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Inquinamento industriale Fluorsid, patteggiamenti e bonifica ambientale.


anche su Il Manifesto Sardo (“Inquinamento industriale Fluorsid, patteggiamenti e bonifica ambientale“), n. 287, 1 luglio 2019

Il gravissimo inquinamento ambientale causato dalle attività industriali connesse agli impianti industriali Fluorsid s.p.a. nell’area industriale di Cagliari – Macchiareddu, nella zona umida di Santa Gilla, nelle campagne del Cagliaritano, sta approdando – dopo approfondite indagini svolte dalla Procura della Repubblica e dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale – in sede giudiziaria.

Ma i procedimenti penali si concluderanno a breve, almeno così sembra.

Dopo la chiusura delle indagini nel dicembre 2018 da parte della Procura della Repubblica, dieci indagati avrebbero raggiunto un accordo con il pubblico ministero Marco Cocco per chiudere la vicenda penale con un patteggiamento con 23 mesi di arresto e 7 mila euro di multa: sono Pasquale Lavanga, ex presidente del Consiglio di amministrazione della Fluorsid, il figlio Michele, ex direttore dello stabilimento di Macchiareddu, il responsabile commerciale dei sottoprodotti aziendali Loukas Plakopitis, Mario Deiana (responsabile logistica), Armando Bollani (titolare della società Ineco), Sandro Cossu (responsabile sicurezza e ambiente), Alessio Farci (responsabile del cantiere di Terrasili), Marcello Pitzalis (operaio Ineco), Giuseppe Steriti e Giancarlo Lecis (funzionari Fluorsid). Sono state stralciate, invece, le posizioni di altri cinque indagati: Giuseppe Erriu, Fabrizio Caschili (direttore tecnico Fluorsid), Antonio Piscedda (amministratore Ecotecnica srl), Davide Zaccheddu (responsabile settore bonifiche A.R.P.A.S.) e Antonio Caria (ex responsabile pulizie industriali).

La Fluorsid s.p.a., costituitasi parte civile, ha, però, singolarmente deciso di accollarsi il costo integrale delle bonifiche ambientali, ben 22 milioni di euro.

Papaveri (foto di Cristiana Verrazza)

Il prossimo 25 luglio 2019 il G.I.P. del Tribunale di Cagliari Giampaolo Casula dovrà valutare la congruità della proposta di patteggiamento.

Così non vi sarà un dibattimento pubblico, né la possibilità di costituirsi parte civile.

Nemmeno la possibilità di valutare se vi siano state effettive responsabilità aziendali nel vero e proprio disastro ambientale.

In proposito, il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus aveva da subito provveduto a inviare (18 maggio 2017) alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari una specifica segnalazione concernente l’opportunità di aprire una procedura per l’accertamento della responsabilità della Fluorsid s.p.a. in relazione ai fatti di gravissimo inquinamento ambientale.

Infatti, il decreto legislativo n. 231/2001 e s.m.i. ha introdotto nel nostro Ordinamento ipotesi di responsabilità amministrativa delle società e degli enti, qualora si tratti di reati compiuti nell’interesse o a vantaggio della società/ente (art. 5), in particolare in relazione alla commissione di reati ambientali (art. 25 undecies). Inoltre, “la competenza a conoscere gli illeciti amministrativi dell’ente appartiene al giudice penale competente per i reati dai quali gli stessi dipendono” (art. 36) e “il procedimento per l’illecito amministrativo dell’ente è riunito al procedimento penale instaurato nei confronti dell’autore del reato da cui l’illecito dipende” (art. 38, comma 1°).

Airone cenerino (Ardea cinerea)

L’integrale bonifica ambientale, l’unico obiettivo sensato e valido in una simile situazione, dovrà esser sorvegliata e verificata dalla magistratura.

Le dimensioni dell’inquinamento sono risultate devastanti.

