Il Consiglio di Stato sta per esprimersi sul gasdotto Rete Adriatica.


Appennino, Monte Nerone

Appennino, Monte Nerone

Prossimamente il Consiglio di Stato (Sez. II consultiva) dovrà esprimere il suo parere sostanzialmente vincolante sui tre ricorsi straordinari al Capo dello Stato avverso il progetto di gasdotto appenninico “Rete Adriatica” della Snam Rete Gas s.p.a. effettuati nel 2011 da parte delle associazioni ecologiste  Mountain Wilderness, Lega per l’Abolizione della Caccia e Federazione nazionale Pro Natura, da parte della Provincia di Perugia e da parte del Comune di Gubbio, interveniente il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, curati dall’avv. Rosalia Pacifico, del Foro di Cagliari.

I ricorsi sono stati rivolti avverso i decreti ministeriali che hanno concluso positivamente, con prescrizioni, i rispettivi procedimenti di valutazione di impatto ambientale – V.I.A. per i tronchi Sulmona – Foligno e Foligno – Sestino.  

Riguardano una parte dell’unico progetto Snam di gasdotto “Rete Adriatica” dalle caratteristiche pesantemente impattanti: una lunghezza complessiva di km. 687 (tubazione di diametro 1.200 mm. a mt. 5 di profondità, servitù di mt. 40), un unico tracciato dal Sud (Massafra, Prov. Taranto) fino all’Italia settentrionale (Minerbio, Prov. Bologna).

Appennino, Lupo (Canis lupus italicus)

Appennino, Lupo (Canis lupus italicus)

Un progetto suddiviso in cinque tronconi (Massafra-Biccari; Biccari-Campochiaro; centrale di compressione Sulmona; Sulmona-Foligno; Foligno-Sestino; Sestino-Minerbio) che attraversa ben dieci Regioni (Puglia, Basilicata, Campania, Molise, Abruzzo, Lazio, Umbria, Marche, Toscana, Emilia-Romagna), interessando aree di rilevante importanza naturalistica (3 parchi nazionali, 1 parco naturale regionale, 21 siti di importanza comunitaria)[1], aree a gravissimo rischio sismico (Abruzzo, Umbria, Marche) e idrogeologico, senza che  sia stato effettuato un unico procedimento di valutazione di impatto ambientale (direttive n. 85/337CEE e n. 97/11/CE) come richiesto da normativa e giurisprudenza comunitaria (vds. es. Corte di Giustizia CE, Sez. II, 28 febbraio 2008, causa C-2/07) né una procedura di valutazione ambientale strategica (direttiva n. 01/42/CE). Disattese anche altre disposizioni normative specifiche relative al procedimento di V.I.A. e alla corretta redazione dello studio di impatto ambientale.

Umbria, Appennino, boschi

Umbria, Appennino, boschi

Avverso tale progetto sono stati presentati vari ricorsi alla Commissione europea da amministrazioni pubbliche (Province di Pesaro-Urbino e di Perugia, Comunità Montana Catria e Nerone, Comune di Gubbio, Comune di L’Aquila), associazioni ecologiste (Gruppo d’Intervento Giuridico, Comitato “No Tubo”, Federazione nazionale Pro Natura, WWF, Italia Nostra, Mountain Wilderness, Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona, Comitato civico Norcia per l’ambiente, La Lupus in Fabula) e venatorie (Arci Caccia – Perugia).

Non solo.  Sono stati numerosi gli atti di sindacato parlamentare in sede comunitaria e nazionale, dove l’VIII Commissione permanente “Ambiente” della Camera dei Deputati aveva approvato il 26 ottobre 2011 all’unanimità la Risoluzione n. 7-00518 presentata il 15 marzo 2011 (prima firmataria on. Raffaella Mariani, P.D.) che impegnava il Governo alla modifica del tracciato del gasdotto appenninico “Rete Adriatica”.

Risoluzione tuttora inattuata, come gli analoghi atti approvati in varie occasioni dai Consigli regionali di Abruzzo, Umbria e Marche. Anzi Governo Renzi e Gruppo Snam vogliono chiudere la partita quanto prima con il rilascio dell’autorizzazione definitiva.

Marche, Monte Catria innevato

Marche, Monte Catria innevato

Ora, finalmente, il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare – dopo i pareri interlocutori del Consiglio di Stato, Sez. II consultiva, n. 936/2014 del 19 marzo n. 2014 e n. 2659/2015 del 22 settembre 2015 – ha fornito le prescritte relazioni istruttorie (note Dir. Gen.le Valutazioni e Autorizzazioni ambientali prot. n. 12952 del 14 maggio 2015 e n. 2769 del 4 febbraio 2016), mentre il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato proprie memorie insistendo per l’accoglimento dei ricorsi.

