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Cagliari ha bisogno di qualità ambientale, più alberi e case a buon prezzo, nient‘altro cemento.


Cagliari, Torre dell'Elefante

Cagliari, Torre dell’Elefante

 

 

 

A Cagliari, forse per la prima volta nel dopoguerra, finalmente un sindaco ha detto un “no” forte e chiaro a un nuovo, pesante, intervento immobiliare in una zona periferica completamente priva di viabilità d’accesso, da realizzare a spese pubbliche.

Si tratta di un piano di lottizzazione di iniziativa privata di ingenti dimensioni: 807 nuove unità immobiliari (430 residenze private + 377 residenze economico-popolari), 97 esercizi commerciali (due torri alte 45 metri), 3.000 residenti previsti, criteri e materiali di bio-edilizia, nella località Su Stangioni – Is Trincas (19,2 ettari, cioè 192.000 metri quadri, di cui 116.000 metri quadri di edilizia residenziale pubblica, 32.000 metri quadri di servizi, 44.000 metri quadri di verde pubblico e privato), vie pedonali, metropolitana e strade sottoterra, presso l’ex inceneritore (e oggi stazione di stoccaggio dei rifiuti del Comune di Cagliari), la S.S. n. 131 e la S.S. n. 554, una serie di piccoli proprietari e cooperative sono i soggetti proponenti (complessivamente circa 150 proprietari).

Attualmente sono terreni agricoli, ma qualificati nel vigente piano urbanistico comunale – P.U.C. edificabili in varia misura (sottozona urbanistica I.C., quadro normativo n. 2/1, unità cartografica 8).   Non vi sono particolari vincoli ambientali o storico-culturali (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), ma un carico ambientale complessivo piuttosto pesante.

Cagliari, proposta immobiliare Su Stangioni, simulazione progettuale (da www.castelloassociati.com)

Cagliari, proposta immobiliare Su Stangioni, simulazione progettuale (da http://www.castelloassociati.com)

Il progetto complessivo (qui una parte) ha l’ambizione di creare un quartiere modello sotto il profilo dell’ecosostenibilità (qui un dossier predisposto dal consigliere comunale Matteo Lecis Cocco Ortu, P.D.).

Il Comune di Cagliari l’aveva già esaminato più volte fra uffici dell’Assessorato dell’urbanistica e la Commissione “urbanistica” del Consiglio comunale e qualche mese fa era stata ipotizzata la creazione di una struttura mista Comune – Università (finora inattuata) per vagliare approfonditamente progetto e alternative.

In realtà, l’operazione sarebbe a tutt’altro che costo zero per le casse pubbliche: basti pensare alla realizzazione della linea della metropolitana e alla viabilità principale, oggi completamente assenti. Inoltre, l’autorizzazione definitiva è in ogni caso vincolata agli esiti del procedimento di valutazione ambientale strategica – V.A.S. (determinazione Dirigente Settore ecologia Provincia di Cagliari n. 119 dell’1 settembre 2011 + relazione istruttoria) e del procedimento di valutazione di impatto ambientale – V.I.A. (direttiva n. 2011/92/UE, decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).

Ma sarebbe necessaria qualche altra considerazione.

Cagliari, veduta da Castello in direzione di S. Elia

Cagliari, veduta da Castello in direzione di S. Elia

Cagliari ha 156.488 residenti e ne ha perso 13.358 dal 2011, pur avendo la bellezza di 5.090 unità immobiliari residenziali non occupate (dati ISTAT, censimento 2011).

Oltre 5 mila case non occupate, fra cui un notevole patrimonio immobiliare bisognoso di ristrutturazioni e risanamento.

Non solo: si ritrova con un’eredità mattonara dell’amministrazione comunale Floris di ben 1.192.935 metri cubi di volumetrie residenziali approvate nella consiliatura 2006-2011, in gran parte nelle famigerate “zone BS3*”[1] del P.U.C. con un vero e proprio massacro di verde pubblico e servizi nell’area urbana, ben poco evidenziato da un piano del verde piuttosto carente.

E parecchi di questa miriade di interventi edilizi, spesso e volentieri di carattere speculativo, oggi sono invenduti e nemmeno affittati, con buona pace dell’aristocrazia mattonara della Città del sole.

Cagliari non ha bisogno di nuovo cemento, non ha bisogno di ulteriore “consumo del territorio”[2], ha bisogno di case ristrutturate e di case a prezzi (acquisto, locazione) accessibili.

Soprattutto ha bisogno di più alberi, più verde pubblico.

Cagliari, Saline di Molentargius

Cagliari, Saline di Molentargius

Per ogni albero che, purtroppo, dev’essere rimosso, per qualsiasi causa, ne devono essere piantati dieci, possibilmente in prossimità dell’albero perso.

