La nuova legge edilizia in Sardegna, luci e ombre.


Planargia, litorale (foto Benthos)

Planargia, litorale (foto Benthos)

E’ finito il faticoso esame da parte dell’aula del Consiglio regionale del disegno di legge n. 130/A, presentato dalla Giunta regionale (disegno di legge n. 130/A del 23 ottobre 2014, approvato con deliberazione Giunta regionale n. 39/2 del 10 ottobre 2014) e sottoposto a una fase di consultazione pubblica preventiva, ma poi stravolto dalla Commissione permanente “urbanistica” del Consiglio regionale sardo.

La legge regionale edilizia sarà un “ponte” verso la futura legge regionale urbanistica.

Luci e ombre, a partire dalla riduzione degli stessi obiettivi della norma.

Da un lato c’è stata una virtuosa marcia indietro sulla speculazione immobiliare nella fascia costiera dei 300 metri dalla battigia e la previsione di un lotto minimo di almeno 3 ettari per l’edificazione nelle zone agricole, la previsione – finalmente – di un meccanismo sostitutivo regionale nei confronti dei Comuni che non elaborano i propri strumenti urbanistici, dall’altro il Consiglio regionale, a maggioranza trasversale, ha approvato l’ennesima norma scempia-stagni, per sanare abusi edilizi e consentire edificazioni nelle fasce spondali delle saline e delle zone umide salmastre isolane, a iniziare dal ben noto palazzo di Via Gallinara, a Cagliari, per continuare con centinaia di casi analoghi.

Una norma ripetitiva di analoga già dichiarata dalla Corte costituzionale illegittima con sentenza n. 308 del 17 dicembre 2013.

Cagliari, parco naturale regionale "Molentargius-Saline", impianti salinieri

Cagliari, parco naturale regionale “Molentargius-Saline”, impianti salinieri

Il testo così formulato interviene sulla qualificazione di beni paesaggistici, individuati normativamente dall’art. 134 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio) nei beni vincolati puntualmente grazie a provvedimenti di individuazione specifici, nei beni tutelati dalla legge ai sensi dell’art. 142 del Codice (es. le zone umide tutelate ai sensi della Convenzione internazionale di Ramsar, ecc.), nelle aree e negli immobili individuati dai piani paesaggistici.     Si tratta, quindi, di materia esplicitamente riservata allo Stato (art. 117, comma 2, lettera s, cost.), come ribadito proprio nella sentenza Corte cost. n. 308/2013 relativa a norma regionale sarda analoga.

In poche parole, nella migliore (e non esclusiva) delle ipotesi, questo testo aggiunge confusione.

Al momento della pubblicazione sul B,U.R.A.S. della legge appena approvata l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus provvederà a chiedere al Governo nazionale di esperire ricorso davanti alla Corte costituzionale per violazione delle competenze normative statali in materia ambientale (art. 127 cost.).

Complimenti ai legislatori regionali scempia-stagni.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

 

 

Sardegna, costa meridionale

Sardegna, costa meridionale

da Sardinia Post, 15 aprile 2015

Legge casa, ecco le norme principali del testo approvato.

Ventidue sedute – lo stesso numero che è servito per approvare il Piano casa del 2009 – e un mese e quattro giorni in Aula – servirono 6 giorni in più nella scorsa legislatura – per dare gambe alla Legge casa varata oggi dal Consiglio regionale. Il testo finale si compone di 32 articoli, dopo essere stato modificato più volte prima della sua approvazione. Nella prima stesura della Giunta la legge conteneva 53 articoli, ma in commissione Urbanistica il ddl è stato snellito e si è arrivati agli attuali 32 articoli. Di questi solo tre rappresentano il “cuore” della legge – quelli che prevedono incrementi volumetrici – e sono stati completamente riscritti dalla Giunta con il concorso della maggioranza e dell’opposizione che è riuscita a far passare una linea più morbida sugli ampliamenti. In particolare l’Esecutivo è intervenuto sulla legge approvata dalla Commissione quasi una trentina di volte con una serie di emendamenti scritti e orali. Ecco le norme principali contenute nel nuovo ddl.

