Le fughe di gas naturale dal metanodotto.
Il gasdotto Trans Adriatic Pipeline (T.A.P.) è un’opera da sempre molto contestata, dall’impatto ambientale tutt’altro che trascurabile.
Il sistema di approvvigionamento del gas naturale in Italia garantisce ampiamente qualsiasi attuale e futuro consumo, per cui qualsiasi incremento appare decisamente fuori luogo sul piano ambientale e finanziario.
Tuttavia, fin d’ora ripetute fughe di gas costituiscono un ulteriore problema ambientale, assolutamente non preventivato.
Un’inchiesta di Teresa Di Mauro e Vittoria Torsello per Irpi Media.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
da Irpi Media, 8 novembre 2024
Fughe di metano a Melendugno. (Teresa Di Mauro. Vittoria Torsello)
Nei terminali del gasdotto che porta gas dall’Azerbaijan all’Italia, sono state scoperte emissioni continue da sfiati che dovrebbero attivarsi solo in caso di emergenza. Un gruppo di attivisti locali ha cercato di misurare il problema.
Fino a qualche tempo fa, i contadini del Salento costruivano muretti a secco per segnare i confini delle campagne, proteggere le colture dal vento di Scirocco e dividere i campi dagli spazi per il pascolo.
Oggi, appena fuori Melendugno, in provincia di Lecce, questi stessi muretti fanno da cornice a un paesaggio cambiato: oltre le pietre antiche che ora delimitano uliveti secchi e campagne espropriate, spuntano alte inferriate, fili spinati e telecamere a ogni angolo che sorvegliano strade di campagna ormai deserte.
L’inchiesta in breve
- A Melendugno un’associazione ambientalista, utilizzando una termocamera, ha verificato che sia nel terminale di ricezione di Melendugno sia nell’adiacente Interconnessione Tap ci sono “emissioni fuggitive” di metano. In pratica, a causa di malfunzionamenti, dichiarano Tap e Snam, tre sfiati hanno sprigionato nell’aria un non precisato quantitativo di metano, uno dei principali responsabili del cambiamento climatico
- Il terminale di Melendugno è gestito dalla società Tap Ag e rappresenta la fine del Trans adriatic pipeline (Tap), uno dei tre gasdotti che forma il Corridoio meridionale del gas che parte dall’Azerbaijan. L’Interconnessione Tap, che conduce il gas nella rete nazionale, è gestito da Snam. Entrambe le società dicono di essere a conoscenza delle emissioni e di averle già comunicate alle autorità competenti
- L’Unione europea ha introdotto un regolamento teso a ridurre le “emissioni fuggitive” di gas. Prevede che le aziende monitorino le perdite e comunichino come intendono porvi rimedio. Ma la stessa perdita era già stata osservata nel 2021 e non è ancora chiaro quando sarà riparata
- Il lavoro di monitoraggio civico messo in campo dagli attivisti locali è ad oggi uno degli strumenti più efficaci per portare la questione sui tavoli delle amministrazioni locali e nazionali
- Al di là delle barriere di metallo si estende il terminale di ricezione dell’ultimo segmento del Corridoio meridionale del gas (Sgc), che dall’Azerbaijan attraversa Grecia e Albania per arrivare in Italia. L’ultimo tratto del Sgc si chiama Trans adriatic pipeline (Tap) ed è tra i più grandi progetti dell’industria dei combustibili fossili mai realizzato in Europa.
- Il terminale, a dieci minuti dal centro abitato, si estende su un’area recintata di dodici ettari e comprende uffici, torri di controllo e camini. Incorniciato dagli ultimi antichi ulivi rimasti dopo i lavori di costruzione, il terminale si occupa esclusivamente di misurare flusso, pressione e quantità del gas prima dell’immissione nella rete nazionale di distribuzione gestita da Snam.
- Il gasdotto Tap è amministrato da un’omonima joint venture svizzera, Tap Ag, i cui soci sono British Petroleum (20%), Socar (20%), Snam (20%), Fluxys (20%) ed Enagás (20%).
- Dallo stesso sito, parte il gasdotto che distribuisce il gas naturale liquefatto nel resto d’Italia. Il primo tratto copre poco più di 50 chilometri, fino a Mesagne, in provincia di Brindisi. Il nome del gasdotto è Interconnessione Tap ed è gestito da Snam S.p.A., di cui il 31% del capitale è pubblico e appartiene a Cassa depositi e prestiti (Cdp).
- Sebbene il gasdotto sia interrato, il suo percorso è facilmente visibile grazie ai picchetti gialli con estremità rossa che corrono lungo il suo tracciato e dall’abbandono visibile delle campagne circostanti, ora incolte e prive di uliveti. Dal 2020 ad oggi il gasdotto ha portato in Italia 26 miliardi di metri cubi di gas, coprendo, nel 2023, il 16,2% della domanda italiana.
