Il T.A.R. Sardegna blocca la caccia a Tortora selvatica, Moriglione e Pavoncella.
Il T.A.R. Sardegna, con ordinanza Sez. I, 17 settembre 2021, n. 284, ha confermato la sospensione della caccia alla Tortora selvatica (Streptopelia turtur), già disposta con decreto presidenziale Sez. I, 1 settembre 2021, n. 259, e ha ampliato la sospensione della stagione venatoria per Moriglione (Aythya ferina) e Pavoncella (Vanellus vanellus).
Non è stata concesso, in sede cautelare, l’accorciamento di qualche settimana della caccia alla Beccaccia (Scolopax rusticola).
In buona sostanza, i Giudici amministrativi sardi hanno accolto l’istanza cautelare presentata dall’avv. Carlo Augusto Melis Costa, del Foro di Cagliari, per conto delle associazioni ambientaliste Gruppo d’Intervento Giuridico, WWF Italia, Lega per l’Abolizione della Caccia, E.N.P.A., L.A.V., LIPU-BirdLife Italia, LNDC Animal Protection, che hanno impugnato il calendario venatorio regionale sardo 2021-2022 (il decreto assessoriale n. 6846/13 del 23 agosto 2021) in merito alle previsioni con abnormi carnieri potenziali della caccia alla Tortora selvatica, del Moriglione e della Pavoncella.
Assurdi carnieri potenziali di 539.805 Tortore abbattibili dai 35.987 cacciatori ufficialmente autorizzati, 107.961 esemplari di Moriglione e ben 899.675 esemplari di Pavoncella.
Sono state respinte dal T.A.R. Sardegna le argomentazioni della Regione autonoma della Sardegna e delle associazioni venatorie Associazione Nazionale Libera Caccia e Federcaccia e di un non altrimenti noto Movimento politico Scelta Etica (soggetti interventori ad opponendum) e sono stati vani i penosi ostacoli frapposti dalla ritardata pubblicazione del calendario venatorio sul B.U.R.A.S. n. 49 del 26 agosto 2021.
Il T.A.R. Sardegna ha esplicitamente ritenuto che “la determinazione assunta dalla Regione, come evidenziato in ricorso, può contribuire ad un consistente peggioramento dello stato di conservazione delle specie”, come chiaramente indicato nel parere obbligatoriamente reso sul calendario venatorio dall’I.S.P.R.A. e dagli stessi monitoraggi faunistici svolti dalla Regione autonoma della Sardegna.
Infatti, “i dati del censimento invernale degli uccelli acquatici predisposto per la Regione, depositato in atti, evidenziano:
– un modesto incremento della popolazione delle due specie nell’ultimo periodo di rilevazione, a fronte di un calo consistente nei periodi precedenti, tale da determinare la sospensione della caccia a tali specie;
– una linea di tendenza ‘marcatamente negativa’ per il Moriglione e ‘leggermente negativa’ per la Pavoncella”, per cui “il rilevato modesto incremento della popolazione di tali specie potrebbe essere gravemente compromesso dalla riapertura della caccia consentita con il decreto impugnato”.
L’udienza di discussione nel merito è stata fissata per il 4 maggio 2022, a stagione venatoria ampiamente conclusa.
La presente pronuncia del T.A.R. Sardegna ben s’inserisce in un’ormai lunga serie di pesantissime censure dei calendari venatori regionali isolani degli ultimi anni,[1] che han visto un’Amministrazione regionale purtroppo prona alle pressioni delle associazioni venatorie in contrasto con il minimo buon senso necessario per la corretta gestione del patrimonio faunistico.
Impareranno qualcosa Regione e associazionismo venatorio?
Lo vedremo nelle prossime settimane, quando – conseguito l’obbligatorio parere dell’I.S.P.R.A., sarà presa una decisione in relazione alla proposta di caccia alla Pernice sarda (Alectoris barbara), alla Lepre sarda (Lepus capensis mediterraneus) e al Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), Vedremo…
Gruppo d’Intervento Giuridico odv, WWF Italia, Lega per l’Abolizione della Caccia, E.N.P.A., L.A.V., LIPU-BirdLife Italia, LNDC Animal Protection
[1] T.A.R. Sardegna, ordinanza Sez. I, 17 settembre 2021, n. 284, decreto presidenziale Sez. I, 1 settembre 2021, n. 259, T.A.R. Sardegna, sentenza breve Sez. I, 9 ottobre 2020, n. 538; T.A.R. Sardegna, decreto presidenziale Sez. I, 21 settembre 2020, n. 347, T.A.R. Sardegna, ordinanza collegiale Sez. I, 17 ottobre 2019, n. 262/2019; decreto presidenziale Sez. I, 3 ottobre 2019, n. 247/2019, ; T.A.R. Sardegna, sentenza Sez. I, 30 gennaio 2019, n. 65 , Cons. Stato, ordinanza Sez. III, 5 ottobre 2018, n. 4897 , Cons. Stato, decreto presidenziale Sez. III n. 4456 del 20 settembre 2018, T.A.R. Sardegna, ordinanza Sez. I, 13 settembre 2018, n. 275, T.A.R. Sardegna, decreto presidenziale Sez. I, n. 260 dell’1 settembre 2018; sentenza T.A.R. Sardegna, Sez. II, 1 febbraio 2018, n. 65 e ordinanza cautelare T.A.R. Sardegna, Sez. II, 15 settembre 2017, n. 308/2017 .

