Fermiamo la speculazione energetica nella Tuscia, stop all’ennesima centrale eolica fra il Lago di Bolsena e Bagnoregio!
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato (11 aprile 2023) un atto di intervento con “osservazioni” nel procedimento di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.) relativo al progetto di centrale eolica proposto dalla società veneta Torcello Wind s.r.l. nelle colline fra il Lago di Bolsena e Bagnoregio, nei Comuni di Bagnoregio, Lubriano, Celleno, Montefiascone e Viterbo.
Sette aerogeneratori alti 200 metri (potenza 6 MW ciascuno, complessivamente 42 MW), sbancamenti, viabilità, cavidotti, cabine elettriche in area agricola, attraversata da vari corsi d’acqua, boschi e macchia mediterranea.
Presenza di vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), presenza di aree (Lago di Bolsena, Calanchi di Civita di Bagnoregio) rientranti nella Rete Natura 2000, la centrale eolica sorgerebbe ben dentro la fascia di rispetto estesa sette chilometri dal limite delle zone tutelate con vincolo e/o con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), posta dall’art. 6 del decreto-legge n. 50/2022, convertito con modificazioni e integrazioni nella legge n. 91/2022, in attesa della prevista individuazione delle aree non idonee all’installazione degli impianti di produzione energetica da fonte rinnovabile.
Presenza, inoltre, di altri analoghi progetti e impianti già realizzati, per cui necessita la valutazione cumulativa degli impatti ambientali, come richiesto da norme e giurisprudenza in materia.
Il GrIG ha chiesto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di esprimere formale diniego alla compatibilità ambientale dell’impianto in progetto e ha informato, per opportuna conoscenza, il Ministero della Cultura, la Regione Lazio, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Viterbo e i Comuni interessati.
Grazie anche alla ignavia della Regione Lazio e di troppi Enti locali, ormai l’immane marèa di progetti di pura speculazione energetica che incombono e in parte sono già stati realizzati rischia di compromettere definitivamente valori storico-culturali, ambientali/paesaggistici della Tuscia, fondamentale identità del territorio e straordinario richiamo turistico ed elemento di equilibrata crescita economico-sociale.
Ormai si tratta di un autentico Far West della speculazione energetica nella Tuscia.
Secondo dati non aggiornati, siamo di fronte ad almeno ben 51 progetti di campi fotovoltaici presentati, in parte approvati e solo in minima parte respinti, ormai svariate decine i progetti di centrali eoliche presentati o già in esecuzione: complessivamente circa 7 mila ettari fra aree occupate da impianti realizzati negli ultimi vent’anni, impianti in corso di realizzazione e impianti in corso di istruttoria.
Terreni talvolta affittati, altre volte espropriati per due soldi, talvolta nei demani civici.
Centinaia e centinaia di ettari di terreni agricoli e boscati stravolti dalla speculazione energetica, senza che vi sia alcuna assicurazione sulla chiusura di almeno una centrale elettrica alimentata da fonti fossili.
La realizzazione di questi progetti energetici sta già snaturando radicalmente alcuni dei più pregiati paesaggi agrari della Tuscia con pesanti impatti sull’ambiente e sui contesti economico-sociali locali. Stupisce, infatti, l’assenza di alcuna seria e adeguata analisi preventiva sugli impatti negativi anche sul piano economico-sociale di decine di migliaia di ettari di paesaggio storico della Tuscia sulle attività turistiche.
La Provincia di Viterbo negli ultimi anni è sempre stata ai non invidiabili vertici nazionali per il consumo del suolo per abitante (rapporto ISPRA sul consumo del suolo 2019), 1,91 metri quadri per residente rispetto alla media regionale di 0,47 e nazionale di 0,80.
Consumo del suolo che va in direzione opposta agli obiettivi tanto decantati della transizione ecologica.
Evidentemente poco importa il consumo del suolo, in fondo sono solo pascoli, terreni agricoli, roba così.
