Sepolcri inquinati a Sarroch.


Sarroch, impianti Gruppo Saras s.p.a., fumo nero (23 dicembre 2015)

Al Comune di Sarroch non è piaciuto il servizio televisivo di Luigi PelazzaVivere vicino a un impianto petrolchimico” andato in onda lo scorso 15 marzo 2017 su Le Iene.

La realtà del centro costiero sardo, contiguo a impianti industriali petrolchimici, è stata oggetto dell’inchiesta, ma il sindaco Salvatore Mattana ritiene che sia stata trasmessa “un’immagine distorta del territorio e di chi l’amministra”.

Da qui querela e richiesta di risarcimento danni anche da parte del vicesindaco Andrea Guiso, dell’assessore Manuela Melis, del presidente del Consiglio Gianluigi Meloni e del capogruppo Vittorio Cois.

Mancano giusto il parroco e il farmacista.

Ora, per decenza, si attende analoga querela – ma un semplice esposto sarebbe già qualcosa – per esempio contro chi ha causatoincrementi significativi di danni e di alterazioni del Dna” nel campione di bambini sarrochesi oggetto della ricerca svolta da otto ricercatori di assoluta fama internazionale (Marco Peluso, Armelle Munnia, Marcello Ceppi, Roger W. Giese, Dolores Catelan, Franca Rusconi, Roger W.L. Godschalk e Annibale Biggeri) e pubblicata nel 2013 sulla prestigiosa rivista internazionale di epidemiologia dell’Università di Oxford Mutagenesis.

Oppure, per esempio, contro chi ha causato Quattordici casi di tumore al sistema emo-linfatico su 5.500 residenti”, visto chele leucemie colpiscono a Sarroch il 30 per cento in più al resto della Sardegna e potrebbero esser collegate al benzene distribuito nell’aria dalle grandi industrie a stretto contatto con case e palazzine” (vds. L’Unione Sarda, 29 novembre 2014, sui risultati presentati il 28 novembre 2014 presso il Comune di Sarroch del Progetto “Sarroch Ambiente e Salute”, in corso dal 2005 e coordinato dal prof. Annibale Biggeri, statistico dell’Università degli Studi di Firenze).

Aspettiamo e, forse, anche qualche sarrochese aspetta…

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

Sarroch, raffineria gruppo Saras

da L’Unione Sarda, 5 maggio 2017

“Quel servizio ha danneggiato la comunità”: il Comune di Sarroch querela “Le Iene”.

Il Comune di Sarroch querela “Le Iene” e chiede un risarcimento danni. (Ivan Murgana)

È scontro tra l’amministrazione comunale e il programma televisivo di Italia 1 dopo il servizio “Vivere vicino a un impianto petrolchimico” andato in onda lo scorso 15 marzo.

“Hanno trasmesso un’immagine distorta del territorio e di chi l’amministra”, spiega il sindaco, Salvatore Mattana. “Il servizio realizzato è stato parziale, senza alcun contraddittorio, e pieno di omissioni. Non è accettabile che si crei disinformazione su un tema delicato come quello ambientale, sul quale il Comune è impegnato da anni con attività di indagine e di studio che hanno determinato miglioramenti significativi sulla qualità dell’aria, come evidenziato nell’ultimo Rapporto ambiente dell’Arpas”.

All’azione del Comune si aggiunge la querela presentata del vicesindaco Andrea Guiso, dall’assessore Manuela Melis, dal presidente del Consiglio Gianluigi Meloni e dal capogruppo Vittorio Cois.

“L’immagine diffusa da quel servizio lede la dignità di noi amministratori e di un’intera comunità – dicono – e alludere a possibili commistioni tra politica e industria è un fatto grave. Creando disinformazione, non solo si provocano inutili allarmismi, ma si arrecano danni incalcolabili all’intero comparto produttivo locale”.

 

Sarroch, impianti Gruppo Saras s.p.a., fumo nero (23 dicembre 2015)

(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)

  1. Carlo Forte
    Maggio 8, 2017 alle 3:46 PM

    La verità lede la falsa immagine che publicizza il sud sardegna come luogo incontaminato,altro che disinformazione…….

  2. Juri
    Maggio 8, 2017 alle 8:39 PM

    Chiunque abbia visto il servizio delle Iene avrà notato l’imbarazzato disagio di alcuni degli attuali querelanti nello spiegare che la centralina mobile in realtà era ferma da due anni (cose da poco: un Comune spende denari pubblici in quantità per avere mobilità nelle rilevazioni ma poi la tiene ferma), non erano stabilite le soglie di superamento delle sostanze misurate e non era stata attivata la funzione di “notifica” con SMS in caso di allarme inquinamento (bazzecole).
    Così come avrà notato l’abnormità di un sindaco che affermava non esserci alcun conflitto d’interessi se molti degli amministratori comunali erano dipendenti o avevano avuto rapporti lavorativi con la Grande Raffineria.
    E tra l’altro non è affatto vero che non ci fosse stato contraddittorio visto che la voce degli amministratori comunali nel servizio ha avuto spazio eccome. Ma forse è proprio quella la vera colpa dell’autore del servizio agli occhi dei querelanti: aver fatto capire in che mani è un’amministrazione comunale di un centro abitato così drammaticamente esposto all’inquinamento.

  3. Carlo Forte
    Maggio 9, 2017 alle 11:10 am

    Stessa storia per portoscuso Juri,chi denuncia le illegalità è un delinquente.Molto bravi,specialmente quelli che dovrebbero tutelare la nostra salute e invece fanno gli interessi degli avvelenatori.

  4. Dubbiosa
    Maggio 10, 2017 alle 4:02 PM

    Cari lettori, il sindaco di Sarroch, risulta anche Presidente del Cacip (compenso annuo lordo nel 2015, €34. 441) . Non ritenete ci sia una sorta di conflitto di intesessi tra chi deve vigilare sulla salute pubblica e questo ruolo?

  5. Mickela
    Maggio 14, 2017 alle 1:43 PM

    Qui troverete delle domande e le risposte poste da me, (consigliere di opposizione) al Sindaco SalvatoreMattana https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10209068759425229&id=1505577803

  1. marzo 11, 2018 alle 7:45 PM

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.