N. 00284/2021 REG.PROV.CAU.
N. 00706/2021 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna
(Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
ORDINANZA
sul ricorso numero di registro generale 706 del 2021, proposto da Gruppo di Intervento Giuridico, Wwf Italia, Lega Abolizione Caccia, E.N.P.A., Lav Lega Anti Vivisezione, Lipu, Lncd – Animal Protection, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentati e difesi dall’avvocato Carlo Augusto Melis Costa, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
Regione Autonoma della Sardegna, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Roberto Murroni, Alessandra Putzu, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
nei confronti
Associazione Caccia Pesca Ambiente non costituita in giudizio;
e con l’intervento di
ad opponendum:
Associazione Nazionale Libera Caccia – Segreteria Regionale, Associazione Federcaccia Sardegna, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentati e difesi dagli avvocati Cecilia Savona, Mauro Cuccu, Alberto Curreli, Gerardo Giacu, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
Movimento Scelta Etica, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’avvocato Giacomo Sgobba, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
per l’annullamento parziale
previa sospensione dell’efficacia,
del decreto dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente della Regione autonoma della Sardegna n. 6846/13 del 23 agosto 2021 avente ad oggetto “calendario venatorio 2021/2022”, pubblicato sul B.U.R.A.S. digitale, parti I e II, n.49 del 26 agosto 2021, e di ogni altro atto precedente e presupposto, conseguente, comunque connesso.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
visto l’atto di costituzione in giudizio della Regione Autonoma della Sardegna;
vista la domanda di sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;
visto l’art. 55 cod. proc. amm.;
visti tutti gli atti della causa;
ritenuta la propria giurisdizione e competenza;
relatore nella camera di consiglio del giorno 14 settembre 2021 il dott. Gianluca Rovelli e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto sussistere i presupposti per la concessione dell’invocata misura cautelare, con riferimento alla caccia al Moriglione (Aythia ferina) e alla Pavoncella (Vanellus vanellus), consentita con il decreto impugnato, avente ad oggetto “calendario venatorio 2021/2022”, in quanto:
1) la determinazione assunta dalla Regione, come evidenziato in ricorso, può contribuire ad un consistente peggioramento dello stato di conservazione delle specie;
2) l’art. 7 della direttiva sugli uccelli dispone, tra l’altro, che:
In funzione del loro livello di popolazione, della distribuzione geografica e del tasso di riproduzione in tutta la Comunità, le specie elencate nell’allegato II possono essere oggetto di atti di caccia nel quadro della legislazione nazionale. Gli Stati membri faranno in modo che la caccia di queste specie non pregiudichi le azioni di conservazione intraprese nella loro area di distribuzione;
3) il parere che l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (I.S.P.R.A.) esprime sullo schema di calendario venatorio quale organo di consulenza tecnico-scientifica della Regione chiamato a verificare la compatibilità tra le previsioni del calendario e le esigenze di tutela della fauna selvatica, costituisce atto obbligatorio, ma non vincolante, cosicché la Regione può discostarsi dalle indicazioni ricevute, purché fornisca congrua ed adeguata motivazione delle difformi scelte operate, motivazione che, nella specie, non sembra superare le contrarie evidenze esposte dall’Ispra e risultanti dagli altri atti depositati dalle parti;
4) in particolare, il parere Ispra (pagina 4, documento 2 produzioni dei ricorrenti) così recita, per la parte qui di interesse:
“Per quanto riguarda le specie Pavoncella e Moriglione si rimanda alla nota del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di prot. n. 0039696 del 28 maggio c.a. in particolare per la parte che tratta gli aspetti di natura giuridica laddove si richiede che la caccia alle due specie venga sospesa al fine di evitare rischi di apertura di procedure di infrazione da parte della Commissione Europea. Pertanto non si ritiene di esprimere valutazioni tecniche circa la cacciabilità e le modalità con cui esercitare il prelievo su tali specie. Inoltre, in riferimento al richiamo contenuto nella nota sopra citata relativo alla necessità di redigere, adottare e attuare piani di gestione, si informa che questo Istituto, onde contribuire al conseguimento dell’obiettivo, sta ultimando la redazione delle bozze dei piani di gestione di Moriglione e Pavoncella, il primo dei quali è al momento in fase di consultazione da parte di esperti e portatori di interessi”;
5) la richiamata nota del Ministero così recita:
“Si fa seguito alla nota inviata dalla scrivente Direzione il 7 aprile 2020 Prot. n. 24896, richiamando altresì la nota della ex Direzione generale per la protezione della natura e del mare Prot. n. 16169 del 9 luglio 2019 di pari oggetto, con cui si invitavano codeste Regioni e Province autonome ad escludere il moriglione e la pavoncella dai rispettivi calendari venatori.
