Energia, soldi pubblici, tinteggiature di verde.


centrale eolica off shore, Germania

Il 25 giugno 2021 il Ministero per la Transizione Ecologica ha emanato un Avviso pubblico su “Produzione di energia elettrica mediante impianti eolici offshore galleggianti” con il quale ha proposto una “manifestazione d’interesse, rivolta a tutti i soggetti imprenditoriali che siano in grado di proporre progetti rientranti nella tipologia”.

Lo scorso 23 settembre 2021 si è svolta una riunione fra il Ministero della Transizione Ecologica, gli altri Ministeri interessati e i soggetti che hanno aderito alla manifestazione d’interesse.

Fra i soggetti vi sono tre associazioni ambientaliste (Legambiente, Greenpeace, WWF). La cosa lascia abbastanza perplessi, visto che la manifestazione d’interesse era rivolta a “soggetti imprenditoriali in grado di realizzare impianti eolici offshore flottanti”, tant’è che sedici partecipanti si sono presentati con il loro progetto già pronto.

Uno, ormai noto, è previsto al largo delle coste sulcitane della Sardegna, isola sempre più individuabile, nel silenzio quasi generale, quale piattaforma di produzione energetica insieme alla Sicilia, definite da Terna il prossimo “hub energetico del Mediterraneo”.

Mar di Sardegna, progetto di centrale eolica offshore (tratto da documentazione procedura di scoping)

L’interesse europeo verso questo settore energetico è notevole: l’Unione Europea intende aumentare di 25 volte la capacità eolica offshore, portandola dagli attuali 12 GW fino ad almeno 60 GW entro il 2030 e a 300 GW entro il 2050. Per centrare questo obiettivo sono previsti investimenti per ben 800 miliardi di euro.

Un mare di soldi pubblici portati dal vento.

Obiettivo esplicitato del Ministero della Transizione Ecologica è “minimizzare l’impatto ambientale e paesaggistico e … ridurre al minimo i lacci e lacciuoli che spesso bloccano l’installazione degli impianti FER a terra”, curiosamente dimenticando che quei lacci e lacciuoli – terminologia di squisita origine imprenditoriale – sono semplicemente le leggi a tutela dell’ambiente, del territorio e delle casse pubbliche.

Considerato “l’apprezzamento unanime delle associazioni ambientaliste e degli operatori economici per il progetto del Ministero”, c’è davvero da chiedersi se esse, purtroppo, giungeranno a un comun sentire con gli imprenditori dell’energia, oggi rappresentati dall’A.N.E.V., esponente di categoria paradossalmente riconosciuta come associazione di protezione ambientale, pur essendo diverse centrali eoliche un esempio di devastanti scempi del territorio.  

Il grande Luigi Pirandello non avrebbe potuto scrivere di meglio.

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

dal sito web istituzionale del Ministero della Transizione Ecologica, 24 settembre 2021

EOLICO: RIUNIONE AL MITE PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI OFFSHORE GALLEGGIANTI.

 Con le imprese e le associazioni che hanno partecipato al bando ministeriale di giugno e con le Amministrazioni statali interessate.

Roma, 24 settembre 2021 – Si è svolta ieri al Ministero della transizione ecologica una riunione plenaria sugli impianti eolici offshore galleggianti alla presenza del capo di Gabinetto Roberto Cerreto, del Gruppo di lavoro di funzionari ed esperti che segue la questione per il MiTE, esponenti dei ministeri interessati e di tutte le imprese e le associazioni che hanno partecipato  all’avviso pubblico del 25 giugno scorso del Mite inteso ad acquisire manifestazioni d’interesse da parte dei soggetti imprenditoriali in grado di realizzare impianti eolici offshore flottanti.