Pur muniti delle più importanti certificazioni di qualità e sostenibilità ambientale, gli impianti della Fluorsid s.p.a., leader mondiale della produzione “di fluoroderivati inorganici per l’industria dell’alluminio con “100.000 tonnellate all’anno di fluoruro di alluminio e criolite sintetica, materie prime principalmente destinate alla produzione di alluminio primario”, sono risultati al centro di un vero e proprio disastro ambientale.

Il 16 maggio 2017 su disposizione della Procura della Repubblica e del G.I.P. del Tribunale di Cagliari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale aveva posto sotto sequestro preventivo aree degli impianti industriali Fluorsid s.p.a. nella zona industriale di Cagliari – Macchiareddu e ha proceduto all’arresto di sette dirigenti, collaboratori e appaltatori dell’industria chimica.

Le ipotesi di reato sono gravissime.   Sarebbe stata inquinata anche la zona umida d’importanza internazionale di Santa Gilla.

Stagno e nuvole (foto di Cristina Verazza)

Secondo quanto pubblicato sul sito web istituzionale Sardegna Corpo Forestale, nel dispositivo del decreto G.I.P. n. 2081/2016 del 9 maggio 2017 contenente provvedimenti restrittivi della libertà personale e di sequestro preventivo, testualmente contesta:

1) Una grave contaminazione dell’aria, per effetto della dispersione delle polveri nocive, altamente concentrate, provenienti dallo stabilimento Fluorsid dal cantiere di Terrasili. 

2) Una grave contaminazione dei suolo, ascrivibile anzitutto alla diffusione delle polveri, e dimostrata dalle analisi dei campioni di suolo e di vegetali (di specie pabulari), prelevati da aree prossime allo stabilimento (…); 

3) Contaminazione delle falde acquifere di metalli pesanti e composti inorganici, (…) (solfati, fluoruri e allumina idrata). 

4) Contaminazione da fluoro degli allevamenti a Macchiareddu. In particolare, è acclarato che alcuni capi ovini allevati a Macchiareddu in zone raggiunte dalle polveri emesse da Fluorsid e interessata da illeciti sversamenti di rifiuti analoghi a quelli di cui si è fin qui parlato, avevano contratto la Fluorosi, una grave malattia (…). 

5) (NdR: le persone abitanti le zone periferiche dell’abitato di Assemini) (…) lamentavano che, specie quando spirava il vento, le polveri si infilavano in casa anche attraverso gli infissi, creando dappertutto una densa patina biancastra; tutti avevano lamentato bruciori agli occhi ed alle vie respiratorie, avevano riferito dell’odore acre e acido delle polveri. Alcuni avevano notato effetti nocivi sui figli minori, e altri li avevano paventati, (…). 

6) L’interramento e sversamento di rifiuti pericolosi quali: Fluorsilicati, fanghi acidi, amianto, olii, rifiuti di varia natura, nonché la lavorazione all’aperto di sostanze velenose all’ingestione come la criolite, lo sversamento di cloruro, hanno certamente determinato una contaminazione delle matrici ambientali in misura che va ancora esattamente quantificata, ma che è in atto ed è grave come è dimostrato dalle patologie su descritte e dalla pressoché totale scomparsa della vegetazione nelle aree adibite a discarica. 

7) Da ultimo va ricordato che lo sversamento di fanghi acidi nella laguna di Santa Gilla è un fatto che si è accertato reiterato e non occasionale (…)”.

Alcune delle persone arrestate hanno iniziato presto a collaborare con la magistratura e la polizia giudiziaria, così sono giunte le prime ammissioni e la scoperta di ulteriori discariche abusive di rifiuti industriali, in seguito sottoposte a sequestro penale.

Dopo alcuni giorni di silenzio, forse dovuto alla presenza della Regione autonoma della Sardegna nella compagine azionaria della Fluorsid in tempi recenti, la Giunta Pigliaru ha dato impulso a un piano straordinario di controlli ambientali, fra cui prelievi e analisi da parte dell’A.R.P.A.S. nelle falde della zona umida di Santa Gilla.

Insomma, si è cercato di recuperare il tempo e i controlli ambientali non svolti in precedenza.