Questo invito è stato rinnovato tenuto anche conto del fatto che, durante l’ultimo Meeting delle Parti, le specie citate sono state inserite nell’allegato A dell’Accordo internazionale AEWA sulla conservazione degli uccelli acquatici in Eurasia ed Africa.
Come è noto i recenti pronunciamenti dei TAR relativi ai calendari venatori della stagione 2019-20 hanno stigmatizzato l’inserimento delle specie in oggetto tra le specie cacciabili.
A questo proposito appare opportuno richiamare la Guida interpretativa alla caccia della Commissione Europea, con particolare riguardo all’obiettivo generale fissato dalla normativa europea di assicurare il mantenimento delle popolazioni di uccelli in uno stato di conservazione soddisfacente.
Nel caso di specie in declino, la caccia non può per definizione essere considerata sostenibile, qualora non si sia in grado di assicurare l’inversione della tendenza al declino. La necessità di adottare e attuare piani di gestione per assicurare tale inversione di tendenza è già stata evidenziata nell’ambito del caso EU-Pilot 6955/14, che precede, come è noto, l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Pertanto, risulta massimamente urgente per le specie moriglione e pavoncella, già oggetto di esplicito richiamo a seguito dell’iscrizione negli allegati dell’Accordo AEWA, sospenderne la caccia. La caccia delle due specie sopra richiamate appare in contrasto con le prescrizioni di cui all’articolo 7 della “Direttiva Uccelli” e il rischio dell’avvio di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea, con conseguenti danni a carico dell’erario, deve con ogni mezzo essere scongiurato”.
6) la Guida Interpretativa, documento tecnico per la applicazione della cd. «Direttiva UE uccelli», accede ad una norma comunitaria vincolante emanata non per promuovere la caccia, ma per salvaguardare l’avifauna condizionando a detto obiettivo il prelievo venatorio, secondo il cd. «principio di precauzione»; il principio prudenziale espresso dalla Guida è dunque superabile solo con la prova contraria del fatto su cui esso si fonda (Consiglio di Stato sez. III, 1° dicembre 2020, n. 7609);
7) i dati del censimento invernale degli uccelli acquatici predisposto per la Regione, depositato in atti, evidenziano:
– un modesto incremento della popolazione delle due specie nell’ultimo periodo di rilevazione, a fronte di un calo consistente nei periodi precedenti, tale da determinare la sospensione della caccia a tali specie;
– una linea di tendenza “marcatamente negativa” per il Moriglione e “leggermente negativa” per la Pavoncella;
8) il rilevato modesto incremento della popolazione di tali specie potrebbe essere gravemente compromesso dalla riapertura della caccia consentita con il decreto impugnato.
Quanto alla Tortora selvatica (Streptopelia turtur), tenuto anche conto che per tale specie la caccia era stata prevista solo per il 2 e 5 settembre, non si ravvisano ulteriori esigenze cautelari e si fa rinvio alle considerazioni esposte nel decreto cautelare n. 259/2021;
Va invece respinta la domanda cautelare con riferimento alla caccia alla Beccaccia (Scolopax rusticola), per la quale l’ISPRA ha proposto la chiusura al 31 dicembre e che invece la Regione ha consentito fino al 30 gennaio 2022, in quanto risultano ampiamente esposte le motivazioni, che non appaiono manifestamente irragionevoli, che non fanno ritenere necessaria, per le particolari condizioni della Regione, la chiusura della caccia a tale specie il 31 dicembre.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna (Sezione Prima), così decide:
1) accoglie la domanda cautelare e, per l’effetto, sospende il provvedimento impugnato, avente ad oggetto “calendario venatorio 2021/2022”, nella parte riguardante la caccia al Moriglione (Aythia ferina), alla Pavoncella (Vanellus vanellus) e alla Tortora selvatica (Streptopelia turtur);
2) respinge la domanda cautelare per la parte del provvedimento che consente la caccia alla Beccaccia (Scolopax rusticola), anche nel mese di gennaio del 2022.
Dispone la trattazione del merito del ricorso alla Pubblica Udienza del 4 maggio 2022.
Compensa le spese della presente fase di giudizio.
