Radar, speculazione energetica in Sardegna.


Fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) in volo e centrale eolica

A Radar, appuntamento televisivo su Videolina, giovedi 18 gennaio 2024 (ore 21.00), si è parlato, come già in passato, di energia in Sardegna.

In particolare, di speculazione energetica, perché questo è lo scenario attuale.

centrale eolica a mare

I motivi del “no” al Far West energetico in Sardegna.

In tutto il territorio nazionale le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a. (gestore della rete elettrica nazionale) al 30 settembre 2023 risultavano complessivamente ben 5.138, pari a 314,,73 GW di potenza, suddivisi in 3.300 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 135,94 GW (43,19%), 1.702 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 88,97 GW (28,27%) e 136 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica  a mare 89,81 GW (28,54%)..

In Sardegna, e istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a.(gestore della rete elettrica nazionale) al 30 settembre 2023 risultavano complessivamente ben 711, pari a 52,21 GW di potenza, suddivisi in 446 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 20,13 GW (38,55%), 236 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 15,23 GW (29,17%) e 29 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica  a mare 16,85 GW (32,27%).

52,21 GW significa più di 27 volte gli impianti oggi esistenti in Sardegna, aventi una potenza complessiva di 1,93 GW (i 1.926 MW esistenti, di cui 1.054 MW di energia eolica a terra + 872 di energia solare fotovoltaica, dati Terna, 2021).

Un’overdose di energia che non potrebbe esser consumata sull’Isola (che già oggi ha circa il 38% di energia prodotta in più rispetto al proprio fabbisogno), non potrebbe esser trasportata verso la Penisola (quando entrerà in funzione il Thyrrenian Link la potenza complessiva dei tre cavidotti sarà di circa 2 mila MW), non potrebbe esser conservata (a oggi gli impianti di conservazione approvati sono molto pochi e di potenza estremamente contenuta).

Significa energia che dovrà esser pagata dal gestore unico della Rete (cioè soldi che usciranno dalle tasse dei contribuenti.

Gli unici che guadagneranno in ogni caso saranno le società energetiche.

Insomma, siamo all’overdose di energia producibile da impianti che servono soltanto agli speculatori energetici.

il massiccio del Gennargentu innevato visto dalla Giara

Essere a favore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili non vuol dire avere ottusi paraocchi, non vuol dire aver versato il cervello all’ammasso della vulgata dell’ambientalismo politicamente corretto.

Ma non sono solo le associazioni e i comitati realmente ambientalisti a sostenerlo.

La Soprintendenza speciale per il PNRR, dopo approfondite valutazioni, ha evidenziato in modo chiaro e netto: “nella regione Sardegna è in atto una complessiva azione per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile (fotovoltaica/agrivoltaica, eolico onshore ed offshore) tale da superare già oggi di ben 7 volte quanto previsto come obiettivo da raggiungersi al 2030 sulla base del FF55, tanto da prefigurarsi la sostanziale sostituzione del patrimonio culturale e del paesaggio con impianti di taglia industriale per la produzione di energia elettrica oltre il fabbisogno regionale previsto” (nota Sopr. PNRR prot. n. 27154 del 20 novembre 2023).

Altro che la vaneggiata sostituzione etnica di Lollobrigidiana memoria, qui siamo alla reale sostituzione paesaggistica e culturale, alla sostituzione economico-sociale, alla sostituzione identitaria.  

E questo vale per tutto il territorio nazionale: “tale prospettiva si potrebbe attuare anche a livello nazionale, ove le richieste di connessione alla RTN per nuovi impianti da fonte rinnovabile ha raggiunto il complessivo valore di circa 318 GW rispetto all’obiettivo FF55 al 2030 di 70 GW” (nota Sopr. PNRR prot. n. 27154 del 20 novembre 2023).

Sardegna, nuraghe

Le normative di salvaguardia provvisoria.

La delega contenuta nell’art. 5 della legge 22 aprile 2021, n. 53 (legge di delegazione europea) sull’attuazione della direttiva n. 2018/2001/UE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili prevede esplicitamente l’emanazione di una specifica  “disciplina per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti a  fonti  rinnovabili  nel rispetto delle esigenze di tutela  del  patrimonio  culturale  e  del paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualita’ dell’aria e dei corpi idrici, nonche’ delle specifiche competenze dei Ministeri per i beni e le attivita’ culturali e per il turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’ambiente e  della  tutela  del territorio e del  mare,  privilegiando  l’utilizzo  di  superfici  di strutture edificate, quali capannoni industriali e parcheggi, e  aree non  utilizzabili   per   altri   scopi”.  

