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Conclusa positivamente la procedura V.I.A. per il potenziamento di un’altra centrale eolica in Anglona, questa volta la Regione autonoma della Sardegna si attiverà?


Sardegna, bosco mediterraneo

La petizione Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! si firma qui.

Con parere positivo condizionato della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA/VAS e il conseguente decreto direttoriale MASE VA_DEC_2024-0000414 del 27 novembre 2024, si è concluso in modo favorevole (con condizioni) il relativo procedimento di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.) dell’imponente repowering di un’altra centrale eolica in Anglona, il Progetto di ammodernamento complessivo (“repowering”) del “Parco Eolico Nulvi Tergu” esistente da 29,75 MW in un parco con potenza totale finale pari a 99 MW ed opere connesse ed infrastrutture indispensabili, nei Comuni di Tergu, Nulvi, Sedini, Chiaramonti, della bolzanina Fri-El. Anglona s.r.l.

Altre quindici “torri” eoliche alte più di 200 metri, vicine al “Parco eolico Nulvi Ploaghe” (27 “torri” eoliche, potenza complessiva MW 121,5) della Erg Wind Energy s.r.l., recentemente provviste di autorizzazione unica per silenzio assenso regionale e successiva decisione dei Giudici amministrativi (T.A.R. Sardegna, Sez. II, 25 novembre 2024, n. 847).

Alla faccia degli impatti cumulativi, sempre nella zona della splendida Basilica della SS. Trinità di Saccargia.

Anche la società Fri-El. Anglona ora procederà con l’istanza di autorizzazione unica (art. 12 del decreto legislativo n. 387/2003 e s.m.i.), resta da vedere che cosa farà l’Amministrazione regionale sarda, titolare della procedura.

Come s’è visto nel concreto, la moratoria sugli impianti energetici da fonti rinnovabili di cui alla legge regionale Sardegna n. 5/2024 non ha avuto alcun effetto inibitore nell’ambito del procedimento di V.I.A. (come in tanti casi analoghi): in attesa dell’auspicata approvazione della normativa sulle aree idonee/inidonee per l’ubicazione degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, avrà ora la Regione forza e voglia di negare in tempi utili il rilascio dell’autorizzazione unica applicando la disciplina della moratoria?

centrale eolica

Lo farà anche a costo di un piuttosto probabile contenzioso con richiesta risarcitoria?

Sinceramente lo speriamo.

Tuttavia, la scandalosa pressione della speculazione energetica, in assenza di qualsiasi pianificazione degna di questo nome, conferma la necessità della moratoria nazionale per l’installazione di nuovi impianti di produzione energetica chiesta a gran forza dal GrIG e, soprattutto, da più di ventimila cittadini, in vista di una realistica pianificazione energetica connessa a stringente salvaguardia dell’ambiente/paesaggio, dei valori storico-culturali e identitari, mediante una normativa su aree idonee/inidonee che indichi in siti industriali e dismessi, in tetti fotovoltaici, nel risparmio energetico la soluzione per una transizione energetica realmente rispettosa del territorio e delle collettività.  

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Ghiandaia (Garrulus glandarius)

(foto S.D., archivio GrIG)

  1. novembre 29, 2024 alle 3:07 PM

    da Alghero Live, 29 novembre 2024

    Conclusa positivamente la procedura V.I.A. per il potenziamento di un’altra centrale eolica in Anglona, cosa farà la Regione? Scandalosa pressione della speculazione.

    __________________________

    da Casteddu online, 28 novembre 2024

    “Conclusa positivamente la procedura V.I.A. per il potenziamento di un’altra centrale eolica in Anglona, questa volta la Regione si attiverà?”: https://www.castedduonline.it/conclusa-positivamente-la-procedura-v-i-a-per-il-potenziamento-di-unaltra-centrale-eolica-in-anglona-questa-volta-la-regione-si-attivera/

    • Avatar di Donatella
      Donatella
      novembre 29, 2024 alle 7:30 PM

      grazie per tutte le informazioni e soprattutto per il lavoro svolto

  2. novembre 29, 2024 alle 9:07 PM

    La speranza, diceva un amico, è l’ultima a morire ma è la prima ad ammalarsi. Credo che la Sardegna sia ormai persa con decisioni di giunte diverse ma sostanzialmente decise a Roma e tutte identiche negli effetti.

    Illudersi è segno di debolezza, non ha mai aiutato nessuno.

    Fra qualche anno queste decisioni distruttive saranno superate da tecnologie più performanti con rendimenti superiori. In quel momento ci si rendeà conto del disastro, troppo tardi per tornare indietro.

  3. novembre 30, 2024 alle 5:16 PM

    da L’Unione Sarda, 30 novembre 2024

    Il Ministero dice sì alle pale alte 200 metri in Sardegna: «Compatibilità ambientale».

    C’è il decreto che approva la richiesta di repowering per l’impianto di Nulvi e Tergu. Gli ecologisti: «Adesso la Regione che fa?». (Enrico Fresu): https://www.unionesarda.it/news-sardegna/sassari-provincia/il-ministero-dice-si-alle-pale-alte-200-metri-in-sardegna-compatibilita-ambientale-lr5sg9n2

  4. dicembre 1, 2024 alle 1:00 PM

    da Cagliari Today, 29 novembre 2024

    Il ministro Pichetto Fratin attacca la Sardegna sulle rinnovabili: come stanno davvero le cose.

