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Il progetto del ponte sullo Stretto di Messina è sprovvisto di autorizzazioni ambientali.


Gheppio (Falco tinnunculus)

In questi giorni sono state avviate le procedure per gli espropri inerenti il progetto per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, ma il progetto è tutt’altro che approvato.

Una tipica vicenda italiana, un pericoloso scempio ambientale e finanziario annunciato e in parte già realizzato, voluto per ragioni di carattere politico ed economico, ma tutt’altro che per perseguire oculati interessi pubblici.

Se ne parla da secoli e da decenni si sprecano soldi pubblici nelle attività inconcludenti della società concessionaria Stretto di Messina s.p.a. e nei tanti studi e progetti che non hanno mai portato a risultati concreti.

Nel 2012 l’allora Governo Monti decise giustamente (decreto-legge n. 179/2012, convertito nella legge n. 221/2012) di chiudere la ben poco virtuosa vicenda e, in base alla legge di bilancio 2013, sono stati stanziati ben 342 milioni di euro in favore della Società concessionaria per il pagamento di penali e risarcimenti a cui si devono aggiungere oltre 130 milioni di euro spesi negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso per studi e progettazioni varie.   A questi si sommano ulteriori spese derivanti da vari contenziosi in corso (per esempio, quello inerente i 657 milioni di euro richiesti per illegittimo recesso dal progettista dell’opera Consorzio Eurolink, a cui partecipa anche WeBuild, di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti, in mano statale).

Il progetto del ponte (2011) prevede una campata unica lunga 3.300 metri, tre corsie stradali per senso di marcia, due corsie di servizio e due binari ferroviari, serviti da 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari (l’80% dei quali sviluppati in galleria) che collegheranno il ponte, dal lato Calabria, all’autostrada del Mediterraneo e alla stazione ferroviaria di Villa S. Giovanni e, dal lato Sicilia, alle autostrade Messina-Catania e Messina-Palermo nonché alla nuova stazione ferroviaria di Messina.

Spese pubbliche stimate minimo in 13,5 miliardi di euro.

Tuttavia, la procedura di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.) del progetto Attraversamento stabile dello Stretto di Messina e collegamenti stradali e ferroviari sui versanti Calabria e Sicilia, promosso dalla Soc. Stretto di Messina s.p.a., si concluse con il parere di compatibilità ambientale Commissione VIA/VAS n. 1185 del 15 marzo 2013,  contenente giudizio di impossibilità di esprimere valutazione di compatibilità ambientale e valutazione di “incidenza negativa sugli habitat prioritari del SIC ITA03008 Capo Peloro – Laghi di Ganzirri e sull’avifauna appartenente a specie di interesse conservazionistico comunitario della ZPS IT9350300 Costa Viola e ZPS ITA030042 Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e Area marina dello Stretto”.

Il 24 febbraio 2024 è stata approvatala relazione del progettista sul progetto definitivo e sono state avviate le procedure di esproprio, ma non sussistono valide autorizzazioni ambientali.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha, quindi, inviato (8 aprile 2024) una specifica istanza per chiedere la decadenza del procedimento di V.I.A. per infruttuoso decorso del tempo (ben 11 anni!) e mancata conclusione positiva, coinvolgendo il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la Commissione Europea.

La recente giurisprudenza (Cons. Stato, Sez. IV, 19 giugno 2020, n. 3937T.A.R. Toscana, Sez. II, 20 maggio 2022, n. 702T.A.R. Umbria, Sez. I, 20 maggio 2022, n. 120) afferma che tutte le pronunce di compatibilità ambientale al termine del procedimento di V.I.A. hanno durata quinquennale, in particolare se la procedura è stata avviata dopo della riforma del Codice dell’ambiente del 2008, come nel caso in argomento.

Correnti marine, elevatissima sismicità dell’area, habitat naturali terrestri e marini, contesti economico-sociali, priorità ignorate c’è davvero l’imbarazzo della scelta degli argomenti che dovrebbero far consegnare al passato un progetto di opera pubblica inutile e devastante.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

(foto S.D., archivio GrIG)

  1. Avatar di capitonegatto
    capitonegatto
    aprile 9, 2024 alle 11:36 am

    Compatibilita’ ambientale ? Ma cosa vuoi che sia per questo governo ? NULLAAAAAA !! Calabresi e Siciliani , scendete nelle strade, e protestate.

  2. Avatar di giulio
    giulio
    aprile 9, 2024 alle 12:26 PM

    manca addirittura la V.I.A.?…. 😲

    questa storia è cosi assurda, incredibile, che sembra inventata e invece salvini è vero ed esiste… deve finire salvini per avere speranza che si smetta finalmente di parlarne

  3. Avatar di giulio
    giulio
    aprile 9, 2024 alle 12:28 PM

    il fatto è che salvini ammira segretamente (beh neanche tanto segretamente) putin e non fa altro che sognare di avere anche lui un giorno un ponte tutto suo che colleghi la padania con i territori annessi…

  4. aprile 9, 2024 alle 3:00 PM

    da Il Sole 24Ore, 17 marzo 2024

    Ponte sullo Stretto, il vero scoglio sarà il test ambientale della commissione Via.

