Porto Venere, Palmaria, corruzione, sequestri.


Portovenere, Isola di Palmaria, Cava Carlo Alberto dismessa

I Carabinieri Forestale, su disposizione della magistratura, hanno nuovamente posto sotto sequestro preventivo (7 maggio 2024) il cantiere avviato sull’Isola di Palmaria nell’area ex cava Carlo Alberto per la realizzazione di un centro turistico balneare.

Non è la prima volta, anche nella primavera 2023 i Carabinieri Forestale avevano provveduto ad analogo sequestro (15 aprile 2023) del cantiere in quanto erano scadute le necessarie autorizzazioni amministrative, i lavori conseguentemente erano privi di autorizzazioni, cioè abusivi.

Questa volta, invece, sembra trattarsi di una vicenda ben più ampia, nell’ambito di un vero e proprio sistema corruttivo presente in larga scala in Liguria, sul quale è in corso un’approfondita indagine da parte della Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Genova avviata – a quanto pare – proprio da quanto è accaduto e accade sulla costa di Portovenere.

Decine di arresti – compreso il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – gravissime contestazioni di reati, interdizioni, sequestri preventivi, parecchi enti e aziende pubblici e privati coinvolti.

Il Gruppo d’intervento Giuridico (GrIG) esprime la sua forte soddisfazione per un’azione di magistratura e polizia giudiziaria finalizzata a ripristinare la legalità e la corretta gestione di ambienti naturali che meritano cura e attenzione.

Il cantiere a Palmaria.

Il GrIG in precedenza per Palmaria, in seguito al sequestro del cantiere relativo al progettato stabilimento balneare con il permesso di costruire scaduto per legge (art. 15, comma 2°, del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.), prospettava la necessaria rivalutazione del progetto complessivo in quanto la procedura per l’autorizzazione dei lavori avrebbe dovuto ripartire da zero, perchè “una volta intervenuta la decadenza, chiunque intenda completare la costruzione necessita di un nuovo ed autonomo titolo edilizio, che deve provvedere a richiedere, sottoponendosi ad un nuovo iter procedimentale, volto sia a verificare la coerenza di quanto occorre ancora realizzare con le prescrizioni urbanistiche vigenti nell’attualità” (Cons. Stato, Sez. II, 25 settembre 2019, n. 6424).

Da rivedere anche le prescrizioni comunicate in risposta all’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione provvedimenti inoltrata (5 dicembre 2021) dal GrIG riguardo il progetto a suo tempo presentato per la riqualificazione dell’area ex cava Carlo Alberto con ristrutturazione del fabbricato esistente e realizzazione di stabilimento balneare con servizio di ristorazione, piscina, aree relax e fitness da parte della società milanese Palmaria Experience s.r.l. 

Portovenere, Palmaria, progetto per stabilimento balneare

La Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Genova aveva infatti comunicato (nota prot. n. 21018 del 27 dicembre 2021) di aver provveduto prima alla richiesta di modifiche progettuali e ulteriore documentazione illustrativa (nota prot. n. 6556 del 27 aprile 2021), in seguito al rilascio di autorizzazione paesaggistica (nota prot. n. 18392 del 12 novembre 2021) esclusivamente per un intervento che contempli il rifacimento dell’edificio diroccato esistente, senza l’impianto di illuminazione “segna passo” originariamente previsto, la risistemazione dei muretti a secco con esclusiva pietra locale proveniente dalla cava dismessa, la pavimentazione in pietra irregolare locale (opus incertum), l’esclusivo utilizzo come stabilimento balneare nella sola stagione estiva con smantellamento al termine, il divieto di manomissione assoluta della macchia mediterranea.  In sede successiva sarebbe stato valutato paesaggisticamente l’eventuale inserimento di piscine nello stabilimento balneare in uso alla Marina Militare.

