Petizione popolare per la salvaguardia del Cervo sardo.

Dopo le recenti assurde dichiarazioni dell’Assessore della difesa dell’ambiente della Regione autonoma della Sardegna Gianni Lampis sulla volontà di aprire la caccia – sotto una qualche forma – al Cervo sardo ogni cittadino ha ora la possibilità di far valere la sua volontà.
Firma e fai firmare la petizione per la salvaguardia del Cervo sardo!
La petizione si firma qui https://chng.it/hptV6GJp
Gruppo d’Intervento Giuridico odv
Al Ministro della Transizione Ecologica,
all’Assessore della Difesa dell’Ambiente della Regione autonoma della Sardegna,
al Presidente dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (I.S.P.R.A.),
il Cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus) è una sottospecie endemica della Sardegna e della Corsica del Cervo europeo (Cervus elaphus).
Fra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso era ridotto a poco più di un centinaio di esemplari solo in Sardegna (dov’era inefficacemente protetto fin dal 1939), suddivisi in tre areali non comunicanti (Sette Fratelli, Sulcis, Montevecchio), mentre in Corsica si estingueva nel 1969
Caccia, bracconaggio, distruzione degli habitat, incendi erano le cause dell’incombente pericolo di estinzione del Cervo sardo.
Solo una decisa opera di protezione e ripopolamento condotta dall’allora Ente Foreste della Sardegna, dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale e dal W.W.F. (con l’oasi naturale di Monte Arcosu) è riuscita a far diminuire il rischio per la sopravvivenza del Cervo del Mediterraneo, consentendo la reintroduzione in varie altre Foreste demaniali e in Corsica (a partire dal 1985).
Il Cervo sardo è sottospecie faunistica prioritaria ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE (Allegato II), sottospecie faunistica rigorosamente protetta ai sensi della Convenzione internazionale di Berna (Allegato II), esecutiva con legge n. 503/1981, sottospecie faunistica particolarmente protetta ai sensi dell’art. 2 della legge n. 157/1992 e s.m.i. (l’uccisione di un esemplare è sanzionata penalmente ai sensi dell’art. 30), tutele garantite conseguentemente anche dalla legge regionale Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.
La Carta delle vocazioni faunistiche della Sardegna, atto programmatorio ufficiale della Regione autonoma della Sardegna, stima la presenza del Cervo sardo complessivamente in un’area di circa 60 mila ettari del territorio regionale e individua un’area potenziale di circa 400 mila ettari, con ambiti ottimali di reintroduzione nell’area del Gennargentu fino al Supramonte, alle codule ogliastrine, fino a Quirra, così da ricongiungersi con l’areale dei Sette Fratelli – Sàrrabus. Così il complesso Monti di Alà – Monte Albo, parte della Nurra, il Montiferru, il Monte Arci, il Sinis, il Limbara (pp. 253 e ss.), dove potrebbero esser reintrodotti più di 16 mila esemplari (secondo gli ultimi dati disponibili – marzo 2018 – si stima in circa 10.600 esemplari la popolazione complessiva esistente, vds. scheda informativa del Progetto LIFE “One deer, two Islands: conservation of Red Deer Cervus elaphus corsicanus in Sardinia and Corse”).
Altri 2.500 esemplari sono stimati presenti in Corsica.
In alcune zone (Laconi, Arbus) vengono lamentati danni all’agricoltura, senza tuttavia alcun riscontro accertato.
Nessun censimento aggiornato, nessuna valutazione concreta dei reali danni all’agricoltura (il report sui danni arrecati alle produzioni agricole dalla fauna selvatica in Sardegna (2008-2013) è del 2015), comunque risarciti con fondi regionali, nessuna adozione di misure alternative (recinzioni, erbari per selvatici, trasferimenti degli esemplari in eccesso in aree naturalisticamente valide) come pur richiesto dalla legge.
Giusto per capire il tenore di simili allarmi, nell’ottobre 2016 si parlava di 12 mila Cervi sardi solo nell’Iglesiente e di 100 milioni di euro di danni ogni anno causati all’agricoltura dalla fauna selvatica in Sardegna, quando i dati ufficiali della Regione autonoma della Sardegna (censimento 2015) indicavano in 4.270 i Cervi sardi presenti in tutto il territorio regionale.
