La Corte d’Appello di Genova condanna il Comune di Vagli di Sotto.


Alpi Apuane

La Corte d’Appello di Genova, Sez. II civile, con sentenza del 7 marzo 2025, ha respinto l’appello contro la sentenza Tribunale Massa n. 591/2022 del 17 agosto 2022 e ha condannato il Comune di Vagli di Sotto (LU) “alla refusione delle spese del grado in favore di entrambe le parti appellate costituite, Leverotti Franca e Gruppo D’intervento Giuridico Onlus, che liquida, per ciascuna di esse in euro 5.000,00 oltre maggiorazione ed accessori di Legge”.

La Corte d’Appello genovese ha dichiarato “la contumacia di Puglia Mario che, pur ritualmente citato in giudizio, non si è costituito” e ha condannato il Comune “a versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato” in quanto soccombente.

Alpi Apuane, cave del Sagro

E’ l’esito del procedimento di appello al termine di una lunga causa civile avviata nel 2018 dall’abnorme azione civile intentata dall’amministrazione dell’allora ed attuale sindaco di Vagli di Sotto Mario Puglia, in proprio e quale rappresentante legale del Comune toscano avverso l’ambientalista Franca Leverotti e l’associazione Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) colpevoli, a suo dire, di diffamazione.

Vagli di Sotto è al centro da tempo di un’ampia indagine da parte della Procura della Repubblica di Lucca per ipotizzati gravi reati ai danni della pubblica amministrazione e del territorio, mentre le cronache riportano la condanna in primo grado (giugno 2024) del sindaco Puglia per truffa ai danni dello Stato.

Centaurea Montis Borlae

Il Tribunale civile di Massa, in composizione monocratica (Giudice dott. Giovanni Maddaleni), con la sentenza n. 591/2022, aveva condannatoPuglia Mario e il Comune di Vagli di Sotto, tra loro in solido, a pagare a Leverotti Franca e a Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus a titolo di rimborso spese legali la complessiva somma di euro 6.700,00 (oltre 15% rimborso spese generali, iva e cpa) ciascuno”.

La richiesta di oltre 5 milioni di euro per risarcimenti dei pretesi danni ha avuto la sorte che meritava secondo legge, grazie all’operato degli avvocati Rosalia Pacifico (per il GrIG) e Francesca Gaggi (per Franca Leverotti).

Massa, manifestazione per la difesa del Rifugio Aronte e delle Alpi Apuane (4 gennaio 2020)

L’attività posta in essere da Franca Leverotti e dal GrIG è sempre stata improntata all’obiettivo di difendere ambiente e salute pubblica, nel caso di specie il territorio delle Alpi Apuane, da una sciagurata e arrogante attività estrattiva disinteressata alla tutela di quei valori naturalistici e storico-culturali che ne costituiscono parte significativa della stessa identità del territorio.

Il GrIG conferma la sua fiducia nella Giustizia e conferma il suo strenuo impegno per la salvaguardia delle Alpi Apuane.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Z.P.S. Alpi Apuane
Aquila reale (Aquila chrysaetos)

(foto A.G., J.I., archivio GrIG)

  1. Avatar di giulio
    giulio
    aprile 1, 2025 alle 7:37 am

    💪

  2. aprile 1, 2025 alle 3:05 PM

    da Report Pistoia, 31 marzo 2025

    Ambiente. La Corte d’Appello di Genova condanna il Comune di Vagli di Sotto. (Alberto Vivarelli)

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    da La Nazione, 1 aprile 2025

    Franca Leverotti assolta: la Corte d’appello di Genova conferma la sentenza.

    La Corte d’appello di Genova conferma l’assoluzione di Franca Leverotti, difensore delle Alpi Apuane, contro l’attività estrattiva. (Francesco Scolaro)

    i sono voluti 8 anni ma la recente sentenza della Corte d’appello di Genova dovrebbe mettere la parola ‘fine’ al lungo processo contro l’ambientalista Franca Leverotti. Il caso aveva creato un fervente movimento delle associazioni ambientaliste in terra apuana ma anche in Italia, in solidarietà a Leverotti che tanto si è battuta negli anni per preservare il futuro delle Alpi Apuane contro l’attività estrattiva che nel tempo ha ‘divorato’ milioni di metri cubi di marmo a velocità sempre maggiore, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie, e con ricadute difficili da valutare per il territorio mentre, di certo, scendeva l’occupazione al monte. La causa civile era iniziata nel 2018. Leverotti, assieme al Grig (Gruppo d’intervento giuridico onlus) era accusata di diffamazione da Mario Puglia, in qualità anche di sindaco di Vagli di Sotto: la richiesta danni era di 5 milioni di euro e 500mila euro.