Gabbiano reale (Larus michahellis)

Sul sito purtroppo non sussiste vincolo culturale (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), essendo l’area privata, con esclusione del demanio marittimo, e non avendo finora la Soprintendenza promosso il procedimento di riconoscimento dell’interesse culturale (art. 13, comma 1°, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

Il Comune di Portovenere, viceversa, aveva comunicato (nota prot. n. 20003 del 31 dicembre 2021) di aver acquisito l’istanza GrIG nell’ambito della procedura di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.), allora avviata.

Il rischio, però, di una progressiva pesante antropizzazione dell’Isola era ed è sempre ben presente, ma emergono scenari che fanno pensare a una scandalosa e inquinata gestione dei beni pubblici ambientali.

L’Amministrazione regionale Toti ha auspicato per Palmaria quel futuro da Capri” della Liguria che  appare sempre più opaco e inquinato.

Assolutamente da evitare.

Il valore ambientale e storico-culturale di Palmaria.

Palmaria è un’isoletta di nemmeno 2 chilometri quadrati.

Insieme alle più piccole Tino e Tinetto, costituisce un arcipelago posto all’imboccatura del Golfo della Spezia.

Per la sua posizione ha svolto la funzione militare difensiva avanzata della base della Marina Militare per secoli.   La ricca macchia mediterranea è puntellata da forti e batterie costiere (fra i principali il forte Conte di Cavour e la torre corazzata Umberto I), ma sono presenti anche cave dismesse, falesie e splendide grotte sul mare.

Nonostante la secolare presenza antropica e pesanti elementi di degrado (nel 2009 venne abbattuto l’ecomostro noto come Scheletrone, realizzato nel 1968), gli ambienti naturali dell’Isola ne hanno determinato l’inclusione nel patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO.

In realtà, oltre alla presenza del vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e altri vincoli ambientali (parco naturale, sito di importanza comunitaria, ecc.), finora l’isoletta è stata salvata dalla consueta “valorizzazione” a base di cemento fondamentalmente per la presenza del demanio militare, tuttavia in via di dismissione.

L’intera Isola di Palmaria e le Isolette di Tino e Tinetto sono tutelate con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.). L’area rientra nel sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Isola di Palmaria (codice IT1345104), ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali, la fauna, la flora, per cui ogni intervento di potenziale modifica delle caratteristiche naturalistiche dev’essere assoggettato a procedura di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.).  Detta procedura risulta esser stata recentemente avviata.

La Cava Carlo Alberto non potrebbe che esser considerata  “bene culturale” (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.),   Esistente l’attività estrattiva sull’Isola fin dall’epoca romana, la cava nel sito è attestata almeno fin dal 1790 in una carta topografica disegnata nel 1790 dall’ing. Giacomo Brusco con l’annotazione “cava di marmo nero e bianco”. L’attività estrattiva proseguì fino agli anni ’60 del secolo scorso.

Purtroppo, la relativa procedura di dichiarazione d’interesse culturale – necessaria per la proprietà privata del sito – non è stata finora svolta dai competenti organi del Ministero della Cultura.

Il programma di “valorizzazione turistica”.

Il Programma Palmaria – intesa stipulata nel 2016 fra Agenzia del Demanio, Marina Militare, Regione Liguria, Comune di Porto Venere – prevede la dismissione delle aree militari in favore del Comune di Porto Venere, il quale vorrebbe effettuarvi la solita “valorizzazione” turistica: la realizzazione di una monorotaia, la costruzione di un anfiteatro nella cava dismessa, la ristrutturazione e riconversione di 54 immobili in un albergo per turismo di lusso, nell’ambito del masterplan Palmaria nel cuore, che lascia piuttosto perplessi, per non dire altro.

L’obiettivo è far giungere 150 mila turisti all’anno.

mare e coste (foto Benthos)

Palmaria, Porto Venere e le Cinque Terre sono state inserite in uno dei sette “Ambiti territoriali strategici di rilievo regionale e interventi di rinnovo edilizio”di cui alla legge regionale Liguria n. 29/2017 (art. 2), dove “la regione promuove la formazione degli atti di intesa con i Comuni interessati, le Autorità Portuali e con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio in presenza di beni paesaggistici vincolati”.