    L’organo che avrà 90 giorni di tempo per esaminare l’opera scadrà il 24 maggio. Nodo sulle norme tecniche. Il sismologo Barocci: «Adeguamenti importanti». L’ingegnere Cosenza: «Opera modello». (Flavia Landolfi): https://www.ilsole24ore.com/art/ponte-stretto-vero-scoglio-sara-test-ambientale-commissione-via-AFh1k93C

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    Ponte sullo Stretto, aperto un fascicolo di indagine dalla Procura di Roma.

    Dopo un esposto presentato dal deputato di Avs, Angelo Bonelli, dalla segretaria del Pd, Elly Schlein e da Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italia. (Donata Marrazzo): https://www.ilsole24ore.com/art/ponte-stretto-aperto-fascicolo-indagine-procura-roma-AFs9GWnC

  5. aprile 9, 2024 alle 3:05 PM

    da Il Cittadino di Messina, 8 aprile 2024

    Il progetto del ponte sullo Stretto di Messina è sprovvisto di autorizzazioni ambientali.

    La denuncia del Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG): https://www.ilcittadinodimessina.it/attualita/il-progetto-del-ponte-sullo-stretto-di-messina-e-sprovvisto-di-autorizzazioni-ambientali/

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    da La Nuova Calabria, 8 aprile 2024

    Ponte sullo Stretto, il parere del Gruppo d’intervento giuridico: “Progetto sprovvisto di autorizzazioni ambientali”: https://www.lanuovacalabria.it/ponte-sullo-stretto-il-parere-del-gruppo-dintervento-giuridico-progetto-sprovvisto-di-autorizzazioni-ambientali

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    dal Corriere della Calabria, 8 aprile 2024

    IL CASO. «Il progetto del ponte sullo Stretto di Messina è sprovvisto di autorizzazioni ambientali».

    L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico ha inviato una istanza per «chiedere la decadenza del procedimento di Via»: https://www.corrieredellacalabria.it/2024/04/08/il-progetto-del-ponte-sullo-stretto-di-messina-e-sprovvisto-di-autorizzazioni-ambientali/

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    da Calabria 7, 8 aprile 2024

    Progetto Ponte sullo Stretto senza autorizzazioni ambientali? L’allarme del GrlG: “Minaccia per la conservazione”.

    L’associazione ecologista evidenzia la mancanza di autorizzazioni aggiornate e una valutazione conclusiva nella procedura attuale, risalente al 2013: https://calabria7.it/progetto-ponte-sullo-stretto-senza-autorizzazioni-ambientali-lallarme-grlg-minaccia-per-la-conservazione/

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    da Calabria Diretta News, 8 aprile 2024

    Ponte sullo Stretto senza autorizzazioni ambientali? L’allarme del GrlG: “Minaccia per la conservazione”: https://www.calabriadirettanews.com/2024/04/08/ponte-sullo-stretto-senza-autorizzazioni-ambientali-lallarme-del-grlg-minaccia-per-la-conservazione/

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    da Il Sole 24Ore, 24 marzo 2024

    Ponte sullo Stretto, verso l’iter per gli espropri: ecco come funzionano gli indennizzi.

    Il costituzionalista Antonio Saitta, esperto di diritto amministrativo, che a Messina tutela gli interessi di alcune decine di cittadini colpiti da esproprio: «Chi contesterà, dovrà prevedere di affrontare una lunga causa. Le somme saranno depositate presso la Cassa depositi e prestiti, in attesa che una commissione, poi la Corte d’Appello, definisca il risarcimento». (Donata Marrazzo): https://www.ilsole24ore.com/art/ponte-stretto-l-iter-gli-espropri-ecco-come-funzionano-indennizzi-AFYE4U9C

  6. Avatar di donatella
    donatella
    aprile 9, 2024 alle 11:42 PM

    Costruire ponti tra le persone , tra le persone e gli altri Animali e l’Ambiente naturale in cui tornare a vivere la Vita , questi sono i ponti da costruire non quelli che calpestano ogni regola e ogni buon senso e distruggono la Vita dell’Ambiente, mai questi uomini politici in che mondo vivono? Grazie GrIG!

  7. Avatar di SERPI SILVIO PASQUALE
    SERPI SILVIO PASQUALE
    aprile 10, 2024 alle 3:28 PM

    Spero di sbagliarmi, ma temo che, per il combinato disposto della norma che istituisce la “Zona Economica Speciale” in tutto il Sud Italia (isole comprese) a partire del 1° gennaio 2024 e delle altre norme, stratificatesi già a partire dai governi “Prodi”, purtroppo non è più necessaria l’autorizzazione ambientale bensì la semplice “Autorizzazione Unica” rilasciata, dopo avere “sentito gli enti interessati”, dal Commissario Straordinario della ZES “motu proprio” (come farebbe il Papa). L’Autorizzazione Unica rilasciata dal Commissario Straordinario della ZES, costituisce variante a qualunque vincolo urbanistico, paesaggistico, paesaggistico e così via. Contro questa gente ci vorrebbe una rivoluzione, pacifica naturalmente, ma questo popolo ha ampiamente dimostrato di esserne incapace. Potremmo dare la cittadinanza italiana a qualche milione di francesi, chissà che non ci risolvano loro il problema.

