Giù le mani dal piano paesaggistico della Toscana!
Il piano paesaggistico della Toscana è in forte pericolo a causa dei pesanti attacchi che giungono da varie parti.
Il piano di indirizzo territoriale (P.I.T.) con valenza di piano paesaggistico della Toscana è stato adottato (art. 17, comma 1°, della legge regionale n. 1/2005 e s.m.i.) con deliberazione Consiglio regionale 2 luglio 2014, n.58, mentre la Giunta regionale, con deliberazione n. 1121 del 4 dicembre 2014, ha concluso l’istruttoria tecnica delle osservazioni presentate con le conseguenti proposte di modifica degli elaborati di piano.
Mentre il Governo nazionale ha impugnato per conflitto di attribuzione (art. 127 cost.) la recente nuova legge urbanistica regionale toscana (legge regionale 10 novembre 2014, n. 65), che andrà a costituire – insieme al Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) – la base giuridica dello strumento di pianificazione paesaggistica, il Consiglio regionale, nel marzo 2015, si pronuncerà definitivamente con l’approvazione definitiva del piano.
Il gruppo consiliare P.D. ha però presentato un maxi-emendamento omicida del piano paesaggistico. Uno snaturamento sostanziale della disciplina di tutela del territorio, dal contenimento dell’attività estrattiva sulle Apuane alla difesa delle coste, riprendendo in buona parte analoghi emendamenti del gruppo consiliare Forza Italia.
La Toscana ha goduto per decenni d’una fama – sostanzialmente meritata – di rilevanti capacità di buon governo del territorio.
Capacità frutto di pratiche e di equilibri secolari, ammirati in tutto il mondo.
Gli ultimi anni, però, han portato anche qui avidità, cemento, mattoni. E si rischia di perdere ambienti, identità e atmosfere che attirano milioni di turisti ogni anno.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus in questi anni ha contrastato e contrasta numerosi stravolgimenti ambientali – dalla Tenuta di Rimigliano a Firenze, dalle dune di San Vincenzo a Marina di Castagneto – e da un giudizio positivo sul piano paesaggistico toscano, strumento che pone buone basi giuridiche e scientifiche per la salvaguardia del territorio.
No a ogni stravolgimento, no alla speculazione, si al buon governo del territorio!
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
da Il Corriere della Sera, 21 febbraio 2015
Il Pd toglie i vincoli su cave e spiagge: a rischio piano paesaggistico Toscana. (Marco Gasperetti)
da Il Tirreno, 20 febbraio 2015
Toscana, il Pd stravolge il piano paesaggistico. L’assessore Marson pronta a dimettersi.
A cambiare il testo il Partito democratico, che va in direzione opposto rispetto all’assessore Anna Marson. Cave: resta solo la tutela delle vette e dei crinali sopra i 1200 metri e mai “intaccati”. Stabilimenti balneari: sì alle piscine in spiaggia. (Ilaria Bonuccelli)
da Il Fatto Quotidiano, 21 febbraio 2015
Toscana, dalle cave alle spiagge: il Pd “snatura” il piano paesaggistico.
I democratici raccolgono in un maxiemendamento una serie di modifiche in parte già proposte da Forza Italia: nessun limite all’estrazione del marmo, se non il divieto a nuove cave sopra i 1200 metri. E via libera alle piscine in spiaggia. L’assessore regionale all’urbanistica, Anna Marson, si dice pronta a dimettersi nel caso le modifiche vengano approvate. (Melania Carnevali)
Nessun limite all’estrazione del marmo, se non il divieto a nuove cave sopra i 1200 metri. E via libera alle piscine in spiaggia. Alla vigilia del voto per l’approvazione del piano paesaggistico della Toscana (si terrà il 10 marzo), arriva in Regione un faldone di emendamenti che ne stravolgono completamente la natura. A presentarli è lo stesso Pd, partito di maggioranza, che, tra l’altro, ripropone, in misura ridotta, i contenuti dei 200 emendamenti presentati da Forza Italia. Che però è all’opposizione. Non è un vero e proprio patto del Nazareno in salsa fiorentina quello dei due, ma un sogno in comune: quello di buttare all’aria il contestatissimo documento dell’assessore all’urbanistica, Anna Marson, che adesso si dice pronta a dimettersi nel caso il consiglio regionale approvi le modifiche. Che non sono dei ritocchini. Lo ammette anche il consigliere del Pd,Ardelio Pellegrinotti, sostenendo che il piano ridisegnato va “in direzione opposta a quella dell’assessore”. “Mi dispiace se se la prende – ha detto – ma in aula saremo noi a votare questo piano”. E forti della loro buon’intesa con i forzisti è molto probabile che la spuntino.