- In condizioni normali, da nessun terminal del gas dovrebbero esserci “perdite”: il gas naturale liquefatto, infatti, contiene per il 70-90% metano, un combustibile fossile le cui emissioni sono tra le principali responsabili del riscaldamento globale.
- «È il principale reagente che nell’atmosfera produce ozono, un gas tossico responsabile di circa mezzo milione di morti nel mondo e anch’esso un potente gas serra», spiega Sandro Fuzzi, chimico dell’atmosfera e autore degli ultimi tre rapporti del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, organizzazione scientifica creata dalle Nazioni unite per studiare la crisi climatica.
In altre parole, il metano non solo ha un ruolo diretto come gas serra, ma la sua presenza nell’atmosfera e la conseguente creazione di ozono provoca seri problemi per la salute umana e per gli ecosistemi. Questo impatto così rilevante ha spinto i principali organismi internazionali a cercare di limitarne le emissioni il più possibile.
Esistono però condizioni straordinarie in cui le emissioni dirette dagli impianti di gestione di gas sono inevitabili. Durante le operazioni di manutenzione, o se il terminale di un gasdotto va in sovraccarico, è previsto l’ausilio di un sistema di sicurezza che rilascia il gas, per evitare incidenti e riportare la pressione sotto controllo.
Questi scarichi avvengono tramite gli sfiati: sono delle specie di tubi con un “comignolo” all’estremo. Non bruciano gas, quindi i rilasci non producono fiamme. Per questo sono definiti “sfiati freddi”.
Tra l’ordinario e l’emergenza, c’è una terza situazione, che dovrebbe essere residuale: quella delle “emissioni fuggitive”. Avvengono quando da uno sfiato fuoriescono delle emissioni non volute, che secondo la normativa europea entrata in vigore dal maggio del 2024 «sono vietate» e sono tollerate solo «in caso di emergenza o malfunzionamento». In ogni caso, vanno registrate e rese pubbliche annualmente dall’azienda. I dati resi pubblici finora però sono aggregati e poco chiari, e la stessa normativa europea in merito è ancora poco stringente. Sebbene indichi che sia possibile l’autoverifica da parte stessa compagnia, specifica anche che per «maggiore indipendenza e trasparenza» dovrebbero essere incaricate delle terze parti, che abbiano accesso a «tutte le fonti di dati per valutare l’affidabilità, la credibilità e l’accuratezza delle relazioni sulle emissioni».
Snam e Tap hanno dichiarato di avere un verificatore esterno, ma non hanno chiarito di chi si tratti. In questa situazione di incertezza a Melendugno un’associazione ambientalista ha provato a fare i controlli per conto proprio, con una termocamera. È riuscita così a tracciare delle emissioni da due sfiati del terminal del Tap e da uno dell’Interconnessione gestita da Snam.
Sbuffi di metano
Giorgio Santoriello, attivista ambientale lucano, si dedica da quasi un decennio al monitoraggio di infrastrutture energetiche potenzialmente inquinanti. Nel 2013 ha fondato CovaContro, con sede a Policoro, in provincia di Matera. Imbraccia una termocamera Flir Gx320 un modello in grado di rilevare idrocarburi e metano tramite specifici sensori ottici.
Attraverso l’analisi delle diverse modalità con cui la luce reagisce al contatto con i gas, i sensori ottici riescono a rilevare la presenza e la concentrazione di gas nell’aria.
«Questa tecnologia permette di rilevare tutta quella gamma di impatti che i monitoraggi ambientali tradizionali non riescono a catturare. Purtroppo, non viene imposta dalle autorità ai controllori pubblici, come Arpa e Ispra, anche se ce ne sarebbe bisogno», dice Santoriello, illustrando il motivo che ha portato CovaContro a dotarsi di una termocamera.
«Grazie a questi dati – continua – possiamo fare pressione, mostrando che non è vero che si sta operando al massimo delle possibilità, che si stanno usando le migliori tecnologie, o che il camino, autorizzato solo per emergenze, viene usato correttamente. Incrociando questi dati con le autorizzazioni ambientali, si può verificare se ogni camino viene effettivamente usato per lo scopo a cui è autorizzato».
È il 16 giugno 2024, ci sono 40 gradi e Santoriello cerca riparo all’ombra degli alberi secchi che costeggiano il terminale, mentre valuta la migliore traiettoria visiva, il punto che gli consentirebbe di accostarsi il più possibile all’infrastruttura e raccogliere dati più accurati.
Cerca dunque di avvicinarsi al perimetro dei due impianti, nonostante sia sorvegliato da sistemi di sicurezza, con telecamere attive 24 ore su 24 e alte barriere di filo spinato per proteggere l’area.
Nei video girati dalla termocamera, il cielo è arancione-giallo, i comignoli degli sfiati si scuriscono e se ne riconosce solo la silhouette. Dalla loro cima, sbuffa qualcosa, come fosse fumo. È gas metano. La concentrazione di gas rilevata arriva anche a essere sei volte la concentrazione media (vedi box per i dettagli sulla misurazione).