Germano reale (Anas platyrhynchos)

Sì, è vero, gli impianti Fluorsid ricadono in un S.I.N. (sito di interesse nazionale per le bonifiche ambientali) e sono stati autorizzati con A.I.A. nazionale e i controlli – basati su autocertificazioni – sono di competenza I.S.P.R.A., ma è semplicemente folle che una Regione non abbia il polso ambientale e della salute del proprio territorio.

Hanno davvero lasciato senza parole le dichiarazioni in proposito dell’allora Assessore della difesa dell’ambiente della Regione autonoma della Sardegna Donatella Emma Ignazia Spano: “la tutela della salute e dell’ambiente per noi sono una priorità assoluta … lo abbiamo dimostrato intervenendo con forza e determinazione sulle bonifiche: la pesante eredità dei siti inquinati in Sardegna, dopo decenni di attesa, è stata finalmente affrontata“. Infatti, oggi le bonifiche ambientali a Portoscuso, a Porto Torres, a Ottana, a Macchiareddu, a Sarroch sono infatti una realtà, l’inquinamento di origine industriale è un ricordo ormai consegnato al libro del passato….

La nostra fiducia va alla magistratura e alla polizia giudiziaria, che con professionalità e competenza hanno accertato fatti che avrebbero dovuto esser oggetto di puntuali controlli ambientali da parte delle amministrazioni pubbliche competenti.

Attendiamo, però, un’effettiva integrale bonifica ambientale, il minimo da fare in occasione di un disastro ambientale ai danni della natura e del popolo inquinato.

Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Assemini, Macchiareddu, cartello sequestro aree Fluorsid

(foto Cristiana Verazza, da mailing list ambientalista, S.D., archivio GrIG)

  1. G.Maiuscolo
    luglio 1, 2019 alle 8:55 am

    Certo il danno è fatto; si pensi ai rilievi in (…)
    “Secondo quanto pubblicato sul sito web istituzionale Sardegna Corpo Forestale, nel dispositivo del decreto G.I.P. n. 2081/2016 del 9 maggio 2017 contenente provvedimenti restrittivi della libertà personale e di sequestro preventivo, testualmente contesta:
    a seguire…una lista di orrori perpetrati.

    Consola che (…) “L’integrale bonifica ambientale, l’unico obiettivo sensato e valido in una simile situazione, dovrà esser sorvegliata e verificata dalla magistratura.”

    Come cittadina mi auguro che tutto ciò sia possibile, anche se nutro qualche perplessità, ad esser franchi, e malgrado gli sforzi esemplari della magistratura.

    …(…) “Attendiamo, però, un’effettiva integrale bonifica ambientale, il minimo da fare in occasione di un disastro ambientale ai danni della natura e del popolo inquinato.”

    Resta la speranza, non v’è dubbio, e quel “del popolo inquinato”, gentili dottori, è quanto di più drammaticamente autentico, ma anche un po’ comico, se me lo concedete, e orribile e tragico allo stesso tempo.
    Popolo “inquinato” a sua insaputa alla faccia di chi il danno l’ha fatto e poi ha anche patteggiato…ammettendo la colpa.
    Inquinato e preso per i fondelli, altro che SOVRANO…
    😦

    PS: gentili di “Gruppo”, grazie per l’utile gesto di trasparenza con la pubblicazione di nomi e cognomi dei responsabili. Visto che in questo Paese si riesce a sapere sempre parte esigua del tutto e a metà.
    E…mica in tempi reali…ma dopo decenni a volte.