La presente ordinanza sarà eseguita dall’Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Cagliari nella camera di consiglio del giorno 14 settembre 2021 con l’intervento dei magistrati:
Dante D’Alessio, Presidente
Tito Aru, Consigliere
Gianluca Rovelli, Consigliere, Estensore
L’ESTENSORE | IL PRESIDENTE | |
Gianluca Rovelli | Dante D’Alessio | |
IL SEGRETARIO
pubblicata il 17 settembre 2021
(foto L.A.C., S.D., archivio GrIG)
Bene!!! Speriamo in buone notizie per il resto, adesso capisco il nervosismo…Invece del solito cicchetto si faranno un Maalox domattina!!!
“L’udienza di discussione nel merito è stata fissata per il 4 maggio 2022, a stagione venatoria ampiamente conclusa”
..e intanto si “guadagnano” unche questa stagione di “buona e salutare ” caccia.
dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna, 17 settembre 2021
Calendario venatorio 2021/2022, Ordinanza cautelare Tar: non consentita caccia a Moriglione, Pavoncella e Tortora selvatica. (https://www.regione.sardegna.it/j/v/2568?s=427455&v=2&c=3&t=1)
Il Presidente del Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna, con Ordinanza cautelare n. 284/2021, in merito alla domanda cautelare proposta da alcune Associazioni ambientaliste, avente come oggetto il “calendario venatorio 2021/2022”, ha:
– accolto la domanda cautelare, non consentendo la caccia al Moriglione (Aythia ferina), alla Pavoncella (Vanellus vanellus) e alla Tortora selvatica (Streptopelia turtur);
– respinto la domanda cautelare, consentendo la caccia alla Beccaccia (Scolopax rusticola) anche nel mese di gennaio del 2022.
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A.N.S.A., 17 settembre 2021
Caccia: Tar conferma stop in Sardegna a prelievo tortore.
Stagione finita anche per Moriglione e Pavoncella: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/09/17/caccia-tar-conferma-stop-in-sardegna-a-prelievo-tortore_91113278-b1a7-4e2f-8570-d2f77953073f.html
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da Sardinia Post, 17 settembre 2021
Per gli ambientalisti vittoria bis al Tar: stop a caccia di moriglione e pavoncella: https://www.sardiniapost.it/ambiente/per-gli-ambientalisti-vittoria-bis-al-tar-stop-a-caccia-di-moriglione-e-pavoncella/
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da Alghero Live, 17 settembre 2021
Il T.A.R. Sardegna blocca la caccia a Tortora selvatica, Moriglione e Pavoncella: http://algherolive.it/2021/09/17/il-t-a-r-sardegna-blocca-la-caccia-a-tortora-selvatica-moriglione-e-pavoncella/
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da Sardegna Live, 17 settembre 2021
IN SARDEGNA. TAR SARDEGNA CONFERMA STOP A CACCIA ALLA TORTORA.
La sospensione era stata già disposta con un decreto presidenziale ai primi del mese: https://www.sardegnalive.net/news/in-sardegna/314347/tar-sardegna-conferma-stop-a-caccia-alla-tortora
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da You TG, 17 settembre 2021
In Sardegna stop alla caccia a moriglione e pavoncella: vittoria ambientalista al Tar: https://youtg.net/primo-piano/39565-in-sardegna-stop-alla-caccia-a-moriglione-e-pavoncella-vittoria-ambientalista-al-tar
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da Buongiorno Alghero, 17 settembre 2021
AMBIENTE. IL TAR “SCARICA” LE DOPPIETTE: NIENTE CACCIA A TORTORA, MORIGLIONE E PAVONCELLA: https://www.buongiornoalghero.it/contenuto/0/30/177997/il-tar-scarica-le-doppiette-niente-caccia-a-tortora-moriglione-e-pavoncella
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da Nintendo Power, 17 settembre 2021
No hunting for Tortora, Pochard and Lapwing. (Mortimer Rodgers): https://nintendo-power.com/no-hunting-for-tortora-pochard-and-lapwing/
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da Alguer.it, 18 settembre 2021
Caccia: stop a Tortora, Moriglione e Pavoncella.
I giudici amministrativi sardi hanno accolto l´istanza cautelare presentata dall´avvocato Carlo Augusto Melis Costa, del Foro di Cagliari, per conto delle associazioni ambientaliste: https://www.alguer.it/notizie/n.php?id=162913
Per Tortora, Moriglione e Pavoncella la sospensione era prevedibile…. Meno male che invece gli studi sulla migrazione prenunziale della beccaccia hanno permesso il prelievo anche a gennaio…. Dato che la caccia alla beccaccia sarebbe possibile anche per tutto febbraio… ci accontentiamo. Purtroppo con l’ignoranza che perversa negli operatori della Regione, nei componenti de crf (ivi compresi gli esponenti delle 3 associazioni venatorie) non si poteva sperare di meglio.