È come una goccia di inchiostro in una vasca: si diffonde rapidamente e, pur non essendo enorme, riesce a cambiarne il colore, rendendosi quindi impattante nell’atmosfera. Già a livelli come questi, il rischio per la salute umana è significativo, poiché l’aria risulta contaminata.
«Queste emissioni possono essere evitate se non sono per scopi di emergenza», dichiara a IrpiMedia Alba Lorente, scienziata del metano dell’organizzazione non-profit americana Environmental defense fund osservando i dati raccolti.
«Nei video si osservano emissioni continue da fonti che non dovrebbero rilasciare gas. Anche se non sono quantitativamente significative, sono costanti e contribuiscono all’aumento delle concentrazioni di metano nell’area», sottolinea a IrpiMedia James Turitto, direttore delle campagne globali di Clean air task force (Catf). Catf è un’ong americana che da anni dispone di termocamere simili con cui monitora impianti in tutto il mondo a caccia di perdite di metano.
Già nel 2021, prima dell’entrata in vigore del regolamento europeo in materia, l’organizzazione aveva riscontrato una situazione simile per lo stesso sfiato dell’Interconnessione Tap. La sola esistenza di queste emissioni, secondo l’ong, è un fatto rilevante per il cambiamento climatico.
Nella risposta alle domande di IrpiMedia, l’ufficio stampa di Snam spiega che «quelle da voi rilevate non rappresentano intenzionali scarichi di gas dal “vent” (sfiato, ndr) in questione, di tipo operativo o emergenziale, ma sono “emissioni fuggitive”, dovute alla non perfetta tenuta interna di una componente usurata, che anche Snam rete gas ha rilevato grazie al proprio programma di monitoraggio e controllo, e che sta provvedendo ad eliminare».
La nota prosegue informando che il completamento delle modifiche impiantistiche, che dovranno tenere conto «sia la sicurezza sia la piena operatività dell’impianto», «è comunque previsto concludersi nei prossimi mesi».
La stessa perdita è però stata rilevata da due enti diversi a distanza di tre anni, e la possibilità di simili malfunzionamenti, per quanto certamente non intenzionali, non era stata minimamente prevista in fase di Valutazione di impatto ambientale (Via).
Snam è stata tra le prime società internazionali ad annunciare l’impegno a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, anticipando gli obiettivi europei. Ha aderito all’iniziativa Oil&Gas Methane Partnership 2.0 (Ogmp 2.0), il programma di monitoraggio e mitigazione delle emissioni di metano promosso dal programma delle Nazioni unite per l’ambiente (Unep).
Eppure nel suo impianto di Melendugno c’è un problema di trasparenza: i dati forniti da Snam nei propri report non sono abbastanza dettagliati per rendere possibile stimare le effettive emissioni di metano dello sfiato dell’Interconnessione Tap.
Non esistono nemmeno informazioni per capire quali siano le «modifiche impiantistiche» in corso né quali siano i tempi di riparazione. Spiegano che i dati in merito sono «condivisi con gli enti preposti», ma non è chiaro chi sia la terza parte indipendente che si preoccupa della verifica prevista dal regolamento sul metano.
A lamentarsi della mancata comunicazione di certi dati è stata anche l’amministrazione comunale di Melendugno. Durante la conferenza dei servizi del 23 ottobre del 2017, l’allora sindaco del paese sottolineava che «non risulta pervenuto o pubblicato nessun riferimento progettuale oltre a una planimetria indicativa» per l’Interconnessione Tap.
«Non è dato conoscere», si legge sempre nel verbale, nemmeno «il dettaglio delle manipolazioni e delle caratteristiche tecniche dello sfiato freddo», lo stesso filmato da CovaContro e Catf.
L’opera è stata poi autorizzata nel 2018 dal Consiglio dei ministri, presidente allora Paolo Gentiloni, a cui è stata deferita «la decisione di questioni sulle quali siano emerse valutazioni contrastanti tra amministrazioni a diverso titolo competenti in ordine alla definizione di atti e provvedimenti».
Anche secondo l’ingegnere Alessandro Manuelli, membro della Commissione Tap del Comune di Melendugno nel 2013, quel dato – fondamentale per l’amministrazione comunale per valutare le potenziali conseguenze ambientali sul territorio – non è mai stato fornito.
I risultati delle misurazioni nel dettaglio
La risposta di Tap Ag alle domande rispetto alle emissioni dei suoi due sfiati del terminal di Melendugno è del tutto in linea con quella di Snam.
L’azienda spiega di aver condotto «campagne di rilevamento e quantificazione delle “emissioni fuggitive”» fin dall’inizio dell’operatività del gasdotto, anche al terminal di Melendugno.
«Le “emissioni fuggitive” dagli sfiati (vents) da voi segnalate, erano già state rilevate e adeguatamente quantificate da Tap secondo i protocolli internazionali per il calcolo delle emissioni di metano, e comunicate alle autorità competenti – si legge nelle risposte –. Tap sta attualmente intraprendendo le azioni necessarie per risolvere queste “emissioni fuggitive”».
