Silenzi e opacità nella gestione del verde in un paesaggio archeologico unico al mondo.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico odv (GrIG) ha inoltrato (9 febbraio 2021) una nuova istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti) in relazione al recente taglio dei Pini dell’alberata lungo Via San Gregorio, nel cuore di una delle aree archeologiche più importanti al mondo.
Coinvolti il Ministero per i beni e attività culturali e il turismo, la Soprintendenza speciale per archeologia, beni culturali e paesaggio di Roma, il Parco archeologico del Colosseo, il sindaco di Roma Capitale, il Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale,i Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale.
La precedente istanza (21 dicembre 2020), effettuata subito dopo i tagli, ha visto la risposta unicamente della Soprintendenza speciale per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma (nota prot. n. 51658 del 31 dicembre 2020), cha reso noto “di non aver ricevuto alcuna istanza di autorizzazione in merito ai tagli”, sebbene “la richiesta … potrebbe essere stata effettuata presso il Parco del Colosseo”.
L’intera zona è tutelata con vincolo paesaggistico e con vincolo culturale (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i., dichiarazione Sopr. reg.le Lazio 20 dicembre 2001 “Fori Imperiali”) si ignora quali siano le motivazioni di tagli arborei che mortificano un luogo unico al mondo ed emergono anche elementi che fanno pensare a un taglio non autorizzato, abusivo.
Ma la Soprintendenza speciale romana ha pesantemente rincarato la dose: “questo Ufficio, per le aree di competenza lungo le pendici del Celio e lungo il viale delle Terme di Caracalla, in più di un’occasione ha rilevato la necessità di un programma di interventi complessivo che tutelasse la configurazione archeologica, monumentale e paesaggistico dei luoghi all’interno del perimetro di ciò che un tempo veniva indicato come Passeggiata Archeologica.
Per quanto concerne il taglio dei pini piantati degli anni Trenta per creare la quinta scenografica che rafforzasse la qualità estetica dei nuovi viali, ormai parte della forma urbana, si evidenzia la necessità, per mantenere questo assetto storicizzato, che le necessarie e obbligate sostituzioni siano pianificate nel corso del tempo e non siano il frutto di decisioni estemporanee e di urgenze, dettate da interventi errati di impiantistica sotterranea, dagli adeguamenti del traffico e dalla mancanza di manutenzione”.
La politica di gestione del verde di Roma Capitale lascia a desiderare, infatti “il Comune di Roma ha istituito un tavolo tecnico a riguardo: è necessario mettere in pratica le dichiarazioni di intenti, che oltre ai censimenti, attuino pratiche di conservazione sostenibili in modo che la trasformazione della configurazione del verde urbano avvenga in modo controllato e condiviso dalla cittadinanza”.
Un Viale alberato storico, fra il Colosseo, il Foro Romano, il Palatino, il Circo Massimo, l’Arco di Costantino, nel cuore dei romani e dei turisti, eppure – senza ritegno – nelle scorse settimane gli alberi sono venuti giù, a opera di motoseghe accese da motivi ignoti.
Su Via San Gregorio dovrebbe essere in corso un intervento del Comune di Roma Capitale nell’ambito di un progetto sperimentale per difendere i Pini dalla Cocciniglia tartaruga, che prevede “lavaggio della chioma, potatura di rimonda, bioattivazione del suolo attraverso l’uso di concimi attivatori ed endoterapia (iniezioni sul tronco con prodotti utilizzati per la lotta alla processionaria del pino)”.
In realtà, largo uso delle motoseghe.
Secondo quanto pubblicato dal quotidiano online Roma Today (Via di San Gregorio, il taglio dei pini è stato deciso dal Comune: erano a rischio crollo, 8 gennaio 2021), il taglio dei Pini sarebbe stato deciso e attuato dalle strutture comunali in gelosa e assoluta solitudine e con urgenza in quanto a rischio crollo.
Se così fosse, dovrebbe esserci un’ordinanza comunale contingibile e urgente (art. 54 del decreto legislativo n. 267/2020 e s.m.i.), supportata da idonea documentazione tecnico-scientifica, che ne abbia disposto il taglio per ragioni di incolumità pubblica.
Allo stato non se ne sa nulla, così come riguardo ai tagli di questi giorni degli storici Platani lungo Viale Trastevere e sul Lungotevere dei Vallati, in pieno centro storico. Al massimo un cartello di divieto di sosta o un foglietto sibillino.
Silenzio e opacità sembrano le parole d’ordine, nessuna spiegazione comprensibile per i cittadini-sudditi, splendido esempio dell’involuzione di un’amministrazione pubblica dichiaratamente votata alla trasparenza.
Dal 2016 al 2018, in soli due anni, l’Amministrazione comunale di Roma Capitale guidata da Virginia Raggi ha fatto fuori 9.111 alberi.
Più di mille nel centro storico.
Tante belle parole, tante belle intenzioni, ma la realtà parla di alberi tagliati – spesso senza motivo reso pubblico – e mai sostituiti.
Il GrIG ha dato, quindi, corpo all’indignazione di tanti romani e ha coinvoltole varie Amministrazioni pubbliche a vario titolo competenti: trasparenza, competenza e condivisione sono necessarie per gestire il verde pubblico in una Città con un patrimonio storico-culturale unico al mondo.
Di sicuro non finisce qui.
Gruppo d’intervento Giuridico odv
(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)
Bell’esempio di come si fa a proteggere e sviluppare il Verde Urbano Cittadino dato dal Comune di Roma Capitale a tutti i Comuni d’Italia , se mai ne avessero bisogno e non avessero ben presente la legge vigente dello Stato ,10/2013, Tutela e Sviluppo del Verde Urbano
Le cause di questa fobia per il verde ,urbano e no’ , ha due cause :Il virus e il pellets. Ciò esclude che ci siano responsabilità “politiche”.