E’ meglio la scuola o la battuta di caccia?


bossoli cartucce da caccia abbandonati

Storie di ordinaria follìa in quel di Graglia, in Valle Elvo, presso Biella.

Da anni gli alunni della Scuola Elementare di Valle, per tutta la durata della stagione venatoria, sono posti in un oggettivo stato di pericolo dall’attività di caccia a due passi dagli edifici e dalle pertinenze scolastiche e dalle abitazioni vicine.

Le distanze di sicurezza stabilite dalla legge n. 157/1992 e s.m.i. di 100 metri da abitazioni ed edifici dove si studia o lavora e di 50 metri da strade (art. 21) non sono sufficienti per garantire la tranquillità di bambini e residenti, per cui il sindaco Elena Rocchi ha emanato l’ordinanza contingibile e urgente n. 33 del 29 ottobre 2021 con cui ha istituito il divieto di caccia nella zona per la stagione venatoria 2021-2022.

Merlo femmina (Turdus merula)

Apriti Cielo!

Le associazioni venatorie, dopo aver contestato l’adozione del provvedimento, lo impugnano in questi giorni davanti al T.A.R. Piemonte insieme all’organo di gestione del locale ambito territoriale di caccia (A.T.C.) in base a un preteso diritto alla caccia, inesistente nel nostro ordinamento.

In realtà, proprio per garantire l’incolumità pubblica, in situazioni simili negli anni scorsi sono già stati adottati provvedimenti analoghi, come a Calasetta e a S. Antioco.

E’ più importante la scuola o la battuta di caccia?

Nel 2021 stiamo ancora discutendo di questo…….

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

da La Repubblica, 20 novembre 2021

Nel Biellese la sindaca che difende la scuola assediata dai cacciatori: scatta il divieto ma è polemica.

Scontro sull’elementare di Graglia, cento alunni, premiata dal ministero perchè immersa nel verde. Federcaccia: “Diritti negati”. La replica: “Sicurezza dei bambini al primo posto”. (Paolo La Bua)

Troppi cacciatori in giro, con tanto di doppiette, attorno alla scuola elementare di Graglia, 1500 abitanti in Valle Elvo, a pochi chilometri da Biella. Così la sindaca, con un’ordinanza, dispone il divieto di caccia nella zona. Ma scoppia la polemica e ora è braccio di ferro con i cacciatori. “Dopo una serie di segnalazioni da parte di insegnanti e di residenti, con il coinvolgimento dei carabinieri, ho preso la decisione di emanare una delibera che riduce gli spazi per l’attività venatoria” annuncia la sindaca Elena Rocchi, avvocato di professione.

La scuola elementare di Graglia 

La “scuola di valle” al centro delle polemiche è un’eccellenza in tutta la zona, a pochi chilometri da Biella: inaugurata cinque anni fa, è riuscita ad unire i bambini residenti nei quattro comuni dell´Alta Valle Elvo, Donato, Graglia, Muzzano e Netro, in un unico plesso scolastico: gli alunni sono oltre un centinaio. E’ inoltre tra le 200 scuole italiane a cui il ministero dell’Istruzione ha riconosciuto l´eccellenza nel campo dell´edilizia scolastica: l’edificio, come si legge nel sito web del plesso, “oltre ad essere all´avanguardia per la modernità delle strutture, la sostenibilità ambientale e il rispetto delle norme antisismiche, trova il suo vero punto di forza nella collocazione ambientale: un´oasi protetta in mezzo al verde, adiacente alla scuola secondaria di primo grado”.

Ed è proprio la sua collocazione in mezzo al verde che ha messo l’istituto, letteralmente, “nel mirino”. Attorno alla scuola, è stata la segnalazione di insegnanti e genitori preoccupati, si muovono continuamente i cacciatori. I quali, ora, sono già sul piede di guerra e annunciano battaglie legali con tanto di ricorso al Tar.

Il presidente di Federcaccia Biella, Dellarovere 

“Quello della sindaca è un provvedimento assurdo – sostiene Guido Dellarovere, presidente dei cacciatori biellesi per i quali la Valle Elvo è uno dei terreni preferiti – I cacciatori non sono pericolosi soggetti che si mettono a fare fuoco contro i bambini. Al massimo, quello che può succedere è che camminino nei pressi della scuola per spostarsi da un luogo all’altro, senza ovviamente premere il grilletto. Eppure tutto ciò a qualcuno dà fastidio. Le lamentele devono aver snervato anche il sindaco, per arrivare a farle scrivere un’ordinanza tanto incredibile. Cacciare è un nostro diritto: se tutti i sindaci si mettono a tagliarci gli spazi è la fine”.

La sicurezza dei bambini ha la precedenza su tutto, ribatte la sindaca Rocchi per nulla intimorita dalla minaccia di carte bollate: “Ricorsi? Vedremo da che parte sta la legge. Con i bambini che hanno pure un’aula didattica esterna alla scuola, e quindi immersa nel verde, oppure con i cacciatori e i loro fucili? Io vado dritta per la mia strada e va benissimo che sia eventualmente un giudice a decidere se deva prevalere il diritto alla sicurezza degli alunni di una scuola oppure quello di cacciare. Non ho bandito i cacciatori dal Comune di Graglia: hanno tante altre zone a disposizione”.

bossoli abbandonati in campagna da cacciatori

(vignetta di Vauro, foto S.D., archivio GrIG)

  1. Antonio
    novembre 25, 2021 alle 9:53 am

    Ho la fortuna di abitare in collina ad un passo da numerosi sentieri CAI e più li scopro più mi accorgo che il principale pericolo che corro è legato all’uomo, cacciatori geriatrici e non … motocross a velocità folli in aree protette … si vede di tutto! Malgrado l’evidente disastro ambientale che è sotto gli occhi di tutti l’ambiente contina ad essere qualcosa da sfruttare, qualcosa da depredare … ma noi non ci arrendiamo!

  2. Pietro Pirredda
    novembre 26, 2021 alle 7:26 PM

    Da cacciatore sono basito per la protesta dei cacciatori. Le regole sulle distanze ci sono e le devono rispettare. Lì nei pressi di quella scuola non ci sono le distanze. Vadano altrove!

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