Cagliari ha bisogno di un serio e realizzabile piano di housing sociale, di una politica di incentivi per la ristrutturazione degli immobili e la dotazione ove possibile di impianti di produzione di energia da fonti alternative (pannelli fotovoltaici in particolare), di una politica di miglioramento qualitativo e incremento del verde pubblico, di un efficace accesso ai fondi comunitari per la riqualificazione delle aree urbane.

Cagliari ha soprattutto bisogno, finalmente, della revisione del P.U.C. alla luce del piano paesaggistico regionale – P.P.R. (fondamentale passaggio anche per la soluzione virtuosa della vicenda del Colle di Tuvixeddu), come previsto dalla legge e imposto dal buon senso, e, conseguentemente, della rivisitazione e approvazione definitiva del piano attuativo del centro storico (piano particolareggiato del centro storico – zona A del Comune di Cagliari e della Municipalità di Pirri), che non può certo essere il buco della ciambella (il P.U.C. revisionato) inesistente.

E Cagliari, capitale della Sardegna e della sua area vasta, ha bisogno di concertare la sua pianificazione urbanistica con i Comuni contigui, perché si eviti quella squallida marèa di quartieri-dormitorio che sta sorgendo senza alcun criterio se non quello speculativo.

A questo punto, a 20 mesi dall’entrata in carica dell’Amministrazione comunale Zedda, quali sono le intenzioni?

Bene, anzi benissimo, ha fatto il sindaco Massimo Zedda ha dire chiaro e tondo che non devono esserci nuovi consumi di territorio – così come nel programma elettorale, come dovrebbero sapere i consiglieri comunali di maggioranza – me ora devono seguire con determinazione le azioni conseguenti.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra

 

 

Cagliari, Tuvixeddu, area archeologica (tombe puniche). Sullo sfondo le "torri" del complesso Immobiliareuropea s.p.a.

Cagliari, Tuvixeddu, area archeologica (tombe puniche). Sullo sfondo le “torri” del complesso Immobiliareuropea s.p.a.

 

da L’Unione Sarda on line, 3 dicembre 2013

Su Stangioni, pietra tombale di Zedda. “Il nuovo quartiere non si farà mai”.

“Chi lo vuole può andare anche in un’altra coalizione”, ha detto il sindaco. Un chiaro messaggio al Pd.

Su Stangioni è “un quartiere che non sorgerà mai”, mentre Molentargius diventerà un borgo agricolo dove sparirà qualsiasi costruzione tirata su dopo il 1992. Parola di sindaco. Massimo Zedda è intervenuto nel fine settimana al convegno organizzato dai gruppi consiliari di maggioranza del Comune (titolo: “Finisce la terra? Uso e consumo di suolo, oggi”) al Lazzaretto di Sant’Elia. Un’occasione per chiarire quali sono le idee del primo cittadino sull’urbanistica e lo sviluppo della città.

Zedda ha detto quale sarà il futuro di Medau su Cramu, il quartiere all’interno di Molentargius, dove si attende ancora il Piano del Parco per capire che fine faranno case e ville: <Si riconvertirà in borgo a vocazione agricola. Badate, lì c’è poco da fare: lo spartiacque è il 1992>, ha avvertito il sindaco. “Chi ha messo un mattone dopo il ’92 lo dovrà togliere. Non c’è altra possibilità”.Questo perché “alla fine qui la spunta sempre chi ha costruito abusivamente. Viene sempre fatto un condono un condono che aggiusta tutto. Invece si deve andare in altra direzione”.

Ma Il sindaco è stato ancora più diretto quando ha parlato del destino di Su Stangioni, l’area su cui dovrebbe sorgere un nuovo quartiere, che da anni tiene banco in Consiglio comunale: “Lo sanno anche i proprietari dei terreni: quando c’è stato da votare io sono uscito dall’aula o mi sono astenuto. Sono contrario a questo intervento”. Poi il riferimento alla maggioranza e soprattutto al Partito democratico, che da mesi chiede di sbloccare i progetti: “Non è un problema mio se ci sono dei favorevoli all’interno del centrosinistra. E’ un problema di chi non si è letto il programma elettorale. E siccome c’è un’altra coalizione”, chi la pensa diversamente <può cambiare schieramento>.

Un discorso chiaro, pronunciato davanti ad alcuni proprietari di Su Stangioni proprio “per non creare false aspettative nei confronti di chi è stato illuso con la promessa di realizzazione di interventi pubblici, per sottoservizi e altro”. Invece per Zedda “il quartiere non sorgerà mai, non abbiamo soldi per fare i sottoservizi. Io non ho un euro, ma non per fare una strada: neanche una mulattiera per collegare Cagliari a quel luogo”.

