Opere pubbliche incompiute, a loro insaputa.
Il Servizio contratti pubblici del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibile (MIMS) ogni anno compie la “rilevazione e pubblicazione dell’elenco anagrafe delle opere incompiute (Decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 13 marzo 2013, n. 42)”.
Si tratta di un’esplicita previsione di legge (art. 44 bis del decreto-legge n. 201/2011, convertito con modificazioni nella legge n. 214/2011).
Così è stato costituito e aggiornato il Sistema informativo monitoraggio opere incompiute (SIMOI), in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e il sistema ITACA, nell’ambito del quale è pubblicato l’elenco annuale delle opere pubbliche incompiute.
L’opera pubblica incompiuta (art. 1 del D.M. n. 42/2013) è ogni opera pubblica che risulta non completata per una o più delle seguenti cause:
a) mancanza di fondi;
b) cause tecniche;
c) sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge;
d) fallimento, liquidazione coatta e concordato preventivo dell’impresa appaltatrice, risoluzione del contratto ai sensi degli articoli 135 e 136 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, o di recesso dal contratto ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di antimafia;
e) mancato interesse al completamento da parte della stazione appaltante, dell’ente aggiudicatore o di altro soggetto aggiudicatore, di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163.
L’opera non completata per una o più delle cause precedenti ovviamente non è fruibile dalla collettività e si caratterizza (art. 44 bis del decreto-legge n. 201/2011, convertito con modificazioni nella legge n. 214/2011) in uno dei seguenti stati di esecuzione dell’intervento:
a) i lavori di realizzazione, avviati, risultano interrotti oltre il termine contrattualmente previsto per l’ultimazione;
b) i lavori di realizzazione, avviati, risultano interrotti entro il termine contrattualmente previsto per l’ultimazione, non sussistendo, allo stato, le condizioni di riavvio degli stessi;
c) i lavori di realizzazione, ultimati, non sono stati collaudati nel termine previsto in quanto l’opera non risulta rispondente a tutti i requisiti previsti dal capitolato e dal relativo progetto esecutivo, come accertato nel corso delle operazioni di collaudo.
Secondo quanto riportato nell’elenco aggiornato al 31 dicembre 2021, le opere incompiute in Italia erano 379, un dato in calo rispetto alle 443 (-14,4%) della fine del 2020, anno in cui si era già registrata una diminuzione rispetto all’anno precedente. Scendono da 26 a 15 le opere incompiute di competenza delle amministrazioni centrali, (calo del 42,3%), mentre quelle relative alle amministrazioni locali scendono da 417 a 364 (-12,7%).
Complessivamente l’importo degli interventi necessari per completare le opere è pari a circa a 1,2 miliardi di euro, con una riduzione pari al 45,7% rispetto al valore del 2020.
Inoltre, dal 2021 è presente l’informazione sulle cause (tabella sintesi statistica) che hanno determinato il mancato completamento delle opere:
- in 153 casi (il 40% del totale) la mancanza di fondi è la causa dell’interruzione del processo di completamento dell’opera;
- in 115 casi (30%) si rilevano problemi tecnici;
- per 69 opere (18%) la causa è stata il fallimento, recesso o risoluzione contrattuale dell’impresa;
- 21 opere (6%) sono state interrotte per sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge;
- 15 opere (4%) non sono state ultimate per mancato interesse al completamento;
- per 6 opere (2%) concorrono più cause contemporaneamente.
Tuttavia, talune opere pubbliche, storicamente fra le più devastanti, inutili e dispendiose, non trovano posto nell’elenco chissà per quale motivo.
E’ il caso, per esempio, della diga di Monte Nieddu – Is Canargius, nella Sardegna meridionale (Pula, Sarroch), incredibilmente non presente nell’elenco delle opere incompiute in Sardegna, aggiornato al 28 giugno 2022.
I lavori finora fatti sono pari a meno del 20% dei lavori previsti.
Lavori dal sapore quasi archeologico, visto che il progetto risale al 1960 (sì, proprio 62 anni fa…), mentre l’approvazione da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici è del 1970 e la concessione di derivazione dell’acqua è del 1975.

Scempio ambientale, più di 172 ettari di bosco da distruggere in un sito di importanza comunitaria (S.I.C./Z.S.C. “Foresta di Monte Arcosu”, codice ITB041105), in assenza di alcuna procedura di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.), ma anche scempio finanziario.