L’azienda aggiunge che le “emissioni fuggitive” di metano scovate dalla termocamera di Cova Contro sono «incluse nel Report Ghg aziendale condiviso con le autorità competenti su base annuale». Il documento in questione, il Greenhouse gas report (Report dei gas serra) in effetti contiene delle indicazioni sulle “emissioni fuggitive”.
Si legge infatti che Tap Ag ha adottato «numerosi accorgimenti progettuali per ridurre le emissioni di metano» oltre a un programma dedicato a individuare e riparare i malfunzionamenti che provocano “emissioni fuggitive” che ha portato all’ottenimento di risultati positivi rispetto alle previsioni della stessa azienda: 53% in meno di metano rilasciato e 70% in meno di “emissioni fuggitive” «principalmente grazie all’assenza di sfiati di emergenza richiesti (emergency venting in inglese, ndr)», al programma .
Nel rapporto si afferma anche che, fornendo gas naturale all’Europa, Tap Ag sta assumendo un ruolo sempre più significativo nel raggiungimento dell’impegno dell’Ue a ridurre le emissioni di carbonio.
Restano poi gli stessi problemi già riscontrati con Snam: poca chiarezza su tempi e modalità di intervento, nessun dettaglio su chi sia il verificatore dei monitoraggi sulle emissioni.
Promesse contro fatti
L’Unione europea continua a tenere posizioni ambivalenti sul gas liquefatto naturale. Da un lato, lo considera un’alternativa “verde” a carbone e petrolio. Dall’altro, nel giugno del 2024, introduce un regolamento per contenere le emissioni di metano perché le ritiene particolarmente dannose per il riscaldamento globale. Nel regolamento si legge che le pratiche di “routine” che bruciano ed emettono gas nell’aria sono del tutto vietate.
Nelle premesse si legge che le norme del regolamento «dovrebbero rafforzare la trasparenza riguardo alle importazioni di energia fossile nell’Unione e contribuire alla più ampia diffusione delle soluzioni di mitigazione delle emissioni del metano in tutto il mondo».
Trasparenza che però manca, come dimostrano Snam e Tap Ag a Melendugno. Lo stesso regolamento considera «orizzonti temporali di venti e cent’anni per il potenziale di riscaldamento globale», ovvero orizzonti temporali inadatti per rendere oggi le aziende più responsabili di fronte a queste omissioni e inefficienze che permettono ancora le emissioni di metano nell’aria.
Secondo l’Iea, l’Agenzia internazionale per l’energia, circa il 40% delle emissioni globali di metano provengono dal settore energetico, secondo solo al settore agricolo.
Per approfondire
L’Ue promette che tenderà a diminuire la dipendenza da metano entro il 2030, ma non rinuncia a nuovi investimenti nel settore del gas. La Banca europea degli investimenti (Bei), la banca di proprietà di Paesi dentro e fuori l’Ue che si pone l’obiettivo di finanziare i progetti prioritari per l’Unione, nel 2018 ha staccato un finanziamento da 1,5 miliardi di euro per la costruzione della Tap, poi, l’anno successivo, ha dichiarato di non voler più sostenere progetti relativi a petrolio, gas e carbone, con l’obiettivo di diventare la prima “banca climatica” dopo il 2021.
Anche senza i soldi della Bei, nel gennaio del 2023 la Tap ha trovato finanziatori per realizzare l’aumento della sua capacità di trasporto, allo scopo di accogliere i venti miliardi di metri cubi all’anno che l’Ue ha chiesto all’Azerbaijan.
Un progetto, come ricorda il comunicato stampa dell’azienda, che rientra in REPowerEU, il piano per porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili russi e accelerare la transizione energetica.
Intanto per gli attivisti di CovaContro, il lavoro di vigilanza civica sembra essere appena iniziato. In seguito alle rilevazioni, hanno spiegato che il loro obiettivo principale è garantire trasparenza e fornire i dati alle associazioni locali e agli attivisti, organizzando incontri pubblici, informando la stampa locale e, data l’esistenza di indagini in corso, coinvolgendo anche la procura.
I dati raccolti sul campo verranno inviati a enti come l’ufficio ambiente della provincia, Arpa Puglia e la Regione, per stimolarli a dotarsi di strumenti adeguati per il monitoraggio. «I dati mostrano che i controlli attuali non bastano, e ci piacerebbe che il Comune di Melendugno, che riceve compensazioni economiche da TAP, investisse in strumenti come termocamere fisse esterne per realizzare verifiche indipendenti» propongono i rappresentanti di Covacontro.
Nonostante il gasdotto Tap sia un’infrastruttura relativamente recente, i dati raccolti sembrano indicare perdite costanti, come dagli impianti più datati.