  8. aprile 15, 2024 alle 2:46 PM

    dalla Gazzetta del Sud, 14 aprile 2024

    Ponte, il bivio dell’impatto ambientale. Messina e Villa San Giovanni hanno trasmesso le rispettive documentazioni.

    Scaduti i termini per presentare osservazioni sulla procedura di Via: le più corpose sono quelle delle associazioni ecologiste (536 pagine). I dubbi sollevati da Italia Nostra e le altre: «Per il 95% elaborati del 2011, parere già negativo». (Sebastiano Caspanello): https://messina.gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2024/04/15/ponte-il-bivio-dellimpatto-ambientale-messina-e-villa-san-giovanni-hanno-trasmesso-le-rispettive-documentazioni-4aaba8c5-9e1e-4431-a0dd-e5214bc7dc2f/

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    da Reggio Today, 14 aprile 2024

    Ponte, le osservazioni degli enti: tante criticità ma nessuno dice chiaramente no.

    Ieri è scaduto il termine per la Via, ma eccetto per gli ambientalisti le varie segnalazioni non contengono una vera e propria opposizione. (Isabella Marchiolo): https://www.reggiotoday.it/cronaca/ponte-stretto-osservazioni-via-villa-san-giovanni-metrocity.html

  9. aprile 16, 2024 alle 10:25 PM

    A.N.S.A., 16 aprile 2024

    Ponte Stretto, il Mase chiede oltre 200 nuovi documenti.

    Per la Via, gli effetti sui siti Natura 2000 e l’utilizzo terre. (https://www.ansa.it/calabria/notizie/2024/04/16/ponte-stretto-il-mase-chiede-oltre-200-nuovi-documenti_b1522fbf-eb21-49cf-abe1-497d7be9a68d.html)

    l ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha richiesto 239 integrazioni di documenti alla Società Stretto di Messina S.p.A, nell’ambito della valutazione del progetto del Ponte.

    Per la Valutazione di impatto ambientale (Via) sono state richieste 155 integrazioni.

    Altre 66 integrazioni sono state richieste per la Valutazione di incidenza (Vinca), che verifica le conseguenze di un’opera sui siti Natura 2000, i siti protetti di interesse Ue. Per il Piano di utilizzo terre (Put) sono state richieste 16 integrazioni, per la Verifica di ottemperanza (Vo) 2. Lo si legge sul sito della Commissione Via-Vas del Mase. Le richieste di integrazione di documenti sono state fatte dalla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale – Via e Vas del Mase. Sono contenute in un documento di 42 pagine firmato dal coordinatore della Sottocommissione VIa, Paola Brambilla. Il ministero chiede alla Stretto di Messina di spiegare la compatibilità del progetto con gli aggiornamenti dei vincoli ambientali e paesaggistici e degli strumenti di pianificazione territoriale. Chiede inoltre un’analisi più approfondita dei costi e dei benefici dell’opera e un quadro riassuntivo di tutti gli interventi previsti, “non limitandosi al solo elenco delle opere variate”, si legge nel documento. Il Mase lamenta che Stretto di Messina “non descrive il sistema di cantierizzazione, limitandosi all’elenco delle aree di cantiere” e non abbia fornito informazioni sufficienti sulla gestione e lo smaltimento delle terre e rocce da scavo. Al committente viene richiesto “un quadro aggiornato e congruente” sulle “condizioni di pericolosità da maremoto” e l’aggiornamento delle stime sulla qualità dell’aria nella fase di cantiere e in quella di esercizio. Il Mase vuole dati più chiari e completi sull’impatto delle opere sull’ambiente marino, sui corsi d’acqua superficiali, sulle acque sotterranee, e cita in particolare l’area dei Pantani di Ganzirri, in Sicilia. Integrazioni vengono chieste sul consumo del suolo, sugli studi geologici e sui rischi di subsidenza e di dissesto, sugli effetti del Ponte sulle attività agricole, sul rumore a terra e sottacqua, sulle vibrazioni e i campi elettromagnetici. Il Mase vuole più dati sui rischi per la biodiversità, la flora e la fauna, il paesaggio e la salute pubblica. Il ministero fa poi 66 richieste di chiarimenti su tutte le possibili conseguenze del Ponte sui siti della Rete Natura 2000, le aree riconosciute di pregio ambientale sulla base della Direttiva Ue Habitat. Il Mase ritiene insufficiente anche la documentazione sul Piano di utilizzo delle terre (Put) e avanza 16 richieste di integrazione in materia.