Un esempio di quello che non si deve fare.
Facciamo un po’ di conti.
87,5 miliardi di vecchie lire stanziati sul fondi comunitari P.O.P. 1994-1999 + attualmente 83 milioni di euro di fondi statali e regionaligià stanziati + 10 milioni di euro stimati (ma non stanziati) per la condotta di adduzione al potabilizzatore + altri 80 milioni di euro stimati (ma non stanziati) per le reti di distribuzione + una cifranon conosciutaper comporre il contenzioso con il Consorzio spagnolo Dragados y Fomento vincitore della precedente gara d’appalto europea (pretendono 60 milioni di euro).
Nel 2021 dal Governo Draghi venne nominata (D.M. 18 aprile 2021) Angelica Catalano, direttore generale per le dighe del Ministero delle infrastrutture, quale Commissaria straordinaria per il completamento dell’opera con un budget di 270 milioni di euro.
88,5 milioni di euro sono stati recentemente (ottobre 2022) inseriti nello schema di accordo tra la Regione e il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili.
Così, alla buona, 270 milioni di euro + quanto sarà riconosciuto al Consorzio spagnolo per un volume di invaso lordo di 35 milioni di metri cubi lordi, in realtà al massimo 27 milioni di metri cubi utili (7 milioni di metri cubi sono considerate “acque morte”, la cui potabilizzazione è complessa e molto costosa).
Minimo 10 milioni di euro per ogni milione di metri cubi di acqua concretamente utilizzabile.
Quanto costerebbe al litro? Quanto l’acqua minerale?
E non la vogliamo nemmeno inserire nell’elenco delle opere pubbliche incompiute?
Forse è fuori classifica per eccesso di vergogna?
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
Elenco opere pubbliche incompiute (2021)
Ambito | Consulta l’elenco |
Statale e sovra-regionale | Consulta l’elenco |
Regione Valle d’Aosta | Consulta l’elenco |
Regione Piemonte | Consulta l’elenco |
Regione Liguria | Consulta l’elenco |
Regione Lombardia | Consulta l’elenco |
Regione Veneto | Consulta l’elenco |
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Provincia Autonoma di Trento | Consulta l’elenco |
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Regione Toscana | Consulta l’elenco |
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Regione Marche | Consulta l’elenco |
Regione Umbria | Consulta l’elenco |
Regione Lazio | Consulta l’elenco |
Regione Abruzzo | Consulta l’elenco |
Regione Molise | Consulta l’elenco |
Regione Campania | Consulta l’elenco |
Regione Basilicata | Consulta l’elenco |
Regione Puglia | Consulta l’elenco |
Regione Calabria | Consulta l’elenco |
Regione Sicilia | Consulta l’elenco |
Regione Sardegna | Consulta l’elenco |
(foto Cristiana Verazza, J.I., S.D., archivio GrIG)
dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna (https://www.regione.sardegna.it/j/v/2568?s=442387&v=2&c=116&t=1).
Diga di Monte Nieddu, 88 milioni di euro per la realizzazione dell’opera. L’Assessore Salaris: “Approvato schema di accordo col Ministero”.
La Giunta nel corso dell’ultima seduta, su proposta dell’Assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris, ha approvato lo schema di accordo tra la Regione e il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili per acquisire il finanziamento integrativo pari a 88.599.000 (rimodulazione risorse FSC) e portare così a compimento l’opera che fa parte del sistema idrico multisettoriale regionale.
Assessorato Lavori pubblici.
Cagliari, 27 ottobre 2022 – Ottantotto milioni di euro per il completamento della diga di Monti Nieddu, in corso di costruzione nel comune di Sarroch. Composta da tre infrastrutture – la diga sul rio Monti Nieddu, la traversa di Medau Aingiu sul rio Is Canargius e la galleria di collegamento tra gli invasi di Monti Nieddu e Is Canargius – rappresenta un’opera strategica con un volume utile di regolazione pari a 35,4 milioni di mc, di cui 9,6 milioni di mc per l’uso potabile e 25,8 milioni di mc per l’irrigazione.