    • CERVUS
      luglio 1, 2019 alle 11:12 am

      Ciao G.Maiuscolo, come non essere d’accordo con te “Popolo “inquinato” a sua insaputa alla faccia di chi il danno l’ha fatto e poi ha anche patteggiato…ammettendo la colpa.
      Inquinato e preso per i fondelli, altro che SOVRANO…😦”.
      La giustizia, anche se con i suoi notevoli sforzi e fatta dall’impegno di tante persone che hanno a cuore il destino di questo mondo, non è di questa terra, purtroppo, e rimango schifata dalle inesorabili violenze che questo genere umano che ho già definito di peggior razza degli “australopitechi” e non degni di essere denominati “homo sapiens”, arrivino alle nefandezze che vengono a galla come scheletri ambulanti…
      Ciò che mi consola è che esistono, grazie al cielo, persone come te ed il Gruppo che, sebbene con i loro problemi quotidiani, continuino a lottare in nome della natura !
      Grazie anche a te G. Maiuscolo.
      🙂

      • G.Maiuscolo
        luglio 1, 2019 alle 2:51 PM

        Gentile CERVUS,
        ti ringrazio tanto per la tua gentilezza e specie della lettura del mio commento.
        Per ricambiare la tua cortese disponibilità al dialogo, dico con estrema onestà, che io POSSO SOLO apprendere dai cari Dottori e da ambientaliste appassionate come te, intendo… apprendere la visione “etica” che voi avete dell’ambiente e della sua tutela, pur avendo cercato e messo in atto sempre, dico sempre, nella mia vita, il rispetto per l’ambiente.

        Non bisogna aver timore e per chi ne avesse, di timore, è comunque necessario trovare il coraggio per esprimere il proprio bene, anche a chi dovesse essere distante milioni di chilometri da noi.
        Serve, anche per dimostrare a noi stessi, che partecipiamo all’altrui esistenza, spesso al dramma degli altri, spesso alla loro condanna di una vita sfortunata.

        Per questo, io dico, senza retorica, ai cari Dottori:
        Vi voglio bene, per quel che fate e per come lo fate.
        A te, cara CERVUS, ancorché io non sappia chi tu sia ed ancor meno dove tu sia, ma ciò è irrilevante:
        “Ti sono profondamente grata, sorella”
        🙂

    • luglio 2, 2019 alle 11:07 PM

      ..nomi e cognomi, senza alcun problema. 🙂

  2. CERVUS
    luglio 1, 2019 alle 11:03 am

    Carissimi Dottori, come usa dire G.Maiuscolo,
    sono dilaniata dalle notizie che mi state dando e non perchè non immaginavo che lo scempio fosse a questa portata, ma perchè confermano le mie ipotesi di decenni fa relative a qualsiasi introduzione di stampo industriale nella nostra amata isola.
    I sardi, ahimè, non hanno mai avuto una sentita ribellione democratica così come l’avete voi del Gruppo e rimango enormemente amareggiata che a distanza di così tanto tempo, la Sardegna non abbia avuto a cuore il suo tesoro inestimabile di bellezza naturalistica defraudato da interessi economici ed affaristici !
    Se questi sono i sardi di oggi, io mi escludo da questa categoria ma rimango comunque profondamente ferita dalle ennesime violenze che vengono adoperate da chi pensa di essere il padrone di questa terra e del mondo.
    Ringrazio con ciò tutti voi, Stefano Deliperi e chiunque di questo Gruppo splendido che continua ad essere la nostra vedetta e il faro di riferimento per noi ambientalisti e per chi spera sempre che la natura di questa splendida terra non venga distrutta da menti malvagie e diaboliche!
    E’ veramente encomiabile il vostro lavoro e vi auguro lunga vita sana e serena !
    Un sentito saluto.

    Cervus,

  3. capitonegatto
    luglio 1, 2019 alle 3:17 PM

    Dov’erano i sindacati e il consiglio di fabbrica di questa azienda ? Quanti milioni di euro fatturava all’anno ? Quale quindi la % di miseri 22kk euro di bonifica a fronte degli utili netti ? Produrre , dare lavoro , non possono essere barattati con la licenza d’inquinare , da processi industriali pericolosi e senza preventivi controlli .
    Cosi’ per l’ILVA di Taranto , dove la nuova gestione non vuole sottostare ai limiti d’inquinamento , ricattando lavoratori , cittadinanza , politici.
    Si sappia poi che disinquinare e’ difficile se non impossibile, e i soldi impiegati possono solo rimpinguare chi da’ false assicurazioni di successo.