  10. aprile 18, 2024 alle 2:58 PM

    quattordici (14) miliardi di euro in parte già buttati e soprattutto da buttare per la gioia di politici, im-prenditori, mafiosi e gente simile ai danni degli Italiani.

    A.N.S.A., 18 aprile 2024

    Salvini: ‘Non fare il Ponte sarebbe un danno senza senso’: https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2024/04/18/salvini-non-fare-il-ponte-sarebbe-un-danno-senza-senso_d0c67c9f-74aa-4e01-841d-c9b3457f2c35.html

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  11. novembre 15, 2024 alle 7:39 PM

    da Ingenio, 14 novembre 2024

    Ponte sullo Stretto: Via libera della Commissione all’Impatto Ambientale.

    La Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale (VIA-VAS) ha dato il via libera al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, condizionandolo a 239 prescrizioni per tutelare l’ambiente naturale, marino e agricolo. Il Ministro Salvini ha accolto la notizia con entusiasmo, mentre l’opposizione esprime riserve. L’iter, rallentato dalle numerose osservazioni tecniche, prosegue verso l’approvazione definitiva da parte del Cipess: https://www.ingenio-web.it/articoli/ponte-sullo-stretto-via-libera-della-commissione-all-impatto-ambientale/

  12. dicembre 23, 2024 alle 9:24 PM

    da La Repubblica, 23 dicembre 2024

    Ponte sullo Stretto, ecco il ricorso che potrebbe bloccare la realizzazione del progetto.

    Villa San Giovanni e la Città metropolitana di Reggio Calabria hanno impugnato di fronte al Tar del Lazio il parere della commissione Via Vas, che ha dato luce verde alla procedura, anche se con prescrizioni: https://www.repubblica.it/cronaca/2024/12/23/news/ponte_sullo_stretto_ricorso_tar_stop_progetto-423903700/

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    da Open online, 23 dicembre 2024

    Ponte sullo Stretto, anche Villa S. Giovanni e Reggio Calabria fanno ricorso al Tar: «Documentazione anacronistica».

    Gli enti locali calabresi contestano il parere positivo della Commissione Valutazione Impatto Ambientale, nonostante le 62 criticità irrisolte nel progetto: https://www.open.online/2024/12/23/ponte-stretto-messina-ricorso-villa-san-giovanni-reggio-calabria/

  13. gennaio 9, 2025 alle 2:46 PM

    A.N.S.A., 9 gennaio 2025

    Inammissibile ricorso dei 104 cittadini contro ponte Stretto.

    Il Tribunale delle Imprese di Roma ha deciso sulla class action. (https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2025/01/09/inammissibile-ricorso-dei-104-cittadini-contro-ponte-stretto_a2c277b4-0df3-4af9-b6f8-1e4ced8c173a.html)

    Il Tribunale delle Imprese di Roma ha dichiarato inammissibile il ricorso dei 104 cittadini che avevano mosso un’azione inibitoria collettiva contro la Stretto di Messina Spa, in quanto non vi è ancora un progetto definitivo.

    Lo rivelano all’ANSA fonti legali.
        Ai 104 cittadini se ne erano contrapposti 139 (originariamente 140) a favore del Ponte, il cui intervento è a sua volta stato dichiarato inammissibile.

  14. gennaio 12, 2025 alle 5:05 PM

    A.N.S.A., 11 gennaio 2025

    Il Ponte sullo Stretto verso il Cipess, ma c’è l’incognita europea.

    L’associazione: “non ha consentito l’approvazione nel 2024”. (https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2025/01/12/ponte-sullo-stretto-verso-il-cipess-ma-ce-lincognita-europea_a6fd341c-7dc0-4b31-9e25-7dfd6dbac10e.html)

    Il 2025 dovrebbe essere l’anno del Ponte sullo Stretto, ma restano alcune cose da chiarire. Anzitutto, se ci dovrà essere un passaggio in Commissione europea prima del Cipess.

    Secondo, quando si avrà accesso al dettaglio dei costi della maxi-opera. A dirlo all’ANSA è Elio Conti Nibali, membro dell’associazione ‘Invece del Ponte’, che avverte: “alcuni particolari non hanno consentito al governo di approvare il progetto entro il 2024”.

    “Il parere della commissione Via-Vas del Ministero dell’Ambiente è chiarissimo”, dichiara l’attivista, riferendosi alla parte in cui viene espresso “parere negativo con riferimento alla Valutazione di Incidenza Appropriata (Livello II) per i siti ZPS ITA030042 (Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e Area Marina Stretto), ZPS IT9350300 (Costa Viola) e ZSC IT9350172 (Fondali da Punta Pezzo a Capo dell’Armi)”. Non essendoci “soluzioni alternative rispetto a quella prospettata” per tutelare queste aree importanti dal punto di vista ambientale, prosegue il parere, “è stata redatta una Valutazione di Incidenza di Livello III, al fine di delineare ogni necessaria misura di compensazione” da mettere in atto, con relativa indicazione di legge. Nei casi in cui viene fatta questa valutazione, commenta Conti Nibali, “è necessaria un’autorizzazione in deroga da parte della Commissione Europea”.