    Botta e risposta con la Regione: “L’Isola ha due centrali a carbone, deve contribuire alla transizione”. La replica di Cani: “Il governo è in ritardo di due anni”: https://www.cagliaritoday.it/economia/rinnovabili-ministro-fratin-attacca-sardegna.html

  5. Avatar di caiofabricius
    caiofabricius
    dicembre 1, 2024 alle 4:26 PM

    On ministro all’ambiente (…all’ambieeeenteeee ???!)

    Capisco “checcelochiedeleuropa”, pero’ … basta, la prego BASTA con questa ipocrita geremiade, falsa retorica delle lobbie rinnovabiliste, i predatori della speculazione energetica, indispettititi dal rischio di perdere un’altra gallina, non la ridicolizzata prataiola, no, quella e’ roba per noi nimby poveracci, no proprio quella dalle uova d’oro degli incentivi pagati dalle ns.bollette con rischio d’impresa zero.

    Neanche uno dei piu’ struggenti simboli identitari della Sardegna, come la stupefacente basilica di Saccargia, riesce a bloccare la predazione delle lobbie rinnovabiliste. Non hanno il terreno dove piazzare i loro mostri (galline d.u.d’o) di ferro-silicio? Stavolta Il gatto e la volpe non hanno convinto nessun Pinocchio a svendere i loro terreni per piantare gli alberi degli zecchini d’oro? Che si esproprino! Alla faccia del Diritto e della Costituzione (che stanno cambiando a propri fini di lucro millantato di verde)

    Ma anche la maestosa REGGIA DI BARUMINI e’ sotto assedio, cosi come le tante meraviglie monumentali sarde e italiane (grave e imminente la minaccia alla struggente CAMPAGNA ETRUSCA fra Tuscia e Maremma), e le loro insostitituibili struggenti quinte paesaggistiche agronaturalistiche stanno per essere violate, offese, degradate a squallidi siti industriali.

    Ambienti presi di mira in quanto “colpevoli”di aver conservato una meravigliosa naturalita’ resistendo a 70 anni di assalti palazzinari della speculazione edilizia (dei dilettanti rispetto alla NSO nuova speculazione organizzata).

    Le coraggiose Sovrintendenze ai Beni Artistici e Culturali, prima scientemente delegittimate, ora sono accerchiate dai barbari predatori della speculazione energetica che minacciosi rumoreggiano battendo sugli scudi pelosi con oltre 6000 progetti devastanti per oltre 350 GW, 5 volte il gia’ troppo chiesto dall’Europa (70).

    E a fermare le orde affamate di bottino non bastano piu’ le consolidate norme di difesa ambientale e lo stesso art.9 della COSTITUZIONE (vale ancora, Presidente Mattarella?).

    Per allontanare queste cavallette impazzite all’odore di facili enormi guadagni pagati dalle ns bollette non serve cedere territori come alla fine dell’Impero Romano. Come allora fin troppo hanno gia’ ottenuto ma pretendono ulteriori deroghe e corsie devastatorie preferenziali…Rumori minacciosi e scomposte urla gutturali si odono sotto le fragili mura della civile Civitas assediata.

    Hanno anche degli alleati secredenti “dotti”, maestri di falsa retorica lobotomizzante, che ripetuta ossessivamente come loffi imbonitori mediatici caduti dal pero, pretende di giustificare questi massacri in nome dei catastrofici cambiamenti climatici, ma, magistri sine pudicitia, omettono sempre di specificare che le ns emissioni di CO2 sono solo lo 0.7% del totale mondiale e se in un ulteriore folle impeto incontrollato di parossismo rinnovabilista distruggessimo totalmente economia, servizi ecosistemici dei suoli, ambiente, agricoltura, pascoli, boschi, vigneti, uliveti secolari, crinali, monti , coste, sentieri, cammini, ciclovie, turismo, beni culturali e paesaggio identitario potremmo scendere di miseri 0.2 punti a un ridicolo 0.5% che nulla, ma proprio nulla, modificherebbe dei cambiamenti climatici che hanno cause GLOBALI anche se con effetti locali.

    Insomma intervenire localmente in maniera pesante e indiscriminatamente mentre a livello globale si continua a inquinare sarebbe solo un SUICIDIO INUTILE per il ns Paese, salvo per i pochi che ci guadagnerebbero.

    Smettiamo allora di autoflagellarsi, tutti sanno chi sono i grandi inquinatori del mondo: la sola Cina ha costruito negli ultimi anni oltre 1000 centrali a carbone ed emette 16 000 milioni di tonn di CO2 equivalenti ed e’ in continua crescita, cosi’ come INDIA e altri Paesi cd BRICS, malgrado gli “specchi” per allodole che millantano al mondo.

    La ns IRREVERSIBILE DISTRUZIONE al prezzo di qualche decina di centrali a carbone asiatiche.