«Questo mette in discussione gli impegni presi con il Green Deal e con gli accordi europei, che restano lettera morta se non vengono utilizzate le tecnologie giuste», affermano dall’associazione.
(foto da mailing list ambientalista, A.L.C., S.D., archivio GrIG)
Condividi:
- Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Stampa
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra) LinkedIn
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra) E-mail
- Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra) Reddit
Correlati
Lascia un commento Cancella risposta
Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.
Commenti recenti
| gruppodinterventogiu… su Il GrIG, insieme ad altre 212… | |
| fotografoiannibelli su Il GrIG, insieme ad altre 212… | |
| gruppodinterventogiu… su Roghi di rifiuti, il reat… | |
| Donatella Mercatelli su Il GrIG, insieme ad altre 212… | |
| Marco su Stop all’ennesima centrale eol… |
ricerca (inserire tags)
Mandiamo un’e-mail per difendere il territorio e le coste della Sardegna!
Argomenti
costa e sua salvaguardia
- piano paesaggistico regionale della Sardegna – normativa e cartografia
- "La colata", un libro contro la speculazione edilizia (sulle coste) in Italia
- l'Agenzia della Conservatoria delle coste della Sardegna, la sua "storia" e le sue prospettive
- giurisprudenza sul P.P.R. della Sardegna
- privatizzazione del demanio marittimo sui litorali italiani
- abusivismo edilizio, speculazione immobiliare: Baia delle Ginestre story
- stop alla speculazione edilizia sulla baia di Piscinnì
- Ingurtosu, Piscinas, Costa Verde: favole e cemento
- speculazione immobiliare mediante i campi da golf
- speculazione immobiliare mediante il "nuovo" piano paesaggistico
- la speculazione sul litorale di Rimigliano
- "Finestre sul Paesaggio", convegno su ambiente, pianificazione, legalità
- Rimbocchiamoci le maniche per difendere l'ambiente e il territorio della Sardegna!
- Reportage sulla speculazione immobiliare lungo le coste della Sardegna (2013)
- NO alla privatizzazione delle spiagge!
- il "piano paesaggistico dei sardi", un'operazione spregiudicata e deleteria per l'ambiente della Sardegna
- ricorso contro lo "stravolgimento" del piano paesaggistico regionale della Sardegna
- La Giunta Pigliaru revoca definitivamente lo stravolgimento del P.P.R. operato dalla precedente Giunta Cappellacci
- la proposta di legge regionale sarda favorevole al cemento sulle coste (2017)
coste di Tuerredda e Malfatano - cronaca di una speculazione edilizia annunciata
cultura a rischio, Anfiteatro romano
cultura a rischio, Tuvixeddu
demani civici e diritti d'uso collettivi
- i Demani civici e i diritti di uso civico, con particolare riferimento in Sardegna
- il demanio civico di Carloforte
- recuperare il demanio civico di Portoscuso, svenduto al peggior offerente
- demani civici e il nuovo "editto delle chiudende"
- "Terre civiche, un bene comune da salvaguardare", dibattito (Nuoro, 2012)
- Inventario generale delle terre civiche in Sardegna (2012)
- il Consiglio regionale approva il nuovo "editto delle chiudende" contro i demani civici sardi
- attuazione del nuovo "editto delle chiudende" in Sardegna
- la Corte costituzionale boccia il nuovo "editto delle chiudende"
- l'offensiva istituzionale contro i demani civici della Sardegna e la risposta ecologista.
- la difesa del demanio civico dei Piani di Castelluccio di Norcia.
- finalmente una norma regionale per la difesa dei demani civici sardi
- la "storia" dei diritti di uso civico in Sardegna negli ultimi decenni
democrazia a rischio in Italia
- la legge Alfano ci rende "disuguali" rispetto al "principe": firma contro!
- le legge ritorna un po' a esser uguale per tutti, grazie alla Corte costituzionale
- la proposta riforma costituzionale per favorire i peggiori farabutti
- riforma della giustizia, pretesa di impunità: l'Italia in ostaggio
- il Governo Letta e i suoi "azionisti" vogliono cambiare la Costituzione: impediamoglielo!
difesa degli "altri" animali, caccia, bracconaggio
- XXII campagna anti-bracconaggio della L.A.C. nel Cagliaritano (2018)
- bilancio della stagione venatoria 2014-2015, morti e feriti, "umani" e "altri" animali
- NO alla deregulation venatoria!
- il Cervo sardo
- il Lupo
- l'Orso marsicano
- l'Orso bruno in Italia e la schizofrenìa umana
- la Foca Monaca
- come faccio a vietare la caccia sul mio terreno?
