Un’analisi degli impatti ambientali del gasdotto T.A.P.

Pubblichiamo volentieri l’Analisi giuridica sulla compatibilità del progetto TAP con il principio di precauzione in relazione agli obblighi di conservazione degli habitat e specie di importanza comunitaria previste ai sensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE) predisposta da ASCOMARE, associazione di consulenza pro bono in diritto internazionale ambientale e diritto del mare.
Che il gasdotto Trans Adriatic Pipeline (T.A.P.) abbia un pesante impatto ambientale pare difficilmente negabile.
Ben venga il contributo di ASCOMARE.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus



(foto A.N.S.A., da mailing list ambientalista)
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- Codice dell'ambiente (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.)
- Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.)
- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
- regolamento attuativo in materia di usi civici (regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.)
- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
- normativa sul vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sul randagismo (legge n. 281/1991 e s.m.i.)
- normativa regionale su animali e anagrafe canina (l.r. Sardegna n. 21/1994)
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- direttiva n. 2014/52/UE sulla V.I.A. (codificazione e testo coordinato)
- legge sul procedimento amministrativo (legge n. 241/1990 e s.m.i.)
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Il solo M5S era contrario, ma si e’ dovuto arrendere ( colpevolmente ), anche perche’ impossibilitato a combattere i poteri forti, tra cui si puo’ benissimo aggiungere l’informazione.
L’importante è………… il progresso!
Le ragioni del presunto “progresso” sono superiori a quelle di un ambiente che viene stupidamente distrutto solo per massimizzare il profitto.
Carlo. Hendel
Possiamo darvi il nostro punto di vista pratico sulla questione. ASCOMARE ha avuto (o, in certi casi, ha fatto di tutto per avere) contatti diretti con le parti interessate dalla vicenda TAP, e non mi riferisco solo alle rappresentanze politiche territoriali. Quello che abbiamo notato, purtroppo, è che manca la volontà di ascolto, e questo ritengo sia un problema culturale su cui è bene riflettere – ASCOMARE ha offerto il supporto assolutamente gratuito di un team di esperti internazionali in aree strategiche per la questione TAP, come energy law, diritto europeo, diritto ambientale e diritto del mare. Ciononostante, le nostre offerte di aiuto sono state più volte ignorate. La richiesta di procedimento di infrazione per violazione degli obblighi ambientali comunitari è solo una delle possibili strade mai presa in considerazione dalle parti interessate e che ASCOMARE ha deciso di portare avanti personalmente. Nessuno in anni di battaglie, conferenze stampa e passerelle ci aveva pensato prima.
Siamo d’accordo che i “poteri forti” e la scusa del “progresso” abbiano avuto un ruolo determinante nella vicenda, ma per quanto ci riguarda c’è ancora tanto da fare a cominciare dal basso: dall’educazione ambientale di ogni singolo cittadino; dalla scelta dei giusti rappresentanti locali; dalla lotta all’immobilismo politico e culturale; dal valore della ricerca, dell’informazione e dell’attivismo giuridico. Tutti aspetti che, nel nostro piccolo, possiamo contribuire a migliorare.
Cordiali saluti,
Pierandrea Leucci
Gentili di ASCOMARE, gentile Dott. Leucci.
Ho visitato il vostro sito e devo dirLe che sono rimasta colpita ma anche confortata dal fatto che ci siano giovani come voi che si occupano di ambiente e della sua tutela.
Ho scritto giovani come voi…
Spesso, in modo superficiale e approssimativo, si dice o si “sentenzia” che i giovani sono presi da tante altre cose senza troppo valore e che poco si occupano di aspetti importanti e vitali per la società civile e per l’umanità tutta.
Ebbene, Voi siete la prova che questo NON è.
Voglio però riprendere un aspetto del Suo intervento, Dott. Leucci, che mi sembra pregnante:
(…) “Siamo d’accordo che i “poteri forti” e la scusa del “progresso” abbiano avuto un ruolo determinante nella vicenda, ma per quanto ci riguarda c’è ancora tanto da fare a cominciare dal basso: dall’educazione ambientale di ogni singolo cittadino; dalla scelta dei giusti rappresentanti locali; dalla lotta all’immobilismo politico e culturale; dal valore della ricerca, dell’informazione e dell’attivismo giuridico. Tutti aspetti che, nel nostro piccolo, possiamo contribuire a migliorare”.
E’ PROPRIO contro “i poteri forti” che bisogna combattere, gentile Dottore, con grande tenacia e senza mai mollare, perché è proprio contro i “poteri forti” che i semplici cittadini spesso e volentieri sono disarmati ed impossibilitati a cambiare situazioni che vanno cambiate.
Lei dice che bisogna incominciare dal basso?
Bene, aggiungo io; ma vede, gentile Dottore, a volte capita e, mi consenta di dirlo con consapevolezza, che i cittadini comuni sono più sensibili e attenti ad aver cura del proprio territorio e dell’ambiente in cui vivono ed operano, più di quanto non lo siano coloro che sono preposti, istituzionalmente, per farlo. Sto parlando di educazione ambientale, di immobilismo culturale e politico e dell’informazione.
Sulla scelta di “giusti” e corretti rappresentanti locali, dico solo che bisognerebbe brandire la “matita” copiativa che riceviamo nel momento in cui votiamo, come una spada: zac, zac… ed eliminare, civilmente eh…quel che non serve.
Sono d’accordo con Lei riguardo al fatto che, nel nostro piccolo, tutti possiamo contribuire a migliorare la situazione.
L’importante è che TUTTI e sottolineo tutti, facciano la loro parte.