Disciplina a oggi non emanata, sebbene alcune disposizioni precedenti siano recenti, come il Piano energetico regionale della Sardegna 2015-2030 – Individuazione delle aree non idonee all’installazione di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili (deliberazione Giunta regionale n. 59/90 del 27 novembre 2020).

piano paesaggistico regionale (P.P.R.), Baratz e Porto Ferro

In attesa della pianificazione delle aree idonee e non idonee, l’art. 6, comma 1°, del decreto-legge n. 50/2022, convertito con modificazioni e integrazioni nella legge n. 91/2022, in relazione all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili è stata individuata una “fascia di rispetto … determinata considerando una distanza dal perimetro di beni sottoposti a tutela di sette chilometri per gli impianti eolici e di un chilometro per gli impianti fotovoltaici”.

Successivamente, con l’art. 47, comma 1°, del decreto-legge n. 13/2023, convertito con modificazioni e integrazioni nella legge n. 41/2023, la fascia di tutela è stata ridotta a “tre chilometri” per gli impianti eolici e a “cinquecento metri” per gli impianti fotovoltaici.

Detta fascia di rispetto risulta, quindi, nel caso delle centrali eoliche estesa tre chilometri dal limite delle zone tutelate con vincolo culturale (artt. 10 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e/o con vincolo paesaggistico (artt. 136 e ss. e 142 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

Assemini, zona industriale di Macchiareddu, centrale eolica

Le proposte alternative.

Ribadiamo ancora una volta la nostra proposta: sarebbe cosa ben diversa se fosse lo Stato a pianificare in base ai reali fabbisogni energetici le aree a mare e a terra dove installare gli impianti eolici e fotovoltaici e, dopo coinvolgimento di Regioni ed Enti locali e svolgimento delle procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), mettesse a bando di gara i siti al migliore offerente per realizzazione, gestione e rimozione al termine del ciclo vitale degli impianti di produzione energetica.

Siamo ancora in tempo per cambiare registro.

In meglio, naturalmente.

Ed è semplicemente doveroso per i candidati alla carica di Presidente della Regione autonoma della Sardegna alle prossime elezioni regionali affermare a chiare lettere quali siano in proposito la posizione e le proposte delle forze politiche che rappresentano: per quanto è dato sapere, a oggi, 20 gennaio 2024, soltanto Renato Soru, candidato della Coalizione Sarda, ha dichiarato la forte contrarietà alla speculazione energetica arrembante.

Attendiamo quanto avranno da affermare gli altri candidati.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

centrale eolica

Qui la trasmissione su Videolina – Radar oltre l’attualità 2024, puntata 16, 18 gennaio 2024 (dal minuto 59).

Radar, a cura di Nicola Scano e Beppe Passavanti.

I temi e gli ospiti della puntata. Economia, società e informazione alla vigilia delle elezioni. Con Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera e de Il Sole 24 Ore.

Assalto eolico, gli speculatori puntano sulla Gallura. Con i sindaci di Calangianus, Fabio Albieri, e di Telti, Vittorio Pinducciu. In studio Stefano Deliperi, presidente del Gruppo di Intervento Giuridico. Sanità e zone interne.

Il caso Baradili, il paese più piccolo della Sardegna. Con la sindaca Maria Anna Camedda.

L’odissea di Ilaria Salis: in carcere a Budapest, rischia una condanna a 16 anni. In collegamento il padre Roberto.

(foto C.B., S.D., archivio GrIG)

  1. gennaio 30, 2024 alle 7:41 PM

    insomma, al di là della polemica, qual’è la posizione in merito?

    A.N.S.A., 30 gennaio 2024

    Regionali: l’energia accende la campagna elettorale in Sardegna.

    Scambio di accuse tra candidati, Todde annuncia denunce. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/01/30/regionali-lenergia-accende-la-campagna-elettorale-in-sardegna_077415c9-31e1-40a0-ab2c-c6ee9d71887d.html)

    Il tema dell’energia, dalle rinnovabili passando per il Thyrrenian Link, diventa un piccolo caso nella campagna elettorale per le Regionali in Sardegna.    Sulla questione Alessandra Todde, candidata del campo largo guidato da Pd e M5s, non ammette ‘fake news’ e soprattutto non tollera più attacchi al limite delle minacce.