    Un eventuale ostacolo al sì del Cipess presente anche all’interno del ricorso congiunto al Tar del Lazio presentato dal Comune di Villa San Giovanni e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria. E per cui si attende l’udienza il prossimo 14 gennaio.

    La risposta della società Stretto di Messina non si lascia attendere. “Non c’è alcuna incoerenza con le norme ambientali, né andranno chieste deroghe all’Europa – viene riportato in una nota -. Il procedimento sta avvenendo nel massimo rispetto del quadro normativo italiano ed europeo. La Commissione di Valutazione di impatto ambientale ha dato parere favorevole per il ponte sullo Stretto di Messina con 62 prescrizioni, 60 delle quali saranno ottemperate in sede di approvazione del progetto esecutivo e due dopo l’entrata in esercizio del ponte, così come stabilito dalla stessa Commissione. Sono richieste di approfondimenti già, in larga misura, programmati da Stretto di Messina”. 

  15. gennaio 17, 2025 alle 2:46 PM

    da La Repubblica, 16 gennaio 2025

    Ponte sullo Stretto, tegola per il ministero di Salvini: ammesso il ricorso di Reggio e Villa.

    l Tar del Lazio ha dichiarato ammissibile l’impugnazione del parere della commissione Via Vas. Mit e società Sdm avevano chiesto che fosse cassato subito. (Alessia Candito e Antonio Fraschilla)

  16. Maggio 22, 2025 alle 6:51 PM

    cialtronate (per non dire altro).

    dal sito web istituzionale della Presidenza della Repubblica, 22 maggio 2025

    Precisazione in relazione al decreto Infrastrutture.

    In riferimento ad alcune inesattezze comparse sulla stampa odierna in relazione al decreto Infrastrutture, l’Ufficio stampa del Quirinale precisa quanto segue:

    La norma sui controlli antimafia non era contenuta nel testo preventivamente inviato al Quirinale, ma è apparsa poche ore prima della riunione del Consiglio dei ministri.

    La legislazione in vigore contempla norme antimafia rigorose per le opere come il ponte di Messina. La norma proposta prevedeva invece una procedura speciale – adottata finora soltanto in casi di emergenza, come i terremoti, o di eventi speciali, come le Olimpiadi – che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie. Basti ricordare che la procedura speciale, che veniva proposta, autorizza anche a derogare ad alcune norme previste dal Codice antimafia, deroghe non consentite dalle regole ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale.

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    A.N.S.A., 22 maggio 2025

    Colle, per il Ponte sono sufficienti le norme antimafia in vigore.

    La nuova norma del dl non era nel testo inviato a Quirinale. Salvini: ‘Sarà il Parlamento a mettere il massimo delle garanzie antimafia’.

    “La norma sui controlli antimafia non era contenuta nel testo preventivamente inviato al Quirinale, ma è apparsa poche ore prima della riunione del Consiglio dei ministri.

    La legislazione in vigore contempla norme antimafia rigorose per le opere come il ponte di Messina.

    La norma proposta prevedeva invece una procedura speciale – adottata finora soltanto in casi di emergenza, come i terremoti, o di eventi speciali, come le Olimpiadi – che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie. Basti ricordare che la procedura speciale, che veniva proposta, autorizza anche a derogare ad alcune norme previste dal Codice antimafia, deroghe non consentite dalle regole ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale”. Lo precisa l’ufficio stampa del Quirinale con una nota, “in riferimento – si spiega – ad alcune inesattezze comparse sulla stampa odierna in relazione al decreto Infrastrutture”. 

    In sede di esame parlamentare del decreto Infrastrutture la Lega, a quanto si apprende, intende riproporre sotto forma di emendamento la norma sui controlli antimafia per il Ponte sullo Stretto che è stata espunta dal testo finale del provvedimento.

  17. agosto 6, 2025 alle 6:08 PM

    scempio ambientale, finanziario e della sicurezza pubblica annunciato. Circa 14 miliardi di euro che non si sa da dove arriveranno per la felicità di qualche politico ebete e della criminalità organizzata.

    A.N.S.A., 6 agosto 2025

    Ok del Cipess al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto. Salvini: ‘Cantieri da settembre, percorribile dal 2032-33’.

    Il ministro: ‘Il fronte della sicurezza e del contrasto alle infiltrazioni mafiose è un fronte fondamentale che ci vede schierati h24’.

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    Ponte sullo Stretto, due torri e campata da 3,3 km: tutti i numeri.

    Costa 13,5 miliardi, alto 72 metri, 3 corsie stradali e 2 binari.