    Il processo si era aperto all’inizio del 2020, con una grande manifestazione ambientalista davanti al tribunale: associazioni che hanno sempre sostenuto Leverotti in questi anni e avevano esultato alla sentenza del tribunale di Massa, ad agosto 2022, che aveva rigettato tutte le accuse contro la storica ambientalista apuana condannando Puglia e il Comune a pagare le spese legali. Il giudice aveva rilevato come nell’operato e negli scritti di Leverotti non ci fosse stata alcuna diffamazione ma il legittimo diritto a sollevare dubbi, un libero diritto di critica insomma a difesa dell’ambiente e delle Alpi Apuane. Sentenza che all’inizio di marzo è stata confermata dalla Corte di Appello di Genova che ha respinto l’appello proposto condannando il Comune “alla refusione delle spese del grado in favore di entrambe le parti appellate costituite, Leverotti Franca e Gruppo D’intervento Giuridico Onlus, che liquida, per ciascuna di esse in euro 5.000 oltre maggiorazione ed accessori di Legge” oltre a “un ulteriore importo a titolo di contributo unificato” per la situazione particolare del caso specifico. Inoltre la Corte di Appello ha anche dichiarato “la contumacia di Puglia Mario che, pur ritualmente citato in giudizio, non si è costituito”.

    Riportando alcuni passaggi nel dettaglio, i giudici della Corte di Appello rimarca come le mail inviate da Leverotti fossero “indirizzate a soggetti che rivestono cariche in organi di controllo sulle attività di estrazione di cave, pertinenti, dunque, alle ritenute condotte non confacenti agli standard naturali, lesive al rispetto dell’ambiente e di un bene pubblico quale è il territorio, secondo la verità putativa della Leverotti. In tutte le suddette mail, vengono espresse critiche sulle modalità di sfruttamento delle risorse naturali con termini che mai trascendono in contenuti offesivi e/o irriguardosi ma neppure gratuitamente ingiuriosi e/o infamanti, da parte di una persona, la Leverotti, dichiaratamente dedita alla tutela dell’ambiente ed appartenente ad associazioni a ciò finalizzate”. E anche laddove i documenti “fossero caratterizzati da un tono sproporzionatamente scandalizzato e segnato”, risultano comunque “espressione dell’esercizio del libero pensiero in quanto indirizzati a soggetti il cui compito è il controllo e la valutazione della correttezza di comportamenti altrui e, come visto specificamente, le frasi riportate nelle mail, mai trascendono in contenuti ingiuriosi e/o infamanti, ma si mantengono, sia pure con toni aspri, nei limiti di continenza verbale e sempre riferiti a verità putative, in quanto la Leverotti assumeva che determinate concessioni necessitassero di più approfondite verifiche da parte delle autorità preposte, al fine del rispetto dell’interesse della collettività di salvaguardia dell’ambiente”.

  3. Maggio 14, 2025 alle 6:16 PM

    da Lucca in Diretta, 14 maggio 2025

    Falso ideologico in atto pubblico, condanna in primo grado per il sindaco di Vagli Mario Puglia.

    La sentenza davanti al giudice Riccardo Nerucci: un anno e 4 mesi. Il primo cittadino: “Non mi faranno cadere per via giudiziaria”.

    Stavolta non è andata bene al sindaco di Vagli di Sotto, Mario Puglia, a processo al tribunale di Lucca per falso ideologico in atto pubblico, danneggiamento e mancato rispetto delle norme edilizie. 

    Ieri (13 maggio) il processo è andato a sentenza con la decisione del giudice Riccardo Nerucci, mentre l’accusa era sostenuta in aula dal pubblico ministero Salvatore Giannino. Ed è stata anche se solo parzialmente rispetto alle accuse, una sentenza di condanna in primo grado.

    Puglia era chiamato a rispondere dei fatti riguardanti la realizzazione di una piazzola per un elisoccorso. Il pm aveva chiesto una condanna a 2 anni e 11 mesi, il giudice lo ha condannato a 1 anno e 4 mesi con pena sospesa per il solo reato di falso ideologico in atto pubblico: Puglia avrebbe omesso, infatti, nella comunicazione, di indicare la demolizione di una baracca, ancora parzialmente integra. Assolto, invece, dalle accuse di danneggiamento e per quattro contravvenzioni per mancato rispetto delle norme di intervento edilizio.

    Puglia, difeso in questa occasione dall’avvocato Andrea Cardone, professore di istituzioni di diritto pubblico a Firenzeattende le motivazioni ma è già certo che presenterà appello contro la condanna.

    Intanto prosegue con la tesi del complotto per motivi, sostanzialmente, politici: “È un caso più unico che raro che nel solito giorno una persona possa subire due processi, credo unico in Italia. La pista per l’elisoccorso è stata realizzata il 13 aprile 2020 quando la Provincia aveva chiuso il ponte Tambura e la frazione di Vagli Sotto era rimasta isolata. La contestazione per cui sono stato sanzionato è quella per cui nel terreno in cui avevamo individuato i 4200 metri quadrati per la realizzazione dell’opera, avevo scritto che c’erano solo ruderi e materiale inquinante ma secondo i denunciatori avevo omesso di dire che c’era anche un capannotto non del tutto distrutto. Lo scopo dei denunciatori era quello di togliermi da sindaco per via giudiziaria, ma non gli è andata bene. Pertanto fino alla fine del mandato dovranno sopportarmi e non escludo di ricandidarmi, se il popolo mi vota e finché avrò vita”.

    Assolto, invece, da ogni accusa l’imprenditore Tiziano Pandolfo, coimputato nel processo, difeso dall’avvocato Andrea Da Prato.

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    da La Nazione, 15 giugno 2024

    Condannato Mario Puglia. Tre anni e maxi risarcimento per truffa ai danni dello Stato.

    Il neo eletto sindaco di Vagli Sotto era a processo per la pensione di invalidità. Già annunciato il ricorso.

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