    Così annuncia denunce per diffamazione contro chi “da settimane, sta conducendo una campagna denigratoria nei miei confronti, diffondendo false informazioni sul mio conto”, scrive la deputata in un post sui social, piattaforme in cui si sferrano gli attacchi dei detrattori.    Accuse e false informazioni che si sono scatenate sui social dopo prese di posizione pubbliche dei suoi avversari, Renato Soru, in particolare, e Paolo Truzzu nel campo del centrodestra.    La candidata vuole fare chiarezza dopo che prima il patron di Tiscali, poi il sindaco di Cagliari hanno accusato lei e il suo partito di essere stata “promotrice e ideatrice del Dpcm Draghi che contiene la semplificazione dei procedimenti autorizzativi” sulle richieste degli impianti di energie rinnovabili nell’Isola e di “promuovere la realizzazione del cavo sottomarino Sardegna-Sicilia”, ha evidenziato Soru durante un dibattito pubblico.

    ul web si sono scatenati gli odiatori che hanno accusato Todde di “avere interessi personali sul tema delle rinnovabili”.    “La diffamazione è l’arma di chi non ha argomenti, oltre ad essere un reato”, risponde lei e precisa: “durante la mia presenza nei due governi Conte II e Draghi, non c’è stato alcun innalzamento del tetto delle rinnovabili in Sardegna – scrive -.    Nel 2023, l’attuale ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin (governo Meloni) ha deciso di aumentare di 12 volte il tetto della potenza installabile in Sardegna alzandola a 6 GW da realizzarsi entro il 2030”. Quanto al Thyrrenian Link, “serve per poter completare l’anello dei collegamenti elettrici nazionali, rafforzare la sicurezza elettrica sarda e rendere possibile il phase out delle centrali a carbone”. Ma, chiarisce Todde, “le istanze dei territori in cui arriverà sono corrette perché la prepotenza di Terna non è ammissibile”.

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    https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0aw9w9PWM3S3ZwihMct8smcePVVh5x81hhzzERVWPR6y7gqYUFEjvg8PYZtAffobql&id=100057790011613

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    A.N.S.A., 2 aprile 2022
    Energia: Todde, Dpcm Sardegna punto di partenza strategico.
    “Aumenta la capacità di rigassificazione della Penisola”. (https://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/energia/2022/04/02/energia-todde-dpcm-sardegna-punto-di-partenza-strategico_e758f4ad-6742-4086-90b0-5d378c7e2c66.html)

    CAGLIARI, 02 APR – “Il Dpcm costituisce un punto di partenza, con risvolti anche sul piano nazionale perché aumenta la capacità di rigassificazione della Penisola”.
    Lo dice la vice ministra al Mise e vicepresidente del M5s Alessandra Todde, in merito all’apporvazione del Dpcm sulla transizione energetica in Sardegna.

    “Il provvedimento dà attuazione ed estende una misura cui avevo lavorato nel Semplificazioni 2020 – aggiunge -. La rete nazionale sarà estesa alla Sardegna, anche a fini tariffari, attraverso un collegamento virtuale che comprende due navi metaniere a Portovesme e Porto Torres. La virtual pipeline permetterà di far arrivare il gas ed alimentare i poli industriali energivori. Dovranno inoltre essere fatti interventi di elettrificazione e si parla di generazione a fonte rinnovabile”.

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    da Il Fatto Quotidiano, 5 aprile 2022
    Sardegna, firmato il decreto per la transizione energetica dell’isola grazie al gas liquido. Ma i tempi sono lunghi e Solinas annuncia ricorsi.
    l Dpcm prevede l’estensione alla Sardegna della rete elettrica nazionale e della fornitura del gas metano, garantita attraverso un sistema infrastrutturale composto da navi-spola e rigassificatori. Ma i tempi della decarbonizzazione andranno ben oltre il 2025 e le centrali a carbone di Enel a Portovesme e di Ep a Fiume Santo funzioneranno ancora per anni. Il governatore lamenta l’esclusione dal tavolo: “Correzioni o difenderemo i nostri interessi in tutte le sedi”. (Cinzia Simbula): https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/04/05/sardegna-firmato-il-decreto-per-la-transizione-energetica-dellisola-grazie-al-gas-liquido-ma-i-tempi-sono-lunghi-e-solinas-annuncia-ricorsi/6548441/

