Quarant’anni dalla sempre attuale Legge Galasso.
E’ passato sotto silenzio istituzionale (segno dei tempi) un anniversario di grande rilievo per la salvaguardia del territorio del Bel Paese, il quarantennale dell’entrata in vigore della Legge Galasso, la legge 8 agosto 1985, n. 431.
Prende nome dall’allora sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali e Ambientali Giuseppe Galasso, insigne uomo di cultura napoletano, come meridionale era anche Benedetto Croce, fra gli ispiratori della legge n. 1497 del 29 giugno 1939, fortemente voluta dall’allora Ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai, la prima norma organica in materia di tutela del paesaggio.
La legge n. 431 del 1985 fu l’approdo di una grande riforma effettuata a piccoli passi, in silenzio, così che ben pochi s’accorsero della sua portata rivoluzionaria.
Iniziò con il D.M. 21 settembre 1984, con l’individuazione di ampie categorie di beni territoriali (coste, sponde di laghi e fiumi, boschi, montagne, usi civici, vulcani, ecc.) da tutelare automaticamente, senza alcun provvedimento d’individuazione, con il vincolo paesaggistico previsto dalla legge n. 1497 del 1939.
Dopo il parziale annullamento (T.A.R. Lazio, 31 maggio 1985, n. 1548), l’allora Governo Craxi (di cui l’on. Galasso era parte) ne riprese il contenuto, ampliandolo, nel decreto-legge 27 giugno 1985, n. 312, poi convertito nella legge 8 agosto 1985, n. 431.
Non solo l’individuazione di ampie categorie di beni ambientali tutelate per legge con il vincolo paesaggistico, ma anche la previsione della loro gestione attraverso la necessaria predisposizione di piani paesaggistici o di piani urbanistico-territoriali con specifica considerazione dei valori paesaggistici.
Una vera e propria rivoluzione, che – con il concorso di Stato, Regioni, Province autonome ed Enti locali e l’ampia attività della giurisprudenza – darà corpo sempre più approfonditamente all’attuazione dei principi costituzionali di tutela del Bel Paese previsti dall’articolo 9 della Costituzione e attualmente consacrati nel decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e s.m.i., il Codice dei beni culturali e del paesaggio.
E dobbiamo far tesoro degli insegnamenti e di quanto fatto da chi ha avuto davvero a cuore ambiente e cultura.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto da mailing list ambientalista, D.M., S.D., archivio GrIG)






Epoche storiche e sensibilita’ diverse. Allora una gran voglia diffusa di salvare e valorizzare l’ambiente urbano, agrario e naturale che ci circondava per vivere meglio e possibilmente in armonia quello che avevamo intorno impedendone degrado e speculazione edilizia. E la legge Galasso ne fu espressione ricercata e sentita , soprattutto dalle forze politiche piu’ popolari.
Oggi, dopo decenni di sordida, ossessiva, falsa e prezzolata propaganda dei media scodinzolanti ai grandi saccheggiatori multinazionali della speculazione energetica millantati come salvifici filantropi, ci troviamo con l’annullamento delle tutele ambientali e vergogne legislative che proteggono e stimolano la rapina dei suoli, l’aggiramento delle regole, il mancato rispetto dei demani civici, l’esproprio di privati verso altri privati , l’attentato alla Costituzione in un vorticoso quanto immondo giro condiviso di miliardi. E, specularmente ad allora, la sinistra e’ incredibilmente il piu’ accanito porta bandiera di queste orde barbariche in cerca di bottino di fertili Terre.
Il piu’ grande scempio ambientale della Storia mascherato di “verde”, marcio
Esattamente perché è buona la si smonta in maniera subdola, a pezzettini, o la si neutralizza facendo a meno di preziosi presidi ambientali
https://www.unionesarda.it/multimedia/il-ministero-cancella-i-presidi-marini-anti-inquinamento-a-oristano-e-arbatax-appello-di-filt-cgil-v9x100e6
“Dal 1° settembre, il Ministero dellAmbiente e della Sicurezza Energetica sopprime due presidi su cinque del servizio antinquinamento marino in Sardegna e verranno ritirate le motonavi operative nei porti di Arbatax e Oristano. Una decisione che, secondo il Segretario Generale della Filt Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu, comporta non solo un grave rischio ambientale, ma anche la perdita di competenze e posti di lavoro”
“Il nuovo bando, ridotto di oltre 2 milioni e mezzo rispetto allo scorso anno ha escluso la raccolta del marine litter, la plastica galleggiante, e il pattugliamento delle piattaforme offshore“
C’entrerà qualcosa il fatto che si tratta di luoghi dove da tempo si progetta di mettere rigassificatori che immetterebbero quotidianamente in mare 50 kg di candeggina al giorno?