Fanno il deserto e lo chiamano sicurezza.

Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant.
Dove fanno il deserto, lo chiamano pace: parafrasando le parole del comandante calèdone Calgaco riportate dallo storico romano Publio Cornelio Tacito nell’Agricola, è quanto purtroppo ancora oggi accade molto spesso lungo le strade italiane, un tempo quasi sempre abbellite da filari alberati o siepi.
Per cattiva interpretazione del Codice della Strada (decreto legislativo n. 285/1992 e s.m.i.), tuttora troppo spesso ai lati delle strade vien fatto il deserto e viene chiamato sicurezza stradale.

In realtà, in realtà, l’art. 26, comma 6°, del D.P.R. n. 495/1993 e s.m.i. (regolamento di attuazione ed esecuzione del Codice della Strada) dispone che “la distanza dal confine stradale, fuori dai centri abitati, da rispettare per impiantare alberi lateralmente alla strada, non può essere inferiore alla massima altezza raggiungibile per ciascun tipo di essenza a completamento del ciclo vegetativo e comunque non inferiore a 6 m”.
Inequivocabilmente si riferisce alla nuova piantagione di alberi, non a quelli già viventi alla data di entrata in vigore del Codice della Strada.
I soggetti titolari delle strade (Stato, Regioni, Enti locali, ecc.) hanno certamente il compito di provvedere “alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi” (art. 14, comma 1°, lettera a, del decreto legislativo n. 285/1992 e s.m.i.), ma non devono certo abbattere alberi e siepi senza criterio.
Lo afferma chiaramente la circolare Ministero Trasporti e Infrastrutture n. 3224 del 10 giugno 2021 (“Richiesta di parere D. Lgs. n. 285/92 art. 14 – Alberi ubicati nelle pertinenze stradali”) che interpreta autorevolmente il tema, indicando come vietata la sola nuova piantumazione degli alberi, senza alcuna previsione di rimozione obbligata degli alberi già viventi al momento dell’entrata in vigore del Codice della Strada, riguardo cui sarebbe opportuna una valutazione caso per caso.
E’ il caso di quanto sta accadendo in una zona boscata del Comune di Quarona, dove – per giunta – vivono ancora alcuni esemplari dell’ormai raro Olmo montano (Ulmus glabra), specie botanica ormai rara e sporadica a causa dell’arrivo in Europa a partire dagli anni ’70 del secolo scorso della grafiosi, malattia delle piante di origine asiatica.
Quei pochi esemplari adulti meriterebbero, invece, di esser classificati “alberi monumentali” ai sensi della legge n. 10/2013.
Un’ampia zona boschiva è stata già tagliata a raso in questi giorni, nonostante il divieto di distruzione dei nidi dell’avifauna selvatica e di disturbo della nidificazione previsti dalla direttiva n. 09/147/CE e dalla legge n. 152/1992 e s.m.i. e l’obbligo di mantenimento di almeno 20 piante per ettaro derivante dal regolamento forestale regionale n. 8/R del 2011 e s.m.i.
Il bosco è, comunque, tutelato con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e qualsiasi taglio integrale dev’essere preventivamente autorizzato.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha, quindi, inoltrato un’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti, coinvolgendo i Ministeri della Transizione Ecologica, della Cultura, delle Infrastrutture, la Provincia di Vercelli, i Carabinieri Forestale, la Soprintendenza vercellese per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, informando, per gli aspetti di competenza, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli.
Analogo caso era stato affrontato dal GrIG nell’ottobre 2021 lungo le strade provinciali nel territorio comunale di Borgiallo (TO), anch’esse minacciate dalle motoseghe scriteriate.
La presenza di alberature stradali, di siepi, di boschi lungo la viabilità ha grande importanza ambientale, paesaggistica, nonché per l’abbattimento degli inquinamenti e, infine, quale contributo alla lotta ai cambiamenti climatici.
Il GrIG auspica un sereno ripensamento che corregga prassi e provvedimenti decisamente abnormi e lesivi dell’ambiente.
Gruppo d’Intervento Giuridico odv
(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)
In molti hanno equivocato e, a giudicare da ciò che si vede, molti hanno risolto l’approvvigionamento di combustibile per l’inverno.
Schifezze vandaliche con la scusa della sicurezza stradale , mancanza di intelligenza da parte dei mandanti
https://www.laquilablog.it/alberature-stradali-anas-perde-il-ricorso-contro-la-regione-abruzzo/?fbclid=IwAR1FqsgCXRw2d_lKDmrdmMDvG78sEuQqre1LOCUID7BNl-LmD6s5LocpqHY#.YkAjP9D0ebw.facebook
si riferisce alla sentenza commentata nell’articolo.
Il motivo di tutto quel taglio è che devono spianare la strada a ua nuova centrale idroelettrica (privata) che verra posata a breve a partire dalla valverde,Sara’ un disastro in tutti i sensi con la scusa gli spianano la strada.
da Notizia Oggi, 2 aprile 2022
Strage di alberi sulla strada tra Quarona e Valmaggiore: l’accusa degli ambientalisti.
Una associazione ecologista contesta i lavori lungo la strada provinciale: «Non garantiscono sicurezza»: https://notiziaoggi.it/attualita/strage-di-alberi-sulla-strada-tra-quarona-e-valmaggiore-laccusa-degli-ambientalisti/