L’intesa prevede la nomina di un “Commissario straordinario regionale cui è demandato il compito di agevolare l’attuazione dell’intesa e la realizzazione degli interventi previsti” e produce “gli effetti di variante dei vigenti piani urbanistici e territoriali, generali e di settore, di livello comunale e regionale”.

Insomma, farebbe tabula rasa di piani paesaggistici, piani dei parchi, piani urbanistici. 

Il rischio di una progressiva pesante antropizzazione dell’Isola era ed è sempre ben presente, ma emergono scenari che fanno pensare a una scandalosa e inquinata gestione dei beni pubblici ambientali.

L’Amministrazione regionale Toti ha auspicato per Palmaria quel futuro da Capri” della Liguria che  appare sempre più opaco e inquinato.

Un futuro di cemento e antropizzazione di ben dubbia legalità assolutamente da evitare.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Gabbiano reale mediterraneo (Larus michahellis)

A.N.S.A., 7 maggio 2024

Corruzione: i Cc bloccano il cantiere sull’Isola Palmaria.

E’ il progetto del Comune e della Regione osteggiato da comitati.

Aseguito delle misure cautelati che hanno coinvolto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, l’ex sindaco di Porto Venere Matteo Cozzani, e altre figure, sono apparsi i sigilli anche sul cantiere in corso nell’ex cava Carlo Alberto sull’isola Palmaria (La Spezia).

I carabinieri forestali della Spezia hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo della Procura sul cantiere che dovrebbe trasformare quell’angolo di isola in uno stabilimento balneare, dotato di ristorante e piscina.
    L’isola Palmaria è al centro di un progetto di valorizzazione turistica voluto da Comune di Porto Venere e Regione Liguria che è contestato e osteggiato da associazioni ambientaliste e cittadini.

Già in passato era stato disposto un sequestro per lacune sulle autorizzazioni, il tribunale del riesame aveva però valutato per il dissequestro. Sigilli anche alle ex scuola dell’infanzia Michela Ravecca a Porto Venere, oggetto di un bando di gara che sarebbe stato fatto a vantaggio dei proprietari del Grand Hotel, in vista di un ampliamento della struttura ricettiva.

Portovenere e Palmaria

da La Nazione, 8 maggio 2024

Bufera a Porto Venere. Cozzani ai domiciliari. E i carabinieri bloccano il cantiere alla Palmaria.

L’ex sindaco e capo di gabinetto della Regione al centro dell’affaire. Sotto accusa anche il fratello Filippo e i fratelli Mirko e Raffaele Paletti. “Ha agevolato in ogni modo la realizzazione dello stabilimento balneare”. 

È il filone principale dell’inchiesta spezzina, quello che secondo la Procura esemplificherebbe al meglio i rapporti tra l’allora sindaco di Porto Venere e capo di gabinetto del presidente della Regione Liguria, Matteo Cozzani, il fratello Filippo e i fratelli Raffaele e Mirko Paletti, storici titolari del Grand Hotel di Porto Venere.

Stiamo parlando del cantiere per la realizzazione dello stabilimento balneare nell’area dell’ex cava Carlo Alberto, sull’isola Palmaria, da ieri posto sotto sequestro per effetto dell’ordinanza firmata dal gip spezzino Mario De Bellis su richiesta della Procura, nell’ambito dell’inchiesta tutta spezzina che vede undici indagati e quattro persone – i fratelli Cozzani e i fratelli Paletti – agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso in corruzione.  Nel mirino episodi avvenuti a partire dalla fine del 2021.