L’unica strada è quella dello scambio con altre aree o edifici: l’ex mercato di via Po o il palazzo comunale in via Baylle, ad esempio. Ma non sarà una permuta alla pari: “Il centro non è paragonabile a un posto dove ci sono le pecore, non ha lo stesso valore di un fazzoletto di terra affianco all’inceneritore. Quelle aree non valgono un bel niente”. Insomma, non ci sarà nessuna espansione urbana anche perché per forza di cose: per i giovani “si libereranno gli immobili di proprietà dei nonni. A San Benedetto abitano tante nonne sole, i nipoti vivono a Sinnai e Sestu. E’ naturale che prima o poi ci sarà una controtendenza”, cioè il ritorno in città.

 

Cagliari, il quartiere storico di Stampace visto dal Bastione di S. Croce

Cagliari, il quartiere storico di Stampace visto dal Bastione di S. Croce

(foto da http://www.castelloassociati.com, S.D., archivio GrIG)

 


[1] Le zone “BS3*” sono mostri urbanistici prodotti dal connubio fra Amministrazione comunale Floris e la speculazione immobiliare kasteddaia.  Si tratta di zone del piano urbanistico comunale – P.U.C. dove il proprietario può edificare sul 60% della superficie (con un indice volumetrico di 5 metri cubi per ogni metro quadro di superficie) in cambio della cessione gratuita del 40 % al Comune per la realizzazione di quei servizi pubblici (verde, parcheggi, ecc.) che, comunque, si ritengono necessari. Con, tanto per cambiare, la possibilità di deroga in favore dei costruttori: se si dimostra che l’intervento edilizio con le condizioni ordinarie non è redditizio, si può chiedere di monetizzare una parte della quota destinata ai servizi pubblici.

[2]  E bene aveva fatto nell’autunno 2011 la Commissione consiliare “urbanistica” presieduta da Andrea Scano a dare parere negativo sulle nuove proposte edificatorie a Terramaini e al Fangario, dove in seguito (luglio 2012) ne era stata però approvata un’altra in area vicina.

  1. dicembre 4, 2013 alle 8:10 am

    da L’Unione Sarda on line, 3 dicembre 2013
    Gli ambientalisti applaudono Zedda. “Un bene aver detto no a Su Stangioni”. (http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/12/03/gli_ambientalisti_applaudono_zedda_un_bene_aver_detto_no_a_su_stangioni-6-343817.html)
    Associazioni ambientaliste insieme al sindaco di Cagliari Massimo Zedda per il no al nuovo piano di Su Stangioni.

    “A Cagliari, forse per la prima volta nel dopoguerra, finalmente un sindaco – spiegano Gruppo d’intervento giuridico e Amici della Terra – ha detto un no forte e chiaro a un nuovo, pesante, intervento immobiliare in una zona periferica completamente priva di viabilità d’accesso, da realizzare a spese pubbliche”.
    Su Stangioni è il quartiere “verde”, ecosostenibile, proposto al Comune da alcune coop. L’iter era già cominciato anni fa, ma il traguardo non si è mai visto. Nei mesi scorsi l’amministrazione aveva proposto una sorta di scambio tra la rinuncia al nuovo rione e la possibilità di riproporre il piano in altre aree cagliaritane passando magari per il recupero di vecchi edifici. Ma la trattativa non è andata in porto. E sabato nel corso di un convegno, Zedda ha bocciato chiaramente il piano. La crociata delle associazioni ambientaliste è in nome del no al consumo del suolo. “Cagliari – scrivono gli ecologisti ricordando che in città ci sono 5000 case non abitate – non ha bisogno di nuovo cemento, non ha bisogno di ulteriore ‘consumo del territoriò, ha bisogno di case ristrutturate e di case a prezzi (acquisto, locazione) accessibili. Soprattutto ha bisogno di più alberi, più verde pubblico”. Due inviti rivolti a Zedda: un piano di housing sociale e la revisione del piano urbanistico alla luce del Ppr. “Bene, anzi benissimo – concludono Grig e Amici della terra – ha fatto il sindaco Massimo Zedda ha dire chiaro e tondo che non devono esserci nuovi consumi di territorio, così come nel programma elettorale, e lo dovrebbero sapere i consiglieri comunali di maggioranza, ma ora devono seguire con determinazione le azioni conseguenti”.

  2. dicembre 4, 2013 alle 8:16 am

    da Casteddu online, 4 dicembre 2013
    Su Stangioni, Deliperi applaude Zedda: “Finalmente un no al cemento”.
    Gli ambientalisti a sostegno del sindaco che ha detto no al nuovo quartiere da tremila abitanti. (Federica Lai): http://www.castedduonline.it/cagliari/ismirrionis-sanmichele/11468/su-stangioni-deliperi-applaude-zedda-finalmente-un-no-al-cemento.html#sthash.rsyKSVgP.dpuf

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    da CagliariPad, 4 dicembre 2013
    Zedda: “No alle case a Su Stangioni”. Esultano gli ambientalisti.
    Il primo cittadino ha affossato il rione “verde” sulla 554 proposto dalle coop. Gli Amici della Terra: “Un no forte e chiaro a un nuovo, pesante, intervento immobiliare in una zona periferica priva di viabilità d’accesso, da realizzare a spese pubbliche”: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=6136

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    da Sardegna Oggi, 4 dicembre 2013
    Ambientalisti con Zedda: “No a Su Stangioni”: http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2013-12-04/23634/Ambientalisti_con_Zedda_No_a_Su_Stangioni.html

  3. dicembre 4, 2013 alle 8:35 am

    ma sarebbe diventato un ”quartiere dormitorio” come è successo in altre città; la mattina la gente va al lavoro e ritorna la sera; anche i negozi che vengono aperti dopo un po’ chiudono
    perché dalle 8 alle 18 .