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    da Il Fatto Quotidiano, 6 agosto 2025

    Ponte sullo Stretto, sì definitivo al progetto. Salvini promette: “Cantieri tra settembre e ottobre”. E annuncia: “Ci sarà la metropolitana”.

    Il ministro leghista: “Inaugurazione forse tra il 2032 e il 2033”. Risparmi di tempo previsti: da 70 a 10 minuti in auto, da tre ore a un quarto d’ora in treno. Meloni: “Opera all’avanguardia, sarà un simbolo di importanza globale”.

  18. agosto 6, 2025 alle 6:37 PM
  19. settembre 25, 2025 alle 2:12 PM

    A.N.S.A., 24 settembre 2025

    Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti chiede chiarimenti sulla delibera del Cipess.

    Il Pd: ‘Una bocciatura’. L’ad Ciucci nega. Il Mit: ‘Un’interlocuzione’.

    In 6 pagine fitte la Corte dei Conti esprime dubbi sulla delibera con la quale il Cipess ha dato il via libera al progetto del ponte sullo Stretto.

    Nel documento inviato alla presidenza del Consiglio il magistrato istruttore, Valeria Fran, ricostruisce la tempistica dei diversi passaggi tra le amministrazioni e chiede chiarimenti anche procedurali e tecnici esprimendo molte “perplessità”.

    Si tratta di una “fisiologica interlocuzione”, secondo il Mit che annuncia “presto daremo tutte le integrazioni richieste” ma “il Ponte sullo Stretto non è in discussione”. Interviene anche l’ad della Stretto di Messina, Pietro Ciucci: “L’Ufficio di Controllo della Corte non ha espresso alcuna bocciatura, giudizio di inadeguatezza né richieste di integrazione del progetto definitivo. Stretto di Messina è pronta a fornire tutti gli elementi utili per consentire alla Corte di completare l’istruttoria”. Invece, secondo il capogruppo Pd e il vicepresidente della commissione Trasporti della camera, Anthony Barbagallo e Andrea Casu – si tratta proprio di una “sonora bocciatura che mette in discussione l’impianto stesso del progetto”. “Presenteremo interrogazioni, il Paese deve sapere”, aggiungono.

    La magistratura contabile sottolinea “la necessità di acquisire chiarimenti ed elementi informativi” sulla delibera: “risulterebbe non compiutamente assolto l’onere di motivazione difettando, a sostegno delle determinazioni assunte dal Cipess, anche in relazione a snodi cruciali dell’iter procedimentale, una puntuale valutazione degli esiti istruttori”. Dunque la delibera del Cipess “si appalesa più come una ricognizione delle attività intestate ai diversi attori istituzionali del procedimento che come una ponderazione delle risultanze di dette attività, sotto il profilo sia fattuale sia giuridico”.

    Non convince la Corte neanche la procedura per trasmetterle gli atti e inoltre: “Si chiedono chiarimenti anche con riferimento alla tempistica osservata per la trasmissione del provvedimento Mit-Mef con cui è stato assentito il terzo atto aggiuntivo”. “Parimenti – si legge nel documento – si chiedono chiarimenti in merito alle valutazioni svolte dal comitato in relazione all’efficacia della delibera del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2025 con la quale: è stata approvata la relazione relativa ai motivi imperativi di interesse pubblico; è stato preso atto dell’assenza di idonee alternative progettuali; è stata dichiarata la sussistenza di motivi imperativi di interesse pubblico legati alla “salute dell’uomo e sicurezza pubblica o relative conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente””. Inoltre “Alla luce di recenti notizie di stampa si chiedono aggiornamenti in merito all’interlocuzione che sembra avviata, sul punto, con la Commissione europea”.

    Sugli oneri del piano economico la Corte incalza: “Perplessità si manifestano, inoltre, in merito al disallineamento tra l’importo asseverato dalla società Kpmg in data 25 luglio 2025 – quantificato in euro 10.481.500.000 – e quello di euro 10.508.820.773 attestato nel quadro economico approvato il 6 agosto 2025. Si chiedono chiarimenti”. Tra le moltissime richieste compare anche: “Quanto alle stime di traffico – al piano tariffario di cui allo studio redatto dalla TPlan Consulting – poste a fondamento del Pef si chiedono chiarimenti in ordine alle valutazioni svolte da codesto Comitato in merito alle modalità di scelta della predetta società di consulenza e agli esiti di detto studio anche in relazione agli approfondimenti istruttori svolti in occasione della riunione preparatoria del Cipess”. Il governo ha ora 20 giorni per rispondere. Infine l’associazione siciliana Invece del ponte: “Le richieste inviate dalla Corte dei Conti alla presidenza del Consiglio confermano, nero su bianco, quanto da tempo denunciamo: l’iter seguito dal Governo e dagli enti coinvolti per cercare di far partire il progetto del ponte sullo Stretto di Messina è segnato da gravi criticità, forzature procedurali e veri e propri strappi alla normativa vigente”.