Il Consiglio di Stato ha già reso noto di voler provvedere alla riunione dei ricorsi, perché relativi alla medesima opera (il progetto di gasdotto “Rete Adriatica”).   Si attende la pronuncia nei prossimi mesi.

Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, al fianco del Comitato interregionale No Tubo e delle popolazioni interessate, auspica che giunga una volta per tutte un po’ di giustizia per l’Appennino e tante comunità locali fortemente danneggiate da una grande opera pubblica progettata senza tener conto di rischi sismici e pesantissimi impatti ambientali.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

anatre_in_voloQui gli atti:

gasdotto appenninico, tronco Sulmona-Foligno: http://www.minambiente.it/export/sites/default/archivio/allegati/Decreti_VIA/2011/decreto_07_03_11_70.pdf e Allegati;

gasdotto appenninico, tronco Foligno-Sestino: http://www.minambiente.it/export/sites/default/archivio/allegati/Decreti_VIA/2011/decreto_16_05_11_256.pd  e  Allegati.

 

___________________________________

[1]   *  parchi nazionali della Maiella, dei Monti Sibillini, del Gran Sasso – Monti della Laga;

parco naturale regionale del Velino – Sirente;

siti di importanza comunitaria – S.I.C. e/o zone di protezione speciale – Z.P.S. “Area delle Gravine” (codice IT9130007), “Valle Ofanto-Lago di Capaciotti” (codice IT9120011), “Valle del Cervaro-Bosco dell’Incoronata” (codice IT9110032), “Sorgenti ed Alta Valle del fiume Fortore” (codice IT8020010), “Bosco di Castelvetere in Valfortore” (codice IT8020006), “Bosco di Castelpagano” (codice IT2020005), “Sella di Vinchiaturo” (codice IT7222296), “La Gallinola-Monte Miletto- Monti del Matese” (codice IT7222287), “Maiella” (codice IT7140203), “Maiella sud-ovest” (codice IT7110204), “Monte Genzana” (codice IT7110100), “Parco nazionale della Maiella” (Z.P.S., codice IT7140129), “Fiumi-Giardino-Sagittario-Aterno-Sorgenti del Pescara” (codice IT7110097), “Velino-Sirente” (codice IT7110130),  “Fiume Topino” (codice IT5210024), “Boschi bacino di Gubbio” (codice IT5210010), “Boschi di Pietralunga” (codice IT5210004), “Biotopi e ripristini ambientali di Medicina e Molinella” (codice IT4050022), “Valli di Medicina e Molinella” (codice IT4050017), “Biotopi e ripristini ambientali di Budrio e Minerbio” (codice IT4050023), “Valle Benni” (codice IT4050006).

 

Appennino umbro-marchigiano

(foto S.L., A.L.C., archivio GrIG)

  1. Maggio 12, 2016 alle 2:48 PM

    riceviamo e pubblichiamo volentieri.

    comunicato stampa
    SULMONA-FOLIGNO, NON SOLO TAPPA DEL GIRO D’ITALIA!

    “Quella della bici è l’unica catena che ti rende libero: libero di pedalare in un ambiente integro e di dire no al percorso del gasdotto Snam!”

