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Sono gli Orsi a esser “problematici” o sono gli uomini a esser “problematici”?


Orso bruno (Ursus arctos)

Il tragico decesso di Andrea Papi, lo sportivo ucciso da un Orso in circostanze tuttora non chiarite a Caldes, in Val di Sole, il 5 aprile scorso, ha riaperto con grande clamore la problematica della gestione della popolazione di Orso bruno (Ursus arctos) nelle montagne del Trentino.

Ne ha subito approfittato il Presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti che ritienela presenza di oltre un centinaio di esemplari sul territorio Trentino non … sostenibile” e vuole “riportare la popolazione a circa 50 unità. Non importa come“. 

Ma davvero l’Orso terrorizza le valli trentine?

E, soprattutto, sono gli Orsi a esser problematici o sono gli uomini a esser problematici?

Per quali motivi in Abruzzo si gestisce piuttosto bene la presenza dell’Orso, mentre è in Trentino che non ci si rende conto – e non da oggi – che in certi luoghi la presenza poco accorta è quella dell’uomo? 

L’Orso in Trentino.

L’Orso bruno(Ursus arctos) è specie particolarmente protetta (art. 2 della legge n. 157/1992 e s.m.i.,), nonché ricadente nella necessità di protezione rigorosa(allegato IV della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora): in proposito, è vietata qualsiasi forma di cattura o uccisione o disturbo (art. 8 del D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i.).

Da sempre presente sulle Alpi, a causa della caccia e della distruzione degli habitat naturali, negli anni ’90 del secolo scorso rimaneva solo un piccolo nucleo nel Trentino, fra la Val di Non e la Val di Genova.

E’ stato il Progetto LIFE Ursus ad ampliare la consistenza dell’Orso e a salvarlo dall’estinzione.

Nel 1999, per salvare il piccolo nucleo di orsi sopravvissuti da un’ormai inevitabile estinzione, il Parco Adamello Brenta con la Provincia Autonoma di Trento e l’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica, usufruendo di un finanziamento dell’Unione Europea, ha dato avvio al progetto Life Ursus, finalizzato alla ricostituzione di un nucleo vitale di orsi nelle Alpi Centrali tramite il rilascio di alcuni individui provenienti dalla Slovenia.

FATTIBILITA’ DELLA REINTRODUZIONE

Prima della realizzazione del progetto, l’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica viene incaricato di analizzare la fattibilità e la probabilità di successo dell’immissione (Studio di fattibilità). Vengono analizzati 60 parametri, tra caratteristiche ambientali e aspetti socio–economici, su una superficie di 6500 km2, ben oltre i confini della Provincia di Trento. I risultati sono incoraggianti: circa 1700 km2 risultano essere idonei alla presenza dell’orso e più del 70% degli abitanti si sono detti a favore del rilascio di orsi nell’area.

REALIZZAZIONE DEL PROGETTO 

Tra il 1999 e il 2002 vengono rilasciati 10 orsi, nati in libertà in Slovenia meridionale. La maggior parte di essi si adatta bene al nuovo territorio. Nel 2002 e nel 2003 si registrano il primo e il secondo parto, i quali saranno nel tempo seguiti da molti altri eventi riproduttivi. 7 degli individui fondatori si riprodurranno una o più volte nel corso della loro vita.

OBIETTIVI A LUNGO TERMINE

L’obiettivo del progetto Life Ursus è di consentire nell’arco di qualche decina di anni la costituzione di una popolazione vitale di almeno 40-60 orsi adulti, la cui presenza interesserà molto probabilmente anche le province limitrofe. Non sono previsti ulteriori rilasci”.

bosco sotto la neve

Il ritorno dell’Orso sulle Alpi italiane.

Dev’essere sottolineato che, a partire dagli anni ’90 del secolo scorso, lentamente ma costantemente l’Orso è ritornato spontaneamente sulle Alpi Orientali, proveniente dalla Slovenia attraverso il Carso triestino e le Prealpi Giulie. 

Ormai la presenza può dirsi stabile sulle Alpi friulane e nel Cadore, mentre negli anni scorsi vi sono stati sporadici avvistamenti anche sulle Alpi piemontesi e lombarde.

Significa che le condizioni ambientali sono migliorate e, probabilmente, è migliorato anche l’atteggiamento dell’uomo verso questo grande signore del bosco.

La “gestione” dell’Orso.

Il Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento è preposto alla tutela e la conservazione della fauna selvatica e costituisce la struttura di riferimento per la gestione della popolazione di Orso bruno sul territorio provinciale.  Con la deliberazione n. 1988 del giugno 2002, la Giunta della Provincia Autonoma di Trento ha approvato a tal fine i Programmi d’azione per la gestione dell’Orso bruno sul territorio provinciale.  