Eppure, nei giorni scorsi, l’Assessore della difesa dell’ambiente Gianni Lampis (originario di Arbus) ha affermato pubblicamente di voler eliminare un bel po’ di cervi mediante piano di abbattimento: “Quattro mesi dopo un tavolo permanente sulla problematica con i Comuni e le Province, la decisione è di chiedere al Ministero della Transizione Ecologica di superare l’imposizione nazionale di specie protetta. Seguiranno azioni condivise col sostegno di Ispra” (L’Unione Sarda, La Regione: “Aprite la caccia al cervo”, 2 aprile 2022).

Ad Arbus sono previste elezioni comunali anticipate (12 giugno 2022) e saranno coinvolti cacciatori abilitati da specifico corso per l’eventuale piano di contenimento del Cervo sardo. Sono certamente coincidenze, così come l’ammessa vicinanza dell’Assessore Lampis al mondo venatorio.
A parte il fatto che curiosamente si dimentica che – oltre all’innegabile valore ecologico della presenza del Cervo sardo – la specie costituisce un richiamo d’interesse turistico straordinario per l’area dell’Arburese-Guspinese, in ogni caso, gli esemplari che eventualmente venissero ritenuti in eccesso dall’Assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, con il necessario supporto tecnico-scientifico dell’I.S.P.R.A., del Corpo forestale e di vigilanza ambientale e dell’Agenzia Forestas, potrebbero esser catturati e reintrodotti, con le opportune procedure, in aree naturalmente vocate e già individuate dagli atti di programmazione regionali: si tratta di uno di quei “metodi ecologici su parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica” che devono essere posti in essere per legge (art. 19, comma 2°, della legge n. 157/1992 e s.m.i.). prima anche solo di pensare a qualsiasi eventuale abbattimento.
Pertanto, i sottoscritti cittadini
CHIEDONO
* al Ministro della Transizione Ecologica l’adozione di ogni provvedimento finalizzato al mantenimento del divieto di caccia assoluto al Cervo sardo e l’inibizione di piani di abbattimento sotto qualsiasi forma giuridica;
* all’Assessore della Difesa dell’Ambiente della Regione autonoma della Sardegna la rinuncia a qualsiasi forma giuridica di piani di abbattimento del Cervo sardo, la promozione dei necessari censimenti faunistici e delle verifiche degli eventuali danni localizzati all’agricoltura, nonché la promozione degli opportuni trasferimenti degli esemplari verificati in esubero nelle singole aree con la reintroduzione nei siti già individuati dagli atti di programmazione regionali (Carta delle vocazioni faunistiche);
al Presidente dell’I.S.P.R.A. l’adozione dei provvedimenti di diniego alle proposte di piani di abbattimento del Cervo sardo sotto qualsiasi forma giuridica in assenza dei metodi ecologici previsti dalla legge, nonché il sostegno per gli interventi di cattura e trasferimento degli esemplari verificati in esubero nelle singole aree con la reintroduzione nei siti già individuati dagli atti di programmazione regionali (Carta delle vocazioni faunistiche).
Si ringrazia per l’attenzione.
(foto Cristiana Verazza, J.I., S.D., archivio GrIG)
ciao, come si puo’ partecipare alla petizione?
basta cliccare su https://chng.it/hptV6GJp e firmare 😉
Ho firmato. Grazie Grig
bravissima 😀
A.N.S.A., 8 aprile 2022
Salvare i cervi sardi dall’abbattimento, petizione on line.
Lettera-appello degli ecologisti a ministero, Ispra e Regione. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2022/04/08/salvare-i-cervi-sardi-dallabbattimento-petizione-on-line_3f5c8a9c-bcbc-4523-adb5-0d990c3f1cfd.html)
Una petizione per salvare il cervo sardo e scongiurare gli abbattimenti.
È l’iniziativa dell’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico.
È la risposta alla Regione per contestare “le recenti dichiarazioni dell’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis di aprire la caccia” anche a questa specie.
Una lettera-appello è stata inviata, oltre che allo stesso Lampis, al ministro della Transizione Ecologica e al presidente dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra). Una mobilitazione – fanno capire gli ambientalisti – per non disattendere quanto fatto negli scorsi decenni: “Solo una decisa opera di protezione e ripopolamento – spiega Grig – condotta dall’ Ente Foreste della Sardegna, dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale e dal Wwf (con l’oasi naturale di Monte Arcosu) è riuscita a far diminuire il rischio per la sopravvivenza del cervo del Mediterraneo, consentendo la reintroduzione in varie altre foreste demaniali e in Corsica”.
