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Cala Mariolu: Baunei fa parte dell’Italia e le sue leggi si applicano tutte, se ne facciano una ragione.


Baunei, Baccu Goloritzè

In questi ultimi giorni emerge dalle cronache un curioso modo di gestire quella perla ambientale del Mediterraneo rappresentata da Cala Mariolu.

L’Amministrazione comunale di Baunei vorrebbe che qualsiasi escursionista o bagnante passasse sistematicamente per le sue mani per manifestati motivi di tutela ambientale…e un po’ meno manifestati motivi di versamento dell’importo del biglietto d’accesso.

A parte il fatto che tuttora non appare chiara la destinazione finale degli importi riscossi (è ancora di pertinenza dell’Associazione ‘Club di prodotto Supramonte di Baunei’? Se sì, a che titolo, visto che si tratta di soldi pubblici?), sarebbe da comprendere se e con quali atti sia stato autorizzato il nuovo pontile infisso nella roccia (“struttura … realizzata con elementi metallici ancorati alle rocce a mare e saldati tra loro“), realizzato dopo che il precedente – amovibile – era stato spazzato via dalla forza del mare.

Baunei, Golgo As Piscinas, Cinghialetti all’abbeverata (così era prima della realizzazione della recinzione)

E, già che ci siamo, sarebbe da capire perché ancora non è stata definitivamente revocata la concessione dell’area archeologica nel demanio civico di Golgo – As Piscinas, fra l’altro unico punto di abbeverata di fauna selvatica e bestiame, illegittimamente concessa dall’Amministrazione comunale di Baunei in palese contrasto anche con il proprio regolamento comunale di gestione delle aree a uso civico.

Non sarebbe ora, una volta per tutte, che vi sia piena trasparenza, chiarezza e accertata legalità nella gestione di beni ambientali così rilevanti?

Gruppo d’intervento Giuridico onlus

Baunei, Golgo, recinzione (2018)

A.N.S.A., 23 luglio 2020

“Guerra dei barconi”, Baunei gestirà approdi a Cala Mariolu.

Concessione Regione a Comune, sindaco “ora sbarchi in sicurezza”.

Ieri l’approdo a Cala Mariolu (Baunei) delle barche per le gite alle cale dell’Ogliastra provenienti da Cala Gonone aveva sollevato le ire del sindaco e consigliere regionale del Pd, Salvatore Corrias. Oggi alle 8.30 è arrivata dalla Regione la tanto attesa concessione demaniale all’amministrazione comunale di Baunei, che ha ridato le competenze all’amministrazione guidata da Corrias: sono valide le misure dettate dalla concessione del 2016 con la quale è il Comune di Baunei a gestire gli approdi sull’unico pontile presente sulla spiaggia con una capienza massima di 600 persone.

così era qualche anno fa…

“Giustizia è stata fatta – ha detto all’ANSA il sindaco – Il mare più bello d’Italia non sarà più in balià degli approdi indiscriminati senza controlli né distanziamento sociale, la situazione è risolta e noi siamo molto soddisfatti. Le vie della politica e della diplomazia sono sempre quelle vincenti”. Ieri una giornata infuocata per la Polizia Municipale di Baunei e per i barracelli che dovevano controllare gli sbarchi: la spiaggia di Cala Mariolu è stata presa d’assalto dai natanti pieni di turisti superati i sigilli messi sul pontile dall’amministrazione comunale. Nel giro di un’ora sono sbarcate sulla spiaggia circa 400 persone. Il sindaco Corrias e il suo vice Ivan Puddu hanno chiesto persino l’intervento della Prefettura di Nuoro per far rispettare le regole del distanziamento: “Cala Mariolu è di nuovo riaperta in sicurezza ed è fruibile con le regole del distanziamento e della razionalizzazione degli approdi – ha aggiunto Ivan Puddu – Ieri mi sono precipitato sul pontile e ho visto che qualcuno stava giocando sporco: forse il ragionamento è quello di impedire i numeri chiusi per recuperare in un mese la disfatta del turismo a causa della pandemia. Noi invece pensiamo che non si possa svendere il nostro territorio né mettere a repentaglio la salute pubblica. Il buon senso delle istituzioni che hanno dettato regole chiare ha trionfato e noi ne siamo felici”.

La guerra tra gli imprenditori di Cala Gonone e l’amministrazione comunale di Baunei, è iniziata con la delibera della giunta regionale il 9 luglio, che ha modificato le linee guida per i litorali: non saranno più i comuni a far richiesta alla Regione per ottenere i corridoi di lancio ma lo potranno fare i singoli operatori. Una delibera contro la quale il Comune di Baunei ha fatto ricorso al Tar rivolgendosi anche alla Procura con la sponda di Legambiente.

