Alluvione e nuove dighe.
Non s’impara mai nulla in questo fantastico Bel Paese.
Una riflessione piuttosto amara sulla recente, ennesima, calamità innaturale rappresentata dall’alluvione in Emilia-Romagna di Sauro Turroni.
Quando finalmente cambieremo registro?
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
da Italia Libera, 5 maggio 2023
L’alluvione. I fiumi della Romagna straripano e Salvini propone nuove dighe. (Sauro Turroni)
L’alluvione che ha provocato devastazione e lutti in Romagna ripropone problemi antichi e ancora irrisolti. Servirebbero politiche efficaci e rigorose per la manutenzione dei corsi d’acqua, attuate da personale competente e preparato, servirebbero progetti e investimenti per riportare i fiumi in sicurezza, servirebbe personale di vigilanza che tenga sotto controllo argini e alvei. Il ministro dell’Infrastrutture Matteo Salvini, ma con lui anche gran parte dell’opposizione nazionale e locale, propone invece nuove dighe, senza nemmeno provare a interrogarsi su cosa serva davvero.
LA ROMAGNA È SOTT’ACQUA, le violente piogge cadute nelle ultime ore hanno provocato in molte zone lo straripamento del fiumi con le tragiche conseguenze che ben conosciamo: lutti, danni, devastazioni La natura ha leggi che non ammettono violazioni o sottovalutazioni, chi ci governa dovrebbe saperlo ma si continua imperterriti a ignorarlo. I cambiamenti climatici sono in atto e le popolazioni ne pagano le conseguenze che sono sempre più visibili: da anni ormai periodi di siccità e temperature sempre più elevate che inaridiscono le terre e compromettono i raccolti si alternano con fenomeni metereologici di intensità crescente che provocano frane e alluvioni. L’ennesimo rapporto dell’Ippc appena pubblicato avvisa i governanti e anche gli stessi cittadini che non c’è più tempo, che occorre cambiare da subito e radicalmente i modi con cui si alterano gli ultimi precari equilibri del clima. Ciò nonostante non solo si continua come prima, anzi con la scusa del riscaldamento globale, dell’urgenza, si salta ogni pianificazione e ogni valutazione ambientale per fare opere sbagliate e controproducenti.
Sembra che la natura abbia voluto darci un avvertimento, proprio nella zona più colpita che appare essere il ravennate, il luogo destinato per i prossimi decenni allo sviluppo dell’uso dei combustibili fossili, all’insediamento del rigassificatore, alla costruzione di una nuova ragnatela di tubi per il gas che da Ravenna si dirama ovunque, alle nuove trivellazioni, allo stoccaggio sia di Gas sia di Co2 nei pozzi e così via. Mentre l’Eni riunisce il proprio consiglio di amministrazione a a Ravenna e la fa da padrone e detta la linea, altre misure insensate vengono proposte o attuate, si dice per porre rimedio a ciò che sta accadendo: Salvini e gran parte della opposizione nazionale e locale, invece di accelerare i processi di rinaturalizzazione dei corsi d’acqua restituendo ai fiumi spazi sottratti dalle insensate urbanizzazioni del passato, invece di impiegare le risorse per delocalizzare insediamenti in posti sbagliati o pericolosi propongono all’unisono nuove dighe,
Mentre si continuano a piantare kiwi nelle campagne e ampliare le coltivazioni idroesigenti, si asfaltano e urbanizzano, impermeabilizzandoli, centinaia di ettari di territorio, a cominciare da Ravenna che ha visto in un paio d’anni raddoppiare l’urbanizzato costruito negli ultimi 60 anni lungo una costa sempre più erosa ed irrigidita. Mentre emerge la necessità di una pianificazione rigorosa, fondata sul rispetto degli elementi costitutivi del territorio e del paesaggio, si fanno leggi come quella urbanistica regionale che annullano la pianificazione stessa, sostituendola con accordi fra gli imprenditori e le amministrazioni pubbliche, dettati dagli interessi dei primi. Temiamo che l’attuale governo voglia cogliere ancora una volta l’occasione, con la scusa del disastro appena verificatosi, non solo per riproporre le opere sbagliate di sempre ma intenda mettere in campo ancora i commissari, per operare con dichiarazione di stato di emergenza, al di fuori di ogni regola o principio, per accontentare questa o quella lobby.