Il GrIG, insieme ad altre realtà ambientaliste e culturali, si oppone da anni alla speculazione energetica nella Tuscia (e non solo) con azioni legali e di sensibilizzazione, ha sostenuto e sostiene qualsiasi iniziativa istituzionale che possa portare a una migliore tutela di un paesaggio storico-culturale di eccezionale valore, quale quello della Tuscia.
Gli impianti produttivi di energia da fonte rinnovabile andrebbero ubicati in aree già degradate, in zone industriali, nonché con l’utilizzo dei tetti e coperture di edifici già esistenti.
Stop alla speculazione energetica, stop al consumo del suolo, stop alla sottrazione delle terre collettive!
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto A.P., S.D., archivio GrIG)
Purtroppo la Maremma laziale si sta trasformando in un paesaggio che pochi avrebbero potuto immaginare. Eppure quello che non hanno voluto vedere gli italiani, e che continuano a non vedere, lo ha anticipato 10 anni fa un regista danese, Jannik Splidsboel, nel docufilm “Days in Maremma”, costato tre anni di lavoro e ambientato a pochi chilometri dal confine con la Toscana. Oggi tutto conferma il lavoro di accanimento svolto contro l’ambiente della Tuscia, tra chilometri di pannelli fotovoltaici e foreste di pale eoliche, magnificato come progresso da tanti miopi e prezzolati organi di stampa e da una classe politica priva dei più elementari strumenti culturali. C’è di che invidiare antichi regimi più illuminati degli attuali.
da Viterbo Today, 11 aprile 2023
Sette pale eoliche tra il lago di Bolsena e Civita di Bagnoregio, ambientalisti ed ecologisti sul piede di guerra.
L’associazione Gruppo d’intervento giuridico ha scritto al ministero dell’Ambiente per opporsi al progetto della centrale che coinvolge cinque comuni della Tuscia: https://www.viterbotoday.it/attualita/centrale-eolica-lago-bolsena-bagnoregio-opposizione-grlg-11-aprile-2023.html
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da Tuscia Times, 11 aprile 2023
Associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG): “No all’ennesima centrale eolica fra il Lago di Bolsena e Bagnoregio”: https://www.tusciatimes.eu/lassociazione-ecologista-gruppo-dintervento-giuridico-grig-no-allennesima-centrale-eolica-tra-il-lago-di-bolsena-e-bagnoregio/
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da Il Corriere di Viterbo, 12 aprile 2023
Centrale eolica, il Grig chiede lo stop: “Il progetto non rispetta i vincoli”: https://www.corrierediviterbo.it/provincia-viterbo/centrale-eolica-il-grig-chiede-lo-stop-il-progetto-non-rispetta-i-vincoli/
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da Viterbo News 24, 12 aprile 2023
”Stop alla centrale eolica tra il lago di Bolsena a Bagnoregio”.
L’associazione Grig scrive al ministro per fermare il progetto: https://www.viterbonews24.it/news/stop-alla-centrale-eolica-tra-il-lago-di-bolsena-a-bagnoregio_130815.htm
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da Civonline, 12 aprile 2023
«Stop al progetto per la centrale eolica».
Il Grig si oppone all’impianto tra il lago di Bolsena e Bagnoregio e presenta osservazioni alla Via: https://www.civonline.it/cronaca/stop-al-progetto-per-la-centrale-eolica-kfaeospw
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da Il Messaggero, 21 marzo 2023
Pale eoliche di 200 metri tra Calanchi e lago di Bolsena. L’azienda: «Da Civita non si vedranno». (Simone Lupino) (https://www.ilmessaggero.it/viterbo/pale_eoliche_di_200_metri_calanchi_lago_di_bolsena_progetto_al_ministero_un_distretto_industriale_le_rinnovabili-7294076.html)
Tra Bagnoregio e il lago di Bolsena si fa strada il progetto di un parco eolico di grande taglia: sette aerogeneratori della potenza nominale di 6.0 MW, per una potenza complessiva di 42 MW. Altezza delle pale: 200 metri. Non è il primo impianto ipotizzato in questa zona della Tuscia. Altri progetti – pali singoli di potenza 1 megawatt (100 metri) – di recente hanno ottenuto l’ok alla costruzione, superando l’apposito iter in Provincia. In questo caso, vista la portata, il procedimento si svolge presso il Ministero dell’Ambiente, dove è in fase di valutazione un altro grande impianto eolico, quello tra Viterbo, Montefiascone e Celleno: 13 pale di potenza 33,6 megawatt. Altezza 250 metri.