    La 7^ tappa del 99° Giro D’Italia si snoderà, per un percorso di 211 Km., da Sulmona a Foligno, tra le bellezze paesaggistiche di Abruzzo, Marche ed Umbria.
    Ma il Sulmona-Foligno è anche uno dei cinque segmenti del grande gasdotto “Rete Adriatica” di 687 Km. con la centrale di compressione a Sulmona, che la Snam vuole realizzare lungo tutta la dorsale appenninica, tra le località a più elevato rischio sismico e di maggior pregio ambientale, tra i centri più colpiti dai sisma del 1997 e del 2009. Il tracciato del gasdotto, inoltre, si sovrappone al progetto “A.P.E.” (Appennino Parco d’Europa), il più importante progetto di sistema avviato nel nostro Paese, finalizzato alla conservazione della natura e allo sviluppo eco-sostenibile.
    I ciclisti e la carovana al seguito, potranno ammirare le montagne dell’Abruzzo, Regione verde d’Europa, i monti delle Marche, i boschi dell’Umbria, i sentieri francescani, i corsi d’acqua, le numerose aree protette, S.I.C. e zone di protezione speciale che il passaggio del mega tubo stravolgerebbe, provocando una alterazione dell’ecosistema difficilmente ripristinabile se non solo dopo molti decenni.
    Cosa giustifica la volontà di realizzare tale opera con un prezzo così alto da pagare? Non la pubblica utilità, perché il gas importato e che transiterà lungo la mega condotta, sarà rivenduto ai Paesi del centro e nord Europa e la nostra Penisola dovrà sacrificare il proprio patrimonio naturalistico, mettere a rischio l’incolumità delle popolazioni, subìre gravi danni alle economie locali (turismo e agricoltura di qualità con coltivazioni di eccellenza quali l’aglio rosso di Sulmona, lo zafferano dell’altopiano di Navelli, le tartufaie dell’Umbria e del pesarese), il tutto per i profitti della Snam e delle altre multinazionali del gas. Ma non è detta ancora l’ultima parola: la politica e le istituzioni, se vogliono, possono fermare la mano del Governo Renzi.
    Difendiamo la grande qualità ambientale dell’Appennino e facciamo sì che le bellezze naturali, storiche e architettoniche, che la carovana del Giro D’Italia incontrerà lungo il percorso Sulmona-Foligno, vengano trasmesse, nella loro integrità, alle future generazioni!
    Sulmona, 12 maggio 2016

    Comitati cittadini per l’ambiente

    Info: Mario 3339698792 – Antonio 3407066402 – Giovanna 3284776001
    Email: sulmonambiente@gmail.comhttp://sulmonambientewordpress.comhttps://www.facebook.com/pages/Comitato-Ambiente-Sulmona/163437587047697

  2. Maggio 23, 2016 alle 2:48 PM

    riceviamo e pubblichiamo volentieri.

    MERCOLEDI 25 MAGGIO IL CONFRONTO PUBBLICO TRA I SEI CANDIDATI A SINDACO SULLA QUESTIONE SNAM.

    Mercoledì 25 maggio, alle ore 17,00 presso la sala della Comunità Montana Peligna in via Angeloni, ci sarà l’incontro tra i cittadini, comitati e i sei candidati a Sindaco per il Comune di Sulmona che hanno raccolto il nostro invito per affrontare la problematica relativa alla centrale e al metanodotto della Snam. Ai sei candidati verrà chiesto di sottoscrivere liberamente un documento con cui si impegnano ad adottare ogni possibile iniziativa per impedire la realizzazione dell’opera.
    Da ormai oltre otto anni il territorio resiste e continua la sua battaglia contro una infrastruttura che nulla porta in termini di posti di lavoro, ma moltissimo toglierebbe a Sulmona ed al suo comprensorio che ha tutte le peculiarità per crearne di numerosi e stabili, in perfetta sintonia con la vocazione naturale del nostro territorio, evitando spopolamento, fuga dei giovani verso paesi esteri, spoliazioni di beni e servizi primari. Inoltre l’opera, qualora venisse realizzata, aprirebbe la strada ad altre industrie impattanti e nocive.
    Il destino di Sulmona e del suo comprensorio è nelle mani di Renzi, De Vincenti e D’Alfonso che qualche giorno fa, a l’Aquila, si sono incontrati in occasione della firma del Masterplan.
    E’ bene ricordare che il Governo ha la facoltà, ma non l’obbligo di autorizzare in quanto non può non tenere conto del dissenso espresso, per la centrale di compressione e per il metanodotto, da tutti gli enti istituzionali. Ciò significa che la partita è ancora aperta perché la decisione al riguardo è meramente politica e, se c’è la volontà di schierarsi veramente dalla parte dei cittadini e del territorio, se ne deduce che c’è ancora spazio per un intervento forte da parte della Regione, della Provincia e dei Comuni interessati dall’infrastruttura.
    Dalla fine del mese di dicembre 2015 a tutt’oggi nessuna decisione è stata ancora adottata: c’è un territorio con i suoi abitanti che resiste perché ha compreso che nessun vantaggio, se non rischi e impoverimento economico, deriverebbe dall’opera che Snam e Governo vogliono imporci anche “indorando la pillola” attraverso la “trappola” della cosiddetta centrale ad alimentazione elettrica che in Italia non è mai stata realizzata. Si tratterebbe, anzi, di una doppia “trappola” perché, da un lato significherebbe accettare il metanodotto e dall’altro, una volta insediatasi nel nostro territorio, la Snam potrebbe in seguito modificare il sistema di alimentazione da elettrico a gas.
    Non c’è che dire il menù è vario: è che i cittadini sono ben consci del piatto che il “cuoco Governo-Snam” ha realmente intenzione di servire loro a tavola!