SANZIONI – Dure sanzioni per gli interventi eseguiti in assenza del permesso per costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali. Si va dall’abbattimento delle opere sino al sequestro del cantiere e alla confisca per passare poi gli immobili al patrimonio pubblico. Nell’ipotesi di accertata prosecuzione degli interventi è disposta la completa demolizione.

‘SCIA’ AL POSTO DELLA ‘DIA’ – Nasce la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia), che sostituisce la vecchia Dia (dichiarazione di inizio di attività). La documentazione prevista dai regolamenti edilizi comunali e una specifica relazione accompagneranno la Scia, ma l’inizio dei lavori è condizionato all’ottenimento di tutte le autorizzazioni. La Scia, come il permesso di costruire, potranno essere presentati allo Sportello unico per l’edilizia, altra novità introdotta dalla legge. Per la Scia è previsto anche il silenzio-assenso dopo 45 giorni dalla presentazione dell’istanza.

COMUNI COMMISSARIATI SE NON ADEGUANO PUC A PPR – Si profila il commissariamento per i Comuni nei casi in cui l’assemblea civica non abbia completato l’iter di approvazione del Piano urbanistico (Puc) adeguato al Piano paesaggistico regionale (Ppr) entro 60 giorni dalla diffida dell’assessore all’Urbanistica, attesa entro il 30 giugno prossimo.

Cabras, Torre di S. Giovanni di Sinis

Cabras, Torre di S. Giovanni di Sinis

ZONE UMIDE – Il vincolo paesaggistico delle zone umide non si estende, oltre il perimetro individuato nella cartografia delle norme tecniche del Ppr, alla fascia di tutela dei 300 metri dalla linea di battigia, che è riferita ai soli laghi naturali e invasi artificiali.

CHIOSCHI IN SPIAGGE URBANE DA APRILE A OTTOBRE – Le strutture a servizio della balneazione nei litorali urbani come quello di Cagliari possono essere posizionate senza limiti temporali e negli altri casi nel periodo compreso fra aprile e ottobre. Il Piano di utilizzo dei litorali (Pul) può consentire anche la realizzazione di parcheggi non oltre la fascia dei due chilometri dalla battigia. In assenza del Pul potranno ugualmente essere posizionate strutture amovibili a servizio della balneazione nella fascia dei 300 metri dalla battigia, ma per un periodo non superiore alla durata della stagione e comunque le regole verranno applicate dopo il 31 dicembre 2016.

CASE IN CAMPAGNA – Per costruire una struttura residenziale nelle campagne non solo bisognerà possedere una superficie minima di almeno tre ettari, ma occorrerà essere imprenditori agricoli o, in caso di persone giuridiche, aziende che svolgono prevalentemente attività agricola.