Siamo scesi per anni in piazza con le bandiere che, fiere, sventolavano al vento. Non siamo stanchi di farlo e la speranza che qualcosa cambi è men che meno morta.
Saluti cordiali.
Gent.ssma G.Maiuscolo,
La ringrazio di cuore per le cordiali parole spese e per l’attestato di stima nei confronti del nostro progetto. La verità è che – per spezzare una lancia a favore di alcuni miei coetanei – anche essere “giovani” al giorno d’oggi non è un compito facile. Ne conosco tante io di persone in gamba che hanno dovuto gettare la spugna perché sconfortate da un sistema che sempre più frequentemente mal tollera la meritocrazia ed il talento.
Concordo in pieno con quanto da lei sottolineato, in particolar modo con riferimento alla forbice – ahimé, sempre più larga – esistente tra cittadini ed istituzioni, ed all’importanza di mantenere accesa la fiaccola della speranza, anche e soprattutto tramite la protesta pacifica. Tuttavia, è sul concetto di “poteri forti” che mi trova parzialmente in disaccordo. E questo non perché essi non possano avere (e, di fatto, abbiano) un ruolo determinante nello scacchiere globale, ma piuttosto perché, per sopravvivere, i “poteri forti” hanno bisogno del supporto dei “poteri deboli”. E’ dalle piccole realtà che, a mio parere, bisogna cominciare ad agire per delegittimare quei “poteri forti” che hanno violentato per decenni l’ambiente (e non solo) nel nostro Paese. Negli ultimi 7-8 anni gettare un mozzicone di sigaretta a terra è diventato da “socialmente accettabile” a “gesto incivile”. Non che lo stesso gesto prima “incivile” non lo fosse, ma è il quadro di valori del cittadino medio che è cambiato.
E’ essenziale scendere in piazza e lottare per i propri diritti, ma è altresì essenziale abbattere quel sistema di (dis)valori che consente ai “poteri forti”, non solo di esistere, ma di operare indisturbati. E per quanto mi riguarda, ritengo che educazione ed informazione siano le armi migliori che abbiamo.
Con i più cordiali saluti.
Pierandrea
Gent.mo Dottore, sottoscrivo in pieno il Suo discorso.
Lei ha assai ragione, ma in ciò che Lei scrive c’è una verità da “conservare” perché sottile:
(…)” per sopravvivere, i “poteri forti” hanno bisogno del supporto dei “poteri deboli”.”
Ma non perché ne abbiamo davvero bisogno; perché se sono “poteri deboli”, essi sono evidentemente fragili non forti. Trattasi di un ossimoro.
Lo so bene che il quadro del cittadino medio è cambiato, lo so eccome, ma come Lei ben sosteneva…( “ritengo che educazione ed informazione siano le armi migliori che abbiamo.), è NECESSARIO insistere con l’educazione a tutto campo e INFORMARE perché ciascuno di noi possa apprendere sempre e a lungo.
Non si fermi gentile Dottore, non si fermi, e sostenga anche coloro che, giovani come Lei, a volte rallentano il passo, timorosi di andare avanti.
Con cari e speranzosi saluti.
da Il Corriere della Sera, 17 febbraio 2020
Nel Salento. Tap, in spiaggia il cantiere è finito: il gasdotto che c’è ma non si vede. (Michelangelo Borrillo): https://www.corriere.it/economia/aziende/20_febbraio_17/tap-spiaggia-cantiere-finito-gasdotto-che-c-ma-non-si-vede-15256b7e-51bc-11ea-b3f1-eafceba2b87d.shtml
A.N.S.A., 15 novembre 2020
Tap, gasdotto entra in fase operativa.
La società annuncia, inizia attività commerciale: https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2020/11/15/tap-gasdotto-entra-in-fase-operativa_cffc7026-4ad0-460e-a712-e864bed3d628.html
un bel tacer non fu mai detto.
da Il Corriere della Sera, 20 febbraio 2022
E Todde teorizzò il gasdotto senza gas. (Aldo Grasso) (https://www.corriere.it/padiglione-italia-grasso/22_febbraio_20/todde-teorizzo-gasdotto-senza-gas-cbb6b25a-91be-11ec-b793-2265998432ac.shtml)
Sottosviluppo economico. A «Piazzapulita» (La7) c’è stato un confronto dai toni surreali. Il M5S ha preso voti in Puglia opponendosi alla costruzione del Tap (il gasdotto Trans-Adriatico) ma adesso, con il rincaro delle bollette, ne rivendica la realizzazione. Questo contestava Antonino Monteleone ad Alessandra Todde. A quel punto, la viceministra dello Sviluppo economico ha cominciato ad arrampicarsi sugli specchi: «Il problema non è l’infrastruttura in sé ma i benefici che può portare al Paese… non è buona l’infrastruttura in sé è buono il fatto che abbiamo differenziato la fonte».
Traduzione: il gasdotto in sé resta una porcheria, il colpo di genio del governo Conte è stato quello di utilizzarlo per il gas. Qualcuno, forse, avrebbe potuto usare l’infrastruttura per la posta pneumatica, ma ha trovato il M5S sui suoi passi.
La viceministra scivola su un errore ontologico: l’unico modo in cui un contenuto può esprimersi nella sua interezza consiste nella possibilità di esistere in un contenitore. Una ferrovia è tale se ci corre sopra il treno, altrimenti non è. Forse pensava di cavarsela con una sineddoche (confondere il contenuto con il contenitore) ma la retorica non sembra il suo forte.
Certe teste sublimano e diventano gas, che si disperde nell’aria al primo refolo di vento.