Stella marina (Astropecten aranciacus)
La Nuova Sardegna, 24 luglio 2020

da La Nuova Sardegna, 24 luglio 2020

Cala Mariolu riapre con il ticket.

Il pontile non è in regola, ma la Regione autorizza il Comune di Baunei all’utilizzo in via provvisoria. (Paolo Merlini)

BAUNEI. La Regione mette una pezza sulla controversa questione del pontile per l’attracco a Cala Mariolu e attraverso il servizio demanio di Nuoro autorizza «nelle more dell’ottenimento di tutti i pareri, nulla osta o autorizzazioni» l’utilizzo in via provvisoria da parte del Comune di Baunei , che con il sindaco Salvatore Corrias canta vittoria con un pizzico di populismo. E così motonavi e piccole imbarcazioni per tutta l’estate potranno sbarcare i passeggeri nella cala e l’amministrazione continuare a incamerare un euro per ogni turista che metterà piede nella spiaggia.

Pontile amovibile, anzi fisso. La svolta è arrivata all’alba di ieri con la comunicazione della Regione che ha messo fine, almeno temporaneamente, al contenzioso istituzionale tra il Comune di Baunei e la Capitaneria di porto di Olbia. Il primo dei due proclama a gran voce il diritto pressoché esclusivo di usufruire del proprio territorio, dribblando la giurisprudenza in materia di demanio con la giustificazione della pandemia Covid, che di questi tempi è diventata un coperchio buono per tutte le pentole. La seconda, l’autorità marittima, cerca di affermare principi di legalità e di fruizione condivisa di quella che, a tutti gli effetti, è una spiaggia libera. E continua a ribadire che quel pontile di metallo è, allo stato attuale e benché fresco di collaudo da parte del Comune di Baunei, un’opera difforme rispetto al progetto originario e priva delle necessarie autorizzazioni che gravano su un’area di simile pregio ambientale. A cominciare dal fatto che la struttura doveva essere amovibile: il Comune aveva annunciato che alla fine di ogni stagione estiva sarebbe stata smontata e riposta in magazzino in attesa della successiva. La realtà dei fatti è che quel pontile è stato fissato con barre filettate del diametro di 40mm alla roccia sottostante, e dunque ha perso per strada l’aggettivo amovibile, diventando in sostanza un’installazione permanente. La capitaneria non lo dice esplicitamente, ma sembra suggerirlo alla Regione, che come tale in base al principio della cessione (spesso alla ribalta per le concessioni di stabilimenti balneari) è diventato automaticamente un bene nella disponibilità dello Stato, cioè del demanio, e come tale deve essere ridato in concessione con gara d’appalto.

Occhiate (Oblada melanura)


Le lettere al prefetto. Ma torniamo ai fatti delle ultime ore, quelli che hanno preceduto la determina della Regione. Mercoledì mattina, con il pontile ancora privo dell’autorizzazione del demanio, la capitaneria manda il proprio personale a Cala Mariolu, autorizza l’attracco dei natanti e lo sbarco dei passeggeri. E vigila che non venga superato il numero di 650 persone contemporaneamente sulla spiaggia, limite fissato dal Comune di Baunei come precauzione antiCovid. Per tutta la mattina le motonavi arrivano da Cala Gonone e da Santa Maria Navarrese e utilizzano il pontile, i gommoni utilizzano un corridoio nel mare.

A questo punto il sindaco si sente espropriato dei suoi poteri in virtù dei quali aveva vietato, con notevole senso dell’epica, l’accesso «dal mare e da terra» alla spiaggia. Così scrive al prefetto di Nuoro, e contestualmente alle migliaia di persone che lo seguono su Facebook, denunciando che «tali operazioni stanno recando un gravissimo pericolo alla pubblica incolumità e alla pubblica salute, senza controllo alcuno sul numero delle persone sbarcate».