INCREMENTI VOLUMETRICI – Saranno possibili sino al 31 dicembre 2016. Nei centri storici, zona urbanistica A, l’incremento volumetrico è del 20%, fino ad un massimo di 70 metri cubi. In questo caso viene imposto un vincolo quinquennale che esclude la possibilità di vendita del bene. Nelle zone residenziali e di espansione edilizia (B e C) si potranno realizzare opere per un massimo del 20% (fino a 90 metri cubi, cioè oltre 33 metri quadrati) nei comuni costieri, che non hanno adeguato il Puc al Ppr, cioè la maggior parte dei comuni dell’Isola. Si potrà arrivare, invece, ad un massimo del 30% (fino a 120 metri cubi, cioè 45 mq) nei 12 comuni che hanno adeguato i due strumenti urbanistici e in quelli non costieri. Per queste tre fattispecie è previsto un ulteriore incremento del 5% se l’intervento comprende opere di efficientamento energetico, di realizzazione di tetti verdi e giardini verticali o per interventi di riutilizzo delle acqua meteoriche e delle acque reflue. Inoltre, non cumulabile con gli incrementi previsti nelle zone A, B e C, potranno essere realizzati spazi destinati ad abitazione principale dei disabili per un massimo di 120 metri cubi. Per poter incrementare i volumi di un’abitazione esistente i privati dovranno però possedere almeno un parcheggio privato. Le disposizioni non si applicano agli immobili nei centri storici. E’ anche possibile monetizzare lo stallo, nel caso sia impossibile reperire gli spazi idonei in edifici costruiti prima del 1989. Nelle zone a destinazione industriale e artigianale (D) si potranno incrementare i capannoni e altre strutture strettamente connesse con l’attività produttiva (non quindi abitazioni o parti commerciali) per un massimo del 25% del volume esistente. Nella stessa zona D, ma a destinazione commerciale, l’incremento possibile viene limitato al 20% per un massimo di 400 metri cubi. Nelle zone agricole E si potranno fare ampliamenti volumetrici come quelli previsti per le zone residenziali e di completamento (B e C), oltre la fascia di un chilometro dalla linea di battigia (300 metri per le isole minori), per gli edifici già realizzati al 31 dicembre 2014.

HOTEL – Niente incrementi volumetrici per gli alberghi sul mare (entro i 300 metri dalla battigia) purchè situati fuori dalle città. Sì invece a tutti gli altri dislocati nelle varie zone edilizie, fatta eccezione per le strutture nei centri storici lontani dal mare. Dove sono previsti gli ampliamenti si parla al massimo del 25% di nuovo cemento ma senza aumento dei posti letto. Inoltre il 30% dell’incremento potrà essere usato per l’adeguamento delle camere d’albergo agli standard internazionali. Al di fuori dei 300 metri dal mare gli ampliamenti riguardano le zone residenziali (B e C), le zone turistiche (F) e quelle destinate ai servizi (G). Occorrà attendere però che la Giunta regionale approvi, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, gli indirizzi applicativi per attuare gli ampliamenti. Nessun ampliamento nelle zone F: anche se l’ipotesi compare nel testo della legge la possibilità è stata congelata.

SOTTOTETTI E SOPPALCHI – La legge favorisce anche il riuso e il recupero dei sottotetti esistenti, ma con limitazioni nei centri storici, e la realizzazione di soppalchi.

DEMOLIZIONI e RICOSTRUZIONI – Per salvaguardare le aree di particolare valore paesaggistico o per mettere in sicurezza il territorio, la Legge casa prevede la demolizione e la ricostruzione degli edifici con un bonus volumetrico sino ad un massimo del 40%.

CASE A UN EURO – Nei centri storici e nelle zone residenziali gli immobili non utilizzati potranno essere ceduti al prezzo simbolico, anche un euro, dai proprietari alla Regione o agli enti locali e quindi ad un terzo (privato o altro soggetto attuatore pubblico) all’interno dei programmi integrati per il riordino urbano. Il programma di riordino servirà per riqualificare gli ambiti urbani e le periferie caratterizzate da tessuti edilizi disorganici, incompiuti o degradati. In caso di demolizione di un singolo immobile è possibile ottenere un incremento volumetrico massimo del 40%.

 

 

Domus de Maria, Chia, foce del Rio Chia e Torre costiera

Domus de Maria, Chia, foce del Rio Chia e Torre costiera

 

La Nuova Sardegna, 18 aprile 2015

 

(foto Benthos, S.D., archivio GrIG)

  1. Pietro Pirredda - Arzachena (Sardegna)
    aprile 17, 2015 alle 1:14 PM

    Proprio bello avere un terreno di proprietà in campagna (nel mio caso si tramanda da 8 generazioni) e non poter costruire la propria casa se non raggiunge i 3 ettari.
    Chi non si può permettere di acquistare casa in paese/città sarà costretto ad un affitto vita natal durante?
    Era preferibile far costruire la propria casa (se prima abitazione) di dimensioni modeste, impedendone la vendita per 20 anni al fine di non fare speculazioni!