    Dai continuiamo a farci del male,

    BASTA SCEMPI

    I TETTI BASTANO!!

    • Avatar di Franca Cozzula
      Franca Cozzula
      dicembre 2, 2024 alle 3:30 PM

      gentilissimo Caio Fabricius, il suo commento superlativo nel quale mi ritrovo in toto, avrebbe bisogno di nome e cognome veri, perché lo si possa condividere in tutti gruppi e comitati che sino contro la speculazione energetica.

      ma io lo condivido ugualmente 🙏

      • Avatar di caiofabricius
        caiofabricius
        dicembre 2, 2024 alle 8:52 PM

        Pensavo che dopo tanti anni di letteracce incavolatissime contro lo scempio della NSO e il paziente ascolto di Stefano Deliperi fosse nota la mia identita’. Mi chiamo e mi firmo Fabrizio Quaranta , gia’ ricercatore in cerealicoltura.

        Il ” soprannome” caiofabricius me lo porto dietro dai lontani anni del liceo e me lo affibiarono, insieme ad un altro oggi politicamente scorretto, perche’ amavo e amo profondamente la Storia della mia citta’.

        Penso che sia rimasto automaticamente nel sistema che lo ha preso dalla mail.

        Stefano sa che mi sono sempre mostrato a viso aperto.

        Grazie cmq per l’apprezzamento

        BASTA SCEMPI

        I TETTI BASTANO

      • dicembre 2, 2024 alle 9:37 PM

        confermo 😂

        Stefano Deliperi

  6. Avatar di Abelardo Provolini
    Abelardo Provolini
    dicembre 2, 2024 alle 8:07 PM

    Ma repowering non vuol dire che sostituiscono i vecchi generatori con dei nuovi piu’ efficienti? Alla fine si tratta di sostituire le i generatori esistenti con un numero minore di altri generatori, piu’ grandi. Non mi pare che cambi molto, se non l’energia prodotta.

    • dicembre 2, 2024 alle 8:48 PM

      quello che lei ha descritto si chiama revamping, il repowering è diverso, è un “potenziamento”, nuovi aerogeneratori più grandi, più alti, più potenti. Nuovi scavi, colate di cemento, rifacimento della viabilità e così via…

  7. dicembre 3, 2024 alle 11:29 PM

    A.N.S.A., 3 dicembre 2024

    Tar conferma lo stop della Regione al parco eolico a Ittiri.

    L’avvio dei lavori è stato bloccato dalla moratoria regionale. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/12/03/tar-conferma-lo-stop-della-regione-al-parco-eolico-a-ittiri_3214a276-5920-400d-bd2c-2c3f21b7477f.html)

    l Tar Sardegna conferma lo stop della Regione all’avvio dei lavori per la costruzione del parco eolico “Alas”, nel territorio fra Ittiri e Villanova Monteleone.    I giudici del tribunale amministrativo hanno respinto il ricorso della società Rwe Renewables Italia con la richiesta di sospensione e annullamento dell’atto con cui la Regione Sardegna, il 29 ottobre 2024, ha diffidato la società dall’avvio dei lavori di installazione di 9 torri eoliche, benché il progetto denominato “Alas” avesse già ottenuto l’autorizzazione unica del Ministero nel gennaio 2024.    L’ordinanza non sospende la diffida della Regione e fissa al marzo 2025 la trattazione nel merito del ricorso.    Il progetto della Renewables Italia prevede l’installazione di 11 aerogeneratori di potenza nominale 6 MW ciascuno, tra le località di Crastu Ladu e Pubusattiles, 9 turbine nel territorio del comune di Ittiri, a sud ovest del centro abitato, e 2 nel territorio del comune di Villanova Monteleone.    Secondo i giudici la legge regionale 3 luglio 2024, n. 5, agisce come “divieto di realizzare nuovi impianti di produzione e accumulo di energia elettrica da fonti rinnovabili”, senza distinzione fra progetti già autorizzati e non ancora autorizzati.    La moratoria quindi, si legge nell’ordinanza, “intende semplicemente ribadire, ad abundantiam, l’indistinta operatività del divieto di concreta modificazione del territorio, senza che ciò, peraltro, interrompa lo svolgimento dei procedimenti in corso per il rilascio dei titoli autorizzativi, i quali, nel momento in cui la moratoria normativa verrà a cadere, potrebbero risultare utilizzabili ai fini della realizzazione concreta dell’intervento, sempre che, ovviamente, sussistano tutte le condizioni a quel punto dettate dalla disciplina a regime”.

  8. Avatar di Mirko Piras
    Mirko Piras
    Maggio 6, 2025 alle 8:25 am

    Buongiorno Stefano, la Fri. el Anglona sta continuando con i rilevamenti nel territorio e, come mi raccontava un mio compaesano che ha negato il rinnovo del contratto per un nuovo aerogeneratore, ha rivisto il progetto passando da 15 a 11 aerogeneratori , contando anche sulla porzione di terreno da lui negata alla società per il repowering. Cosa sta accadendo a livello regionale su questo fronte? Io non trovo il progetto con la presunta riduzione di cui mi ha parlato il compaesano .

    Grazie per l’attenzione

    Mirko

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