  4. dicembre 5, 2013 alle 7:17 PM

    Su questa vicenda ci sarebbero da dire e scrivere molte cose. Nelle “uscite pubbliche” infatti, vedo che abbondano la demagogia spicciola, le omissioni e le grossolane imprecisioni. Mi si potrebbe rispondere: “Bene, allora scrivi la tua e documenta il tuo punto di vista”. Sono tentato da farlo, ma mi rendo conto che sarebbe (ora) perfettamente inutile. Siamo vittime, purtroppo, di un periodo tutto speciale che si chiama “campagna elettorale” e molto di quello che viene detto e scritto ora su certi argomenti non ha valore in sé, ma ha (per molti) valore esclusivamente propagandistico in vista delle prossime regionali.

    Il buonsenso, la ragionevolezza (già di per sé merce rara), diventano in questo periodo delle modalità ancora più difficili da ritrovare nel dibattito politico. Che invece abbonda di anatemi, di “bianchi e neri”, di Verità Assolute, di animosità e di slogan. Quando invece si sa che la realtà, quella cosa concreta che cerchiamo di migliorare con la politica, va letta diversamente. E occorre affrontarla tenendo i piedi ben piantati a terra, col desiderio di risolvere problemi alla gente e non con quello di strappare gli applausi alla folla.

    Come è noto, io sono un sostenitore dell’intervento a “Is Trincas”, meglio noto come “Su “Stangioni”. E non mi sento affatto, per questo, né un cementificatore, né un nemico dell’ambiente, anzi! Mi riservo di scrivere e raccontare in dettaglio il mio punto di vista in seguito, a campagna elettorale terminata, quando il buonsenso e la ragionevolezza avranno riacquistato qualche punto in più nella borsa dei valori in campo.

    Mi limito per ora a fare tre osservazioni veloci veloci, a dare qualche spunto di riflessione per comprendere meglio il problema o, perlomeno, per provare a scalfire alcune “granitiche certezze” che taluni mostrano di avere sul tema.
    1) Si parla spesso di “consumo del territorio” associandolo ad operazioni speculative condotte da palazzinari senza scrupoli, alle costruzioni sulle coste, alle costruzioni in zone a rischio idrogeologico. L’operazione “Is Trincas – Su Stangioni” NON HA NIENTE A CHE VEDERE CON QUESTE OPERAZIONI CHE PORTANO A CONSUMO DEL TERRITORIO”. E’, al contrario, il primo e unico progetto concreto di edilizia sociale a Cagliari degli ultimi vent’anni. E’ pensato secondo i più moderni concetti di sostenibilità ambientale e sociale. E’ cosa ben diversa rispetto a certi quartieri – ghetto o quartieri – dormitorio che abbiamo visto realizzarsi negli anni.
    2) A Cagliari esiste da decenni un “problema – casa”, perlomeno per i redditi medio bassi. Esiste un flusso migratorio continuo: ogni anno se ne vanno via da Cagliari più o meno mille abitanti, prevalentemente giovani, che non trovano casa a prezzi decenti e che vanno a vivere nell’hinterland. Andando a “consumare il territorio” di Monserrato, Quartu, Assemini, Uta… Vogliamo ricordarci che esiste questo problema e che il centrosinistra ha il dovere di dare risposte concrete e non solo slogan?
    3) La risposta scontata è: “Esistono tanti appartamenti sfitti: riutilizziamo l’esistente”. Sono d’accordo, riutilizziamo l’esistente! Ma c’è un problema, un piccolissimo problema: parlando con qualche esperto del settore ho la sensazione che l’operazione di riqualificazione e riuso dell’esistente sia cosa lunga, complessa, costosa. Va perseguita, per carità… Ma siete sicuri che riusciremo a dare risposte a chi non ha molti soldi e cerca oggi, legittimamente, una casa? Io penso proprio di no.