    … Il testo del decreto aveva già ottenuto il via libera dai ministri dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, delle Infrastrutture Enrico Giovannini e della Transizione ecologica Roberto Cingolani, e ha visto il contributo anche della viceministra allo Sviluppo Alessandra Todde (M5S), che ne evidenzia i vantaggi economici: “Il provvedimento dà attuazione ed estende una misura su cui avevo lavorato nel Semplificazioni 2020. La rete nazionale sarà estesa alla Sardegna, anche a fini tariffari, attraverso un collegamento virtuale che comprende le due navi metaniere a Portovesme e Porto Torres”. Si tratta della cosiddetta “virtual pipeline” in grado di far arrivare il gas e alimentare i poli industriali con gli stabilimenti energivori, alle prese con l’impennata dei costi che hanno già costretto alla cassa integrazione la Portovesme srl, fabbrica di piombo e zinco. Todde cita anche il passaggio – pur molto generico – sulle fonti rinnovabili contenuto nel Dpcm: “Dovranno essere fatti interventi di elettrificazione e si parla di generazione a fonte rinnovabile: il Dpcm costituisce un punto di partenza, con risvolti anche sul piano nazionale in quanto aumenta la capacità di rigassificazione della penisola”. …

  2. febbraio 1, 2024 alle 4:40 PM

    da L’Unione Sarda, 1 febbraio 2024

    REGIONALI. Trasporti, sanità, energia: primo confronto fra i candidati alla carica di governatore.

    Todde, Soru, Truzzu e Chessa in tv. Tutti d’accordo solo su un punto: «No alla speculazione delle multinazionali sulle rinnovabili». Ma le “colpe” dell’assalto eolico diventano oggetto di polemica. (https://www.unionesarda.it/politica/trasporti-sanita-energia-primo-confronto-fra-i-candidati-alla-carica-di-governatore-wtosmpq9)

    Primo confronto fra i quattro candidati alla carica di governatore della Regione Sardegna alle elezioni regionali del 25 febbraio. 

    Alessandra Todde per il campo largo del centrosinistra a trazione Pd-M5S, Renato Soru con la sua Coalizione sarda, Paolo Truzzu per il centrodestra e Lucia Chessa per Sardigna R-esiste hanno detto la loro, uno dopo l’altro, davanti alle telecamere del Tgr di Rai 3. 

    Quattro domande, due minuti di tempo ciascuno per rispondere, su temi d’attualità e sulla loro visione di Sardegna. 

    In campo, perché? – La prima domanda ha riguardato la decisione di scendere in campo. «Ho scelto di mettere le mie competenze al servizio della Sardegna», ha spiegato Todde, la prima a rispondere secondo un ordine estratto a sorte.

    Soru invece ha chiarito: «La Sardegna merita di più di una scelta forzata tra la destra e il massimalismo e populismo del M5S».

    Truzzu ha invece sottolineato di essere sceso in campo «perché i leader del centrodestra mi hanno proposto di guidare la coalizione. Ho accettato esclusivamente perché il mio mandato di sindaco era sostanzialmente giunto al termine».

    Infine, Chessa, che ha evidenziato che «era necessario offrire ai sardi un’alternativa credibile, nonostante una legge elettorale vergognosa che impedisce lo sviluppo delle minoranze«.

    Trasporti – Poi i candidati hanno parlato di trasporti e continuità territoriale. Todde propone «un modello misto che nei mesi di alta stagione sia con il libero mercato e con il supporto pubblico nei periodi di spalla».

    Per Soru «si deve partire dalle norme europee, che sono chiare e note sin dal 2008, cui si può derogare con il diritto alla mobilità dei sardi».

    «Dopo 15 anni – ha detto invece Truzzu – il sistema attuale mostra le sue crepe», dunque «è necessario un intervento per ripensarla insieme al governo e all’Europa» e, anche «rimettere mano alle revisione delle tasse aeroportuali per stimolare il mercato». Più che sulla continuità territoriale, Lucia Chessa ha posto invece l’accento sulla continuità interna, sottolineando le criticità della rete viaria e dei collegamenti nell’Isola, con la «mancanza di manutenzioni», la «pericolosità» della 131 e i diversi problemi che interessano le strade provinciali. 