Sono state 64, infatti, le manifestazioni di interesse pervenute, di cui 55 da parte di imprese e associazioni di imprese, 3 da parte di associazioni di tutela ambientale (Wwf, Legambiente e Greenpeace) e 6 da altri soggetti (Anev, Elettricità futura, Cna, Cgil, università Politecnico di Torino, Owemes – associazione di ricercatori). Sedici proposte sono già corredate da progetti per la realizzazione di specifici impianti offshore flottanti, da collocare, in sei casi, in acque oltre le 12 miglia. Per i singoli progetti il bando ha già previsto come criteri di valutazione “la minimizzazione degli impatti ambientali, la celerità della realizzazione e il dimensionamento ottimale di ciascun progetto sotto il profilo della produzione energetica”.

centrale eolica a mare

La riunione ha fatto registrare l’apprezzamento unanime delle associazioni ambientaliste e degli operatori economici per il progetto del Ministero che, è stato più volte ripetuto, segna un nuovo modo di procedere nei rapporti tra Amministrazione, imprese e soggetti collettivi portatori di interessi pubblici.

La scelta di utilizzare le nuove tecnologie per realizzare impianti eolici offshore galleggianti al largo delle coste è stata, a propria volta, ritenuta capace di minimizzare l’impatto ambientale e paesaggistico e di ridurre al minimo i lacci e lacciuoli che spesso bloccano l’installazione degli impianti FER a terra.

I rappresentanti del Ministero hanno quindi preso atto con favore del generale clima di condivisione e collaborazione che sarà necessario per consentire la rapida definizione e approvazione dei progetti nel pieno rispetto delle istanze ambientali ai fini della loro realizzazione e messa in produzione al servizio della comunità nazionale.

A tal fine sarà anche fondamentale l’apporto di Terna per minimizzare l’impatto derivante dalla messa a terra dei cavi di trasporto dell’energia elettrica prodotta.

Il capo di gabinetto del MiTe ha osservato che l’offshore è uno dei passaggi che porteranno alla transizione energetica, anche se va sviluppato ancora l’onshore. Diversi contrasti tra il MiTe e altre amministrazioni hanno bloccato tanti gigawatt che potrebbero già essere prodotti, ma si sta lavorando pure con la Presidenza del Consiglio per superare i problemi. “Non sono obiettivi velleitari ma molto impegnativi” – ha affermato.

A tal fine il Ministero ha preannunciato che continuerà a seguire con grande attenzione il progetto e che già la prossima settimana inizieranno le riunioni bilaterali con i presentatori dei singoli progetti.

(foto da mailing list ambientalista)

  1. Porico
    ottobre 1, 2021 alle 12:00 PM

    Lotte tra Maneger per l’accesso ai soldi pubblici, passando da dove è facile accedervi :la Sardegna.

  2. capitonegatto
    ottobre 3, 2021 alle 7:31 PM

    Pale eoliche galleggianti ? C’e’ qualcuno che possa dire che funzionano , e che ci siano criteri di sicurezza accettabili, es. impatto con natanti , scariche elettrice e campi magnetici da una selva di cavi in mare , distanti dalla terra ferma a 20 Km ?

  3. ottobre 3, 2021 alle 9:39 PM

    da Il Manifesto Sardo, n. 336, 1 ottobre 2021
    Energia, soldi pubblici, tinteggiature di verde: https://www.manifestosardo.org/energia-soldi-pubblici-tinteggiature-di-verde/

  4. novembre 19, 2021 alle 6:38 PM

    da La Nuova Sardegna, 19 novembre 2021
    Eolico offshore, 40 progetti presentati al Mite: metà in Sardegna e Sicilia.
    Il ministero della Transizione ecologica sta proseguendo i propri lavori volti a favorire lo sviluppo di una nuova generazione di impianti galleggianti: https://www.lanuovasardegna.it/regione/2021/11/19/news/eolico-offshore-40-progetti-presentati-al-mite-meta-in-sardegna-e-sicilia-1.40939561

  5. novembre 19, 2021 alle 6:47 PM

    dal sito web istituzionale del Ministero della Transizione Ecologica, 19 novembre 2021 (https://www.mite.gov.it/comunicati/eolico-offshore-pervenute-64-manifestazioni-di-interesse)

    EOLICO OFFSHORE: PERVENUTE 64 MANIFESTAZIONI DI INTERESSE.