    • dicembre 5, 2013 alle 11:05 PM

      Caro Andrea, non penso proprio che tu sia un “cementificatore” o roba simile, penso però che ” il primo e unico progetto concreto di edilizia sociale a Cagliari degli ultimi vent’anni” non possa essere realizzato con l’esborso pubblico di svariati milioni di euro per creare i servizi e le necessarie infrastrutture di base, in primo luogo la viabilità e i trasporti.
      Quei soldi (pubblici) possono e devono essere utilizzati per un serio intervento di housing sociale “diffuso” nei vari quartieri cagliaritani oggi “ricchi” di appartamenti vuoti e “bisognosi” magari di ristrutturazioni.
      La realizzazione delle opere di urbanizzazione nel quartiere “già abusivo” di Barracca Manna con i piani Urban e Urban 2 – grazie ai fondi comunitari – sono una traccia molto importante di quanto si può e si deve fare.
      Così come i vari “palazzinari” cagliaritani potranno anche esser felici se i loro appartamenti invenduti possono essere coinvolti in progetti di housing sociale: pur di incassare, saranno disposti anche ad abbassare i prezzi.
      Su queste cose, su questi programmi si misura la capacità di incidere in positivo di quelle forze politiche che si richiamano a ideali progressisti.
      Di altri “mattoni” e di altro “consumo di territorio” non c’è proprio bisogno.
      Con realismo, proprio per risolvere i problemi dei cagliaritani di oggi, ma con uno sguardo al futuro.

      Stefano Deliperi

  5. dicembre 7, 2013 alle 3:12 PM

    da Tiscali Notizie, 2 dicembre 2013
    Cagliari città per ricchi, resta soltanto chi ha redditi alti. Per gli altri è fuga nell’hinterland. (Marco Mostallino): http://notizie.tiscali.it/regioni/sardegna/articoli/13/12/03/cagliari-inchiesta-spopolamento-poverta.html?SARDEGNA

  6. dicembre 16, 2013 alle 2:58 PM

    “soccorso rosso” in favore della cementificazione di un altro pezzo di campagna, riesumato anche un “magnifico” urbanista.

    da Casteddu on line, 15 dicembre 2013
    Pd e Sel contro Zedda sul no a Su Stangioni: è crisi aperta al Comune.
    Il centrosinistra si spacca definitivamente sull’urbanistica a Cagliari: il sindaco ora è solo contro tutti. (Maurizio Bistrusso): http://www.castedduonline.it/cagliari/centro-storico/11783/pd-e-sel-contro-zedda-sul-no-a-su-stangioni-e-crisi-aperta-al-comune.html#sthash.fIoDWVzE.dpuf

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    da L’Unione Sarda, 16 dicembre 2013
    COMUNE. Fuoco amico sul sindaco. Edilizia agevolata e Su Stangioni: Sel critica Zedda.

    «L’Urbanistica a Cagliari è ferma: l’adeguamento del Puc al Ppr è bloccato, il piano del centro storico è ancora congelato. Se continuiamo così, in questi cinque anni rischiamo di non concludere nulla». Detto da Giorgio Cugusi, stesso partito del sindaco (Sel), fino a due anni e mezzo fa vicino di banco di Zedda in Consiglio comunale, fa un certo effetto. Su Stangioni, Tuvixeddu, edilizia agevolata: è la progettazione della città futura ad agitare la maggioranza, e – se mai fosse servita una conferma – lo si è visto anche durante il convegno di sabato scorso nel sottopiano del Municipio. «Lo slogan “Ora tocca a noi” risulta sempre più sbiadito e mortificato», ha detto Cugusi prima di parlare della lottizzazione di Su Stangioni: «In realtà il progetto riguarda i terreni di “Is Trincas”, che non hanno nessun problema idrogeologico. Il «no» del sindaco? Credo che la competenza sia del Consiglio comunale». Dove però la maggioranza è divisa: una parte sta con Zedda, un’altra con le coop e la nuova lottizzazione di edilizia agevolata.
    Davide Carta ha invece proposto l’istituzione di una «commissione speciale che aiuti la pianificazione della città metropolitana e faciliti il dialogo tra tutti i Comuni coinvolti». Poi la risposta al sindaco, che nei giorni scorsi aveva detto: «Su Stangioni non si farà mai, chi non è d’accordo può anche cambiare coalizione». Per Carta, «Zedda ha preso in solitudine questa decisione, la maggioranza non ha mai affrontato la discussione. Non è d’accordo? Dovrebbe parlare con atti amministrativi». Il capogruppo del Pd ha allargato il discorso: «Siamo in ritardo con l’adeguamento Puc al Ppr. Dobbiamo procedere immediatamente, dando anche incarichi a esperti, per avere una visione di alto profilo sulla città. Tuvixeddu? Bisogna chiudere co-pianificazione».
    All’incontro ha partecipato anche l’ex rettore e urbanista Pasquale Mistretta, che ha parlato del «fallimento dell’area vasta», intesa come pianificazione unitaria dell’edilizia nell’hinterland. Francesco Ballero (Pd) Ballero, ha invece criticato «i ritardi e il clima di incertezza che regna negli uffici comunali», tanto da spingerlo alle dimissioni dalla commissione urbanistica per via degli «atteggiamenti da segrete stanze che non hanno niente a che vedere con una politica alla luce del sole». (m.r.)