Finché il crf sarà un organo politico anziché tecnico e la Legge Regionale 23/98 non verrà rivista è migliorata, ci troveremo sempre a combattere a suon di sentenze tar.
buongiorno Pietro,
con questo siamo a ben 13 provvedimenti giurisdizionali favorevoli (T.A.R. Sardegna e Consiglio di Stato) dal 2017, provvedimenti che hanno “amputato” il calendario venatorio regionale sardo deliberato da un Comitato faunistico regionale (caso unico in Italia) dove predominano le istanze provenienti da alcune associazioni venatorie, ben accolte dall’Assessore della difesa dell’ambiente (!) di turno desideroso di ingraziarsi il mondo venatorio.
Da anni non vengono accolte le benchè minime proposte provenienti dall’associazionismo ambientalista.
Ecco il risultato.
Sono personalmente contrario alla caccia, per come viene fatta in Italia la trovo fuori dal mondo.
Ma c’è e può essere esercitata quantomeno senza intaccare in alcun modo il “capitale faunistico”.
Questo significa legare il cacciatore a un territorio specifico e responsabilizzarlo.
Questo significa fare monitoraggi e censimenti ambientali continui.
Questo significa avere una struttura tecnico-scientifica regionale all’altezza della situazione.
A mio parere, il Comitato faunistico regionale deve cambiare composizione (oggi è solo cassa di risonanza venatoria) e diventare un organo esclusivamente consultivo.
Per ora, stando così le cose, continueremo serenamente a rivolgerci ai Giudici amministrativi, con somma gioia dei cacciatori (non tutti, a dir la verità).
Stefano Deliperi
Pietro Pirredda, meno male ci sei tu che sei un pozzo di scienza…
Marco Efisio Pisanu
Una grande vittoria, spero adesso in una massiccia sorveglianza anti-bracconaggio….
Riguardo la caccia nel Montiferru cosa si sa invece… Pare che quelli di Cuglieri rinuncino (e mi sembra che devono a prescindere)…ma cosa sara’ delle zone direttamente limitrofi verdi, dove quei pochi soggetti sopravvissuti si sono ritirati? Salendo a Pabarile ho notato grandi movimenti e qualcuno ha aggiustato tutti i buchi delle reti che circondano l’area preposta per la caccia autogestita (piu o meno all’altezza del sentiero che porta alla sorgente di Elighes Uttiosos…dove poco fa (2 settimane) eravamo con quelli della LAV per vedere cosa fosse rimasto di fauna selvatica e portare cibo in accordo con la Forestale. Se prima avevo trovato tracce di lepre o coniglio e avvistato una coppia di corvi e rondini montane, adesso ci sono rimaste solo orme di cinghiale, muflone e cervo… forse ancora qualche volpe
Sono molto preoccupata per l’apertura della caccia L
buongiorno Belinda,
puoi inviarci un breve resoconto e qualche foto a grigsardegna5@gmail.com? Così, possiamo provare a sapere qualcosa in più.
Grazie!
Stefano Deliperi
Evviva il TAR Sardegna e soprattutto evviva, evviva il GRIG.
A proposito di caccia, non so se mi è sfuggito, ma sarei contento di conoscere la posizione del GRIG in merito alla raccolta firme per un referendum con l’intento di “abolire la caccia” in corso in questo periodo.
So che non è appaggiato da tutte o quesi le associazioni animaliste e ambientaliste, ma vorrei capirne meglio i pro e i contro.
grazie Agostino 😀
Per il resto, il GrIG non è stato minimamente coinvolto da nessuno dei comitati promotori, nè prima nè dopo la presentazione delle proposte referendarie.
Già questo fa capire il livello…
Per quanto è stato possibile capire, l’organizzazione è piuttosto claudicante, a voler essere buoni.
L’unica proposta referendaria sensata è quella dell’abrogazione dell’art. 842 cod. civ., che consente ai soli cacciatori di entrare nei terreni altrui senza il consenso del titolare a meno che non si tratti di un “fondo chiuso” alla caccia. Il resto delle richieste referendarie riguarda gran parte della legge n. 157/1992 e s.m.i., comprese parti relative alla gestione e tutela faunistica.
Senza una vera e propria organizzazione, senza i necessari sostegni finanziari alle spalle, senza il coinvolgimento dell’associazionismo ambientalista e animalista, senza un’adeguata e convinta campagna di informazione (e mi fermo qui per bontà) il risultato è abbastanza prevedibile.