Secondo il procuratore capo Antonio Patrono e il sostituto procuratore Elisa Loris, Matteo Cozzani si sarebbe impegnato per agevolare la realizzazione dello stabilimento balneare, promuovendo dapprima la delibera con cui la giunta nel novembre 2021 dava parere favorevole all’applicazione di margini di flessibilità del Puc in relazione alle opere previste, e poi approvando – sempre attraverso la giunta comunale – la delibera di rinuncia alla prelazione del Parco sull’area, pochi giorni prima del rogito di acquisto dell’area da parte dei Paletti.

Tuttavia questo non è l’unico punto di contatto tra Cozzani e i Paletti. Nel filone d’indagine della procura spezzina c’è anche la vicenda dell’ex scuola Ravecca di Porto Venere, una struttura adiacente al Grand Hotel. Una vicenda che vide, in sede consiliare, la dura presa di posizione delle opposizioni. La procura, nel dettaglio, contesta a Cozzani l’aver fatto in modo di inserire nel bando di gara per la concessione dell’immobile un requisito restrittivo che solo i fratelli Paletti potevano soddisfare, restringendo di fatto il campo di gara e indirizzando il bando. Sulla vicenda, come si ricorderà aveva portato il Comune nell’agosto del 2020 a inserire l’immobile nel piano delle alienazioni, mentre nell’inverno del 2022 è stato lanciato il bando: nello stesso periodo, un gruppo di cittadini aveva presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Il bando fu assegnato in via provvisoria il 21 febbraio del 2023, due giorni dopo arrivò il sequestro degli atti di gara da parte dei carabinieri forestali. Il gip ieri ha disposto il sequestro dell’immobile.

Cormorano (Phalacrocorax carbo)

L’avvio dell’indagine che scuote la Liguria. Tutto parte dalla lotta per salvare l’isola davanti a Porto Venere.

Toti disse: “Vogliamo trasformare la Palmaria nella Capri della Liguria”. Ma gli ambientalisti si opposero alla cementificazione, rivolgendosi ai magistrati. Così il pm di La Spezia scoprì la maxi rete di affari e inviò gli atti a Genova.

La Spezia, 8 maggio 2024 – “Abbiamo l’ambizione che l’isola Palmaria possa diventare la Capri della Liguria“. Otto anni fa, in una fredda giornata di febbraio, quella frase pronunciata dal governatore ligure Giovanni Toti accese preoccupazioni e proteste. L’idea di trasformare quell’isola incastonata nel golfo della Spezia, dove il numero delle capre supera quello dei residenti, in un avamposto turistico che strizza l’occhio al lusso, non piace ancora oggi. E proprio per questo, ogni tentativo di cementificare l’isola è visto con sospetto. È stato così anche per l’ex cava Carlo Alberto, un’area pregiata dell’isola acquisita dai fratelli Raffaele Mirko Paletti, imprenditori del settore alberghiero pronti a investire per creare uno stabilimento balneare.

L’idea però non piaceva agli ambientalisti. Ricorsi al Presidente della Repubblica, ma anche un appello alla magistratura: “Indagate”. Detto fatto. Solo che la magistratura spezzina è andata oltre, non fermandosi ai rapporti tra l’allora sindaco (e poi capo di gabinetto regionale) Matteo Cozzani e i fratelli Paletti, ma intercettando conversazioni dell’ex primo cittadino che facevano presagire ben altri scenari. Risultato: trasferimento a Genova di un filone ieri deflagrato nel più grande terremoto politico degli ultimi anni. L’inchiesta spezzina è andata avanti in parallelo a quella genovese, tracciando un quadro che ha portato la procura a chiedere e ottenere dal giudice per le indagini preliminari gli arresti domiciliari per Matteo Cozzani, il fratello Filippo, e i fratelli Paletti. Per tutti l’accusa mossa dalla magistratura spezzina è di concorso in corruzione, nell’ambito di un’inchiesta ampia che vede complessivamente undici persone indagate, e che ha portato anche al sequestro dell’area di cantiere dell’ex cava Carlo Alberto.