- il Grifone
- diritto all'obiezione di coscienza "venatoria": fuori i cacciatori dal mio terreno!
difesa del territorio
- parchi naturali, una grande risorsa per l'Italia
- parco nazionale del Gennargentu-Golfo di Orosei, l'occasione persa
- parco nazionale dell'Asinara, luci e ombre
- parco nazionale dell'Arcipelago della Maddalena, passi in avanti
- parco naturale regionale del Molentargius-Saline, ancora in difficoltà
- l'assalto furbesco al demanio
- l'hard discount del federalismo demaniale
- la calamità "innaturale" annunciata di Capoterra (alluvione 2008)
- piano stralcio di assetto idrogeologico (P.A.I.) della Sardegna
- piano regionale delle attività estrattive (P.R.A.E.) della Sardegna
- piano antincendi 2016 per la Sardegna
- parchi naturali "motori" di crescita senza "benzina"
- "Ciclone Cleopatra": acqua, dissestro idrogeologico, sangue in Sardegna
- difesa delle Foreste demaniali in Sardegna.
- il decreto "Sblocca Italia", nuovi "incubi" ambientali e sociali
- abusivismo edilizio in un area naturale protetta: il parco naturale regionale "Molentargius-Saline"
- i gravi rischi di smantellamento del diritto penale ambientale.
- I piani paesaggistici vigenti in Italia
diritti civili
- L'India non è un paese per bambini
- scuola pubblica a rischio, in Italia
- pedofilìa e silenzi della Chiesa
- ma si può morire in pace?
- la Corte costituzionale aiuta la fecondazione assistita
- morti bianche alla Saras, Sarroch
- un po' di giustizia per le morti bianche alla Thyssen
- lucrosi rimborsi elettorali ai partiti
- il distacco dalla politica, le elezioni minimaliste cagliaritane
- uno stupro piccolo piccolo, minore
- crisi economica, crisi sociale
- libera repubblica di corrotti e corruttori
- la prima impresa italiana, la Mafia s.p.a.
- come l'Amministrazione regionale Cappellacci butta i nostri soldi
- Mario Monti, premier contro la crisi economico-sociale
- crisi economica, lacrime e sangue
- Governo Monti, due pesi e due misure. A fin di bene?
- il referendum sulle modifiche costituzionali (4 dicembre 2016)
EcoSportello
edilizia, piano per la speculazione
- piano per l'edilizia e la speculazione in Sardegna
- ricorsi contro un c.d. piano dell'edilizia incostituzionale
- la leggina regionale sarda per il "mattone rapido"
- una "sberla" al c.d. piano per l'edilizia bis in Sardegna
- la Corte costituzionale si occuperà del c.d. piano per l'edilizia sardo
- il folle "piano casa" del Veneto
energia nucleare, "ritorno" in Italia
eolico, paesaggio, speculazione
- speculazione eolica in Sardegna
- la "cricca del vento" in Sardegna
- la "cricca del vento" su Annozero
- la speculazione eolica sul TG 3 nazionale
- speculazione eolica senza pianificazione energetica
- Appennino Umbro-Marchigiano, una selva di pale eoliche?
- Aree non idonee all'installazione di centrali eoliche – Sardegna
escursioni sulla Sella del Diavolo
G 8 a La Maddalena
gestione dei rifiuti
- rifiuti devastanti a Portoscuso
- piano regionale dei rifiuti urbani della Sardegna
- Portovesme, pattumiera europea dei fumi di acciaieria
- traffico illecito di rifiuti industriali da Portoscuso a giudizio
- lo "strano" inquinamento a Quirra
- 16° rapporto annuale sulla gestione dei rifiuti (A.R.P.A.S.) in Sardegna
- piano regionale di gestione dei rifiuti speciali (Sardegna)
grandi opere, grandi scempi ambientali e di denaro pubblico
la nostra acqua
- WISE, il portale europeo dell'acqua
- quanta acqua c'è in Sardegna?
- il folle progetto della diga di Monte Nieddu-Is Canargius
- reportage sulla diga senz'acqua, Monte Nieddu-Is Canargius
- l'incredibile progetto di dissalatore cagliaritano
- riparte la vergognosa diga di Monte Nieddu – Is Canargius!
- invasi idrici e rischio sismico, la follìa in Sardegna
- perchè i sardi rischiano di perdere l'acqua pubblica
la nostra aria
la nostra salute
- piombo nel sangue e deficit cognitivi nel Basso Sulcis
- uranio impoverito e salute
- la salute in fumo
- pesce marcio sul tuo piatto
- portale malattie rare – Regione autonoma della Sardegna
- lo "strano" inquinamento di Quirra, la salute, la giustizia
- Portoscuso, periferia di Taranto
- alterazioni del d.n.a. dei bambini di Sarroch, "picchi" di leucemie maschili nel Cagliaritano
- il silenzio dei sardi sui propri bambini avvelenati
- III Rapporto epidemiologico S.E.N.T.I.E.R.I. sulla salute nei siti inquinati
la Terra a rischio: i cambiamenti climatici
realtà di Cagliari
ricerca dell'energia rinnovabile
- il progetto di gasdotto Galsi lascia il posto a due rigassificatori?
