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Il Lupo rischia la riduzione della protezione all’interno dell’Unione Europea.


Lupo europeo (Canis lupus)

Nei vari Stati appartenenti all’Unione Europea il Lupo (Canis lupus) potrebbe non esser più una specie «rigorosamente protetta», ma solo «protetta». 

Infatti, è entrata in vigore una modifica approvata nel dicembre 2024 della  convenzione internazionale di Berna relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa, di cui l’Unione Europea e gli Stati membri sono parti.

Il declassamento del regime di protezione del Lupo è da tempo un obiettivo malcelato della Commissione Europea per facilitare alcune operazioni di abbattimento: il rischio palese è quello di un passo indietro rispetto all’attuale livello di tutela della specie, che soltanto a fatica si è salvata dall’estinzione in numerosi Paesi europei.

La procedura di declassamento del Lupo da “specie particolarmente protetta” (allegato II) a “specie protetta” (allegato III), richiede ancora una serie di complessi passaggi a livello comunitario e nazionale: attualmente siamo alla fase della proposta di modifica della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora, che dovrà comunque esser approvata all’unanimità dai 27 Stati membri.

La proposta è sostenuta dal Partito Popolare Europeo (PPE), appartenente alla maggioranza di controllo del Parlamento europeo, e da altri partiti conservatori.

Se la modifica della direttiva sarà approvata, ogni Stato membro dovrà modificare la propria normativa nazionale.

Lupo italiano o appenninico (Canis lupus italicus)

In Italia, per esempio, dovrà esser modificato il D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i. di recepimento della Direttiva “Habitat” e la legge n. 157/1992 e s.m.i. sulla protezione della fauna e l’esercizio della caccia (in particolare l’art. 2, che regola il regime di particolare protezione del Lupo).

La Provincia di Bolzano – per delega concessa dall’allora Governo Renzi – potrebbe procedere direttamente, includendo il Lupo al pari dello Stambecco e della Marmotta soggetto a piani di prelievo, previo parere preventivo dell’I.S.P.R.A.,l’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale continuamente sottoposto ad attacchi e pressioni di matrice governativa e venatoria per evidenti motivi.

Avverso tale proposta della Commissione Europea, basata sul rapporto Blanco e Sundseth (2023) ritenuta fortemente carente dalla  revisione indipendente condotta dagli esperti Mark Fisher (ricercatore dell’Università di Leeds, Regno Unito) e Ettore Randi (professore aggiunto del Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Aalborg, Danimarca). La revisione conclude che “dati incerti e obsoleti non dovrebbero essere usati per spingere a declassare la protezione della popolazione europea di lupi …, peraltro il rapporto Blanco non raccomanda una revisione dello status di protezione del lupo.”.

Nel dicembre 2024, quindi, Green Impact e altre associazioni ambientaliste hanno presentato un ricorso alla Corte di Giustizia Europea  (causa T-634/24(4)) per annullare la decisione del Consiglio UE del 2024 di declassare il lupo nell’ambito della Convenzione di Berna. Il caso è stato ammesso dalla Corte di Giustizia Europea.

La Corte di Giustizia Europea, con due sentenze del 2024 (causa C-601/22 avverso l’Austria e C-436/22 avverso la Spagna) e in precedenza, ha recentemente confermato la necessità di mantenere una protezione rigorosa e che la necessità di garantire uno stato di conservazione favorevole del lupo prevale sulle considerazioni socio-economiche; inoltre il Lupo non può essere designato come specie cacciabile a livello regionale quando il suo stato di conservazione a livello nazionale è sfavorevole.

ricerca Continuing recovery of wolves in Europe, distribuzione del Lupo in Europa (analisi dal 2017 al 2022-2023)

E’ vero che sono aumentati gli esemplari di Lupo (Canis lupus) in Europa con benefici effetti sulla biodiversità e sul contenimento delle popolazioni di Ungulati.

Sono i risultati della ricerca Continuing recovery of wolves in Europe condotta in 34 Stati europei e recentemente pubblicata sulla rivista internazionale PLOS Sustainability and Transformation da parte di un gruppo internazionale di esperti coordinato da Cecilia di Bernardi e Luigi Boitani (Continuing recovery of wolves in Europe, Cecilia Di Bernardi e altri, in PLOS Sustainability and Transformation, 25 febbraio 2025).