    Sulmona, 23 maggio 2016

    Comitati cittadini per l’ambiente

    Info: Mario 3339698792 – Antonio 3407066402 – Giovanna 3284776001
    Email: sulmonambiente@gmail.comhttp://sulmonambientewordpress.com
    https://www.facebook.com/pages/Comitato-Ambiente-Sulmona/163437587047697

  3. Maggio 26, 2016 alle 4:39 PM

    riceviamo e pubblichiamo volentieri.

    SNAM – I SEI CANDIDATI FIRMANO DAVANTI AI CITTADINI: “SE VERREMO MENO ALL’IMPEGNO CI DIMETTEREMO DA SINDACO”

    I sei candidati alla carica di Sindaco per il Comune di Sulmona, in occasione dell’incontro pubblico sulla questione Snam, tenutosi il 25 maggio presso la Comunità Montana hanno sottoscritto, dinanzi ai numerosi
    cittadini presenti, un documento con cui si impegnano a proseguire fino in fondo la lotta per impedire l’insediamento, nel nostro territorio, del metanodotto e della centrale Snam, sia essa ad alimentazione a gas che elettrica.
    I sei candidati, inoltre, precisano che in caso di elezione, qualora dovessero venir meno all’impegno sottoscritto, rassegneranno le dimissioni dalla carica di Sindaco.
    Questo il testo del documento sottoscritto da Elisabetta Bianchi, Domenico Capaldo, Annamaria Casini, Alberto Di Giandomenico, Bruno Di Masci e Alessandro Lucci:

    “Considerato che gli impianti della Snam avrebbero un impatto fortemente negativo su Sulmona e sul suo comprensorio, peggiorando la qualità della vita ed aggravando una situazione economica già di per sé pesantissima; considerato che ciò andrebbe ad aggiungersi ad una serie di inaccettabili spoliazioni di importanti presìdi civili, con lo spettro di una vera e propria desertificazione del nostro territorio, i sottoscritti candidati alla carica di Sindaco di Sulmona nella prossima consultazione elettorale che avrà luogo il 5 giugno 2016 ed eventualmente anche il 19 giugno in caso di ballottaggio, assumono di fronte ai cittadini l’impegno di adottare, a livello politico istituzionale, ogni iniziativa necessaria ad impedire la realizzazione della centrale e del metanodotto Snam. In particolare si impegnano a:
    -mantenere ferma la contrarietà all’opera astenendosi dall’adottare, o fare proprio, qualsiasi atto che sia in contrasto con le deliberazioni votate, al riguardo, dal Consiglio Comunale di Sulmona;
    -intraprendere ogni iniziativa affinchè la Regione mantenga la negazione dell’intesa, eserciti pienamente il proprio ruolo di opposizione all’opera anche sul piano tecnico e giuridico, ottenga dal Governo l’attuazione della risoluzione della Commissione Ambiente della Camera;
    -contrastare la realizzazione dell’opera, qualora dovesse essere comunque autorizzata, con il ricorso alla giustizia amministrativa, con l’esercizio dei poteri che la vigente legislazione attribuisce al Sindaco e con ogni altra iniziativa utile alla difesa della salute dei cittadini, alla tutela del territorio e del suo sviluppo compatibile con il grande patrimonio ambientale, storico ed architettonico della nostra città.
    I sottoscritti, inoltre, qualora dovessero essere eletti alla carica di Sindaco di Sulmona, si impegnano a portare in approvazione, tra i primi atti del nuovo Consiglio Comunale, la riconferma della delibera del 30 ottobre 2015 di contrarietà al metanodotto e alla centrale Snam, sia ad alimentazione a gas che elettrica.
    Essi, infine, precisano che rassegneranno le dimissioni da Sindaco, in caso di elezione, qualora l’impegno oggi sottoscritto dovesse essere disatteso”.

    Sulmona, 26 maggio 2016
    Comitati cittadini per l’ambiente

    Info: Mario 3339698792 – Antonio 3407066402 – Giovanna 3284776001
    Email:sulmonambiente@gmail.com – http://sulmonambientewordpress.com/
    https://www.facebook.com/pages/Comitato-Ambiente-Sulmona/163437587047697

  1. marzo 4, 2016 alle 11:32 am
  2. agosto 25, 2016 alle 10:16 am
  3. dicembre 7, 2017 alle 3:38 PM
  4. dicembre 7, 2017 alle 3:51 PM
  5. dicembre 8, 2017 alle 5:59 am
  6. marzo 31, 2018 alle 10:20 PM

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