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Un po’ di giustizia per le migliaia di morti da amianto.
La Corte d’Appello di Torino, nei giorni scorsi, ha condannato a nove anni e mezzo di reclusione Stephan Schmidheiny, magnate svizzero dai mille interessi e noto filantropo, ultimo titolare (il precedente, il barone belga Louis De Cartier De Marchienne è morto durante il procedimento penale) della multinazionale Eternit AG, ritenuta responsabile già di più di 2.000 morti per tumori da amianto.
Leggi tutto…Finalmente una condanna per le migliaia di morti da amianto.
E’ stato condannato a 12 anni di reclusione per l’omicidio colposo di 392 persone vittime dell’esposizione all’amianto nel territorio di Casale Monferrato (AL) Stephan Schmidheiny, magnate svizzero dai mille interessi e noto filantropo, ultimo titolare (il precedente, il barone belga Louis De Cartier De Marchienne è morto durante i precedenti procedimenti penali) della multinazionale Eternit AG, ritenuta responsabile già di più di 2.000 morti per tumori da amianto.
Leggi tutto…Alberto Grossi vince il premio “Ambientalista dell’Anno” 2015!
Alberto Grossi, socio del nostro attivissimo presidio delle Apuane, ha vinto il premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno”, promosso da Legambiente e del mensile “La Nuova Ecologia” insieme al Comitato organizzatore di cui fanno parte diverse associazioni di Casale Monferrato (Al).
L’obiettivo del premio è portare in evidenza le storie di quanti s’impegnano nella società civile, nel mondo dell’impresa e nella pubblica amministrazione a favore dell’ambiente, del prossimo e della legalità. Leggi tutto…
Eternit: migliaia di morti, nessun colpevole.
E’ finita con la proclamazione della santa prescrizione il processo contro Stephan Schmidheiny, magnate svizzero dai mille interessi e noto filantropo, ultimo titolare (l’altro, il barone belga Louis De Cartier De Marchienne è morto durante il procedimento penale) della multinazionale Eternit AG, ritenuta responsabile già di più di 2.000 morti per tumori da amianto.
La sentenza della Corte d’Appello di Torino (3 giugno 2013) aveva addirittura aumentato di due anni di reclusione la già pesante sentenza di primo grado del Tribunale penale di Torino (13 febbraio 2012): sedici anni di reclusione per il reato di disastro ambientale colposo e il risarcimento dei danni (89 milioni di euro complessivi) per le migliaia di parti civili riconosciute (Regione Piemonte, Comuni, migliaia di familiari dei deceduti per tumori vari). Leggi tutto…



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