La Rete Nazionale dei Gasdotti è priva della necessaria valutazione ambientale strategica.


Rete Nazionale dei Gasdotti

Rete Nazionale dei Gasdotti

Mentre per l’ennesima volta un gasdotto letteralmente esplode vicino ad Arezzo, (nel marzo 2015 ne era esploso un altro, a Pineto, in Abruzzo), viene aggiornata e integrata ancora una volta la Rete Nazionale dei Gasdotti, con il decreto direttoriale del Ministero dello Sviluppo economico del 20 ottobre 2015.

Viene incluso nella Rete, a posteriori rispetto alla sua autorizzazione definitiva, il gasdotto Trans Adriatic Pipeline (T.A.P.).

Eppure, finora, la Rete Nazionale dei Gasdotti e le relative varianti non risultano assoggettate a preventiva e vincolante procedura di valutazione ambientale strategica – V.A.S., che consentirebbe, senza dubbio, una programmazione di interventi più consona alle effettive esigenze ambientali e di sicurezza pubblica[1].

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha, quindi, inoltrato (19 novembre 2015) una puntuale segnalazione alla Commissione europea, alla Commissione “petizioni” del Parlamento europeo perché vengano avviati accertamenti in merito alla violazione della direttiva comunitaria sulla V.A.S. (la n. 2001/42/CE), in vigore dal 2004 (In Italia è stata attuata in ritardo dal 31 luglio 2007).

Non solo.

Umbria, Appennino sotto la neve

Umbria, Appennino sotto la neve

Mette a disposizione a chiunque fosse interessato un fac simile di segnalazione da inviare alle competenti Istituzioni europee: basta chiederlo all’indirizzo di posta elettronica grigsardegna5@gmail.com.

Con la procedura di V.A.S. Regioni, Comuni, associazioni e comitati ecologisti, semplici cittadini potrebbero esprimersi su una rete infrastrutturale nevralgica e fondamentale.

Invece che cosa accade?

I volumi di gas naturale approvvigionati dalle società consolidate sono stati di 85,67 miliardi di metri cubi con un decremento rispetto al 2012 di 1,02 miliardi di metri cubi, pari al 1,2%”, così afferma l’E.N.I. s.p.a., holding controllante del sistema monopolistico dei gasdotti e del gas naturale[1] in Italia insieme al gruppo S.N.A.M. (ambedue in mano pubblica) in riferimento al 2013.

Non vi sono, quindi, aumenti della richiesta di gas naturale.

simulazione posa gasdotto (Studio Newton, Fano)

simulazione posa gasdotto (Studio Newton, Fano)

I consumi di gas, nel nostro Paese, non hanno mai superato gli 85 miliardi di metri cubi l’anno, mentre le infrastrutture esistenti (metanodotti e rigassificatori) hanno la ben superiore capacità di importazione di 107 miliardi di metri cubi annui.

Abbiamo, inoltre, un’ottima diversificazione degli approvvigionamenti di gas: l’85-90 %  viaggia in gasdotti che arrivano dal nord Europa (Olanda e Norvegia), dall’Est (Russia) e dall’Africa (Algeria e Libia). Inoltre sono operativi due rigassificatori  (Rovigo e Panigaglia) che danno circa il 15% del gas consumato in Italia.   Gli impianti di stoccaggio (8 strategici principali, 15 miliardi di metri cubi) sono in mano alla Stogit s.p.a., controllata dalla S.N.A.M. anch’essa.

In buona sostanza, la questione centrale in Italia non è la carenza di gas, piuttosto la gestione del sistema gas, svolta in regime di sostanziale monopolio. Una corretta gestione potrebbe evitare qualsiasi genere di emergenza per gli approvvigionamenti.

A cosa servono, allora, i 4 nuovi metanodotti che dovrebbero giungere in Italia dall’Africa e dall’Est Europa e gli oltre 10 rigassificatori ipotizzati o progettati, dei quali 3 in dirittura d’arrivo?

L’obiettivo è dichiarato con enfasi nella pubblicità che il gruppo Snam effettua sui mass mediadiventare l’hub europeo del gas.  In parole povere, il gas che arriverà attraverso le nuove infrastrutture sarà rivenduto ai Paesi del centro Europa.

Marche, Monte Catria innevato

Marche, Monte Catria innevato

E’ quanto scritto, nero su bianco, nella Strategia energetica nazionale, nel decreto interministeriale Ambiente – Sviluppo economico 8 marzo 2013, nonostante la previsione normativa che la riguarda sia stata annullata con il referendum antinucleare del 2011.

Ecco perché i progetti del gasdotto “Rete Adriatica” (il gasdotto Appenninico), il gasdotto Galsi, il gasdotto Trans Adriatic Pipeline (T.A.P.).

Ciò che non quadra è perché un’operazione puramente commerciale, che ha per scopo quello di portare enormi profitti nelle casse dell’Eni e della Snam, debba essere pagata dai nostri territori e dalle nostre popolazioni in termini di rischi e costi elevatissimi per la salute, la sicurezza, l’ambiente e le economie locali.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

 

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[1] Con decreti ministeriali in data 30 giugno 2004, 4 agosto 2005, 13 marzo 2006, 1° agosto 2008, 21 ottobre 2010, 19 dicembre 2011, 28 gennaio 2013, 11 novembre 2013 e 9 ottobre 2014 è stata aggiornata e integrata la Rete nazionale dei Gasdotti.