  4. G.Maiuscolo
    luglio 1, 2019 alle 3:54 PM

    Caro Gatto…
    Già, dov’erano, dov’erano certi signori che avevano il compito di essere vigili?
    Che dire, poi, di Taranto dove si continua a morire…

    Disinquinare e bonificare sono attività complesse e difficilissime; ho espresso nel commento precedente la mia modesta perplessità di cittadina e di persona, particolarmente interessata… ad un ambiente sano e integro.

    Ma aspettarsi (…) “un’effettiva integrale bonifica ambientale, il minimo da fare in occasione di un disastro ambientale”, di così vasta proporzione, aggiungo io, è quanto meno auspicabile, come dice Dott. Deliperi, se non addirittura necessario e risarcitorio…
    Insomma…chi vivrà, vedrà! Chi vivrà…
    Cordialità, Gatto
    🙂

    • CERVUS
      luglio 2, 2019 alle 11:05 PM

      Carissima sorella G.Maiuscolo, sono felice di averti trovato come spero per altri che la pensano come noi.
      Qua, in Sardegna, non si sono ancora resi conto che stiamo per raggiungere (a meno che a nostra insaputa non l’ abbiamo già raggiunta come a Taranto) l’Ilva; la cosa peggiore è che si continua a pensare di vivere in un’isola ancora intatta e che nessuno toccherà.
      Mere illusioni, come usava dire il famoso Foscolo: se continueremo a mettere la testa sotto la sabbia e (purtroppo la gente vira il proprio parere a seconda del vincitore di turno) a non ribellarci, i “furbi” continueranno a spolparla fino all’osso, l’importante è vendere la terra in nome del lavoro e della sopravvivenza.
      Visto che mi chiedi, anche io non so come mettermi in contatto con te …
      Ti voglio bene 🙂

  5. luglio 25, 2019 alle 4:17 PM

    da L’UnIone Sarda, 25 luglio 2019
    Il processo. Inquinamento a Macchiareddu, si chiude con 11 patteggiamenti.
    Accordo davanti al gup per i dirigenti e i dipendenti accusati del “disastro ambientale” nella zona industriale. (Andrea Manunza): https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/cagliari/2019/07/25/inquinamento-a-macchiareddusi-chiude-con-11-patteggiamenti-136-908974.html

    ————–

    Inquinamento a Macchiareddu: “Fluorsid estranea”: https://www.unionesarda.it/video/video/cronaca-sardegna/2019/07/25/inquinamento-a-macchiareddu-fluorsid-estranea-52-909002.html

  6. Srdn
    dicembre 18, 2019 alle 10:16 am

    Inquinamento FLUORSID, archiviate le accuse……. Non avevo nessun dubbio. Chi é stato é stato e, chi stato non é piú.

  7. dicembre 22, 2019 alle 10:29 PM

    cerchio chiuso.

    da Sardinia Post, 18 dicembre 2019
    Fluorsid, inquinamento senza colpevoli: undici archiviazioni, anche per Giulini. (https://www.sardiniapost.it/cronaca/fluorsid-inquinamento-senza-colpevoli-undici-archiviazioni-anche-per-giulini/)

    L’inquinamento della Fluorsid, che a maggio 2017 aveva fatto finire in carcere sette persone, è senza colpevoli: ieri per gli ultimi undici indagati – su ventidue – è arrivata l’archiviazione. Tra loro il presidente e patron del Cagliari, Tommaso Giulini. L’altra trance del processo si è già chiusa lo scorso luglio, quando in undici hanno patteggiato. Ovvero concordato col tribunale di Cagliari ventitré mesi di condanna (ma con la sospensione della sospesa) e settemila euro di multa. ‘In cambio’ la Fluorsid aveva concordato con la Procura un piano di risanamento per bonificare le aree intorno alla stabilimento: è stato lo stesso Giulini nei mesi scorsi ad annunciare un investimento di 22 milioni per il cosiddetto ripristino ambientale. Il resoconto sulle ultime novità giudizrie di Fluorsid lo ha pubblicato L’Unione Sarda oggi in edicola.