- NO a questo tracciato del gasdotto Snam sull'Appennino
- in crescita la produzione di energia fotovoltaica in Italia
- il nuovo Piano energetico regionale della Sardegna (P.E.A.R.S.)
- il 17 aprile 2016 votiamo SI al referendum anti-trivelle!
Sardegna e fondi comunitari
Sardistàn e le sue cronache
- la Saras, un direttore di giornale e il Sardistàn
- le cornacchie domineranno il mondo, a iniziare dal Sardistàn
- poveri Gipeti, nel Sardistàn
- W il Sardistàn, oasi ecologica del giardinaggio!
- lotta dura senza esclusione di polpi per l'indipendenza del Sardistàn
- Sardistàn = Atlantidistàn?
- un direttore di giornale "cementato" per benino nelle sue posizioni
- Paolo Villaggio, pecore, Alcoa e Sardistàn
- i Sardi su Marte
siti web istituzionali
- Corte di Giustizia europea
- Presidenza della Repubblica Italiana
- Governo e Amministrazioni statali
- Senato della Repubblica
- Camera dei Deputati
- Corte costituzionale
- Ministero per i Beni e le Attività Culturali
- Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare
- banca dati della Giustizia amministrativa
- banca dati dei vincoli ambientali/paesaggistici
- banca dati dei procedimenti di V.I.A.
- Regione autonoma della Sardegna
- Direzione regionale dei Beni culturali e paesaggistici per la Sardegna
- Corpo Forestale dello Stato
- Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale (Sardegna)
- Carabinieri – Comando per la tutela dell'ambiente
- Carabinieri – Comando per la tutela del patrimonio culturale
- Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (I.S.P.R.A.)
- Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Sardegna (A.R.P.A.S.)
- Agenzia della Conservatorìa delle Coste della Sardegna
- il portale dei parchi e delle riserve naturali
- il portale dei parchi geominerari e di archeologia industriale
- parco nazionale dell'Arcipelago della Maddalena
- parco nazionale dell'Asinara
- parco naturale regionale di Porto Conte
- parco naturale regionale di Molentargius-Saline
- area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana
- area marina protetta del Sinis-Mal di Ventre
- area marina protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo
- area marina protetta di Capo Carbonara
- i parchi ambientali e storico-culturali della Val di Cornia
- parco faunistico del Monte Amiata
- parco faunistico del Monte Amiata
- elenco ufficiale delle aree naturali protette
- elenco delle zone umide di importanza internazionale
- Rete Natura 2000 in Italia (BioItaly)
- Conservatoire du Littoral
- Commissione Europea
- cartografia Z.P.S. – Sardegna
- cartografia S.I.C. – Sardegna
siti web rilevanti
- Amici della Terra
- Lega per l'Abolizione della Caccia
- Lexambiente – rivista giuridica telematica di diritto ambientale
- AmbienteDiritto – rivista giuridica telematica di diritto ambientale
- Patrimonio S.O.S.
- Comitato umbro-marchigiano No Tubo
- Federazione nazionale Pro Natura
- Comitato Salviamo Santa Lucia
- Monica Frassoni, Presidente dei Verdi europei
- Comitato per Campiglia
- Rete dei Comitati per la tutela del territorio – Toscana
- Eddyburg – urbanistica e società
- Associazione Vivere in Valdisieve
- Uguale per tutti, il blog dove magistrati e cittadini si confrontano
- il blog della Valle del Cedrino
- Associazione dei Comuni Virtuosi
- Scirarindi, portale della Sardegna naturale
- A.PRO.D.U.C., Associazione per la tutela degli usi civici e delle proprietà collettive
- Università degli Studi di Trento – Centro di documentazione sui demani civici e le proprietà collettive
- Gruppo di studio sui demani civici dell'Italia meridionale
- Annozero – RAI 2
- Report – RAI 3
- A.N.S.A. – Ambiente e Territorio
- Striscia la notizia
- Il Manifesto Sardo, informazione e approfondimenti
- Via dal vento, contro la speculazione eolica
- Forum nazionale "Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori"
- Andrea Zanoni, eurodeputato ecologista
- l'Astrolabio – newsletter degli Amici della Terra
- Comitato ambientale per la tutela del territorio di Costa Corallina, Olbia (OT)
- Comitato civico "No al Progetto Eleonora"
- Claudia Zuncheddu, consigliere regionale sarda indipendentista
- Comitato "Salviamo Tentizzos per Bosa"
- Emergenza Cultura – in difesa dell'articolo 9 della Costituzione
Testi normativi fondamentali
- Codice dell'ambiente (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.)
- Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.)
- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
- regolamento attuativo in materia di usi civici (regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.)
- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
- normativa sul vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sul randagismo (legge n. 281/1991 e s.m.i.)