Sono, inoltre, previste forme di adeguato ristoro dei danni eventualmente subìti e di sostegno alla predisposizione di misure di prevenzione.

E la giurisprudenza sul punto è molto chiara.

Lago di Prà da Stua (Avio, TN), Orso bruno (Ursus arctos)

La sentenza Cons. Stato, Sez. IV, 17 marzo 2022, n. 1937 ha affermato che è “il ‘Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno sulle Alpi centro-orientali (PACOBACE)’, redatto dalla Provincia autonoma con la supervisione scientifica dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica,” a rappresentare “il documento di riferimento per la gestione dell’Orso bruno (Ursus arctos) per le Regioni e le Provincie autonome delle Alpi centro-orientali”.

Il PACOBACE individua “in relazione alle caratteristiche comportamentali dell’Orso … tre tipologie di esemplari: gli orsi problematici, gli orsi dannosi, gli orsi pericolosi” nella tabella 3.1, ma il potere di ordinanza del Presidente della Provincia autonoma di Trento costituisce un esempio di poteri straordinari da utilizzarsi esclusivamente in casi eccezionali: “Il potere di ordinanza contingibile e urgente, dunque, in quanto da emettersi nell’esercizio di poteri extra – ordinem, può essere legittimato solo in casi del tutto eccezionali, in cui esigenze di tutela urgente dell’interesse pubblico non consentano di agire in via ordinaria”, cioè solo in caso di “rischio immediato per la sicurezza e incolumità pubblica, altrimenti non fronteggiabile con i mezzi ordinari (id est, autorizzazione secondo la procedura ordinaria)”.

Soltanto in caso, quindi, di “una o più aggressioni con contatto fisico che determinano ferimento/uccisione di persone” può esser previsto “l’abbattimento senza necessità di ulteriori verifiche (id est, valutazioni specifiche)”, mentre in qualsiasi altro caso vanno valutate misure alternative, con la espressione di parere da parte dell’I.S.P.R.A.      

Nessun plotone di esecuzione facile, pertanto, come voleva l’Amministrazione provinciale autonoma di Trento e come purtroppo accaduto negli anni scorsi.

Tuttora esiste, però, la pessima realtà della reclusione da “fine pena mai” per alcuni esemplari di Orsi problematici nel recinto-lager presente presso il Centro Vivaistico Forestale di Casteller (Trento), di proprietà della Provincia autonoma di Trento e gestito dal suo Servizio Foreste e Fauna, con condizioni decisamente ben al di sotto della decenza.

Come comportarsi in caso di incontro con l’Orso.

La Provincia autonoma di Trento da tempo ha istituito un servizio di emergenza in caso di incontri difficili con l’Orso e con gli altri grandi carnivori (Lupo, Lince), rende disponibile una mappatura delle zone dove sono presenti Orse con piccoli, una mappatura delle posizioni degli Orsi provvisti di radiocollare, fornisce alcune regole semplici per una frequentazione sicura dei boschi dove l’Orso è presente, anche in caso di incontro ravvicinato, ampiamente riportate in apposita cartellonistica.

Regole che può acquisire e mettere in pratica anche un bambino.

Quali sono le intenzioni del Ministero dell’Ambiente e della Provincia autonoma di Trento.

Dai primi accertamenti condotti sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trento è emerso che sarebbe stata l’Orsa Jj4 a uccidere Andrea Papi in circostanze comunque non chiarite (è stato rinvenuto un bastone insanguinato, segno di una colluttazione). La stessa Orsa aveva aggredito il 22 giugno 2020 due cacciatori (padre e figlio) che “stavano perlustrando il bosco in vista di una futura battuta di caccia”, probabilmente per difendere i propri piccoli.  L’ordinanza provinciale per l’abbattimento allora emessa venne annullata in sede giurisdizionale.

Attualmente il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, la Provincia autonoma di Trento e l’I.S.P.R.A. hanno concordato nel corso di una riunione svoltasi l’11 aprile 2023 la costituzione di un tavolo tecnico finalizzato a “valutare in tempi celeri ogni azione utile a proseguire l’originario progetto di reintroduzione dell’orso nell’arco Alpino, intervenendo sulle criticità che nel tempo si sono verificate”.

Fra le ipotesi quella di predisporre un “piano di trasferimento di massa col mantenimento nella Provincia di Trento di un numero di soggetti sostenibili dal territorio”.