Il verbale come prova. Per il comandante della Capitaneria di Olbia Maurizio Trogu, che nei giorni precedenti è andato incontro al sindaco nell’iter che ha portato all’ok del demanio regionale, è decisamente troppo. A sua volta scrive al prefetto per fornire la sua versione dei fatti, non prima di aver ricordato che «si è, all’attualità, nelle more delle attese determinazioni di competenza del Servizio Demanio, in presenza di una spiaggia libera su cui insiste un pontile anche esso di libera fruizione, non affidato in concessione e utilizzabile in sicurezza stante l’avvenuto collaudo». Trogu definisce «prive di qualsiasi fondamento» le affermazioni del sindaco di Baunei e a riprova di ciò allega un verbale redatto dal personale della capitaneria e controfirmato dal vice sindaco di Baunei Ivan Puddu, presente a Cala Mariolu, «con il quale si da atto che sulla spiaggia si è registrato un totale massimo di 250 bagnanti, sbarcati in assoluta sicurezza e tranquillità, numero di gran lunga inferiore ai 650 stabilito nell’ordinanza sindacale». Cioè il contrario del via libera all’invasione dei turisti denunciato dal sindaco con l’unica preoccupazione, a suo dire, della tutela ambientale e sanitaria.

Baunei, Cala Luna

(foto per conto GrIG, J.I., S.D., archivio GrIG)

  1. Mara machtub
    luglio 26, 2020 alle 11:10 am

    Sinceramente non si capisce più niente. L’orribile recinzione sul Golgo è ancora li? Incredibile. E chi arriva a piedi dopo lunga scarpinata, davvero deve pagare il pizzo al Sindaco di Baunei? Ancora più incredibile. Uno dei luoghi più belli d’Italia in mano a egoisti strozzini che con la scusa della “difesa dell’ambiente” impongono vincoli e gabelle in ogni dove. Assolutamente INCREDIBILE!

  2. donatella
    luglio 26, 2020 alle 4:27 PM

    ….A parte tutto il resto dell’articolo da cui si deduce ancora una volta che l’uomo non deve difendere l’Ambiente da nulla se non da se stesso, ma ho guardato anche il video:

    “motonavi e piccole imbarcazioni per tutta l’estate potranno sbarcare i passeggeri nella cala ”

    Scusate, ma non è proibito, soprattutto per questioni di sicurezza, arrivare così sulla battigia con le imbarcazioni a motore?

    Distanza minima dalla costa:

    Per ragioni di sicurezza ogni capitaneria di porto stabilisce una distanza minima dalla costa, valida sia per la navigazione a motore che a vela. Questo limite può variare dai 150 ai 500 m a seconda delle disposizioni; il minimo in genere corrisponde ai tratti di scogliera mentre le distanze massime vengono richieste per le spiagge frequentate da bagnanti.

  3. luglio 26, 2020 alle 5:41 PM

    i “club di prodotto” si occupano ancora del demanio civico di Baunei, parola del sindaco Corrias.
    I proventi della gestione dei demani civici devono per legge esser destinati alla salvaguardia dei demani civici stessi, (artt. 2-3 della legge regionale n. 12/1994 e s.m.i.).
    Però, chi ha individuato l’ Associazione ‘Club di Prodotto Supramonte di Baunei’, anziché altri soggetti composti da titolari di uso civico di Baunei?
    In base a quali procedure selettive, visto che si tratta comunque di appalto di servizi (art. 36 del Codice degli Appalti, decreto legislativo n. 50/2016 e s.m.i.)? I proventi sono di pertinenza del Comune per la cura e la tutela del demanio civico?

    Il pontile è, poi, fisso, quindi appartenente – per il principio dell’accessione – al demanio marittimo statale.

    Mah…

    da La Nuova Sardegna, 26 luglio 2020
    Corrias: «Noi in regola, altri no». Il sindaco di Baunei sul caso di Cala Mariolu: «Il nostro pontile è collaudato, uno dei pochi nell’isola». (Paolo Merlini) (https://www.lanuovasardegna.it/nuoro/cronaca/2020/07/25/news/corrias-noi-in-regola-altri-no-1.39125496)

    BAUNEI. «Non capisco perché ci sia tanto accanimento verso il pontile di Cala Mariolu quando è uno dei pochi collaudati in Sardegna», dice il sindaco Salvatore Corrias, che all’indomani della riapertura al pubblico di una delle spiagge più belle dell’isola accetta di parlare della polemica balneare, è proprio il caso di dirlo, che ha tenuto banco negli ultimi giorni.

    Cominciamo dal conflitto istituzionale con la Capitaneria di porto di Olbia.

    «Io parlerei di dialogo più che di conflitto, almeno per quanto mi riguarda. Noi seguiamo con coerenza le linee delle pratiche amministrative, non abbiamo cercato scorciatoie. Ci siamo attenuti in maniera coerente e lineare al dettato in materia di collaudo, e dunque di sicurezza, e di conformità».

    Resta il fatto che l’autorizzazione all’uso del pontile concessa dal servizio demanio della Regione è provvisoria.