    Sanità – I quattro sfidanti hanno poi risposto a una domanda sulla riforma sanitaria avviata dalla giunta uscente. Continuare sulla stessa strada oppure no? «Ci rifiutiamo di vivere in un’isola dove i bambini che devono essere curati siano caricati su voli militari per essere portati altrove», ha detto Todde, aggiungendo:«Noi non faremo un’ulteriore riforma, ma vogliamo investire sulla sanità territoriale e ricostruirla, utilizzando soprattutto i soldi del Pnrr.

    Fondamentale non procedere a una nuova riforma sanitaria, ma sviluppare la medicina territoriale e intervenire su formazione e reclutamento del personale medico anche per Soru e Truzzu. 

    Al contrario, per Chessa serve invece «una riforma radicale della sanità dopo le due disastrose fatte dalle passate giunte di centrosinistra e centrodestra».

    Energia – In tema di energia tutti i candidati si sono detti concordi sulla necessità di fermare la «speculazione» sulle energie rinnovabili e «l’assalto» delle multinazionali al sole e al vento dell’Isola.

    Per Todde la “colpa” è del governo Meloni, che nel 2023, col Ministero dell’Ambiente, «ha aumentato di 12 volte la quota di rinnovabili per la Sardegna». Dunque è necessario «rinegoziare» i piani, creare una «mappa delle aree idonee» e puntare su una «agenza sarda per l’Energia». 

    Soru, invece, ha puntato il dito soprattutto contro il governo Draghi. Governo «che, con viceministro la candidata Todde, ha deciso che il percorso autorizzativo fosse delegato solo al Ministero dell’Ambiente», ha detto pungendo l’avversaria del Campo Largo (che non ha potuto replicare visto il format “chiuso” del confronto) e spiegando la sua volontà di opporsi a «a questa nuova servitù» della Sardegna. 

    Un no alla speculazione è arrivato anche da Truzzu, che si è detto d’accordo su un «sistema di pianificazione che individui le zone dove poter fare le rinnovabili», ma che ha evidenziato come per l’Isola resti «fondamentale il metano in via transitoria».

    Chessa, dal canto proprio, ha accusato sia la politica nazionale che quella sarda di «noncuranza», rimarcando invece, nella battaglia contro la speculazione, l’importante ruolo dei comitati nel «dare la sveglia» alla politica e scoperchiare il problema. 

  3. febbraio 9, 2024 alle 6:23 PM

    da L’Unione Sarda, 9 febbraio 2024

    Regionali, candidati a confronto sull’agricoltura: alta tensione sulla gestione delle rinnovabili.

    Todde, Truzzu e Soru al dibattito organizzato da Coldiretti. Assente Lucia Chessa. Duemila in platea al padiglione della Fiera. (Roberto Murgia)(https://www.unionesarda.it/politica/regionali-al-via-il-confronto-organizzato-da-coldiretti-presenti-todde-truzzu-e-soru-hm804ofl)

    Iniziato l’atteso confronto dei candidati alla presidenza della Regione organizzato da Coldiretti. Manca solo Lucia Chessa (Sardegna R-esiste), presenti invece Renato Soru (Coalizione Sarda), Alessandra Todde (Campo Largo), Paolo Truzzu (centrodestra).

    Il padiglione della Fiera è pieno: quasi duemila in platea.  Hanno introdotto il dibattito il presidente di Coldiretti Battista Cualbu e il direttore Luca Saba.

    Iniziato l’atteso confronto dei candidati alla presidenza della Regione organizzato da Coldiretti. Manca solo Lucia Chessa (Sardegna R-esiste), presenti invece Renato Soru (Coalizione Sarda), Alessandra Todde (Campo Largo), Paolo Truzzu (centrodestra).

    Il padiglione della Fiera è pieno: quasi duemila in platea.  Hanno introdotto il dibattito il presidente di Coldiretti Battista Cualbu e il direttore Luca Saba.

