L’insostenibile pesantezza degli interessi edilizi sui litorali del Lago di Garda.
Le sponde del Lago di Garda, divise fra Lombardia, Veneto e Provincia autonoma di Trento, stanno perdendo le loro caratteristiche naturali, paesaggistiche, identitarie, valori che costituiscono anche l’attrattiva turistica dei luoghi.
Ormai è sempre più pesante l’eccessiva frequentazione turistica, che viene incentivata da una crescente offerta immobiliare, sia ricettiva che residenziale.
Sulla sponda veneta dovrebbe operare la normativa regionale contro il consumo del suolo (legge regionale Veneto n. 14/2017 e s.m.i.), tuttavia spesso viene applicata in modo carente.
Per esempio, recentemente, a Brenzone sul Garda (VR), è stato necessario un ricorso al T.A.R. Veneto promosso da residenti e dal Gruppo d’intervento Giuridico (GrIG) per fermare (T.A.R. Veneto, Sez. II, 16 ottobre 2024, n. 2450) uno strumento urbanistico che apriva la strada all’eliminazione di diversi caratteristici Oliveti per consentire l’espansione edilizia a fini turistici.
A Torri del Benaco, piccolo centro con soli 2.884 residenti (al 21 marzo 2025, dati ISTAT) sul litorale lacuale veneto, si vede in questi ultimi anni una galoppante edificazione del territorio assolutamente sproporzionata rispetto alle esigenze della popolazione.
Si tratta fondamentalmente di edilizia turistica, ricettive e residenziale.
Il Comune ha approvato il Piano di Assetto del Territorio – PAT nell’ottobre 2016, successivamente ratificato dalla Provincia di Verona nel dicembre 2016. In seguito sono state approvate la Variante n.1 al P.A.T. (2019), recante condizioni e prescrizioni, e la Variante n. 2 al PAT (2022). Attualmente risulta in discussione “il Piano degli Interventi n. 3 per l’intero territorio comunale” (deliberazione Consiglio comunale n. 43 del 27 luglio 2022);
In pochi anni ben tre strumenti attuativi per ampliare l’edificazione.
Eppure il litorale del Lago di Garda ricadente nel territorio comunale di Torri del Benaco è tutelato con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), mentre parte del territorio comunale è interessato dalla zona speciale di conservazione (ZSC) “Monte Luppia e Punta San Vigilio” (IT3210004), ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali, la fauna e la flora, esecutiva con D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i.
Non si comprende però, se siano state svolte le necessarie procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) e di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.), anche per verificare i notevoli impatti cumulativi – come richiede la giurisprudenza – determinati dal numero notevole dei progetti edilizi.
Non si comprende nemmeno se sia stata effettuata alcuna concreta valutazione sugli obblighi di progressiva riduzione del consumo del suolo previsti dalla citata legge regionale Veneto n. 14/2017 e s.m.i.
E non mancano forti elementi di opacità, tanto da aver spinto la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona a contestare interventi volumetrici ritenuti abusivi pari a metri cubi 4.316 eccedenti quanto autorizzato nella struttura turistico-edilizia “Resort Cape of Senses” nella località costiera di Albisano. Delle parti contestate la Procura ha chiesto il sequestro preventivo, in particolare “un’area delle dimensioni di 56 ml. per 2,8 metri di altezza per complessivi 3066 m³, indicata nel progetto come vano accessorio, laddove però erano state realizzate una palestra, cabine per trattamenti e massaggi, una sala relax, una sala privata, una sala buffet e simili”, oggetto della recente pronuncia Corte cass., Sez. III, 17 marzo 2025, n. 10441.
L’associazione ecologista Gruppo d’intervento Giuridico (GrIG), raccogliendo numerose preoccupate segnalazioni, ha, pertanto, inviato una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti finalizzata a far verificare atti e procedimenti di gestione del territorio.
Coinvolti i Ministeri della Cultura e dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, la Regione Veneto, il Comune di Torri del Benaco, la Soprintendenza veronese per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, i Carabinieri Forestale e del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, la Guardia costiera lacuale, informata per opportuna conoscenza la la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona.
Il GrIG auspica rapidi accertamenti che affermino la legalità ambientale, fondamentale in un’area così delicata e di rilevante interesse paesaggistico.
Gruppo d’intervento Giuridico (GrIG)
(foto per conto GrIG, E.R., S.D., archivio GrIG)




da Qui Brescia, 14 giugno 2025
Lago di Garda, allarme anche sul versante bresciano: “Troppa edilizia, il paesaggio è in pericolo”.
Il Gruppo d’intervento Giuridico (GrIG) segnala uno sviluppo turistico e immobiliare eccessivo che minaccia l’equilibrio ambientale del lago, anche nella provincia di Brescia.
esempio chiaro della pressione edilizia sul Lago di Garda.
da Il Fatto Quotidiano, 4 dicembre 2025
Lo strano caso del piccolo Comune sul Lago di Garda a cui un imprenditore chiede 30 milioni di danni.
Due resort di lusso bloccati, carte bollate, ricorsi: sulla testa di Toscolano Maderno pendono maxi-risarcimenti milionari. E la strada per l’accordo è tutta in salita. (Alberto Marzocchi)