La nuova istanza risale ad agosto. L’impianto ricadrebbe nel territorio di Bagnoregio e Lubriano. Costo: 72 milioni di euro. A proporlo è la società Torcello Wind, una srl con sede in Veneto. “Il progetto si inquadra nell’ambito della ricerca di fonti energetiche alternative da utilizzare per la produzione di energia elettrica”, si legge nei documenti. L’energia prodotta sarà convogliata nella rete nazionale tramite la stazione elettrica di Grotte Santo Stefano. I cavidotti passeranno per Montefiascone, Celleno e Viterbo. Da giovedì si è aperta consultazione al pubblico. Per le osservazioni c’è tempo fino al 16 aprile.
Il “parco eolico si estende in zona compresa tra il lago di Bolsena e l’abitato di Bagnoregio, posto a circa 3 chilometri in direzione est”. “Nessun elemento del layout di progetto ricade all’interno di Siti natura 2000 o aree protette” continua lo studio di impatto ambientale. Il sito Natura 2000 più vicino – aree tutelate dall’Europa – è la zona dei Monti Vulsini distante 1,5 km. Mentre la zona dei Calanchi di Civita di Bagnoregio è a 3,2 chilometri.
Dal lago o dalla città che muore le pale saranno visibili? In base a proprie verifiche, Torcello Wind afferma che da Civita di Bagnoregio “l’impianto non sarà visibile” e che dal castello di Capodimonte risulterà essere “solo percepibile”. “Il progetto nel suo complesso non presenta particolari impatti sulle componenti ambientali e la valutazione condotta non ha ravvisato alcun tipo di criticità”. “Al contrario – prosegue la relazione paesaggistica – costituisce un beneficio per la qualità dell’aria, in quanto consente la produzione di circa 111.949 MWh/anno di energia elettrica senza il rilascio di emissioni in atmosfera”.
Tra la strada Umbro Casentinese e la Teverina si va delineando un distretto per la produzione industriale di energie rinnovabili, con diverse aziende in campo. Ci sono anche i progetti per il fotovoltaico a terra: a Bagnoregio un impianto di potenza 52 megawatt picco ha avuto il via libera dalla Regione a novembre. Un altro impianto (40 megawatt) è in Via nazionale. Autorizzata, poi, una centrale solare di 48 megawatt tra Viterbo e Montefiascone (Spessa e Pozzitella). Scendendo verso il capoluogo, si trovano Pian di Giorgio (72 megawatt), Rinaldone (44 megawatt), e Mammagialla (10.118,52 kW). Tutti approvati in Regione.
L’area di impatto potenziale del nuovo parco eolico ha un raggio di 21 chilometri, dalla Toscana all’Orvietano. La cittadina umbra insieme a Bagnoregio è in lizza per la selezione di Capitale italiana della cultura 2025. Le audizioni dei 10 progetti finalisti si terranno a Roma nei giorni 27 e 28 marzo.
si attendono atti concreti, da sole le parole non bastano.
da Etruria News, 12 aprile 2023
Il sottosegretario Sgarbi e il presidente Rocca: «Basta impianti eolici e fotovoltaici nel Lazio». (Benedetta Ferrari): https://etrurianews.it/2023/04/12/il-sottosegretario-sgarbi-e-il-presidente-rocca-basta-impianti-eolici-e-fotovoltaici-nel-lazio/
Non ci soo dubbi, delle enunciazioni sono piene le fosse. Tuttavia anche le enunciazioni si prestano a essere sfruttate perché scripta manent. Come sempre, la memoria e l’azione costante, se ci sono, determinano i risultati.