I quattro anni di lavoro del grosso team di docenti universitari,ricercatori e tecnici comunali quindi non finiscono nel cestino (nel caso venissero approvati gli emendamenti), ma quasi. Il capitolo sul marmo viene sostanzialmente stralciato. Le cave, per il Pd toscano, “non si toccano”. Lo aveva già dato a intendere quando fece quadrato contro la chiusura graduale delle miniere nell’area protetta del Parco delle Alpi Apuane, prevista nella bozza iniziale. E adesso con un altro colpo di falce, se ne va, articolo per articolo, tutta la rete di protezione di quelle montagne sollevata dalla Marson. Via limiti agli ampliamenti dei siti estrattivi. Via limiti alla riapertura di cave dismesse da oltre vent’anni. Tutto continuerà a essere estraibile.
Gli unici angoli off limits alle ruspe saranno le vette sopra i 1200 metri, dove– sia chiaro – non siano ancora state aperte cave: quelle potranno continuare ad ampliarsi, duplicarsi, anche triplicarsi. No limit. Con gli emendamenti viene poi rivisto il concetto di “nuova cava”, per il quale il documento prevede che l’autorizzazione all’attività e alla coltivazione passi per un “piano attuativo” (con una procedura urbanistica complessa): non saranno considerate nuove cave gli ampliamenti. Non passeranno dal piano attuativo nemmeno le “varianti sostanziali” e inoltre si allargano le maglie per i ravaneti, ossia i pendii dove si accumulano i detriti di cava (limitati nella prima versione del piano). E infine potranno riaprire anche le cave dismesse da oltre vent’anni. I consiglieri del Pd ribadiscono: “Le cave sono un paesaggio nel paesaggio” e “una grande attrazione turistica”. Più, evidentemente, delle grotte, dei sentieri, del parco naturale.
Norme più permissive arrivano anche per gli stabilimenti balneari. Gli emendamenti restituiscono ai bagni la possibilità di realizzare piscine. Viene quindi cancellato l’obbligo di salvaguardia della “qualità percettiva dei luoghi” e di evitare “l’impermeabilizzazione permanente del suolo”. L’assessore Marson si trincera dietro un “no comment”, ma c’è chi commenta per lei. “Spero – spiega a ilfattoquotidiano.it il consigliere Marco Manneschi, del gruppo Popolo di Toscana – che sia la stessa tattica utilizzata per la legge 65 del 2014: quella di sparare alto per ottenere qualcosa, perché in questo modo hanno snaturato completamente il piano. Tra le richieste c’è anche quello di trasformare le direttive in indirizzo: cioè come se il piano fosse solo un’esercitazione. Anche noi siamo per il lavoro, ma anche per il rispetto dell’ambiente”.
(foto Il Tirreno, E.R., archivio GrIG)







da Nove da Firenze, 21 febbraio 2015
Piano paesaggistico della Toscana: il confronto non è finito: http://www.nove.firenze.it/piano-paesaggistico-della-toscana-il-confronto-non-e-finito.htm
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dal blog del Comitato per Campiglia, 21 febbraio 2015
Giù le mani dal piano paesaggistico della Toscana!: http://www.comitatopercampiglia.it/blog/2015/02/21/giu-le-mani-dal-piano-paesaggistico-della-toscana/
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Una cava val bene un governatore: http://www.comitatopercampiglia.it/blog/2015/02/21/una-cava-val-bene-un-governatore/
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A.N.S.A., 25 febbraio 2015
Rossi, piano ad hoc per cave Apuane.
‘Punto di equilibrio avanzato’ mette fine alle polemiche. (http://www.ansa.it/toscana/notizie/2015/02/25/rossi-piano-ad-hoc-per-cave-apuane_28cc2001-2321-43d8-b251-d4fc078fa7dd.html)
FIRENZE, 25 FEB – Il piano del paesaggio, con un apposito emendamento Pd ed una legge ad hoc, regolerà la questione delle cave di marmo sulle Alpi Apuane. È il “punto di equilibrio avanzato” come lo ha definito il presidente Enrico Rossi, messo a punto per porre fine alle polemiche sulle cave di marmo apuane e giungere all’approvazione definitiva del piano del paesaggio nelle prime settimane di marzo. Stamani in Consiglio regionale incontri tra Rossi, l’assessore all’urbanistica e imprenditori del settore.
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da Go News, 26 febbraio 2015
Gli ambientalisti chiedono che non sia emendato il piano paesaggistico regionale: http://www.gonews.it/2015/02/26/toscana-gli-ambientalisti-chiedono-che-non-sia-emendato-il-piano-paesaggistico-regionale/
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petizione per il ritiro del maxi-emendamento P.D. che stravolte il piano paesaggistico della Toscana: https://secure.avaaz.org/it/petition/Enrico_Rossi_Presidente_regione_Toscana_Consiglio_regionale_della_Toscana_Salviamo_il_Piano_Paesaggistico_della_Toscana_/?tlwsPab