Servirebbero politiche efficaci e rigorose per la manutenzione dei corsi d’acqua, attuate da personale competente e preparato, servirebbero progetti e investimenti per riportare i fiumi in sicurezza, servirebbe personale di vigilanza che tenga sotto controllo argini e alvei. Ciò che davvero servirebbe non c’è però praticamente più, gli uffici sono sguarniti, i tecnici ridotti all’osso, le loro competenze frazionate lungo i confini provinciali secondo il più becero localismo, come se i corsi d’acqua non fossero un organismo unitario che come tale va governato, come se avesse senso praticamente azzerare la vigilanza lungo i fiumi. Lo spezzettamento delle competenze con la conseguente impossibilità di gestire adeguatamente i diversi fenomeni che si avvicendano, tra piene eccessive e siccità estreme trovano la loro più esemplare testimonianza costituita dall’affidamento alla Protezione civile regionale della gestione dei corsi d’acqua mentre le concessioni di derivazione dell’acqua dei fiumi sono affidate all’Arpa. Un quadro desolante! Tutti però pronti a dare la colpa alla eccezionalità dell’evento, a invocare lo stato d’emergenza, a chiedere poteri straordinari che, messo qualche costoso cerotto, lasceranno le cose come stanno. Tutto ciò, ovviamente, senza comprendere l’interdipendenza dei fenomeni e che la stessa urgenza di cambiare metodo impone comunque misure adeguate, diverse da quelle che ci hanno portato fin qui.
(foto A.N.S.A.)
sottoscrivo ogni sillaba
autentico disastro.
A.N.S.A., 19 maggio 2023
Alluvione in Emilia-Romagna: 13 morti, ancora allerta rossa.
Gli sfollati sono oltre 10mila. Danni per miliardi di euro: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2023/05/18/alluvione-in-emilia-romagna-13-morti-ancora-allerta-rossa_24d9c76c-b17c-4a13-a96c-82f285b69fd9.html
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Italia territorio fragile, le tante opere per difenderla.
Parla Marco Casini, guida la struttura dell’Appennino centrale: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2023/05/18/italia-territorio-fragile-le-tante-opere-per-difenderla_e825fb17-cbb3-496f-a8f0-2f27389bc41d.html
Tutto verissimo e condivisibile. Purtroppo la situazione in Romagna è anche aggravata dal fenomeno della subsidenza del territorio, causato prevalentemente, come già denunciato varie volte dai Consorzi di bonifica, dalle estrazioni di metano in pianura effettuate negli anni 50-80 e dall’abbassamento delle falde acquifere per l’enorme aumento nel consumo d’acqua, nonchè dall’innalzamento del piano di scorrimento dei fiumi, bloccato rispetto al terreno circostante, stante il naturale trasporto a valle del terreno eroso, collinare e montano. Ciò ha provocato gravi danni agli impianti idrovori della regione e ai canali artificiali perchè i livelli di progettazione si sono abbassati anche di vari metri, generando la necessità di importanti investimenti per rendere nuovamente efficienti tali manufatti.
Dulcis in fundus, come evidenzia bene il disegno per bambini, sono cresciute vere e proprie città “accanto e sotto il livello di scorrimento dei fiumi”, veri colli di bottiglia che rendono praticamente impossibile (a meno che non si abbattano le costruzioni, e nessuno lo farà mai!) ogni intervento di ampliamento e rinaturalizzazione degli alvei, se non il solito palliativo dell’innalzamento degli argini, col paradosso che per rimandare l’acqua tracimata dai canali/fiumi bisogna pomparla in alto di vari metri.
Fai clic per accedere a LEGGE-SUBSIDENZA.pdf
E non illudiamoci che la popolazione abbia capito: gli stessi ragazzi che oggi sono osannati come la meglio gioventù perchè spalano fango dai luoghi dell’inondazione, appena osano dimostrare contro le vere cause di questo disastro (come il gruppo di “ultima generazione”), sono rietichettati immediatamente, anche dagli stessi beneficiari della loro opera, come facinorosi, perditempo e terroristi: la speculazione selvaggia e il neoliberismo imperante, se li si lascia fare col solito buonismo/complicità della cosiddetta sinistra, non perdonano e non fanno prigionieri, in pace come in guerra (e ci siamo vicini!).