Gheppio (Falco tinnunculus)

(foto Benthos, da mailing list ambientaliste, per conto GrIG, C.B., S.D., archivio GrIG)

  1. Maggio 11, 2024 alle 12:50 PM

    da Greenreport, 10 maggio 2024

    In Liguria (ri)scoppia il caso dell’isola di Palmaria a Porto Venere: https://greenreport.it/news/urbanistica-e-territorio/in-liguria-riscoppia-il-caso-dellisola-di-palmaria-a-porto-venere/

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    Lo stabilimento balneare.

    L’indagine si concentra inizialmente sull’isola Palmaria, paradiso naturalistico che fa parte di Portovenere e che dal 1997 è stato inserito tra i patrimoni dell’umanità. Il 9 novembre 2020, la Palmaria Experience srl, costituita due mesi prima e rappresentata legalmente da un uomo considerato vicino ai Paletti (che acquisiranno il 95% delle quote solo il 6 ottobre 2021), stipula un contratto preliminare per l’acquisto dell’area ex cava Carlo Alberto. Il primo aprile 2021, la stessa società presenta al Comune un progetto di riqualificazione che prevede la ricomposizione del fabbricato esistente e la realizzazione di uno stabilimento balneare con ristorante, solarium e piscine. L’11 novembre 2021, la Giunta guidata da Cozzani dà il via libera all’intervento, giocando sui margini di flessibilità del Piano urbanistico comunale e aprendo così una corsia preferenziale alla società, che potrà così bypassare la procedura del progetto urbanistico operativo (che prevede il coinvolgimento di altri enti) e affidarsi a un semplice permesso di costruire convenzionato. Peccato che l’iter semplificato non sia previsto per restyling così impattanti, per di più in un luogo protetto dall’Unesco. In quei giorni, i contatti tra il sindaco e i Paletti, in particolare Raffaele, sono frenetici, anche perché serve un altro passaggio determinante: il Comune deve rinunciare al diritto di prelazione sull’area.

    ‘Possiamo aprire la boccia’

    Il 22 dicembre 2021, la Giunta approva l’atto, nonostante la competenza spetti al Consiglio comunale; sei giorni dopo, la Palmaria Experience acquista a titolo definitivo l’ex cava. “Possiamo aprire la boccia, fatto atto”, scrive Paletti a rogito siglato. “Sei contento?”, chiede Cozzani. “Eh direi di sì”, risponde l’imprenditore. L’esito degli approfondimenti investigativi lascia ipotizzare che “l’indebito interessamento personale del sindaco”, accusato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, sia stato ricompensato in vari modi da Raffaele e Mirko Paletti, quest’ultimo con un passato da presidente di Milanosport.

    da Il Giorno, 8 maggio 2024

    I fratelli Paletti e lo stabilimento balneare alla Palmaria, così funzionava il sistema dei regali tra Milano e Portovenere.

    L’inchiesta sulla corruzione in Liguria che ha portato all’arresto di Giovanni Toti. Le accuse per Raffaele e Mirko Paletti: biglietti per San Siro e Gp di Monza in cambio di favori urbanistici: https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/i-fratelli-paletti-e-lo-stabilimento-balneare-alla-palmaria-cosi-funzionava-il-sistema-dei-regali-tra-milano-e-portovenere-ccc98513

  2. Maggio 16, 2024 alle 2:56 PM

    da RAI News, 15 maggio 2024

    Speculazioni immobiliari alla Palmaria, indagato per turbativa d’asta anche l’imprenditore Denegri.

    Per l’accusa avrebbe concordato con l’ex sindaco Cozzani le regole di un’asta per aggiudicarsi alcuni complessi immobiliari sull’isola: https://www.rainews.it/tgr/liguria/video/2024/05/speculazioni-immobiliari-alla-palmaria-indagato-per-turbativa-dasta-anche-limprenditore-denegri-56add182-19f1-4968-9961-db08ee37b455.html

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