Consiglio di Stato e il T.A.R. Sardegna hanno pesantemente censurato l’operato del suo Assessorato e decenza istituzionale vorrebbe che si dimettesse.
Ricordiamo che il principio fondamentale stabilito dalla legge nazionale, in attuazione dei princìpi delle norme europee ed internazionali, è “la conservazione della fauna selvatica” che è considerata “patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale”. I calendari venatori devono attenersi rigorosamente al principio di precauzione che subordina l’attività venatoria alla conservazione delle specie faunistiche.
Può un calendario venatorio costituire una cambiale in bianco per le specie faunistiche?
Questa è la domanda fondamentale a cui i Giudici amministrativi di primo grado e di appello hanno dovuto rispondere.
E in sede cautelare hanno risposto in modo netto e chiaro: no.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.), Lega Anti-Vivisezione (L.A.V.),Lega Italiana Protezione Uccelli – LIPU – BirdLife Italia, WWF Italia
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[1] l’ordinanza aveva confermato la sospensione adottata con decreto presidenziale T.A.R. Sardegna, Sez. I, n. 260 dell’1 settembre 2018.

bossoli abbandonati in campagna
04456/2018 REG.PROV.CAU.
07334/2018 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Terza)
Il Presidente
ha pronunciato il presente
DECRETO
sul ricorso numero di registro generale 7334 del 2018, proposto dalla Regione Autonoma della Sardegna, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Alessandra Putzu e Alessandra Camba, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso l’ufficio di rappresentanza della Regione Sardegna in Roma, via Lucullo, 24;
contro
Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus, Lega per l’abolizione della caccia Onlus, Lega Anti Vivisezione Onlus, W.W.F. Italia Onlus, non costituiti in giudizio;
nei confronti
Associazione “Caccia Pesca Ambiente – C.P.A.”, Libera Associazione Sarda della Caccia, L.I.P.U. – Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli Onlus, Federazione Italiana della Caccia, Unione Cacciatori di Sardegna, Caccia e Cinofilia Sardegna, Associazione Armieri Sardegna, Cortis Carlo di Cortis Andrea & C. s.a.s., non costituiti in giudizio;
per la riforma dell’ ordinanza cautelare del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna (Sezione Prima) n. 275/2018, resa tra le parti, concernente l’annullamento parziale del decreto dell’assessore della difesa dell’ambiente della Regione Autonoma della Sardegna n. 16139/13 avente ad oggetto “calendario venatorio 2018/2019”
Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;
Vista l’istanza di misure cautelari monocratiche proposta dal ricorrente, ai sensi degli artt. 56, 62, co. 2 e 98, co. 2, cod. proc. amm.;
Considerato che, in questa sede di sommaria delibazione, le censure dell’appellante non appaiono idonee a superare i distinti profili della motivazione dell’ordinanza appellata.
In particolare, i motivi di appello non sono tali da far prospettare, con la evidenza che in questa sede occorre ai fini della invocata misura monocratica, un probabile esito positivo, anche alla luce della recente sentenza n. 3852/2018 della Sezione, in ordine ai criteri e alla congruità della motivazione occorrente per discostarsi da un articolato parere negativo dell’ISPRA;
Ritenuto che, in questa sede, l’interesse pubblico alla protezione del patrimonio faunistico e alla salvaguardia della sostenibilità biologica del prelievo venatorio prevale su quello, di cui la Regione appellante è portatrice, di consentire giornate di prelievo venatorio per alcune specie su cui appunto l’ISPRA ha espresso avviso negativo;
P.Q.M.
Respinge l’istanza.
Fissa, per la discussione collegiale la camera di consiglio del 18 ottobre 2018.
Il presente decreto sarà eseguito dall’Amministrazione ed è depositato presso la Segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Roma il giorno 20 settembre 2018.
Il Presidente | |
Franco Frattini |
IL SEGRETARIO
depositata in Segreteria il 20 settembre 2018

Pernice sarda (Alectoris barbara, foto Raniero Massoli Novelli)
(foto da Raniero Massoli Novelli, S.D., archivio GrIG)
Questa giunta di pseudo sinistra é stata peggio della destra più retriva, medievale, oscurantista. Un GRAZIE sentito a tutti coloro che si sono battuti contro questa annunciata barbarie che avrebbe premiato ormai un’esigua minoranza di “sportivi della morte” GRAZIE
😁
Un GRAZIE sentito a tutti coloro che si sono battuti contro questa barbarie annunciata che avrebbe “premiato” un’esigua minoranza di amanti d’uno “”sport”” dell’uccidere insulso, e anacronistico foraggiato da una giunta di pseudo sinistra peggio delle più retrive giunte di destra che abbiano mai varcato le soglie della regione sardegna. GRAZIE!