“A parte il fatto – spiegano gli ecologisti – che curiosamente si dimentica che, oltre all’innegabile valore ecologico della presenza del cervo sardo, la specie costituisce un richiamo d’interesse turistico straordinario per l’area dell’Arburese-Guspinese, in ogni caso, gli esemplari che eventualmente venissero ritenuti in eccesso potrebbero esser catturati e reintrodotti, con le opportune procedure, in aree naturalmente vocate e già individuate dagli atti di programmazione regionali: si tratta di uno di quei ‘metodi ecologici su parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica’ che devono essere posti in essere per legge prima anche solo di pensare a qualsiasi eventuale”.
Gli ambientalisti chiedono anche al presidente dell’Ispra “l’adozione dei provvedimenti di diniego alle proposte di piani di abbattimento del Cervo sardo sotto qualsiasi forma giuridica in assenza dei metodi ecologici previsti dalla legge, nonché il sostegno per gli interventi di cattura e trasferimento degli esemplari verificati in esubero nelle singole aree con la reintroduzione nei siti già individuati dagli atti di programmazione regionali”.
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da Sky TG 24, 8 aprile 2022
Salvare i cervi sardi dall’abbattimento, petizione on line: https://tg24.sky.it/cagliari/2022/04/08/salvare-i-cervi-sardi-dallabbattimento-petizione-on-line#:~:text=Una%20petizione%20per%20salvare%20il,caccia%22%20anche%20a%20questa%20specie.
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da La Nuova Sardegna, 8 aprile 2022
Cervo sardo, petizione on line per salvarlo.
Lettera-appello degli ecologisti a ministero, Ispra e Regione: https://www.lanuovasardegna.it/regione/2022/04/08/news/cervo-sardo-petizione-on-line-per-salvarlo-1.41360424
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da Sardinia Post, 8 aprile 2022
Petizione del Grig per la tutela del cervo sardo: “No ai piani di abbattimento”: https://www.sardiniapost.it/ambiente/petizione-del-grig-per-la-tutela-del-cervo-sardo-no-ai-piani-di-abbattimento/
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da Alghero Live, 8 aprile 2022
Petizione popolare per la salvaguardia del Cervo sardo: https://algherolive.it/2022/04/08/petizione-popolare-per-la-salvaguardia-del-cervo-sardo/
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su TristeMondo, 8 aprile 2022
Ecologisti contro la Regione, via alla raccolta delle firme: “No all’abbattimento ai cervi in Sardegna”: https://tristemondo.it/ecologisti-contro-la-regione-via-alla-raccolta-delle-firme-no-allabbattimento-ai-cervi-in-sardegna/
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da Unica Radio, 8 aprile 2022
Salvare i cervi sardi dall’abbattimento, petizione on line. Lettera-appello degli ecologisti a ministero, Ispra e Regione
Una petizione per salvare i cervi sardi e scongiurare gli abbattimenti. È l’iniziativa dell’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico. (Lorenzo Puddu): https://www.unicaradio.it/blog/2022/04/08/salvare-i-cervi-sardi-dallabbattimento-petizione-on-line/
Andrebbe aperta la caccia ai cervi che compongono l’attuale amministrazione regionale sardo-fascio-leghista!
..metaforicamente 😉
Io sto coi cervi
😀
abbattiamo il governo regionale e tutti i suoi vassalli
Buongiorno,
Vivo a San Pantaleo vicino Olbia in una valle boscosa,disabitata e per la maggior parte con vincoli di inedificabilità.La nostra proprietà è di 25 ettari ma intorno ci sono migliaia di ettari di bosco in cui ospitare i cervi in “sovranumero” in altre parti della Sardegna.Noi siamo disposti,da subito,ad accoglierne almeno 10:si divertirebbero a fare pulizia nel sottobosco e vivrebbe felici e indisturbati qui in Gallura.
Grazie per il Vs.impegno e cordialità.
Vincenzo
grazie di cuor, Vincenzo, per la sua sensibilità e la sua disponibilità!