In ogni caso, previo coinvolgimento dell’I.S.P.R.A., rimane previsto l’abbattimento degli Orsi rivelatisi problematici, mentre non si ha notizia di quali misure si prospettino per gli uomini che adottino comportamenti problematici e fortemente sconsigliati in aree dov’è presente l’Orso: per esempio, correre, condurre Cani senza guinzaglio, lasciare cibo…..

Trento, loc. Casteller, Centro Vivaistico Forestale, recinto per i c.d. Orsi problematici

Che cosa possiamo fare.

L’Orso è un animale selvatico e fa di mestiere l’Orso.   

L’uomo dovrebbe, invece, ragionare, anche con un po’ di buon senso.  O no?

Prosegue la campagna dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) contro la possibilità di adottare piani di abbattimento di qualsiasi specie di fauna selvatica in qualsiasi giorno dell’anno e in qualsiasi luogo, compresi aree naturali protette e centri abitati, introdotta nell’ordinamento dalla legge 29 dicembre 2022, n. 197 (art. 1, commi 447-448) “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”.

Firmiamo e facciamo firmare la petizione per la salvaguardia della fauna selvatica.

La petizione No al Far West calibro 12 in Italia si firma qui

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

qui il Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno sulle Alpi centro-orientali (PACOBACE).

qui i Rapporti annuali Grandi Carnivori in Trentino (Orso, Lupo, Lince).

da RAI News, 12 aprile 2023

La procura conferma: a uccidere Andrea Papi è stata JJ4.

Si tratta di un’orsa di 17 anni: nel 2020 aveva aggredito padre e figlio sul monte Peller.

E’ Jj4 l’orsa che a Caldes ha aggredito e ucciso Andrea Papi: la conferma arriva dalla Procura di Trento in base ai risultati delle analisi genetiche. Una femmina dunque, tra gli esemplari che il Ministro Fugatti aveva già indicato come problematici e quindi da abbattere.

Non dunque MJ5 – il sospettato principale dopo l’aggressione in Val di Rabbi: a strappare la vita ad Andrea Papi, dopo quell’incontro improvviso dei boschi di Caldes – è stata quest’orsa di 17 anni, figlia di Joze e Jurka (catturati in Slovenia e rilasciati in Trentino fra il 2000 e 2001) orsi pionieri del progetto di reintroduzione sulle Alpi.

Ma Jj4 il Trentino l’aveva già conosciuta. Il 22 giugno 2020 aveva aggredito due uomini – padre e figlio sul monte Peller. La Provincia aveva già richiesto il suo abbattimento e sul caso si era aperto un duro confronto con l’allora ministro dell’Ambiente Costa. L’ordinanza di cattura venne annullata dal Tar, l’orsa radiocollarata ma ora il collare è scarico, dunque non è immediatamente rintracciabile. Adesso saranno i forestali a cercare di fermarla. 

dal sito web istituzionale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Orsi: Pichetto incontra Fugatti, si studia piano di trasferimento.

Nel confronto col governatore del Trentino Alto Adige, il Ministro chiede massima condivisione con ISPRA  sull’individuazione dei soggetti pericolosi. Parte tavolo tecnico su criticità arco alpino.

Roma, 11 aprile 2023 – Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha incontrato questa mattina il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

All’incontro, che si è svolto nella sede del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, erano anche presenti il presidente di ISPRA, Stefano Laporta; il capo dipartimento della Protezione Civile della Provincia Autonoma di Trento, Raffaele De Col e, in collegamento, l’assessore provinciale all’Agricoltura Giulia Zanotelli.

Il presidente Fugatti ha evidenziato al Ministro la necessità di portare il progetto di reintroduzione dell’orso in Trentino, risalente al 1999, al suo obiettivo originario.

Trentino, cartellonistica con regole di buona convivenza con l’Orso

Il ministro ha confermato la piena collaborazione del Ministero dell’Ambiente e ha raccomandato al presidente Fugatti la massima condivisione con ISPRA delle procedure che porteranno all’individuazione dei soggetti ritenuti potenzialmente pericolosi per l’uomo, già responsabili di atteggiamenti aggressivi, nei confronti dei quali il presidente della Provincia Autonoma di Trento ha la facoltà di adottare misure di abbattimento.

Si è inoltre presa in considerazione la possibilità di dotare gli operatori di pubblica sicurezza, così come avviene in altre realtà internazionali, di dispositivi di difesa quali gli spray anti aggressione, sui quali non si ravvisano criticità da un punto di vista ambientale. In tal senso il ministro Pichetto si è detto disponibile a farsi portavoce da subito di questa richiesta con il ministro degli Interni, competente per materia.

Tra le possibili soluzioni prese in considerazione vi è inoltre quella di mettere a punto un piano di trasferimento di massa col mantenimento nella Provincia di Trento di un numero di soggetti sostenibili dal territorio.