    Gli undici che hanno patteggiato in estate sono: Pasquale Lavagna, ex presidente Cda della Fluorsid; il figlio Michele Lavagna, ex direttore dello stabilimento; il responsabile commerciale dei sottoprodotti aziendali, Loukas Plakopitis; Giuseppe Steriti, funzionario; Mario Deiana, responsabile della logistica; Armando Bollani, proprietario della società Ineco che smaltiva gli scarti della produzione per conto della Fluorsid; Sandro Cossu, responsabile di Sicurezza e ambiente; Alessio Farci, responsabile del cantiere a Terrasili, dove finivano parte dei rifiuti; Marcello Pitzalis, operaio della Ineco; Giancarlo Lecis, funzionario Fluorsid; Simone Nonnis, dipendente di Bollani. Erano accusati a vario titolo di inquinamento, disastro ambientale e smaltimento illecito di rifiuti.

    Quando alle undici archiviazioni appena decise dalla Procura, oltre a Giulini c’è l’amministratore delegato Loir Metzinger. Di fatto all’azienda non è stata imputata alcuna responsabilità per tutti gli interramenti degli scarti di lavorazione. Materiali nocivi che arrivarono a occuopare circa quaranta ettari e avevano pensatemente inquinato anche la laguna di Santa Gilla, dove era state trovati pure quantitativi di arsenico (leggi qui). Non solo: risultò anche una quantità di alluminio superiore ai limiti per ben 3.745 volte.

    Di certo nell’inchiesta Fluorsid è decaduta l’accusa di associazione a delinquere. Intanto per Giulini, in quanto negli atti giudiziaria – è stata la prima prova di non colpevolezza – “il suo nome non compare praticamente mai”. Di qui l’ipotesi di reato considerata infondata. Insieme a Giulini e all’Ad, l’archiviazione è arrivata per Giuseppe Erriu, ex sindaco di Silius, “in pensione dal 2008”, mentre gli arresti sono del 2017; Antonio Carta, ex responsabile Fluorsid delle pulizie industriali, ma si era dimesso nel 2015; Giuseppe Antonio Piscedda, proprietario di una discarica dove erano stati trovati scarti di lavorazione, ma ha dimostrato di aver cessato l’attività nel 2004; Fabrizio Caschili, direttore tecnico Fluorsid, perché non è emerso alcun coinvolgimento, ha stabilito ancora la Procura.

    Escono indenni dall’inchiesta pure i funzionari dell’Arpas e il personale dell’Asl unica Ats. Per quanto riguarda l’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, Massimo Secci, Rosina Anedda e Davide Zaccheddu, nei loro confronti sono emerse sì responsabilità per “gravi carenze nel sistema dei controlli”, ma derivanti dall’”assenza di personale”. Infine i veterinari Mario Mua e Mario Lai: nel caso loro non è stato dimostrato “alcun elemento soggettivo”. Quindi nessuna condotta penalmente rilevante.

  8. marzo 12, 2021 alle 7:45 PM

    a Porto Torres.

    A.N.S.A., 12 marzo 2021
    Inquinamento ambientale, sigilli a Raffineria Porto Torres.
    Stabilimento chiuso da tre anni dopo il fallimento: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/03/12/inquinamento-ambientale-sigilli-a-raffineria-porto-torres_26ade366-452d-4582-a965-9ac91ecf27e4.html

  9. aprile 29, 2023 alle 12:08 PM

    allucinante.

    da L’Unione Sarda, 29 aprile 2023
    La Forestale: «Bonifiche mai effettuate alla Fluorsid».
    Si riapre il caso dell’inquinamento legato alle attività dello stabilimento di proprietà del presidente del Cagliari, Tommaso Giulini: lettera dei ranger a ministero e Procura. (Paolo Carta): https://www.unionesarda.it/news-sardegna/provincia-cagliari/la-forestale-bonifiche-mai-effettuate-alla-fluorsid-nqbylovb

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