  2. aprile 19, 2015 alle 12:39 am

    da Sardinia Post, 17 aprile 2015
    Legge casa: l’analisi del Grig. Bene per agro e coste, male per gli stagni: http://www.sardiniapost.it/cronaca/legge-casa-lanalisi-del-grig-bene-per-agro-e-fascia-costiera-male-per-gli-stagni/

  3. aprile 23, 2015 alle 3:03 PM

    ecco il testo della LEGGE REGIONALE 15 APRILE 2015 “Norme per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia e per il miglioramento del patrimonio edilizio” (non ancora pubblicata sul B.U.R.A.S.): http://www.consregsardegna.it/XVLegislatura/Leggi%20approvate/lr2015-08.asp

  4. dicembre 7, 2016 alle 5:37 PM

    da Sardinia Post, 7 dicembre 2016
    Piano casa, via libera alla proroga fino a dicembre 2017: http://www.sardiniapost.it/cronaca/piano-casa-via-libera-alla-proroga-dicembre-2017/

  5. Terrae
    dicembre 8, 2016 alle 11:59 am

    A s’afferra, afferra

  6. Carlo Forte
    dicembre 8, 2016 alle 3:34 PM

    Terrae ha preso la palla al balzo e si è rifatta la facciata……….

    • Terrae
      dicembre 9, 2016 alle 6:25 PM

      Dimmi?

  7. Carlo Forte
    dicembre 9, 2016 alle 11:53 PM

    Una cazzata,che con il piano casa ti sei rifatto il colore della mattonella.

    • Terrae
      dicembre 10, 2016 alle 11:05 am

      Continui a dire e non dire, ma lasciando intendere.
      Capisco solo che, subdolamente, vuoi gettare discredito ma non mi è chiaro per che cosa, se non per qualche post che ti dev’essere rimasto indigesto.

      Evidentemente covavi da tempo di insultarmi e, visto che mancavo dal blog un po’ di tempo, hai preso al volo il primo post utile per dare sfogo alla tua repressione. Ne sarai miserevolmente soddisfatto.

      Vedi, grazie al cielo mi onoro di vivere onestamente e alla mia faccia corrispondono la mia solida dirittura morale e il mio senso civico, per te cose inarrivabili.

      Mi scuso col GrIG e con gli altri lettori del blog per questi interventi fuori argomento.

  8. Carlo Forte
    dicembre 10, 2016 alle 4:25 PM

    Terrae,non so cosa hai capito,stavo scherzando sul fatto che mi sembra cambiato il tuo colore della “mattonella”con la quale ci presenta il Grig e allora ho detto che te lo eri rifatto con il piano casa,tutto qui,una battute tra persone che frequentano il blog.Non capisco perchè avrei dovuto offendere la tua persona.Mi scuso per il fraintendimento,ho solo scherzato e visto che è mia la colpa,non prendo in considerazione le offese verbali che mi hai vomitato addosso.

    • Terrae
      dicembre 10, 2016 alle 6:16 PM

      In genere sulle battute di spirito sono più rapido, comunque ti sarai accorto che la “mattonella”, da 2-3 mesi a questa parte, è cambiata per tutti.

      Apprezzo e accetto volentieri le scuse e mi scuso anch’io.

      Chiudiamola qui che non voglio essere bannato.

  9. febbraio 19, 2019 alle 2:46 PM

    ecco gli effetti della norma “scempia-stagni”.

    da Cagliari online, 19 febbraio 2019
    Cagliari, fine della storia: resterà in piedi il palazzo di via Gallinara,
    Il Consiglio di Stato ha emesso la sentenza definitiva: il palazzo di via Gallinara rimarrà in piedi per sempre. Si conclude così la contesa legale relativa a un palazzo nato a pochi passi da Molentargius, partita oltre 10 anni fa. (Ennio Neri): http://www.castedduonline.it/cagliari-palazzo-via-gallinara/

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