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La Pineta di Villetta Barrea deve continuare a essere un gioiello ambientale dell’Appennino.


Villetta Barrea e la Pineta Zappini

In Abruzzo, fra i tanti, esiste uno dei più pregevoli gioielli ambientali dell’Appennino e va difeso da interventi decisamente discutibili.

La Pineta di Pino nero conosciuta come Pineta Zappini emerge quale popolazione relitta dell’ultima glaciazione. La sua esistenza, lungo le pendici del Monte Mattone, è citata in atti risalenti ad almeno il XVII secolo.

Si tratta di un ecosistema strutturato e fondamentale all’interno dell’area naturale protetta, ospitando specie animali e vegetali, importanti, uniche, endemiche e a volte rare: in estrema sintesi l’Orso marsicano (Ursus arctos marsicanus), lo Scoiattolo meridionale (Sciurus meridionalis), il Tasso (Meles meles), la Martora (Martes martes), il Picchio di Lilford (Dendrocopos leucotos), Artropodi indissolubilmente legate ai Pini, diverse Orchidee del genere Orchis, Aceras, Limodorum, Cephalanthera, Epipactis.

Orso marsicano (Ursus arctos marsicanus)

La Pineta insiste su una struttura geologica delicatissima. Un qualsiasi intervento invasivo e non ponderato, potrebbe determinare un grave dissesto, con grave rischio per il sottostante centro abitato di Villetta Barrea.  

In una parte del sito, che dovrebbe essere interessato di tagli boschivi, insiste una enorme frana che, guarda caso, è stata riconolizzata proprio dai Pini neri, certo non per intervento umano. In assenza di copertura boschiva, il terreno già di per sè delicato, rimarrebbe esposto agli effetti degli eventi meteorici.

E sono proprio i tagli boschivi previsti in un discutibile intervento si prevenzione antincendio a costituire un serio pericolo ambientale.

Il programma sostenuto da fondi comunitari PARCHI PER  IL  CLIMA 2019  Tipologia  IV  – Interventi per la gestione forestale sostenibile, Categoria I – Interventi di gestione  ‘Interventi di riduzione del rischio di incendi boschivi – Pineta di Villetta Barrea (AQ)’”, è promosso dall’Ente Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e comporta il taglio di almeno 3.400 esemplari adulti su una superficie complessiva di 15 ettari di Pino nero (Pinus nigra subsp. nigra var. italica) nella Pineta Zappini.

Pino nero (Pinus nigra subsp. nigra var. italica)

La dichiarata finalità è quella di prevenzione antincendio per il centro abitato di Villetta Barrea.

La Pineta Zappini rientra nel parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e rientra nella zona speciale di conservazione (ZSC) “Parco nazionale d’Abruzzo (IT1100205) e nella zona di protezione speciale (ZPS) ”Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ai sensi delle direttive n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali, la fauna e la flora e n. 09/147CE sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica.

Gli alberi tagliati non bruciano, ma vi sono metodi alternativi per difendere il bosco e i paesi vicini:

a)         realizzazione di un sistema di monitoraggio continuo, tramite una rete di telecamere con segnali di allarme;

b)         potenziamento della struttura della Protezione Civile locale, già in parte attrezzata per le emergenze;

c)         aumento del personale di sorveglianza attiva;

d)         stoccaggio di moduli contenenti liquido ritardante;

e)         possibilità di utilizzare, nel deprecato caso di evento, la notevole riserva d’acqua del vicinissimo Lago di Barrea;

f)         valorizzazione naturalistica e culturale di un bosco che rappresenta un unicum nell’Appennino, anche per sensibilizzare i fruitori ad una frequentazione attenta e rispettosa.

Scoiattolo meridionale (Sciurus meridionalis)

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha raccolto le preoccupatissime segnalazioni di residenti, esperti, personalità del mondo scientifico, e ha inoltrato (4 settembre 2022) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti ai Ministeri della Cultura e della Transizione Ecologica, alla Regione Abruzzo, all’Ente Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, alla Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Aquila, al Comune di Villetta Barrea, ai Carabinieri Forestale, con l’obiettivo di evitare dei tagli boschivi che appaiono tutt’altro che necessari e, per giunta, dannosi.

Sembra che il ricavato sia di 750-800 tonnellate di legno per un valore di 11-12 mila euro: ben poco per un ipotizzabile danno ambientale di notevoli proporzioni.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Lupo europeo (Canis lupus lupus)

(foto P.N. Abruzzo, Lazio e Molise, A.U., S.D., archivio GrIG)

  1. susanna sinigaglia
    settembre 5, 2022 alle 2:14 PM

    grazie per le vostre azioni

  2. giorgio pelosio
    settembre 5, 2022 alle 4:54 PM

    Complimenti per l’articolo che condivido integralmente, mi permetto di aggiungere che, come risulta dagli atti di numerose pubblicazioni scientifiche, quando un fuoco raggiunge la chioma degli alberi in presenza di vento avviene un fenomeno chiamato “spotting” determinato dalla distillazione immediata delle essenze arboree generando bolle di gas incandescente che possono essere trasportate oltre 2 km distanza e generare quindi altri focolai.Per quanto sopra in presenza di vento le famose” fasce tagliafuoco” per essere efficaci dovrebbero essere larghe oltre 2 Km…….,la verità è che il business della legna ricavata dai tagli e quello delle manutenzioni delle fasce tagliafuoco (valutato in 1-2 euro al mq) è piu forte dell’interesse alla salvaguardia di territori straordinari come quello descritto nell’articolo.Esistono oggi tecnologie consolidate droni-satelliti-sensori a terra ,in grado di rilevare principi di incendio entro 100 secondi con precisione per consentire interventi rapidi risolutivi che non generano alcun danno alla vegetazione ma il business generato dagli incendi al momento sia più interessante della salvaguardia ambientale.