Stefano Deliperi
Stefano grazie per la risposta. Non era in discussione il fatto che sei contrario alla caccia. C’è però da dire due cose che non faranno certamente modificare il tuo pensiero. Da quando studio norme e leggi mi sono appassionato alla legge nazionale e regionale sulla caccia e la normativa sulle armi. Sono un amante della caccia e sono altresì un amante delle armi, sia sotto l’aspetto tecnologico che quello prettamente tecnico/balistico. Detto questo, che il crf è un organo politico anziché tecnico lo dico da tempo memorabile. Ma ti chiedo, essendo un organo che discute il calendario venatorio, non ti appare fuori luogo che all’interno di questo organo vi siano persone che la caccia non la vorrebbero per niente ??? E vedi che negli atc di tutta Italia l’animalista è uno e quando viene il suo turno viene giustamente lasciato parlare…. Ma poi si parla di caccia.
Da tempo auspico che venga istituito l’IRFS (istituto regionale fauna selvatica) che in qualità di organo, questo sì tecnico-scientifico, può fare studi e censimenti appoggiandosi alle Università, con l’apporto del Cfva, allevatori e dei cacciatori.
In quel caso si vedrebbe veramente che per talune specie l’ISPRA ha congetture totalmente fuori linea, pro animalisti, rispetto alla realtà. Certamente ci si renderebbe conto di come sta la fauna in regione ed a quel punto la chiusura al prelievo di talune specie sarebbe giusto è scientificamente provato.
Si vedrebbe certamente che parchi, oasi, autogestite e aziende agriturismo venatorie sono solo usate male e non sono affatto gestire. I parchi poi sono poltronifici per parcheggiare amministratori falliti o in attesa di essere messi su altre scrivanie.
Si vedrebbe ad esempio che in Sardegna è necessario il censimento e il controllo serio (oltre al cinghiale con l’utilizzo della caccia di selezione) di volpi, corvidi, nutrie, tortore dal collare…. Per arrivare al controllo/gestione di cervo sardo e muflone.
Ad oggi siete convinti che basta fare l’oasi o il parco è questo si auto gestisce….purtroppo però senza la mano dell’uomo si creano squilibri.
Parli del collegamento cacciatore territorio. In Sardegna questo è già presente dato che per fortuna solo i sardi vi possono cacciarvi e credimi, salvo qualche mela marcia che esiste in tutte le categorie umane, il fatto che non vi siano atc è un bene per la biodiversità e per la selvaggina isolana. Ci vuole certamente una maggiore responsabilizzazione di alcuni . Su questo ahimè la politica latita dal 1948 (anno di istituzione della Regione Autonoma ? della Sardegna).
PIetro, il Comitato faunistico regionale dovrebbe occuparsi in primo luogo di gestione e tutela faunistica, quindi i rappresentanti ambientalisti ci stanno benissimo.
L’I.S.P.R.A. è l’organo tecnico-scientifico stabilito per legge, con esperienza, ricerche e attività a livello internazionale, non una conventicola di buontemponi che pontifica a vanvera.
Di un istituto regionale, magari farcito di “esperti” forniti dall’Assessore di turno o dal capataz venatorio del momento, non se ne sente proprio il bisogno. Basta e avanza quanto si vede già da tempo per dubitare della bontà d’intenti di chi “occupa” le Istituzioni regionali, di qualsiasi colore sia.
Mi pare, poi, che il discorso dei parchi naturali c’entri ben poco con la caccia, mentre c’entra molto il legame cacciatore – territorio, dove il “territorio” non può essere tutta la Sardegna, perchè sarebbe un’autentica presa in giro, non modificando di una virgola la situazione attuale.
Per ora, purtroppo, mi pare che l’unico terreno di confronto sia in sede di Giustizia amministrativa.
Buona serata.
Stefano Deliperi
Stefano se faranno gli atc, che tu lo voglia o meno, e su questo non avete diritto di voto, sarà concesso l’ingresso indiscriminato in Regione ad un numero di cacciatori continentali che evidentemente aumenteranno i fucili e le cartucce sparate per ogni giornata di caccia.
È questo il senso della 157/92 che ha stravolto il concetto di legame tra cacciatore e territorio e che più ha destabilizzato il territorio italiano. In Sardegna, secondo i calcoli che ho fatto potrebbero esservi fino ad 80000 cacciatori contro i 35000 attuali. A quel punto si ci sarà il collegamento cacciatore / territorio, sulla base di un numero spropositato di cacciatori provenienti da tutte le parti d’Italia o cacciatori isolàni che potranno scegliere più atc in Regione.
Spero di non trovarmi mai nella posizione di chi dice “te l’avevo detto”!
Fidc e le altre associazioni venatorie italiane hanno voluto la 157/92 perché consapevoli che sarebbero arrivati a questo.
..storia vecchia, Pietro. Avrò risposto su questa cosa 100-150 volte almeno. Sarà il piano faunistico venatorio, una volta definitivamente approvato, a stabilire come e dove gli attuali cacciatori autorizzati potranno scegliere dove andare a caccia. Non si tratta di aprire a cacciatori provenienti da altre Regioni, non c’è scritto da nessuna parte.