    Per Truzzu, «occorre investire sulle persone, ma non sempre abbiamo la possibilità di sceglierle, chiedo alle associazioni agricole di aiutarci a individuare le persone con competenza».BUROCRAZIA E RITARDI

    Seconda domanda sulla burocrazia e sui ritardi, sempre nell’ambito dell’assessorato all’Agricoltura. Per Todde «serve una profonda revisione di tutta la macchina dell’amministrazione, promuovendo la digitalizzazione e l’integrazione dei dati in modo che siano patrimonio reale di chi deve gestire i fascicoli». Truzzu ricorda che «oggi abbiamo la possibilità di governare tanti dati. Questo ci aiuta a fare scelte giuste e a dare risposte tempestive a chi lavora in questo settore». Soru ribadisce che «per velocizzare e dare certezza bisogna rifocalizzare il mandato delle agenzie».

    GOVERNO DEL TERRITORIO

    Terza domanda sul governo del territorio e sull’opportunità di liberare le terre vincolate. Il candidato del centrodestra Truzzu ammette che «mi piace l’ambiente con l’uomo dentro: ho intenzione di rivedere il Ppr e di lavorare su un nuovo piano urbanistico, anche per riportare al pieno utilizzo le terre, perché pastori e agricoltori sono i primi custodi del nostro ambiente». Soru della Coalizione Sarda ricorda che «la terra è un bene comune che deve essere recuperato. Come? Non è facile ma va fatto». Sul governo del territorio «dobbiamo portare a termine il Ppr, ma prima occorre approvare una legge urbanistica che faciliti l’approvazione dei Puc, altrimenti del Ppr conosceremo solo i vincoli». Todde del Campo largo: «Proponiamo una legge quadro sul governo del territorio che dia direttrici per una nuova legge urbanistica. Dobbiamo avere un ufficio del piano urbanistico, una struttura che possa guidare nell’interpretazione delle regole».

    ACQUA, ENERGIA E CIBO

    Acqua, energia e cibo le altre tre questioni poste da Coldiretti. In particolare sul tema delle rinnovabili Truzzu pensa che «per rendere la Sardegna autosufficiente serva individuare i luoghi per le rinnovabili, magari partendo dalle zone compromesse come quelle industriali. Certo è che è stato un errore rinunciare al gas: nella fase di transizione energetica il gas è necessario». Soru ha ricordato che «sole e vento sono il nostro petrolio», ma che non possono beneficiarne solo gli altri. Per Todde «siamo sotto attacco, occorre fare una mappa delle aree idonee, la Regione poteva farla, non l’ha fatta».

    Quarta domanda sul cibo come asse strategico e sulla produzione in Sardegna con riferimento ai problemi della logistica. Quinta sul tema dell’acqua e sulla sostenibilità della risorsa idrica. Per Todde «è necessario rivedere il funzionamento dei consorzi di bonifica. Andiamo verso un contesto di cambiamento climatico con la siccità da gestire: vogliamo costituire una società energetica regionale per abbattere le bollette e perché l’acqua degli invasi sia utilizzabile a fini agricoli». Truzzu ricorda che «l’acqua è un bene fondamentale non solo per l’agricoltura. I prossimi conflitti si scateneranno per il controllo dell’acqua. La Sardegna ha una capacità di invasi pari a tutto il Meridione d’Italia e buona parte degli invasi è collegata». Soru dichiara che «abbiamo grande capacità di captare l’acqua, ma dobbiamo andare avanti con i lavori di collaudo delle dighe. I fondi europei sono condizionati al riuso dei reflui».

    LA POLEMICA SULL’ENERGIA 

    Il dibattito organizzato da Coldiretti si è acceso solo sul finale, ancora una volta sulle energie rinnovabili, coinvolgendo direttamente i candidati del centrosinistra Renato Soru (Coalizione sarda) e Alessandra Todde (Campo largo). Il primo ha ricordato che «sull’assalto dell’eolico la candidata del Campo largo dà la colpa alla Regione che non ha fatto la mappa delle aree utili, ma la colpa è di chi ha pensato che l’installazione di questi mega parchi fosse un’opera di pubblico interesse, e in quanto tale, si potesse andare avanti a fare gli espropri solo con l’autorizzazione del ministero dell’Ambiente. Al ministero, con Draghi, c’è stato qualcuno che ha autorizzato questa cosa. Non possiamo dare le colpe agli altri, a volte bisogna prendersele, anzi dovete prendervele tutte. C’è qualcuno che nel passato ha governato con Salvini, con la sinistra, e con Draghi».  Todde, che nel governo Draghi è stata vice ministro dello Sviluppo economico, ha replicato che «il decreto Draghi ha un articolo 4 dove c’è scritto che le Regioni autonome hanno 180 giorni di tempo per individuare le aree idonee e se la Sardegna non l’ha fatto è certamente colpevole». Poi: «Io ero viceministro tecnico, non ero parlamentare, e non avevo la possibilità di votare. Nella compagine di Renato Soru ci sono Giuseppe Luigi Cucca che era senatore e Romina Mura presidente della commissione Lavoro alla Camera, hanno votato quel decreto. Quindi Soru chieda a loro».