😁
Ho scritto una barzelletta?
Aver impedito di sparare contro animali in estinzione è un segno di civiltà. La caccia predatrice, così come in Italia , non esiste da nessuna parte. Certo ,in certi paesi dell’Africa sopravvive il bracconaggio , ma è pur vero che viene punito con severità.
A.N.S.A., 21 settembre 2018
Caccia: salve lepri e pernici. Rigettata richiesta sospensiva ordinanza Tar, merito il 18/10. (http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2018/09/21/caccia-salve-lepri-e-pernici_92c1bca6-ca24-4944-98ce-875be4c0ab7c.html)
Resta lo stop alla caccia della Lepre sarda (Lepus capensis mediterraneus) e alla Pernice sarda (Alectoris barbara). Il Consiglio di Stato, con un decreto presidenziale, ha respinto l’istanza cautelare, avanzata dalla regione Sardegna, dell’ordinanza del Tar di Cagliari che ha deciso di bloccare l’attività venatoria sulle due specie come prevista dal calendario 2018-2019 approvato del decreto dell’assessore dell’Ambiente. La discussione collegiale in camera di consiglio è fissata per il 18 ottobre prossimo, , a stagione venatoria conclusa per le due specie di fauna selvatica. Secondo il tribunale amministrativo di secondo grado, “le censure dell’appellante non appaiono idonee a superare i distinti profili della motivazione dell’ordinanza appellata”.
In particolare, “i motivi di appello non sono tali da far prospettare, con la evidenza che in questa sede occorre ai fini della invocata misura monocratica, un probabile esito positivo, anche alla luce della recente sentenza n. 3852/2018 della Sezione, in ordine ai criteri e alla congruità della motivazione occorrente per discostarsi da un articolato parere negativo dell’Ispra”. Inoltre il presidente del Consiglio di Stato ritiene che “l’interesse pubblico alla protezione del patrimonio faunistico e alla salvaguardia della sostenibilità biologica del prelievo venatorio prevale su quello, di cui la Regione appellante è portatrice, di consentire giornate di prelievo venatorio per alcune specie su cui appunto l’Ispra ha espresso avviso negativo”. “La dura battaglia legale condotta dalle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus (GrIG), Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.), Lega Anti-Vivisezione (L.A.V.), WWF, Lega Italiana Protezione Uccelli LIPU – BirdLife Italia, ha avuto pieno successo”, commentano gli ambientalisti.
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da La Nuova Sardegna, 21 settembre 2018
In Sardegna niente caccia a lepri e pernici: lo dice anche il Consiglio di stato.
Respinta l’istanza cautelare della Regione contro la sentenza del Tar: http://www.lanuovasardegna.it/regione/2018/09/21/news/in-sardegna-niente-caccia-a-lepri-e-pernici-lo-dice-anche-il-consiglio-di-stato-1.17271592
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da Sardinia Post, 21 settembre 2018
Il Consiglio di Stato salva lepri e pernici: stop alla caccia: http://www.sardiniapost.it/ambiente/consiglio-salva-lepri-pernici-stop-alla-caccia/
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da Casteddu online, 21 settembre 2018
Il Consiglio di Stato salva definitivamente lepri e pernici sarde.