Buona serata.
Stefano Deliperi
C’è un giudice a Berlino !!
da L’Unione Sarda, 18 settembre 2021
In Sardegna si apre la stagione della caccia, ma a tre uccelli non si potrà sparare.
Tortora, pavoncella e moriglione escluse dall’elenco delle specie cacciabili. Il 10 ottobre via alla caccia a lepri e pernici: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/in-sardegna-si-apre-la-stagione-della-caccia-ma-a-tre-uccelli-non-si-potra-sparare-c3es1cvr
PRONUNCIA STORICA DEL TAR SARDEGNA
Per la prima volta, riusciamo a far valere le nostre ragioni e salvare il calendario venatorio dagli attacchi ambientalisti sulla Beccaccia che potremo cacciare fino al 31 Gennaio.
Finalmente la Sardegna ha visto riconosciuta la propria potestà in materia venatoria.
Risulta sospesa la caccia al Moriglione ed alla Pavoncella, come purtroppo ci aspettavamo, per queste due specie si sta già pensando come difendersi dagli attacchi degli anti caccia, credo e spero che il prossimo anno potremo riaverle in calendario.
Per la tortora invece non si è discusso perché è cessata la materia del contendere, ma anche questa specie può essere recuperata.
Le associazioni venatorie ANLC e FIDC unite hanno fatto il massimo sforzo difendendo le istanze dei propri cacciatori, ma anche degli ingrati che sanno solo criticare, ai quali va il mio pensiero: .I.
Marco Efisio Pisanu
“pronuncia storica” di sicuro: è la tredicesima pronuncia fra T.A.R. Sardegna e Consiglio di Stato che “amputa” un calendario venatorio illegittimo.
Calendari venatori fatti per cercare il consenso del mondo venatorio più retrivo.
Quest’anno è stata “impallinata” la caccia alla Tortora selvatica, al Moriglione e alla Pavoncella e tu festeggi?
Ma non ti rendi conto del ridicolo?
Continua così, buona caccia 😛 😛 😛
Stefano Deliperi
Caro Stefano festeggio eccome, intanto perché ci siamo ripresi quello che ci era stato sottratto per motivi ideologici, poi perché sono certo che a voi e a te in particolare brucia molto di più aver perso il ricorso per la beccaccia.
Se tutto va bene Il prossimo anno ci riprenderemo anche il resto, basta solo seguire i consigli giusti… 😉
A proposito di ricorsi perché non lo fai anche per la cornacchia? Sai che il carniere potenziale è di oltre 40.000.000? Oppure questo animale è considerato di seri B…
P.S. A me “Buona (Be)Caccia” porta fortuna 😉
vi tolgono varie specie animali dal nòvero delle specie cacciabili per la tredicesima volta consecutiva e sei contento?
Che dirti?
Anche il masochismo ha la sua dignità, contento tu, contenti tutti. 😀
Stefano Deliperi
Vedi caro Stefano, quando le specie sono a rischio, da Cacciatore sono il primo a chiedere la sospensione dei prelievi, ma quando la sospensione è dovuta all’ideologia e ai numeri “sparati ad cazzum” allora si combatte e prima o poi prevale la ragione.
Intanto ti ricordo che oltre 40.000.000 (quarantamilioni) di cornacchie che attendono giustizia dal Grig 🙂 🙂 🙂
..vedo che fai contestazioni da nazi-vegano e mi confermi tante cose sulla fondatezza delle tue critiche: non “spariamo ricorsi ad cazzum”, per usare un’espressione che evidentemente comprendi.
Le nostre azioni legali sono basate su motivi giuridicamente validi, tant’è che vengono sistematicamente accolti.
Come chiaramente scritto nelle regole poste a lato dell’Homepage di questo sito web e come ti è stato ricordato anche di recente, i commenti pretestuosi, ripetitivi e fuori tema rispetto agli articoli presenti non vengono resi pubblici.
Stefano Deliperi
Chiedo scusa per la frase “Sparati ad cazzum”, non volevo essere volgare tanto meno offensivo.
Ti contesto il fatto che non si possono presentare ricorsi “seri” sui carnieri potenziali, perché tu sai benissimo che sono faziosi. Se fossi stato in CRF avrei chiesto di inserire i numeri reali dei cacciatori che praticano la caccia alla Tortora (poco più di 16.000), così come la media dei carnieri degli ultimi 5 anni e adeguato il carniere potenziale. Sai meglio di me che se l’avessero fatto il Tar non avrebbe accolto il ricorso, anzi, sareste stati voi stessi a non presentarlo perché voi con i numeri siete “bravi”.
Marco Efisio Pisanu
P.s. A Dio piacendo ne riparleremo il prossimo anno.
ma credi di essere il “padre padrone” della fauna sarda e del calendario venatorio regionale?
