La “riqualificazione ambientale” di Is Mortorius, sulla costa di Quartu S. Elena.

Quartu S. Elena, Is Mortorius, vandalismo
Un vergognoso sperpero di denaro pubblico che ha pure determinato un sensibile peggioramento delle condizioni ecologiche dell’area.
Così, a distanza di 3 anni dai lavori, deve purtroppo esser così definito l’intervento di “riqualificazione ambientale” riqualificazione ambientale realizzato nel compendio di Is Mortorius (Comune di Quartu S. Elena) per conto della commissariata Agenzia della Conservatoria delle coste sarde e avviato con la bonifica dai residuati bellici (marzo-aprile 2014). Il progetto già sulla carta mostrava vere e proprie assurdità, come la realizzazione di due ampie piazzole di sosta stile squallida periferia urbana previa estirpazione della splendida macchia mediterranea evoluta che costeggiava il rettilineo stradale.
Alla faccia della “riqualificazione ambientale”! Alla faccia della tutela del paesaggio!

Quartu S. Elena, Is Mortorius
Ora, a distanza di 3 anni, al danno si è aggiunta la beffa, perché – lungi dall’essersi affermata quella virtuosa “rinascita” del compendio con la quale era stato giustificato l’assai oneroso (per le casse pubbliche) intervento – l’area si presenta in stato di completo abbandono e preda nuovamente del peggior degrado. Il pesante danno erariale è già sotto gli occhi di tutti.[1]
Spiccano la pressoché completa vandalizzazione dell’edificio che era stato ristrutturato integralmente, deturpato a colpi di bomboletta spray, con gli infissi devastati e l’interno ridotto a fetida discarica; la devastazione di tutte le vetrate che chiudevano le “bocchette” di aerazione dei cunicoli sotterranei senza neppure una grata metallica (un perfetto invito a nozze per i vandali); la trasformazione delle stesse o in squallidi immondezzai o in pericolose potenziale trappole (altro che le annunciate visite guidate, meglio tenere i bambini alla larga!).

Quartu S. Elena, Is Mortorius, feritoie vandalizzate
Per non farsi mancare nulla, anche parte dei rifiuti di cantiere sono stati elegantemente lasciati in loco, a fare compagnia ai 4 pini seccatisi a seguito degli scavi (uno caduto, gli altri pericolanti) e a un brutto impianto semaforico completamente inutile e infatti mai attivato.
E naturalmente le orrende piazzole di sosta, che dovevano esser “riservate ai bus”, sono rigorosamente destinate di fatto a parcheggio per la auto private. Un successone.
A completare un quadro davvero desolante, vi è pure la beffa del proliferare di specie floristiche invasive (Acacia saligna) in quelle aree in cui, per rimuovere una specie ritenuta infestante (Fico d’india, sic!) non si era andato per il sottile, spazzando via a colpi di ruspa anche Lentischi e Olivastri.
Unica nota positiva: l’interdizione dell’area alle auto.
Ma per raggiungere quell’obiettivo non occorreva certo spendere le diverse centinaia di migliaia di Euro che sono state sperperate: una semplice sbarra da un migliaio scarso di Euro avrebbe egregiamente ottenuto lo stesso risultato.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
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[1] Si tratta dell’area di Is Mortorius (7 ettari), nel Comune di Quartu S. Elena (CA), già sede di una tonnara nell’800, di un sistema di fortificazioni anti-nave (la Batteria costiera “Carlo Faldi”) dal 1936 al 1943 e poi di una colonia marina nel primo dopoguerra. Coinvolti nell’iniziativa il Comune di Quartu S. Elena e l’associazione AssFort, per raccogliere suggerimenti e proposte era stato aperto un blog (http://ismortorius.wordpress.com).
Il complesso di interventi prescelto dopo selezione pubblica ne prevedeva il riutilizzo, dopo bonifica e messa in sicurezza, nell’ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile propri per legge e finalità dell’Agenzia della Conservatoria delle coste.
A oggi nulla, se non il degrado.

Quartu S. Elena, Is Mortorius, cantiere

Quartu S. Elena, Is Mortorius, vandalismo
(foto J.I., archivio GrIG)
Avevo notato le scritte già diversi anni fa. E le vetrate già devastate dopo pochissimi giorni. Lo Stato non difende e non si difende da questi ratti e non eroga pene, ma tenta il recupero alla società civile. ma davvero vi costava molto mettere due telecamere e vigilare? E sanzionare duramente ? Avanti così.
Sicuro che sia lo Stato a dover gestire e difendere Is Mortorius? Sempre il solito ipocrita ritornello per non denunciare le VERE responsabilità di Comune e Regione e, purtroppo, dei giovani cittadini Sardi.
da Cagliaripad, 3 ottobre 2018
Riqualificazione ambientale Is Mortorius, la denuncia del Grig: “Vergognoso sperpero di denaro pubblico”: https://www.cagliaripad.it/338781/riqualificazione-ambientale-is-mortorius-la-denuncia-del-grig-vergognoso-sperpero-di-denaro-pubblico
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da Alghero Live, 3 ottobre 2018
La riqualificazione ambientale di Is Mortorius: http://algherolive.it/2018/10/03/la-riqualificazione-ambientale-di-is-mortorius/
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da Ad Maiora Media, 11 ottobre 2018
Quartu Sant’Elena: fallita la ‘riqualificazione ambientale’ di Is Mortorius: http://sardegna.admaioramedia.it/quartu-santelena-fallita-la-riqualificazione-ambientale-di-is-mortorius-stefano-deliperi/
Precisando che non conosciamo l’origine di certi vandali, dice bene Massoli Novelli: spetta a noi Sardi recuperare, valorizzare, difendere con le unghie e con i denti i nostri gioielli paesaggistici. Gràtzias meda a GrIG po-i custu reportage.
😀