No ai monolocali venatori senza autorizzazioni in Veneto!
Rasenta davvero l’oscenità giuridica e ambientale l’ultima iniziativa legislativa del Consiglio regionale del Veneto, votata dalla maggioranza di centro-destra con l’astensione pilatesca di gran parte del gruppo P.D. e del Movimento 5 Stelle e il voto contrario dei soli consiglieri Andrea Zanoni (P.D.) e Patrizia Bartelle (Movimento 5 Stelle).
Con la legge regionale Veneto n. 11 del 15 marzo 2016 “Appostamenti fissi ad uso venatorio. Modifiche alla Legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 ‘Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio’” (primo firmatario l’on. Sergio Berlato, uno che ha la caccia a qualsiasi essere vivente nel suo d.n.a. politico) i cacciatori possono realizzare con la mera autorizzazione venatoria capanni e altane di caccia con un’ampiezza di 12 metri quadrati, quasi un monolocale, alti fino a 3 metri (capanni) o fino al limite degli alberi (altane), cioè anche 10-12 metri, senza limitazioni temporali, senza permesso di costruire né autorizzazione paesaggistica.
La legge regionale veneta si basa sulla previsione del c.d. Collegato ambientale (art. 7, comma 3° bis, lettera c, della legge n. 221/2015), che, però, riguarda esclusivamente le autorizzazioni di tipo edilizio e non quelle paesaggistiche.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato, quindi (20 marzo 2016), un’istanza al Governo nazionale perché provveda a impugnare la legge regionale davanti alla Corte costituzionale per violazione delle competenze esclusive statali (art. 127 cost.) in materia di tutela dell’ambiente e del paesaggio (art. 117, comma 2°, lettera s)
Infatti, si tratta delle riedizione di una normativa regionale che voleva legittimare il Far West edilizio-venatorio già dichiarata incostituzionale.
E’ stata una vera e propria campagna di riscontri e puntuali denunce avviata nel 2011 da guardie volontarie della Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.), dell’E.N.P.A. e dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – Veneto in buona parte del Veneto (nelle province di Vicenza, Treviso, Padova, Venezia) a spingere magistratura, Corpo forestale dello Stato, diversi Comuni a disporre la rimozione di altane e capanni di caccia abusivi.
La stessa Corte costituzionale, con la sentenza n. 139 del 13 giugno 2013, ha dichiarato l’incostituzionalità della legge regionale 6 luglio 2012, n. 25 nelle parti in cui esentava gli appostamenti per la caccia (capanni, altane) dall’ottenimento dell’autorizzazione paesaggistica (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e dal titolo abilitativo urbanistico-edilizio (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.). E lo stesso il ricorso governativo avverso la legge regionale veneta salva-altane di caccia, era stato effettuato su istanza (18 luglio 2012) dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.
Ma stavolta andiamo oltre: mettiamo a disposizione di associazioni, comitati, semplici cittadini un fac simile di istanza da completare con le proprie generalità e inviare direttamente al Governo. Ogni cittadino può diventare protagonista della difesa del proprio ambiente: basta inviare una richiesta all’indirizzo di posta elettronica grigsardegna5@gmail.com e sarà prontamente inviato il fac simile dell’istanza da inviare al Governo.
Oggi i “legislatori regionali” filo-venatori ritornano alla carica: quando apriranno gli occhi consiglieri regionali e amministratori pubblici di ogni colore e si occuperanno di cose più serie? Facciamoglielo capire una volta per tutte!
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto M.Z., M.F., archivio GrIG)
dal sito web di Andrea Zanoni, 4 marzo 2016
MAXIAPPOSTAMENTI DI CACCIA IN VENETO: UNA QUESTIONE DI LEGALITA’: http://www.andreazanoni.it/it/news/post/maxiappostamenti-di-caccia-in-veneto-una-questione-di-legalita.html#sthash.naU1S9GT.dpuf