    LA NOMINA

    Ultima domanda. Cualbu e Saba hanno chiesto ai candidati se saranno pronti a nominare un assessore all’Agricoltura di peso, senza osservare il manuale Cencelli e se saranno disponibili a indicarlo anche prima degli altri I tre hanno chiarito che gli assessori saranno nominati tutti assieme e non in tempi diversi.

  4. febbraio 16, 2024 alle 10:33 PM

    A.N.S.A., 16 febbraio 2024

    Pichetto, ‘su aree idonee per rinnovabili deciderà Sardegna’.

    ‘Non ci saranno insediamenti senza il parere dei territori’: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/02/16/pichetto-su-aree-idonee-per-rinnovabili-decidera-sardegna_546a49a4-7bb8-4083-a3d0-ae5da250436a.html

  5. febbraio 22, 2024 alle 3:51 PM

    da L’Unione Sarda, 22 febbraio 2024

    Macomer: i pannelli solari invadono Tossilo.

    In un’area privata di 40 ettari, accanto all’impianto per la termovalorizzazione dei rifiuti, sono in corso i lavori di sistemazione e spianamento: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/nuoro-provincia/macomer-i-pannelli-solari-invadono-tossilo-qdco5gcv

  6. febbraio 28, 2024 alle 5:00 PM

    da L’Unione Sarda, 27 febbraio 2024

    Todde: «Ora al lavoro per la Sardegna. Assalto eolico, una moratoria per fermare la speculazione»: https://www.unionesarda.it/politica/todde-felice-e-orgogliosa-ora-al-lavoro-per-la-sardegna-su-sanita-e-assalto-eolico-t2v6q8ib

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    28 febbraio 2024

    Todde e la moratoria sull’eolico, il ministro Pichetto: «Dobbiamo trovare una mediazione».

    «La Sardegna nella Conferenza delle Regioni ha il coordinamento per fare controproposte sulle aree idonee, sono disponibile al confronto»: https://www.unionesarda.it/politica/todde-e-la-moratoria-sulleolico-il-ministro-pichetto-dobbiamo-trovare-una-mediazione-hwft4bz3

  7. marzo 6, 2024 alle 6:14 PM

    da L’Unione Sarda, 6 marzo 2024

    ENERGIA. Il ministro: «Addio al carbone nel 2025, più tardi solo in Sardegna».

    Pichetto Fratin: «Obiettivi confermati per tutto il Paese ma non per l’Isola»: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/il-ministro-addio-al-carbone-nel-2025-piu-tardi-solo-in-sardegna-rpbvgh42

  8. marzo 12, 2024 alle 2:42 PM

    A.N.S.A., 12 marzo 2024

    Arriva anche nella Nurra protesta su ‘assalto delle rinnovabili’.

    Nasce un comitato in difesa del territorio: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/03/12/arriva-anche-nella-nurra-protesta-su-assalto-delle-rinnovabili_9e888e34-4225-4561-aa32-3ad95772ea29.html

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    da L’Unione Sarda, 12 marzo 2024

    Nurra nel mirino delle multinazionali dell’eolico, l’allarme del Comitato: «68 progetti, quasi tutti a Sassari».

    Una produzione prevista che supera di un GW la richiesta fatta dal governo nazionale all’intera Sardegna: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/sassari-provincia/nurra-nel-mirino-delle-multinazionali-delleolico-lallarme-del-comitato-68-progetti-quasi-tutti-a-sasari-f1y5rj8u

  9. marzo 17, 2024 alle 10:38 PM

    da L’Unione Sarda, 17 marzo 2024

    Eolico e fotovoltaico: tanta terra, pochi posti di lavoro. Dalla Marmilla al Sarcidano, la ricaduta occupazionale non c’è. (Mariella Orunesu): https://www.unionesarda.it/economia/eolico-e-fotovoltaico-tanta-terra-pochi-posti-di-lavoro-mw7u9pc6

  1. giugno 5, 2024 alle 5:45 am

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