    • dicembre 17, 2013 alle 2:51 PM

      da L’Unione Sarda, 17 dicembre 2013
      Su Stangioni, Sel chiarisce: «Vicini a Zedda». Dopo le critiche di Cugusi.

      Il «no» del sindaco a Su Stangioni e gli altri orientamenti sull’urbanistica sono in perfetta linea con le posizioni del partito a livello nazionale: il neocoordinatore provinciale di Sel Christian Locci e il responsabile cittadino Matteo Massa difendono Massimo Zedda e rispondono alle critiche arrivate sia dal compagno di partito Giorgio Cugusi che dal capogruppo del Pd Davide Carta. In particolare, si schierano contro «chiunque volesse speculare elettoralmente, nel centrosinistra ma in particolare nel nostro partito in vista delle regionali, sulla pelle della nostra amministrazione». Locci e Massa proseguono: «Molti nostri elettori ci misurano sulla coerenza nel campo dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile. Chi non riesce ad allinearsi su questi principi» e il riferimento è a Cugusi, «mina la nostra stessa credibilità».
      Oltre al discorso politico, l’opposizione a Su Stangioni viene spiegata anche nella sostanza: «Tra il 2002 e il 2010 la popolazione si è ridotta di oltre il 4 per cento» ed ecco perché si deve dire no «nuovi quartieri dormitorio». I due coordinatori di Sel poi chiedono di sotterrare l’ascia di guerra: «Concentriamoci, come suggerito da Giorgio Cugusi, su un maggiore sforzo per condividere una politica sociale della casa e gli strumenti per la sua attuazione, ma abbandoniamo le battaglie interne per il consumo del poco suolo rimasto libero dal cemento». (m.r.)

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      da Casteddu online, 16 dicembre 2013
      Su Stangioni, Sel si divide e attacca: “No a speculazioni elettorali”.
      Il coordinamento cagliaritano di Sel difende Zedda e attacca duramente il consigliere dello stesso partito Giorgio Cugusi: “Qualcuno vuole speculare sulla pelle dell’amministrazione di Cagliari”: http://www.castedduonline.it/cagliari/centro-storico/11803/su-stangioni-sel-si-divide-e-attacca-no-a-speculazioni-elettorali.html#sthash.LkldOcDv.dpuf

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      Urbanistica e Sel, tre posizioni diverse. Depau: “Politiche fantasma”.
      Giorgio Cugusi attacca il sindaco sull’urbanistica, i coordiatori del partito difendono Zedda. E marisa Depau attacca: “Quali sono le politiche abitative contrarie al centrodestra che ha fatto costruire solo case di lusso?”: http://www.castedduonline.it/cagliari/ismirrionis-sanmichele/11818/urbanistica-e-sel-tre-posizioni-diverse-depau-politiche-fantasma.html#sthash.TbvZ4XJp.dpuf

  7. gennaio 22, 2014 alle 5:26 PM

    da Sardegna Oggi, 22 gennaio 2014
    San Michele, nuove costruzioni all’ombra del colle?: http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2014-01-22/24080/San_Michele_nuove_costruzioni_allombra_del_colle.html

  8. agosto 22, 2014 alle 3:03 PM

    anche strutture come queste, gli “eco-centri” devono essere ubicati tenendo conto delle caratteristiche ambientali e urbanistiche della città 😉

    da L’Unione Sarda, 22 agosto 2014
    VIA SAN PAOLO. L’area di stoccaggio dei rifuti dovrebbe sorgere vicino a Santa Gilla.
    Ecocentro? Un coro di no. Fai, Grig, Legambiente e Italia nostra uniti contro il progetto. (Andrea Manunza): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20140822090159.pdf

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    L’“ecomostro”. «Siamo pronti a lottare». La rabbia degli abitanti della zona che non vogliono. (Sara Marci): http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=39879

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    L’iniziativa. È già partita una raccolta di firme: http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=39878

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    21 agosto 2014
    Dal Comune stop alle proteste «L’ecocentro è utile e pulito». (Andrea Manunza): http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=39874

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    20 agosto 2014
    Un ecocentro in via San Paolo. COMUNE. Finanziati anche il parcheggio di scambio e l’area attrezzata per i camperisti. Vicino allo stagno Santa Gilla, a ridosso di una zona abitata. (Andrea Manunza): http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=39859

  9. ottobre 7, 2014 alle 2:51 PM

    e ancora si vuole costruire?!

    da Sardinia Post, 6 ottobre 2014
    Edilizia, non si trovano acquirenti per le case in vendita: record a Cagliari: http://www.sardiniapost.it/economia/edilizia-non-si-trovano-acquirenti-per-case-in-vendita-record-cagliari/