- normativa regionale su animali e anagrafe canina (l.r. Sardegna n. 21/1994)
- normativa sul "ritorno" al nucleare (legge n. 99/2009)
- Convenzione europea sul paesaggio (20 ottobre 2000)
- Comuni abilitati alle funzioni amministrative in materia di paesaggio (Sardegna)
- direttiva n. 2014/52/UE sulla V.I.A. (codificazione e testo coordinato)
- legge sul procedimento amministrativo (legge n. 241/1990 e s.m.i.)
- indirizzi applicativi in materia di V.I.A. per i progetti di centrali eoliche
- Testo unico sull'urbanistica (Sardegna)
turismo e soggiorni convenzionati con il Gruppo d'Intervento Giuridico onlus
W il Blogroll!
la nuvola dei tags
"altri" animali abusi edilizi abusivismo edilizio acqua agricoltura alberi ambiente Amici della Terra aree urbane beni culturali biodiversità bonifica ambientale boschi bosco bracconaggio caccia Cagliari cambiamenti climatici Consiglio di Stato Corte costituzionale Corte di Cassazione coste demani civici difesa del territorio difesa del verde diritti civili diritti di uso civico dissesto idrogeologico edilizia energia energia eolica energia solare Europa fauna selvatica fonti rinnovabili giustizia grandi opere Gruppo d'Intervento Giuridico Gruppo d'Intervento Giuridico inquinamento Italia Lega per l'Abolizione della Caccia mare P.P.R. paesaggio parchi naturali pianificazione piano paesaggistico regionale procedimento di valutazione di impatto ambientale Regione autonoma della Sardegna rifiuti S.I.C. salute pubblica Sardegna Sella del Diavolo sentenza sequestro preventivo sito di importanza comunitaria società sostenibilità ambientale speculazione energetica speculazione immobiliare spiaggia tagli boschivi terre collettive Toscana trasporti urbanistica usi civici V.I.A. V.Inc.A. Veneto verde pubblico Z.P.S. zone umidecome utilizzare il blog.
Questo è un blog, quindi viene aggiornato senza alcuna periodicità e quando si ha qualcosa di interessante da scrivere. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge 7 marzo 2001, n. 62 e successive modifiche ed integrazioni. I curatori, inoltre, non hanno alcuna responsabilità per quanto riguarda i siti web ai quali è possibile accedere tramite i collegamenti posti all’interno di questo blog, forniti come semplice servizio agli utenti della rete. Il fatto che il blog fornisca questi collegamenti non implica l’approvazione dei siti stessi, sulla cui qualità, contenuti e grafica è declinata ogni responsabilità. I contenuti inseriti in questo blog sono frutto di esperienze dirette o tratti da fonti di informazione pubbliche. In questo spazio virtuale si rispettano le regole comuni di Netiquette, ossia le buone maniere generalmente osservate nelle comunicazioni in Rete. Naturalmente la “navigazione” è libera, mentre i commenti sono liberi ma moderati dai curatori del blog, ci affidiamo al buonsenso, all’educazione e all’intelligenza dei nostri visitatori. Eventuali commenti anonimi, diffamatori, offensivi, pretestuosi, ripetitivi e fuori tema rispetto agli articoli presenti non verranno resi pubblici. In questo blog, pur avendo disponibile un vasto archivio informatico, possono eventualmente essere pubblicati materiali riportati da altri siti web, con esclusiva finalità informativa, così come da questo blog possono essere tratti materiali citandone la fonte. Condizioni generali presenti sul web. Tuttavia, a semplice richiesta di chi ne avesse titolo, tali materiali saranno rimossi.
Informativa sulla privacy.
Ai sensi del Provvedimento ” Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookie” (Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014) dell’8 maggio 2014, con cui il Garante per la Protezione dei Dati Personali detta le regole sulle modalità di adempimento agli obblighi di rilascio dell’informativa e di acquisizione del consenso degli utenti in caso di utilizzo di cookie, si informa che nella configurazione attuale della servizio di Web Analytics ShinyStat in utilizzo i cookie che garantiscono il servizio sono in regime di OPT-OUT, quindi NON NECESSITANO DI CONSENSO PREVENTIVO ALL’INSTALLAZIONE (c.d. “Informativa breve”).
Questo perchè la tecnologia utilizzata da Shiny prevede sistemi di aggregazione ed anonimizzazione dei dati che rendono già conforme alla normativa questo blog.
Riguardo l’informativa sulla Privacy e sui Cookie (c.d. “Informativa estesa”), ai sensi dell’art. 13 del Codice della Privacy, si invita alla consultazione della pagina web http://www.shinystat.com/it/informativa_privacy_generale_free.html
Il visitatore di questo blog potrà negare il proprio consenso all’installazione dei cookie di ShinyStat modificando opportunamente le impostazioni del proprio browser o cliccando sull’apposito link per attivare l’opt-out:
http://www.shinystat.com/it/opt-out_free.html.
Grazie per l’attenzione!
Archivio mensile
amministrazione blog
Blog Stats
- 6.713.664 hits







…santa maria vergine immacolata della curvatura terrestre !!!! Perforza il metanodotto perde gas.