Ma non pensi di essere “fuori misura”?
Stai sereno, ci sono Giudici che conoscono la materia meglio di te e alle nostre attività ci pensiamo da soli.
Buona serata.
Stefano Deliperi
Non credo di essere nessuno e non sono “fuori misura”, ma ho la certezza che con i numeri reali (non quelli che date voi) i prelievi siano sostenibili.
Io sono sereno, sei tu che dimostri di non esserlo 😉
Buona giornata
Marco Efisio Pisanu
P.s. come mai non è stata pubblicata la mia risposta inviata a Pietro Pirredda?
non è stata pubblicata perchè va contro le regole di questo sito web, che ti sono state anche recentemente ricordate, ma che non ti sei, evidentemente, degnato di leggere o di prendere sul serio.
E’ un commento che non c’entra nulla con l’argomento dell’articolo.
Qui si seguono le regole che valgono per tutti.
Serenamente imparalo 🙂
Stefano Deliperi
Ho pubblicato nuovamente la risposta per Pietro Pirredda, (questa volta l’ho fotografata), fammi capire quali regole avrei violato!
Io serenamente rispetto le regole, ma tu altrettanto serenamente pubblica i commenti privi di violazioni 😉
Marco Efisio Pisanu
come ti è stato già detto, non è stata pubblicata perchè va contro le regole di questo sito web. E non sarà pubblicato.
Regole ben visibili che ti sono state anche recentemente ricordate, inutilmente.
Ti è stato già detto che si tratta di un commento che non c’entra nulla con l’argomento dell’articolo. Le tue “gesta” al Comitato faunistico regionale, reali o fantasiose, non hanno nulla a che fare con l’articolo: se lo capisci bene, altrimenti bene lo stesso, perchè non possiamo stare a perdere tempo per spiegare quello che è già chiaro.
Qui si seguono le regole che valgono per tutti.
Serenamente imparalo, come ti è stato già detto 🙂
Stefano Deliperi
P.S. passo e chiudo, non perderò più tempo.
MEP …. Ma ti rendi conto di quante baggianate dici? Eri fino a ieri il presidente Regionale di CPA e ora che ti hanno mandato via sbattendo la porta, sei a braccetto con la Fidc che ci ha regalato la 157/92, gli atc, la guida per la stesura dei calendari venatori ed ha contribuito a defaunificare il territorio…. e questa incertezza normativa in cui animalisti ben più informati di voi ci continuano a dare legnate.
Sei il classico esempio di politico che si occupa (male) di caccia.
I cacciatori sardi hanno diritto ad avere persone competenti che a livello giuridico e scientifico portino avanti il diritto a cacciare le specie previste dal calendario venatorio. Come ho detto prima, il calendario venatorio dovrebbe essere il frutto di studi scientifici di consistenze numeriche , habitat e raccordo tra le varie categorie che vivono il territorio.
Negli anni ti si ricorda per aver contribuito, col tuo voto in crf, all’apertura della caccia al cinghiale di giovedì …
Sinceramente speravo di meglio per noi cacciatori….
Avvidecci sani ….
praticamente un esultanza come il giocatore del Bologna che ha festeggiato il gol dell’1-6
“Se tutto va bene Il prossimo anno ci riprenderemo anche il resto, basta solo seguire i consigli giusti…” dice il cacciatore irascibile.
Quindi per gli altri ricorsi il problema erano I consigli sbagliati,adesso che i consigli sono giusti il TAR gli ha segato dal calendario 3 specie caccciabili…un successone!!!
Esatto Pietro Paolo, per “consigli giusti” intendo inserire nel Decreto le giuste motivazioni scientifiche, citando le varie bibliografie scientifiche, ne più ne meno di quanto è stato fatto per la beccaccia.
Per gli altri ricorsi erano sbagliate le motivazioni, forse adesso ti è più chiaro, ma dubito che tu capisca…
Marco Efisio Pisanu
….cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia… il TAR corregge il CRF come al solito e da anni, eliminando 3 specie cacciabili…amen!
Cercate piuttosto di pensare alla sicurezza vostra e degli altri che è meglio visto il triste inizio in tema di incidenti, magari riducendo da soli le giornate e gli orari di caccia visto che la categoria dei cacciatori è ormai oltre al 70% over 65, certi ritmi non sono più sostenibili per persone ultrasettantenni e i riflessi e la lucidità di azione sono sicuramente ridotte.
Queste notizie aiutano a credere che non sia tutto perduto e, se questo è possibile, è grazie al vostro tenace impegno. Bravi, grandi!
Il T.A.R. Lombardia ha segato definitivamente il calendario venatorio del cacciassessore leghista,
non devono avergli dato i “consigli giusti ” gli amici Sardoleghisti…