Il Grig: “Il Consiglio di Stato impartisce una severa lezione alla Regione autonoma della Sardegna sulla caccia”: http://www.castedduonline.it/il-consiglio-di-stato-salva-definitivamente-lepri-e-pernici-sarde/
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da Vistanet, 21 settembre 2018
Caccia, parlano gli animalisti: «Lepri e Pernici sono salve per il secondo anno consecutivo»: https://www.vistanet.it/2018/09/21/bariscatta-2018-un-concorso-per-chi-ama-fotografare-logliastra/
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da Alghero Live, 21 settembre 2018
Il Consiglio di Stato salva definitivamente Lepri e Pernici sarde: http://algherolive.it/2018/09/21/il-consiglio-di-stato-salva-definitivamente-lepri-e-pernici-sarde/
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da Sardegna Oggi, 21 settembre 2018
Il Consiglio di Stato salva lepri e pernici sarde: http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2018-09-21/39926/Il_Consiglio_di_Stato_salva_lepri_e_pernici_sarde.html
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da Olbia.it, 21 settembre 2018
Caccia: il Consiglio di Stato salva le lepri e le pernici sarde: https://www.olbia.it/caccia-il-consiglio-di-stato-salva-le-lepri-e-le-pernici-sarde/
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da You TG, 21 settembre 2018
Il Consiglio di Stato cassa la Regione: niente caccia a lepri e pernici in Sardegna: https://youtg.net/v3/in-sardegna/10963-il-consiglio-di-stato-cassa-la-regione-niente-caccia-a-lepri-e-pernici-in-sardegna
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da L’Ortobene, 21 settembre 2018
Caccia, no definitivo per lepri e pernici: https://www.ortobene.net/caccia-no-definitivo-lepri-pernici/
Due parole sul preteso “censimento” svolto delle popolazioni presenti in Sardegna di Pernice sarda (Alectoris barbara) e di Lepre sarda (Lepus capensis mediterraneus) e contenuto nella “relazione preliminare ‘indagine per la valutazione della consistenza di Lepre sarda (Lepus capensis mediterraneus) e Pernice sarda (Alectoris barbara) sul territorio della regione Sardegna anno 2018’”, predisposta dall’Università degli studi di Sassari Dipartimento di Medicina Veterinaria (giugno 2018).
Nell’atto di ricorso regionale al Consiglio di Stato si evidenzia che “l’indagine si è sviluppata in ‘18 autogestite distribuite in 6 ambiti territoriali differenti in modo da poter essere censite a gruppi di tre al fine di facilitare la logistica delle operazioni di stima quantitativa’”.
Quanto non dice l’atto di appello regionale è che le Autogestite di caccia in Sardegna sono ben 203 (dati Piano faunistico venatorio regionale in corso di approvazione definitiva, tabelle 3.2.4 e 3.2.5, pagg. 119 e ss., dic. 2014, in http://www.sardegnaambiente.it/documenti/18_183_20160830151655.pdf), pertanto il preteso “censimento esaustivo” si sarebbe svolto solo sull’8,86% delle Autogestite sarde, che, a loro volta, rappresentano soltanto il 10,6% della superficie agraria utilizzabile a fini venatori.
La superficie delle 18 Autogestite di caccia dove è stato fatto tale rilevamento è di ettari 34.378,8, cioè poco più del 10% della superficie di tutte le 203 Autogestite sarde (ettari 245.993,12).
Vuol dire che il preteso “censimento” ha interessato solo l’1,5% della superficie agraria utilizzabile a fini venatori (SASP).
Se si volesse considerare questo un “censimento”, si dovrebbe parlare di un censimento “minimalista” o “lillipuziano”.
Rimane da chiedersi da dove cavolo abbiano tirato fuori l’assurdo “carniere” potenziale complessivo di ben 71.974 Lepri sarde e 143.948 Pernici sarde per i 35.987 cacciatori autorizzati alla caccia in Sardegna.
E ho detto tutto.
Stefano Deliperi
Pensavo che il coniglio selvatico fosse una specie infestante e qundi andasse bene ridurne il numero.
infestante? Ma se non si sa nemmeno quanti ce ne sono…
In molte zone non se ne vedono da anni.
Mi ricordo che a Decimoputzu in localita “Is Fanaris” se ne vedevano a centinaia in pieno giorno. Ma sono passati piu’ di 20 anni da allora.
Al leggere la sentenza sembra quasi che la Regione Sardegna rappresenti i cacciatori invece che i sardi nella loro interezza. Ma la brutta figura davanti ai giudici non portera’ ad alcuna dimissione, al solito. Non c’e’ vergogna grande abbastanza per indurre i politicanti regionali a compiere questo atto di elementare decenza.
Sembra é dir poco a mio parere tende a rappresentare i cacciatori a discapito della maggioranza dei sardi a cui il sedicente “sport” é inviso.
Io la caccia la abolirei del tutto…