A conclusione dell’incontro si è dunque stabilito di istituire un tavolo di confronto tecnico tra il Ministero dell’Ambiente – che su delega del ministro Pichetto sarà rappresentato dal sottosegretario Barbaro – ISPRA, Regione e Provincia Autonoma di Trento, al fine di valutare in tempi celeri ogni azione utile a proseguire l’originario progetto di reintroduzione dell’orso nell’arco Alpino, intervenendo sulle criticità che nel tempo si sono verificate.

Orso bruno (Ursus arctos)

(foto Provincia autonoma di Trento, S.L., S.D., archivio GrIG)

 

  1. aprile 13, 2023 alle 2:46 PM

    da Avvenire, 12 aprile 2023
    Orsi in trentino. «Gli abbattimenti? Un errore. In Abruzzo si è trovato un equilibrio».
    L’intervista al direttore del parco nazionale, Luciano Sammarone. (Antonio Maria Mira): https://www.avvenire.it/attualita/pagine/gli-abbattimenti-un-errore-in-abruzzo-si-trovato-un-equilibri-e7744661602b41308acdb0181ead3073

    ____________________________

    da Il Dolomiti, 22 febbraio 2023
    “Ho dedicato la mia vita agli orsi, una specie più umana degli umani”, il racconto di Angelo Caliari: “Ho avuto oltre 200 incontri, ore di attesa che a me paiono minuti”.
    Un amore nato per caso, dalla lettura di un libro. Così è partita la “febbre da orso” di Angelo Caliari che dal 1992 va in cerca “di questi straordinari animali, dall’indole pacifica e straordinariamente intelligenti. Il predatore più feroce in natura è l’uomo”. (Sara De Pascale): https://www.ildolomiti.it/montagna/2023/ho-dedicato-la-mia-vita-agli-orsi-una-specie-piu-umana-degli-umani-il-racconto-di-angelo-caliari-ho-avuto-oltre-200-incontri-ore-di-attesa-che-a-me-paiono-minuti

  2. capitonegatto
    aprile 13, 2023 alle 5:22 PM

    Complimenti per il resoconto, molto piu’ esplicito di quello dei Tg nazionali. Ora si vuole UCCIDERE Jj4 ? E’ un’orsa con i piccoli ? La comprensione per coloro che hanno perso il loro caro e’ doverosa, ma resta il dilemma atroce , se deve prevalere la vendetta che prevede di togliere la vita ad un altro essere vivente.

  3. aprile 13, 2023 alle 6:01 PM

    Avete detto bene “L’Orso è un animale selvatico e fa di mestiere l’Orso”.
    Sarebbe opportuno che, chi si avventura in un ambiente che non è il suo, adotti tutte quelle informazioni necessarie a rendere meno pericolosa l’introduzione.
    Carlo Hendel

  4. aprile 13, 2023 alle 10:16 PM

    A.N.S.A., 13 aprile 2023
    Gli orsi da abbattere ora sono due, trappole già pronte.
    Le reazioni degli animalisti, il Wwf propone spostamenti in Veneto: https://www.ansa.it/trentino/notizie/2023/04/13/ansa/gli-orsi-da-uccidere-sono-due-gia-pronte-le-trappole_befd0e9c-681f-410f-bf3d-ddde65ca091e.html

  5. aprile 14, 2023 alle 2:48 PM

    A.N.S.A., 14 aprile 2023
    Il Tar sospende l’abbattimento dell’orsa Jj4.
    Accolto il ricorso della Lav contro il provvedimento dello scorso 8 aprile: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2023/04/14/il-tar-sospende-labbattimento-dellorsa-jj4_38f65b45-df05-435d-ac12-d5f868abf87b.html

  6. aprile 14, 2023 alle 4:54 PM

    Dalle ultime notizie pare che siano state sospese dal TAR le “esecuzioni”. Comunque la si giri… è una bruttissima storia. Condoglianze alla famiglia della vittima e un abbraccio (virtuale) a tutti i fratelli orsi privati del loro territorio, rinchiusi, incatenati, torturati e/o sfruttati per vilissimo denaro.

  7. Alberto
    aprile 21, 2023 alle 1:21 PM

    Lettura estremista, vergognosa. Complimenti. Una battaglia contro la realtà malgrado l’esperienza di altri Paesi. Siete degli estremisti, fate orrore.

    • aprile 21, 2023 alle 3:27 PM

      ..gestisca il suo orrore, serenamente, e se ne vada altrove, verso lidi lontani, circondato da doppiette e benpensanti calibro 12.
      Vada, il vento l’accompagni 🌬️

      Stefano Deliperi

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