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    da L’Unione Sarda, 7 ottobre 2014
    EDILIZIA . In Italia disponibili 540mila abitazioni, ma il mercato quasi inesistente a Nuoro. Cagliari nella top ten della classica di case invendute. (Mauro Madeddu): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20141007094013.pdf

  10. ottobre 7, 2014 alle 8:14 PM

    da Sardegna Oggi, 7 ottobre 2014
    Su Stangioni, ora è guerra legale. I proprietari al Comune: “Approvate il piano o pagherete i danni”. (Andrea Deidda): http://www.sardegnaoggi.it/Politica/2014-10-07/26575/Su_Stangioni_ora_e_guerra_legale_I_proprietari_al_Comune_Approvate_il_piano_o_pagherete_i_danni.html

  11. ottobre 8, 2014 alle 2:52 PM

    da L’Unione Sarda, 8 ottobre 2014
    Dibattito in Aula sul piano di zona dopo il pronunciamento del Tar. Relazione di Frau
    Su Stangioni, la resa dei conti. (Pietro Picciau): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20141008093730.pdf

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    LA DIFFIDA. «Il Consiglio approvi il Piano»: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_82_20141008093625.pdf

  12. gennaio 17, 2015 alle 12:21 am

    da L’Unione Sarda, 16 gennaio 2015
    Su Stangioni, il Tar bacchetta il Comune. Zedda non ci sta: “Richiesta bizzarra”: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2015/01/16/su_stangioni_il_tar_bacchetta_il_comune_zedda_non_ci_sta_richiest-6-403946.html

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    da CagliariPad, 16 gennaio 2015
    Su Stangioni, il Tar al Comune: “Si esprima sul progetto entro due mesi”.
    Ordinanza del tribunale amministrativo sul progetto per il nuovo quartiere sulla 554. Ma da via Roma viene contestata la decisione: “E’ quanto meno bizzarro che il Tar chieda a questa amministrazione di portare avanti un progetto che non esiste”: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=14473

  13. marzo 26, 2015 alle 5:52 PM

    da L’Unione Sarda, 26 marzo 2015
    SU STANGIONI. Consiglio di Stato. In appello il Comune vince con i proprietari dei terreni lottizzabili: http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=43550

  14. aprile 1, 2015 alle 11:35 PM

    da Sardegna Oggi, 1 aprile 2015
    Fangario, stop ai nuovi palazzi: “Alto rischio alluvione”. Scontro in Comune: http://www.sardegnaoggi.it/Politica/2015-04-01/28503/Fangario_stop_ai_nuovi_palazzi_Alto_rischio_alluvione_Scontro_in_Comune.html

  15. aprile 21, 2015 alle 2:56 PM

    da L’Unione Sarda, 21 aprile 2015
    Case e verde in via Bolzano. CONSIGLIO. Parere preventivo sulla costruzione di 73 appartamenti, oggi il voto. Lobina e Galasso: «Disattesi gli interessi dei cittadini». (http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=44033)

    Settantatré appartamenti, un parcheggio interrato, verde pubblico: è quanto i privati propongono di realizzare nello sterrato tra via Bolzano e via Messina (di fronte alla Fiera) e su questa richiesta il Consiglio comunale darà oggi un parere preventivo. Precisamente voterà sull’“ex articolo 15 del Regolamento edilizio” in riferimento alla proposta delle “ditte Tepor e più riguardante l’area tra via Messina e via Bolzano”. Il “Piano attuativo” prevede la cessione gratuita di una superficie di 2.593 metri quadrati (40 per cento dell’area) da destinare a verde pubblico, la realizzazione di una volumetria di 17.967 metri cubi dell’area rimanente di 3.593 metri quadrati destinata a 73 appartamenti e, viene sottolineato nella proposta di delibera, la “sostituzione dell’area interrata di superficie di 3.593 metri quadrati da destinare a parcheggio con il corrispettivo monetario a causa della non sostenibilità economica dell’intervento”.
    CRITICI. «Non siamo contrari ad un intervento di ricucitura urbanistica», avvertono il consigliere di Sardegna sostenibile e sovrana (S. SeS.) Enrico Lobina e Susanna Galasso, ingegnere, vicepresidente di Sardegna sovrana. «Ma in forme e dimensioni più coerenti col costruito, che è quello che deve essere tutelato». Galasso e Lobina rimarcano che l’«intervento proposto in via Bolzano è una rivoluzione epocale per questa piccola porzione di città, da sempre dimenticata dall’Amministrazione comunale, che non ha mai esercitato il suo diritto-dovere di pianificare».
    AREA-SOSTA. Per decenni, durante la Fiera Campionaria, il piazzale di via Bolzano è diventata un’immensa area-sosta con auto parcheggiate in tutti i modi, “senza nessun controllo e senza nessuna vigilanza”. «Solo dopo molte proteste da parte dei residenti sono state realizzate le recinzioni dei palazzi e, successivamente, la strada con il relativo impianto di illuminazione», ricorda Lobina. L’Amministrazione comunale non ha però “cambiato il suo atteggiamento verso questa zona che, comunque inserita come zona di servizi”. Ha continuato ad essere utilizzata o come parcheggio privato nel periodo della Fiera o come deposito di cantiere. Per un periodo è stata anche deposito di automobili rimosse dalla polizia municipale.
    LA POLEMICA. «Crediamo che tutta la vicenda di questo piazzale sia vergognosa e rispecchi la mancanza di capacità degli Amministratori di gestire gli interessi dei cittadini», polemizzano Lobina e Galasso. «Non riuscendo ad acquisire il terreno al patrimonio comunale con una procedura di esproprio, lo stesso è diventato una zona BS3 con le norme proprie di un intervento pubblico-privato. La soluzione planimetrica adottata con la realizzazione di una fascia di parcheggi lungo via Bolzano porta a un utilizzo privatistico della superficie destinata a verde che deve essere ceduta al Comune. Questa, di fatto, costituisce il verde privato delle abitazioni. La zona verde poteva essere localizzata nella zona di ingresso alla via Bolzano, totalmente usufruibile dagli abitanti, corrispondente alla parte più bassa del costone consentendo una visuale più libera a chi percorre la via Messina che, nella soluzione proposta, vede solo una cortina di palazzi».
    Nella soluzione proposta “vengono monetizzati praticamente 4.887 metri quadrati di parcheggi e quindi sarebbe importante sapere dove il Comune intende realizzarli”. La scelta proposta sarebbe pertanto “in evidente contrasto con la edificazione esistente e, quella a cui fare riferimento è senza dubbio quella antistante l’intervento, ossia le sei palazzine costruite in via Bolzano». (p. p.)