    “C’è stata una riunione oggi per rispondere alle richieste di documenti e chiarimenti dalla Corte dei conti che fa il suo mestiere, è un’opera complessa, non dico sarebbe ma sarà il ponte a campata unica più lunga al mondo, si stimano 120mila unità di lavoro create, ed è straordinariamente strambo che la Cgil sia contro un’opera pubblica che dà lavoro a 120 mila operai ma sono più impegnati sulla Palestina che sul lavoro in Italia”. Così il vicepremier Matteo Salvini arrivando a Porto San Giorgio (Fermo) per un appuntamento elettorale. “Abbiamo una quindicina di giorni per rispondere poi quando ci sarà l’ok si parte coi cantieri, conto nelle prossime settimane non nei prossimi mesi”

  20. settembre 27, 2025 alle 1:31 PM

    A.N.S.A., 27 settembre 2025

    UE, ‘sul Ponte osservazioni ambientali, Roma collabora’.

    ‘Dialogo aperto sull’impatto dell’opera, aspettiamo le risposte’.

    La Commissione europea è “in dialogo costante” con l’Italia sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina: “sotto la direttiva Habitat sono state sollevate alcune osservazioni ambientali” relative all’impatto dell’opera, “ma lo spirito del governo è collaborativo”.

    Lo riferisce all’ANSA un portavoce dell’esecutivo Ue dopo la lettera inviata a Roma a metà settembre dalla commissaria Ue all’Ambiente, Jessika Roswall, per chiedere chiarimenti.

    “Non  c’è una scadenza per la replica del governo, ma ci aspettiamo che arrivi”, ha aggiunto il portavoce. Secondo alcune fonti comunitarie, i nodi ambientali non sono visti come insormontabili.

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    20 settembre 2025

    Il Ponte sullo Stretto, l’Ue chiede chiarimenti sull’impatto ambientale.

    Per il Mit confermata la rilevanza strategica. Bonelli: ‘Non si farà’.

    L’Unione europea chiede all’Italia nuovi approfondimenti sull’impatto ambientale del Ponte sullo Stretto di Messina.

    A Bruxelles hanno “individuato aree su cui sono necessari chiarimenti, nonché ulteriori misure che dovrebbero aiutare le autorità italiane” a colmare eventuali “carenze” prima di concedere l’autorizzazione allo sviluppo o avviare i lavori, come si legge nella lettera recapitata ieri al ministero dell’Ambiente e svelata da Bloomberg. Angelo Bonelli, di Avs, rivela a sua volta di averne ricevuta una dall’Ue “alcuni giorni fa”, in risposta a una sua “richiesta in materia di appalti”.

    Ma l’ad di Stretto di Messina Spa, Pietro Ciucci, riduce il tutto ad “approfondimenti” richiesti “nell’ambito della normale e prevista dialettica tra lo Stato italiano e l’Unione europea”. Ciucci rimarca che “la Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale del Mase, che ha condotto un’analisi molto approfondita durata oltre 14 mesi, ha espresso parere favorevole con prescrizioni che saranno ottemperate in sede di redazione del progetto esecutivo prima dell’apertura dei cantieri del ponte”. Diversa la lettura di Bonelli, secondo cui “il Dipartimento Ambiente dell’Unione europea ha chiesto all’Italia la ragione per la quale ha proceduto sul Ponte sullo Stretto nonostante ci fossero dei vincoli ambientali europei”. Meloni, rilancia l’esponente di Avs, dovrebbe spiegare “come è stato possibile approvare una delibera al Cipess quando il governo era a conoscenza che c’erano problemi legati ai vincoli ambientali europei”.

    “La ommissione ha ribadito la rilevanza strategica del Ponte ed espresso soddisfazione per il positivo dialogo avviato con le autorità italiane: sono ottime notizie. Bruxelles riceverà tutte le risposte necessarie”, è la linea del ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini. Tra i quesiti sul tavolo, alcuni riguardano l’impatto dell’opera sugli habitat animali e le misure di compensazione e delle problematiche relative ad acqua, aria e rumore. La lettera della Commissione nasce anche dalla necessità di rispondere “nel modo più appropriato” a reclami e richieste di informazioni giunte da più parti, soprattutto dalle associazioni ambientaliste.

    Una porta la firma di Bonelli: “Il vicepresidente della Commissione Stéphane Séjourné mi ha comunicato che Bruxelles ha chiesto chiarimenti anche sulla normativa relativa ad appalti e contratti: il Ponte sullo Stretto si sta infrangendo contro le norme europee. Non si farà”. Le prossime settimane diranno se rischia slittamenti la roadmap del Ponte che, ha spiegato Salvini in questi giorni, prevede l’avvio dei lavori “nel mese di ottobre se la Corte dei conti darà il suo ok nelle prossime settimane”. L’obiettivo del governo è arrivare al completamento dell’opera nel 2032, un traguardo che nella lettera della Commissione è definito “ambizioso”.

  21. ottobre 29, 2025 alle 10:14 PM

    la Corte dei conti fa il suo dovere.

