Marmilla e centrali eoliche, come Cani che si disputano l’osso.


Las Plassas, ruderi del castello giudicale (XII sec.)

Era ovvio.

Era uno degli argomenti utilizzati nei nostri atti di intervento con “osservazioni” nei rispettivi procedimenti di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.).

Una delle tante follìe della progettata monocoltura eolica che vorrebbero realizzar in Marmilla è ben rappresentata dalla contiguità che diventa addirittura sovrapposizione dei progetti di centrali eoliche.

Come Cani che si disputano l’unico osso.

Villanovaforru, Nuraghe Genna Maria

Follìa evidenziata dal progetto di centrale eolica “Marmilla proposto dalla società milanese Engie Trexenta s.r.l. in varie località agricole della Marmilla, nei Comuni di Sardara, Villanovaforru, Sanluri e Furtei, e dal progetto di centrale eolica “Serras, proposto dalla società torinese Asja Serra s.r.l. sempre nel paesaggio agricolo della Marmilla, nei Comuni di Sardara, Villanovaforru, Sanluri e Lunamatrona (SU).

I due progetti si sovrappongono e ora – dopo aver presentato reciprocamente atti di “osservazioni” in contestazione – hanno provveduto a eliminare complessivamente quattro pale eoliche (due a testa) dai rispettivi progetti.

Nella sostanza non cambia nulla.

A questi progetti si aggiunge il progetto di centrale eolica “Luminu proposto dalla GRV Wind Sardegna s.r.l. in località varie della Marmilla e del Sarcidano,nel paesaggio agrario-archeologico alle pendici della Giara, nei Comuni di Barumini, Escolca, Gergei, Las Plassas, Villanovafranca, Genoni, Gesturi, Nuragus.

In tutto ventinove pale eoliche alte più di 200 metri per una produzione energetica che servirà fondamentalmente ai lucrosi ricavi delle società energetiche.

centrale eolica

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha presentato atti di intervento con “osservazioni” in tutti i rispettivi procedimenti di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.), perché un conto è il sacrosanto ricorso alle energie da fonte rinnovabile, tutt’altra cosa è la speculazione energetica e il collegato accaparramento di terreni agricoli (o land grabbing di casa nostra).

E interverrà anche nel procedimento di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.) del progetto “Impianto eolico di Collinas, presentato dalla Sorgenia Renewables s.r.l., altre otto torri eoliche  – una delle quali a soli 750 metri dal Nuraghe Genna Maria – (48 MW di potenza complessiva) nei Comuni di Collinas, Villanovaforru, Lunamatrona e Sanluri.

Ribadiamo ancora una volta la nostra proposta: sarebbe cosa ben diversa se fosse lo Stato a pianificare in base ai reali fabbisogni energetici le aree a mare e a terra dove installare gli impianti eolici e fotovoltaici e, dopo coinvolgimento di Regioni ed Enti locali e svolgimento delle procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), mettesse a bando di gara i siti al migliore offerente per realizzazione, gestione e rimozione al termine del ciclo vitale degli impianti di produzione energetica.

Siamo ancora in tempo per cambiare registro.

In meglio, naturalmente.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) in volo e centrale eolica

(foto Sopr. A.B.A.P. CA, P.F., S.D., archivio GrIG)

  1. GIORGIO PELOSIO
    agosto 18, 2023 alle 12:17 PM

    Mi chiedo a cosa serve tutto questo certamente non ai Sardi non alla Sardegna Secondo i dati dell’inventario nazionale foreste e carbonio (Infc), la Sardegna ha una superficie boscata di un milione e 213mila 250 ettari (Coefficiente di boscosità 50,34%). Le foreste demaniali, quelle di proprietà della Regione e gestite dall’Agenzia Forestas, sono circa il 10 per cento della superficie di tutta la Sardegna, oltre 220 mila ettari.
    Tremila ettari di bosco assorbono una quantità di Co2 pari a quella prodotta in un ‘anno dalle fonti fossili in Sardegna quindi la superfice boscata Sarda assorbe anche moltissima Co2 prodotta dall’Italia e forse da altri paesi del mondo allora a che servono pale eolica fotovoltaico oltretutto la Sardegna consuma solo il 60% dell ‘energia prodotta.
    Quello che serve credo sarebbe opportuno una petizione Nazionale per fare crollare in borsa le multinazionali d’accordo con gli attuali politici regionali che vogliono ridurre la Sardegna ad un’area industriale per la produzione dell’energia “Pulita” distruggendo il piu grande patrimonio ambientale presente oggi.
    Sarebbe più opportuno azzerare gli incendi che secondo l’inventario forestale puntualmente ogni anno bruciano mediamente 15.000 ettari di territorio boscato.non solo eviteremmo una drammatica produzione di CO2 ma al contrario potremmo assorbirne molta di più evitando inutili pale eoliche.
    Se proprio vogliamo produrre energia pulita e con bassissimo patto ambientale si dovrebbe utilizzare l’energia geotermica molto abbondante nell’isola e presente di giorno e di note con o senza vento.

  2. agosto 18, 2023 alle 3:05 PM

    L’Unione Sarda, 18 agosto 2023
    Marmilla. Il Grig annuncia “osservazioni”.
    Pasticciaccio torri eoliche, gli ecologisti sul piede di guerra.

    Il caso della sovrapposizione fra i progetti di centrali eoliche in Marmilla con due società (la milanese Engie Trexenta e la torinese Asja Serra) costrette a “tagliare” ciascuna due torri dai parchi che intendono realizzare nei territori comunali di Sardara, Villanovaforru, Sanluri e Lunamatrona porta allo scoperto il lato grottesco dell’assalto al territorio sardo condotto in nome della produzione di energia da fonti rinnovabili. A denunciare ancora una volta i rischi di una corsa all’accaparramento dei terreni agricoli e alla speculazione energetica è l’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico (Grig) che ricorda come ai due progetti in sovrapposizione se ne aggiungono altri: dalla centrale eolica “Luminu”, proposta dalla srl Grv Wind Sardegna “nel paesaggio agrario-archeologico alle pendici della Giara, nei Comuni di Barumini, Escolca, Gergei, Las Plassas, Villanovafranca, Gennoni, Gesturi e Nuragus, al parco eolico che Sorgenia Renewables vorrebbe realizzare nei Comuni di Collinas, Villanovaforru, Lunamatrona e Sanluri.
    L’associazione ecologista ribadisce la sua intenzione di proporre per ciascun progetto osservazioni da far valere in fase di valutazione d’impatto ambientale e auspica che sia “lo Stato a pianificare in base ai reali fabbisogni energetici le aree a mare e a terra dove installare gli impianti eolici e fotovoltaici”, coinvolgendo Regioni ed Enti locali e attivando le procedure di valutazione ambientale strategica (Red. Prov.)

  3. angelo pisanu
    agosto 21, 2023 alle 1:08 am

    la vostra proposta è intelligente

  4. Fabrizio Quaranta
    agosto 21, 2023 alle 7:11 PM

    Quando Sardegna,Tuscia e altri superstiti territori miracolosamente (e quindi “colpevolmente”) ancora integri diverranno preda generalizzata di obbrobri devastatori di speculatori energetici sarà troppo tardi per tornare indietro.E osano parlare di” ecologia” e “parchi”. Chi può ancora fermare questa rapina ormai generalizzata e suicida, anzi omicida, di suolo ?

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