La Giunta nel corso dell’ultima seduta, su proposta dell’Assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris, ha approvato lo schema di accordo tra la Regione e il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili per acquisire il finanziamento integrativo pari a 88.599.000 (rimodulazione risorse FSC) e portare così a compimento l’opera che fa parte del sistema idrico multisettoriale regionale.
“Grazie all’accordo firmato con il Ministero mettiamo in salvo i finanziamenti che altrimenti rischiavano di andare perduti e diamo copertura a un’opera, oggi commissariata insieme ad altre otto dighe, che riteniamo strategica”, ha spiegato l’Assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris evidenziando come grazie alla rimodulazione finanziaria sarà possibile accelerare la realizzazione dell’opera rafforzando, completando e implementando le infrastrutture al servizio del sistema idrico sardo.
Gli 88 milioni di euro si aggiungono, in qualità di risorse finanziarie aggiuntive, alla disponibilità attuale di 83.216.639. Il servizio opere idriche ed idrogeologiche dell’Assessorato dei lavori pubblici provvederà ora a stipulare con il Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale, in qualità di soggetto attuatore dell’intervento, tutti gli adempimenti di competenza necessari all’attuazione dell’intervento.
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Giunta regionale. Delibera del 25 ottobre 2022, n. 32/56
Schema di Accordo tra la Regione e il MIMS Dipartimento per le infrastrutture, i sistemi informativi e statistici – Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche per la definizione dell’intervento “Utilizzazione irrigua e potabile dei rii Monti Nieddu, Is Canargius e Bacini Minori – diga di Sa Stria sul rio Monti Nieddu ed opere complementari di valle collegate – traversa di sbarramento di Medau Aingiu sul rio Is Canargius ed opere complementari connesse – galleria di collegamento tra gli invasi di Monti Nieddu ed Is Canargius – 1° lotto: completamento della diga di Sa Stria sul rio Monti Nieddu ed opere complementari di valle collegate. Integrazione finanziamenti statali (Del. CIPE n. 48/2004) e regionali (CGEI con Ord. n. 337/2002 e n. 444/2007 e Delib.G.R. n. 52/8 del 27.11.2009)”, ai sensi della Delibera CIPE n. 54/2016 e della Delibera CIPE 98/2017. CUP: C29J04000010008.
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da L’Unione Sarda, 27 ottobre 2022
SARROCH. Diga di Monte Nieddu, 88 milioni per sbloccare i lavori nell’eterna incompiuta.
Accordo fra Regione e Ministero delle Infrastrutture. L’assessore Salaris: “Opera strategica”: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/provincia-cagliari/diga-di-monte-nieddu-88-milioni-per-riprendere-i-lavori-nelleterna-incompiuta-lz42jc1p
Dovremmo aggiungere le opere in corso ma che saranno , si spera , compiute per i posteri : tanti km di strade e autostrade in rifacimento , con gimcane e situazioni di vero pericolo…con tanti birilli di delimitazione ,ma pochissimi addetti che ci lavorano !! Alias 131 sarda e zona limitrofa di Genova !!!
Chi paga per tutto questo scempio? Nel mentre frotte di ingegnari rup collaboratori si sono spartiti gli incentivi sui lavori. L’unica cosa che gli è riuscita bene. Meglio se taccio
Anche l’elenco è incompiuto, manca la strada che avrebbe dovuto collegare più velocemente Bosa/Oristano
lo sradicamento di Km di uliveti ha generato km di distese ghiaiose e cantieri abbandonati da anni
Follia
ma costui si è chiesto se lì piove a sufficienza per riempire ‘sta benedetta diga?
Anni 1991 – 2021: piovosità media annua 407 mm. nel territorio comunale di Sarroch (https://it.climate-data.org/europa/italia/sardegna/sarroch-117040/), piovosità media annua 407 mm. nel territorio comunale di Pula (https://it.climate-data.org/europa/italia/sardegna/pula-117075/).
da L’Unione Sarda, 31 ottobre 2022
La promessa di Salvini: “In Sardegna 9 dighe incompiute da sbloccare”.
Il ministro per le Infrastrutture prima della riunione a palazzo Chigi: “Opere necessarie per creare lavoro e arrecare meno disagi ai cittadini”: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/la-promessa-di-salvini-in-sardegna-9-dighe-incompiute-da-sbloccare-an1axdu0