  3. settembre 5, 2022 alle 7:43 PM

    da AMO Live News, 5 settembre 2022
    La Pineta di Villetta Barrea deve continuare a essere un gioiello ambientale dell’Appennino: https://www.amolivenews.it/2022/09/05/la-pineta-di-villetta-barrea-deve-continuare-a-essere-un-gioiello-ambientale-dellappennino/

    __________________________________

    da Il Centro, 6 settembre 2022
    Rischio incendi nel Parco: sono da tagliare 3.400 pini.
    Denuncia degli ambientalisti: progetto di prevenzione minaccia 15 ettari di bosco Il no all’intervento nella pineta Zappini: «Può aumentare la possibilità di frane». (Andrea Rapino) (https://www.ilcentro.it/l-aquila/rischio-incendi-nel-parco-sono-da-tagliare-3-400-pini-1.2990340)

    VILLETTA BARREA. Il taglio di almeno 3.400 alberi su una superficie di 15 ettari della pineta Zappini rischia di avere conseguenze pesanti nella zona intorno a Villetta Barrea: a rilanciare l’allarme è l’associazione di protezione ambientale “Gruppo di intervento giuridico”.

    Tagli antincendio
    I tagli boschivi previsti rientrano in quello che Stefano Deliperi, responsabile dell’associazione, definisce «un discutibile intervento di prevenzione antincendio». Deliperi spiega che «il programma sostenuto da fondi comunitari “Parchi per il clima 2019” è promosso dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e comporta il taglio di almeno 3.400 esemplari adulti nella pineta Zappini. La dichiarata finalità è la prevenzione antincendio per Villetta Barrea».

    «un gioiello ambientale»
    «In Abruzzo esiste uno dei più pregevoli gioielli ambientali dell’Appennino e va difeso da interventi discutibili», sottolinea il responsabile dell’associazione, «la pineta Zappini emerge quale popolazione relitta dell’ultima glaciazione. È citata in atti risalenti al XVII secolo. Si tratta di un ecosistema strutturato che ospita specie animali e vegetali a volte rare: orso marsicano, scoiattolo meridionale, tasso, martora, picchio di Lilford, invertebrati legati ai pini, orchidee».

    La questione geologica
    Ma soprattutto la pineta insiste su una struttura geologica delicatissima: «Un qualsiasi intervento invasivo potrebbe determinare un grave dissesto, con grave rischio per il sottostante centro abitato. In una parte del sito che dovrebbe essere interessato dai tagli insiste un’enorme frana. In assenza di copertura boschiva il terreno, già di per sé delicato, rimarrebbe esposto agli effetti di eventi meteorici».

    Metodi alternativi
    Secondo gli ambientalisti vanno sfruttati metodi alternativi per difendere bosco e paesi dal fuoco: monitoraggio continuo tramite telecamere con segnali di allarme, potenziamento della Protezione civile locale, aumento del personale di sorveglianza attiva e, in caso di incendio, la riserva d’acqua del lago di Barrea.

    Guadagno esiguo
    L’associazione ha raccolto le segnalazioni di residenti ed esperti, e ha scritto a ministero della Cultura, Regione, Parco, Soprintendenza, Comune di Villetta Barrea e carabinieri forestali «con l’obiettivo di evitare tagli boschivi tutt’altro che necessari e, per giunta, dannosi. Sembra che il ricavato», conclude Deliperi, «sia di 750-800 tonnellate di legno per un valore di 11-12mila euro: ben poco per un ipotizzabile danno ambientale di notevoli proporzioni».

  4. Donatella Mercatelli
    settembre 5, 2022 alle 10:30 PM

    E’ davvero sconcertante che ancora si cerchi di mascherare il solo vile interesse di pochi con la maschera del bene comune , in questo caso la solita prevenzione degli incendi boschivi! Tutti sanno che la maggior parte degli incendi boschivi sono dolosi e che le frane sono spesso conseguenze degli interventi umani che tagliano i grandi Alberi che sorreggono il suolo in zone a rischio.Condivido in pieno tutto quello scritto nell’articolo e nel commento di Giorgio Peloso. Grazie GrIG della tua azione a difesa anche della Pineta di Villetta Barrea!

  5. settembre 7, 2022 alle 2:55 PM

    la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Aquila ha comunicato (nota prot. n. 13612 del 7 settembre 2022) di non aver rilasciato nessuna autorizzazione o parere positivo al progetto di taglio boschivo.

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