    Un piazzale abbandonato al degrado.

    Subito dopo la Seconda guerra mondiale nello spiazzo di via Bolzano furono costruite, dall’allora Ina-Casa, sei palazzine per l’edilizia economica popolare. Le famiglie monoreddito di operai e di piccoli impiegati ebbero così una casa a prezzi vantaggiosi. Grazie a leggi successive, le case furono poi riscattate da quasi tutti i residenti e mantenute in uno stato di dignitoso decoro. Il terreno di fronte agli appartamenti è sempre rimasto abbandonato. «Il costone roccioso, fino alla fine degli anni Sessanta», ricorda Enrico Lobina, consigliere comunale di Sardegna sovrana, «era abitato da due famiglie che vivevano nelle grotte esistenti, il cui accesso è tuttora murato». Il piazzale è stato spesso utilizzato dai rom per le loro soste in città. Nel luglio 2011 si è conclusa con nove assoluzioni una vicenda giudiziaria legata al mancato affitto (da parte degli inquilini) ai dipendenti statali impegnati nella lotta alla criminalità organizzata indicati dalla Prefettura. Il pm chiese un’assoluzione e nove condanne per malversazione.

  16. aprile 22, 2015 alle 10:04 PM

    da Casteddu online, 22 aprile 2015
    Lo strano cemento del centrosinistra con vista sulla Fiera di Cagliari.
    La giunta di centrosinistra approva 73 appartamenti davanti alla Fiera di viale Diaz, ma nel frattempo boccia altre lottizzazioni. Qual è davvero la visione della crescita urbanistica della città? (Jacopo Norfo): http://www.castedduonline.it/rubriche/il-diavolo-sulla-sella/22619/lo-strano-cemento-del-centrosinistra-con-vista-sulla-fiera-di-cagliari.html

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    Via Bolzano, 73 nuovi appartamenti e verde pubblico: ok del Consiglio.
    Via libera al piano attuativo proposto dai privati con qualche polemica all’interno del centrosinistra: http://www.castedduonline.it/cagliari/zona-monteurpinu/22618/via-bolzano-73-nuovi-appartamenti-e-verde-pubblico-ok-del-consiglio.html

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    L’ex assessore Marchi: “Ora il centrosinistra cavalca le nostre Bs3*”.
    Lottizzazione alla Fiera, l’assessore della giunta Floris e gli strani dietrofront di Paolo Frau: “Il centrosinistra contestava duramente quegli interventi edilizi, ora li approva trionfalmente. Scelte di cui anche io vado fiero”: http://www.castedduonline.it/cagliari/centro-storico/22630/l-ex-assessore-marchi-ora-il-centrosinistra-cavalca-le-nostre-bs3.html

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    da Sardegna Oggi, 21 aprile 2015
    Cagliari, verde e palazzi fronte Fiera: http://www.sardegnaoggi.it/Politica/2015-04-21/28726/Cagliari_verde_e_palazzi_fronte_Fiera.html

  1. dicembre 4, 2013 alle 5:21 PM

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