    Ecco chi ha risposto al bando del Ministero

    Il Ministero della TransizioneEecologica sta proseguendo i propri lavori volti a favorire lo sviluppo di una nuova generazione di impianti offshore galleggianti, collocati al largo delle coste italiane e quindi privi, di fatto, di impatti paesaggistici. In particolare, si sta concludendo il primo giro di incontri bilaterali con le singole società e i gruppi di società proponenti. E’già previsto un ulteriore giro di riunioni per valorizzare le possibili sinergie derivanti dalla previsione di più impianti nelle medesime aree di mare, d’intesa fra i proponenti, e per condividere lo stato dei lavori con le associazioni di tutela ambientale e gli altri soggetti partecipanti.

    All’esito dei lavori sinora svolti, risultano pervenute 64 manifestazioni di interesse, di cui 55 da parte di imprese e associazioni di imprese, 3 da parte di associazioni di tutela ambientale (WWF, Legambiente e Greenpeace) e 7 da altri soggetti (ANEV, Elettricità futura, CNA, CGIL, Università Politecnico di Torino, OWEMES – associazione di ricercatori, CIRSAM – Consorzio Internazionale per lo sviluppo e ricerca adriatico e mediterraneo).

    Almeno 20 delle manifestazioni d’interesse hanno proposto progetti circostanziati, che in numerosi casi prevedono impianti flottanti collocati oltre le 12 miglia. In totale, sono stati esaminati 40 progetti di impianti eolici offshore flottanti, prevalentemente localizzati al largo della Sicilia e della Sardegna (più di 20), lungo la costa Adriatica (più di 10) e, per la restante parte, distribuiti tra Ionio e Tirreno.

    Le imprese che hanno finora risposto al bando del Ministero sono le seguenti:

    AGNES
    Ansaldo energia
    Aprimari srl
    BayWar.e. progetti srl
    Blue Energy Milano srl
    Blunova srl (Grupop Carlo Maresca spa)
    CCMS-cooperativa, costruzioni, montaggi, servizi
    C&C Consulting Engineering srl
    Coolbine srl
    Copenaghen offshore partners
    Deme offshore
    Ecomac srl (Gruppo Ecopirme Italia srl)
    Edilgroup srl
    Edison Spa
    Energia 2020
    Eni SpA (e GreenIT SpA, joint venture con CDP Equity)
    ERG spa
    Essenergy srl
    Falck Renewables Spa (e Blue Float Energy International SLU)
    Fincantieri SpA
    Finpower Project srl
    Fori – Fred. Olsen Renewables
    Franco Ricco Industries 2050 srl
    FRI – EL Green Power spa
    GR Value SpA
    Gruppo Macchia
    Hope
    Ibernordic Energy (con Copenaghen Energy A/S)
    Ing. Ciborra Bruno
    Ing. Mongiardino Bartolomeo
    Iron Solar srl
    Leonardo (Cyber Security)
    Med Wind Italia srl (Renexia)
    Moncada Energy Group
    Nexta Project Development srl
    Nurax Wind Power
    Ocean Winds
    Principle Power inc.
    Psaier Energies
    Repower Renewables SpA
    Rina SpA
    Rosetti Marino
    RWE Reneeables in Italy offshore
    SAIPEM
    Seapride Engineering srl
    Seawind Italia srl
    7Seas Wind srl – Ichnusa Wind Power
    SIMIC spa
    Sorgenia
    Studio rinnovabili
    Tecno Lab
    TG srl energie Rinnovabili (Tozzi Green)
    W4E Company Presentation
    Wind Power Development (VESTAS)

  6. novembre 21, 2021 alle 4:56 PM

    da L’Unione Sarda, 21 novembre 2021
    Pale in mare, lo sbarco sardo della Norvegia.
    Le multinazionali norvegesi tentano di sbancare il malloppo dell’energia rinnovabile attraverso gli impianti offshore. (Mauro Pili): https://www.unionesarda.it/economia/pale-in-mare-lo-sbarco-sardo-della-norvegia-tvxsxb35

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    20 novembre 2021
    Eolico in mare, colossi & società da 2.500 euro.
    Il dicastero della Transizione conferma l’assalto all’Isola. Venti progetti di pale galleggianti tra Sardegna e Sicilia. (Mauro Pili): https://www.unionesarda.it/economia/eolico-in-mare-colossi-and-societa-da-2500-euro-p71212ag

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