    A.N.S.A., 29 ottobre 2025

    La Corte dei Conti boccia il Ponte sullo Stretto. Meloni attacca: ‘Ennesimo atto di invasione dei giudici’.

    I magistrati contabili: ‘No al visto di legittimità’. Le motivazioni entro 30 giorni. Salvini: ‘Scelta politica, andiamo avanti’. Schlein contro la premier: ‘Vuole mettersi al di sopra delle leggi’.

    Ponte sullo Stretto, è scontro tra la Corte dei Conti e il governo.

    I magistrati contabili hanno bocciato la decisione del Cipess di agosto che aveva approvato il progetto definitivo dell’opera. Ma l’esecutivo è determinato ad andare avanti. Dopo il no, la reazione è arrivata immediata.

    “La mancata registrazione da parte della Corte dei conti della delibera Cipess è l’ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento”, afferma la premier Giorgia Meloni. “Sul piano tecnico, i ministeri interessati e la Presidenza del Consiglio hanno fornito puntuale risposta a tutti i rilievi formulati per l’adunanza di oggi; per avere un’idea della capziosità, una delle censure ha riguardato l’avvenuta trasmissione di atti voluminosi con link, come se i giudici contabili ignorassero l’esistenza dei computer”, spiega.

    Il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini tuona: si tratta di “una scelta politica e una grave danno per il Paese” e assicura: “Andremo avanti”. L’altro vicepremier, il ministro degli esteri Antonio Tajani, si dice “esterrefatto”: “Non è ammissibile che in un Paese democratico la magistratura contabile decida quali siano le opere strategiche da realizzare”. Seconda la leader del Pd Elly Schlein, Meloni vuole  “mettersi al di sopra delle leggi e della Costituzione.  Con le sue gravi affermazioni contro la Corte dei Conti chiarisce il vero obiettivo della riforma costituzionale’. E non nasconde la sorpresa l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci. “Tutto l’iter seguito – spiega – è stato sempre svolto nel pieno rispetto delle norme generali e speciali italiane ed europee relative alla realizzazione del ponte”. 

    Esulta il leader di Avs Angelo Bonelli, tra i principali oppositori dell’opera: “Grande vittoria dello stato di diritto, Salvini si deve dimettere”.  

    “Gravissimo e ignobile che Salvini attacchi la Corte invece di assumersi le proprie responsabilità”, incalza Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente della Camera. Tuttavia, tecnicamente, anche con il parere negativo della Corte dei Conti il governo può comunque decidere di andare avanti con il progetto. Infatti – viene spiegato dalla stessa Corte – nel caso in cui il controllo riguardi un atto governativo, secondo la legge, l’amministrazione interessata, in caso di rifiuto di registrazione da parte della Corte dei Conti, può chiedere un’apposita deliberazione da parte del Consiglio dei ministri, il quale, a propria volta, può ritenere che l’atto risponda ad interessi pubblici superiori e debba avere comunque corso.

    In questo caso la Corte, se ancora mantiene la propria contrarietà, è chiamata ad apporre un ‘visto con riserva alla delibera’. La procedura prevede poi una segnalazione in Parlamento: “L’atto registrato con riserva acquista piena efficacia, ma può dare luogo ad una responsabilità politica del Governo – spiega il sito della Corte – poiché la Corte trasmette periodicamente al Parlamento l’elenco degli atti registrati con riserva”.

    Tra i diversi punti finiti sotto la lente dei magistrati le coperture economiche, l’affidabilità delle stime di traffico, la conformità del progetto definitivo alle normative ambientali, antisismiche e alle regole europee sul superamento del 50% del costo iniziale. Le eccezioni sollevate durante l’adunanza della Sezione centrale della Corte, dal consigliere, Carmela Mirabella – secondo quanto si apprende – sarebbero state diverse: tra queste anche quella sulla competenza del Cipess, considerato organo “politico”. La Corte, del resto, valuta gli aspetti economico finanziari e la correttezza dell’iter procedimentale, non esprime quindi un giudizio complessivo sull’opera.

    In attesa della decisione della Corte in un acceso question time alla Camera Salvini aveva spiegato che “la Corte dei conti ha deciso di sottoporre la valutazione alla sezione centrale di controllo” ma “si tratta di una scelta che non modifica il termine previsto per la determinazione sulla registrazione fissato per il 7 novembre”. Aveva sottolineato che il lavoro svolto “è stato serio, articolato e trasparente nel rispetto delle norme italiane ed europee, è stata rispettata la normativa ambientale”. Per cui “nessuna violazione, nessun ritiro della delibera Cipess”, aveva affermato scontrandosi nuovamente con Bonelli, che aveva posto l’interrogazione sull’opera da 13,5 miliardi e bollato come “vecchio di 26 anni” il progetto. 

  1. aprile 16, 2024 alle 1:28 PM
  2. giugno 3, 2024 alle 5:16 PM

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