    «L’iter di questa vicenda è un po’ più complesso. Il collaudo lo dovevamo fare già nell’autunno scorso, ma la tramontana prima e il Covid dopo non ce l’hanno consentito. Allora, di concerto con la capitaneria, abbiamo stabilito di collaudare il pontile e fare istanza al demanio di anticipata occupazione. Non è una concessione provvisoria, ma un istituto che consente a noi amministrazione comunale, nelle more di una conferenza di servizi che andrà a sancire quella conformità che oggi non c’è, di occupare e gestire la struttura. Quindi se non c’è l’assenso del demanio chiunque lo occupi lo fa in maniera non autorizzata, e come tale commette un abuso».

    Ma il pontile è fisso o amovibile?Dal progetto risulta ancorato alla roccia con perni del diametro di 40 millimetri.

    «Mi trovi un pontile amovibile in tutto il golfo di Orosei. Il pontile galleggiante di legno di cui parla la capitaneria non c’è mai stato, non capisco a cosa si riferisca. Ripeto, la conformità del nostro pontile va sancita in sede di conferenza di servizi. A me per ora basta il fatto che l’utilizzo sia stato autorizzato dal demanio. Mi stupisce che ci si accanisca su uno dei rari pontili collaudati, a spese dell’amministrazione, quando le coste sarde sono costellate di pontili abusivi o mai collaudati, e in qualche caso anche porti veri e propri».

    Ci sono critiche ai club di prodotto che gestiscono l’accesso al pontile, richiedendo un ticket. Può spiegare cosa sono?

    «Sono associazioni di scopo, senza fini di lucro. Istituiti nel 2001, a parte rare esperienze, per esempio in Trentino, sono stati poco utilizzati. Noi ne abbiamo due, il Costa di Baunei e il Supramonte. Il Comune stipula con essi convenzioni per la gestione di determinati servizi. Quanto alle critiche, da noi è venuta persino la Guardia di finanza a verificare i conti e ha trovato tutto in regola. Il Comune introita i proventi dei servizi e poi rimborsa i club per le spese sostenute. I loro compiti vanno dall’interno con l’accoglienza dei visitatori e una serie di servizi nel segno di un uso moderno degli usi civici, dunque anche turistico, sino alle coste con l’accoglienza, l’assistenza alla balneazione, il primo soccorso e la pulizia degli arenili. In tutte le spiagge ci sono operatori reclutati ogni anno su bando pubblico. È tutto trasparente. I bilanci dei club sono pubblici, non c’è opacità».

    Chi sceglie il presidente? Lo chiedo perché lei lo è stato per statuto, poi ha dovuto lasciare per le norme sulle partecipate degli enti locali. Ma è sempre il sindaco, cioè lei, a sceglierlo.

    «Sì, ma di concerto con l’assemblea e il comitato esecutivo, composto dagli operatori del nostro territorio, ma non solo, perché ne hanno fatto parte imprenditori di Dorgali e Orosei».

    Torniamo all’ordinanza, poi revocata come abbiamo visto, di divieto d’accesso «dal mare e da terra» a Cala Mariolu.

    «C’è una delibera del 9 luglio della giunta regionale che ha manomesso il Pul, il piano del litorale, concedendo il corridoio in mare agli operatori di Cala Gonone che l’avevano richiesto. Era la prima applicazione della modifica alle linee guida dei Pul che consente ai privati di gestire i corridoi di lancio degli arenili laddove gli enti pubblici non l’abbiano ancora fatto. È evidente che con il collaudo del pontile in corso ho dovuto difendere le ragioni del mio Comune, per questo ho chiuso la spiaggia».

    È pur vero che gli operatori di Santa Maria Navarrese hanno fatto la stessa cosa a Cala Luna, chiedendo l’apertura di un campo boe poi negata dalla stessa Regione.

    «Ma perché Baunei non ha diritti su Cala Luna? O vogliamo continuare a dire che è di Dorgali? Noi ne abbiamo diritto quanto loro».

  4. agosto 14, 2020 alle 6:19 PM

    senza parole.

    da L’Unione Sarda, 14 agosto 2020
    IL CASO. Barracelli armati per proteggere Cala Mariolu.
    Continua la “guerra” di ordinanze tra Dorgali e Baunei sul gioiello del Golfo di Orosei: https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/ogliastra/2020/08/14/barracelli-armati-per-proteggere-cala-mariolu-136-1049695.html

    • Mara machtub
      agosto 15, 2020 alle 8:23 am

      Veramente si rimane senza parole. Meno male che non hanno (ancora) pensato di vestirli come sardi antichi…

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