 

 

bosco e girasoli

bosco e girasoli

(foto A.L.C., S.L., S.D., archivio GrIG)

  1. Stefano
  2. novembre 22, 2015 alle 12:39 PM

  3. novembre 23, 2015 alle 2:54 PM

    A.N.S.A. – Ambiente ed Energia, 18 novembre 2015
    Italia al centro di 16 progetti Ue, chiave per hub gas.
    Lista priorità rivista dimezza iniziative ma tagliate le minori: http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/energia/2015/11/18/italia-al-centro-di-16-progetti-ue-chiave-per-hub-gas_07443599-4270-4036-afe7-405687ccf215.html

  4. dicembre 11, 2015 alle 2:48 PM

    da Trend online, 10 dicembre 2015
    Snam Rete Gas, finanziamento BEI da € 373 milioni per lo sviluppo dei progetti: http://www.trend-online.com/ansa/snam-rete-gasfinanziamento-bei-da-373-milioni-per-lo-sviluppo-dei-progetti–219476/

  5. febbraio 3, 2017 alle 2:46 PM

    ovviamente nessuna procedura di V.A.S.

    dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna
    Energia, dorsale sarda del metano inserita nella rete nazionale dei gasdotti.
    “Si tratta di un provvedimento decisivo per il nostro progetto di Metanizzazione che la Sardegna attende da decenni”, dice l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras. “Negli ultimi mesi abbiamo impresso una forte accelerazione al processo grazie anche alla fattiva collaborazione del MISE. Lo scorso 16 novembre il Ministero aveva già inserito gli adduttori di gas nell’elenco delle reti di trasporto regionale, mentre risale allo scorso mese l’autorizzazione unica per il primo deposito costiero di GNL di Oristano”. (http://www.regione.sardegna.it/xml/getpage.php?cat=7875)

    CAGLIARI, 2 FEBBRAIO 2017 – Ulteriore passo avanti nella Metanizzazione della Sardegna. Con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 31 gennaio scorso, è stato aggiornato l’elenco dei progetti per la rete nazionale dei gasdotti ed è stata inserita, su istanza della società Gasdotti Italia, SGI Spa, la dorsale sarda di trasporto del gas, con particolare riferimento alle tratte Sarroch-Oristano-Porto Torres, Cagliari-Sulcis e Codrongianus-Olbia. È il primo passo affinché il costo dell’infrastruttura possa rientrare nella tariffa nazionale come previsto dal Patto per la Sardegna siglato il 29 luglio 2016 tra Regione e Governo.

    “Si tratta di un provvedimento decisivo per il nostro progetto di Metanizzazione che la Sardegna attende da decenni”, dice l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras. “Negli ultimi mesi abbiamo impresso una forte accelerazione al processo grazie anche alla fattiva collaborazione del MISE. Lo scorso 16 novembre il Ministero aveva già inserito gli adduttori di gas nell’elenco delle reti di trasporto regionale, mentre risale allo scorso mese l’autorizzazione unica per il primo deposito costiero di GNL di Oristano”. “Nel frattempo – afferma l’assessora Piras – procedono gli iter autorizzativi per ulteriori due depositi a Oristano e un deposito di più ampie dimensioni, e con possibilità di rigassificazione, nell’area di Cagliari. Il tutto verrà ulteriormente supportato dalla recente approvazione del decreto legislativo DAFI con il quale, insieme al MISE, sono stati definiti i presupposti per autorizzare le infrastrutture GNL a servizio delle reti isolate come quelle sarde. Grazie al decreto di martedì scorso, potrà essere presentata istanza per ottenere le autorizzazioni per la realizzazione della dorsale, procedimento che ci vedrà impegnati sotto il coordinamento del MISE”.

    “Abbiamo scommesso – conclude la titolare dell’Industria – su un progetto che il sistema produttivo isolano attende da almeno vent’anni. Proprio per questo poteva sembrare un’utopia. Oggi abbiamo messo un altro tassello dimostrando che è un progetto concretamente realizzabile”. La Metanizzazione dell’isola è uno dei punti più qualificanti del Patto per la Sardegna firmato con il Governo. La realizzazione delle opere, oltre a creare lavoro con l’apertura dei cantieri, contribuirà allo sviluppo economico della Sardegna e garantirà risparmi in termini di costi dell’energia sia per le imprese che per i cittadini.

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    da La Nuova Sardegna, 3 febbraio 2017
    Metano, via libera del governo alla dorsale sarda.
    Decisione del Mise che l’ha inserita nella rete nazionale. Previsti tre interventi per realizzare 409 chilometri di tubature. (Claudio Zoccheddu): http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2017/02/03/news/metano-via-libera-del-governo-alla-dorsale-sarda-1.14817536

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    da Sardinia Post, 2 febbraio 2017
    Metanizzazione dell’Isola, Dorsale sarda inserita in rete nazionale gasdotti: http://www.sardiniapost.it/politica/metanizzazione-dellisola-dorsale-sarda-inserita-rete-nazionale-gasdotti/

  1. dicembre 31, 2015 alle 7:00 am
  2. giugno 10, 2016 alle 7:01 am
  3. agosto 25, 2016 alle 10:18 am
  4. marzo 31, 2018 alle 10:20 PM

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