Il numero di Lupi era stimato in 12 mila esemplari nel 2012 ed è cresciuto ai 21.500 esemplari stimati a fine 2022.

Dov’è sempre vissuto o è ricomparso nel corso degli anni le popolazioni di Ungulati (Cervo, Capriolo, Cinghiale) sono contenute con benefici effetti sulla biodiversità e sull’agricoltura.

La dieta del Lupo, infatti, è composta in media per circa la metà (49%) dalla predazione sul Cinghiale e per un altro quarto (24%) dalla predazione sul Capriolo, la restante parte dalla predazione sul Cervo e su piccoli animali selvatici (Conigli, Lepri, anche Nutrie), con indubbi effetti positivi per l’agricoltura.

il Lupo e Cappuccetto Rosso

La predazione sul bestiame domestico, in media annua, si aggira sullo 0,02%, mentre gli indennizzi annui ammontano a 17 milioni di euro a livello europeo.

Al di là delle ripetute favole, il Lupo non attacca l’Uomo, per cui sono solo farabuttesche insinuazioni quelle di chi l’accusa di rapimenti di bambini o bestialità simili.

Noi siamo dalla parte del Lupo, per la biodiversità e la convivenza pacifica.

Vediamo da che parte sta l’Unione Europea.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

qui il dossier della Camera dei Deputati – Ufficio Rapporti con l’Unione Europea “Elementi per la verifica di sussidiarietà – Proposta di direttiva che modifica lo status di protezione del lupo

Lupo (Canis lupus, foto Raniero Massoli Novelli)

dal sito web istituzionale della Commissione Europea, 7 marzo 2025

La Commissione propone di allineare lo status di protezione del lupo nella legislazione dell’UE alla convenzione di Berna.

Oggi la Commissione propone una modifica mirata degli allegati della direttiva Habitat. Ciò allineerà la direttiva Habitat al mutato status di protezione del lupo da “strettamente protetto” a “protetto” ai sensi della convenzione di Berna, entrata in vigore oggi.

La proposta della Commissione offrirà maggiore flessibilità agli Stati membri nella gestione delle loro popolazioni locali di lupi, in modo che possano adottare misure ben adattate alle circostanze regionali. Poiché il lupo rimarrà una specie protetta, le misure di conservazione e di gestione degli Stati membri dovranno ancora raggiungere e mantenere uno stato di conservazione soddisfacente. Inoltre, gli Stati membri avranno ancora la possibilità di mantenere un livello più elevato di protezione del lupo, se ritenuto necessario ai sensi del diritto nazionale.

Gli investimenti in adeguate misure di prevenzione dei danni rimangono essenziali per ridurre la predazione del bestiame. La Commissione continuerà ad aiutare gli Stati membri e le parti interessate nell’elaborazione e nell’attuazione di tali misure attraverso finanziamenti e altre forme di sostegno.

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato: “In alcune regioni europee i branchi di lupi sono diventati un pericolo reale, soprattutto per il bestiame. Oggi proponiamo una modifica del diritto dell’UE che aiuterà le autorità locali a gestire attivamente le popolazioni di lupi, proteggendo nel contempo sia la biodiversità che i nostri mezzi di sussistenza rurali.” 

Lupo iberico (Canis lupus signatus)

Prossime tappe

La proposta della Commissione relativa a una modifica mirata degli allegati IV e V della direttiva Habitat per quanto riguarda lo status di protezione del lupo dovrà ora essere adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

Contesto

Sulla base di un’analisi approfondita dello status del lupo nell’UE, nel dicembre 2023 la Commissione ha proposto di modificare lo status di protezione del lupo, che è stato poi adottato dal Consiglio nel settembre 2024.

A seguito di ciò, la Commissione, a nome dell’UE, ha presentato la proposta di modifica al segretariato della convenzione di Berna. La proposta è stata approvata dal comitato permanente della convenzione il 6 dicembre 2024.  La modifica delle appendici della convenzione di Berna è entrata in vigore il 7 marzo 2025, tre mesi dopo la sua adozione.

Appennino, Lupo (Canis lupus italicus)

Per maggiori informazioni

Domande e risposte

Proposta della Commissione di modificare lo status di protezione del lupo (Canis lupus) nella direttiva Habitat

Grandi carnivori

Piattaforma delle parti interessate dell’UE sulla coesistenza tra le persone e i grandi carnivori

“La protezione dei lupi ai sensi della direttiva Habitat ha permesso alla specie di riprendersi dalla quasi estinzione negli ultimi decenni. Tuttavia, ora ci troviamo di fronte a una realtà che cambia sul campo, con un gran numero di lupi in alcuni paesi dell’UE. La modifica proposta oggi dello status giuridico del lupo da rigorosamente protetto a protetto a norma della direttiva Habitat offrirà agli Stati membri la flessibilità necessaria per gestire le popolazioni di lupi. Ciò non modifica l’obbligo giuridico dello Stato membro di proteggere la specie e preservarne le popolazioni.” 

Jessika Roswall, Commissaria per l’Ambiente, la resilienza idrica e un’economia circolare competitiva

ISPRA, distribuzione del Lupo in Italia (2022)
branco di Lupo europeo (Canis lupus)

(foto Raniero Massoli Novelli, da mailing list ambientalista, S.D., archivio GrIG)

  1. Avatar di capitonegatto
    capitonegatto
    Maggio 4, 2025 alle 11:38 am

    Una Europa che abolisce il RIGORE , almeno per ora sul lupo, non mi piace. Bisognerebbe capire quando si afferma …ti proteggo, ma…. senza rigore !! E’ come : puoi frequentare le lezioni sul sesso, ma…con il beneplacito dei genitori !! Non ha senso.

  2. Avatar di castigamatti
    castigamatti
    Maggio 4, 2025 alle 3:51 PM

    mi spiace ma non sono affatto d accordo. la protezione è una cosa innaturale. un predatore DEVE correre dei rischi. se si avvicina al gregge, deve poter essere minacciato e sapere che LUI può diventare preda . così facevano i pastori 2000 anni fa.

    • Maggio 4, 2025 alle 5:30 PM

      la presenza del Lupo ha benefici effetti sulla biodiversità e sull’agricoltura.
      La sua dieta, infatti, è composta in media per circa la metà (49%) dalla predazione sul Cinghiale e per un altro quarto (24%) dalla predazione sul Capriolo, la restante parte dalla predazione sul Cervo e su piccoli animali selvatici (Conigli, Lepri, anche Nutrie), con indubbi effetti positivi per l’agricoltura.
      La predazione sul bestiame domestico, in media annua, si aggira sullo 0,02% e, in tali casi, vi sono indennizzi, che ammontano a 17 milioni di euro annui a livello europeo.
      Nulla rispetto ai benefici apportati alla biodiversità e all’agricoltura.

      • Avatar di castigamatti
        castigamatti
        Maggio 4, 2025 alle 10:04 PM

        l avete già scritto nell articolo, è parzialmente vero anche se non misurabile, e non c entra nulla con ciò che ho detto. anche dando agli allevatori la possibilità di difendersi i lupi non verrebbero certo estinti, ma recupererebbero il sano timore dell uomo. senza il quale in un certo senso.. non sono neanche più davveto lupi. cercherebbero le pecore solo in casi estremi. invece ora è più comodo rispetto a predare un cinghiale che non è molto d accordo….

        poi sinceramente sono un po stufo di spiegare le cose ad animalisti da divano che l unico lupo che conoscono è Lupo Alberto.

      • Maggio 4, 2025 alle 10:06 PM

        ..e allora non perda tempo lei e non ne faccia perdere a noi. Ognuno rimane serenamente della sua idea. Buona serata.

  3. Avatar di Salvatore
    Salvatore
    Maggio 4, 2025 alle 4:28 PM

    Se il lupo si estingue… facciamo rientrare in europa il VELOCIRAPTOR, cosi’ morsichera’ i C….ni a qualche ambientalista…..

    • Maggio 4, 2025 alle 5:25 PM

      ..dovrebbe preoccuparsi, perchè se arrivasse il Velociraptor e fosse così ghiotto di c…ni, lei sarebbe mangiato subito, intero 😉

  4. Avatar di Paolo
    Paolo
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