La Faggeta del Lago di Vico non si tocca!


Faggeta del Lago di Vico

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (20 ottobre 2019) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti riguardo il progettato taglio di una bella parte della Faggeta del Lago di Vico, sui Monti Venere e Fogliano, nel Comune di Caprarola (VT).

Si tratta di una faggeta depressa, cioè un ecosistema forestale governato a fustaia a prevalenza di Faggio (Fagus sylvatica L.) che ricade sotto la quota degli 800 metri di altitudine.  E’ tutelata dall’art. 34 bis della legge regionale Lazio n. 39/2002 e s.m.i. e non può essere tagliata.

Ciò nonostante, la recente determinazione Regione Lazio – Direzione Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti n. G11244 del 28 agosto 2019 ha dato esecutività alle annualità 2019/2020 – 2032/2033 del piano di gestione e di assestamento forestale del Comune di Caprarola (approvato nel 2012 e integrato nel 2014) e ha autorizzato il Comune di Caprarola a procedere al taglio fino al 15% della Faggeta.

Capriolo (Capreolus capreolus)

Tutto questo per dar corpo a un progetto sperimentale condotto insieme all’Università degli Studi della Tuscia, in realtà, è stato autorizzato il taglio fino al 15% della faggeta depressa, in teoria tutelata, con percentuali simili ai tagli di natura prettamente economica.

Coinvolti dall’azione ecologista il Ministero per i beni e attività culturali e il Ministero dell’ambiente, la Regione Lazio, la Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, i Carabinieri Forestale, il Comune di Caprarola.

La Faggeta del Lago di Vico è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), rientra nel sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Monte Fogliano e Monte Venere (codice IT6010023) ai sensi della direttiva Habitat (n. 92/43/CEE) e nella zona di protezione speciale (Z.P.S.) “Lago di Vico, Monte Venere e Monte Fogliano (ai sensi della direttiva Avifauna (n. 09/147/CE) e nella riserva naturale regionale del Lago di Vico.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha chiesto l’annullamento parziale in via di autotutela della pianificazione del taglio della faggeta depressa, nonché il diniego di autorizzazione paesaggistica.

Un po’ di buon senso oltre che di rispetto della legalità ambientale.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Faggeta del Lago di Vico

(foto)

  1. G.Maiuscolo
    ottobre 20, 2019 alle 7:38 am

    […] “Un po’ di buon senso oltre che di rispetto della legalità ambientale.”

    Sì, come no…

  2. ottobre 20, 2019 alle 12:28 PM

    da Tusciaweb, 19 ottobre 2019
    Caprarola – L’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico onlus chiede l’accesso agli atti e provvedimenti contro la decisione.
    “No al taglio della faggeta del lago di Vico”: http://www.tusciaweb.eu/2019/10/no-al-taglio-della-faggeta-del-lago-vico/

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    da New Tuscia, 19 ottobre 2019
    “La Faggeta del Lago di Vico non si tocca!”: http://www.newtuscia.it/2019/10/19/la-faggeta-del-lago-vico-non-si-tocca/

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    da La Città, 20 ottobre 2019
    La Faggeta del Lago di Vico non si tocca!: http://www.lacitta.eu/cronaca/47851-la-faggeta-del-lago-di-vico-non-si-tocca.html

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    da Tuscia Up, 20 ottobre 2019
    L’Associazione ecologista: “La Faggeta del Lago di Vico non si tocca”: https://www.tusciaup.com/lassociazione-ecologista-la-faggeta-del-lago-di-vico-non-si-tocca/148618

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    da Le Muse News, 21 ottobre 2019
    Gruppo d’Intervento Giuridico onlus: “La Faggeta del Lago di Vico non si tocca!”: https://www.lemusenews.it/gruppo-dintervento-giuridico-onlus-la-faggeta-del-lago-di-vico-non-si-tocca/

  3. sardo
    ottobre 20, 2019 alle 4:11 PM

    Sempre con la scusa della “sperimentazione” e così emulano i tagli avvenuti nel Marganai; sarebbe interessante verificare le “consulenze universitarie”, magari quelle stesse che li hanno supportati in Sardegna.

  4. donatella
    ottobre 20, 2019 alle 10:35 PM

    Franco Tassi IN 5 FASI L’ASSALTO ALLE FORESTE!
    Nella storia dell’umanità, l’attacco agli alberi e alle foreste non rappresenta certo una novità, ma non si può negare che, negli ultimi decenni, la guerra al verde si sia scatenata in modo sempre più violento, e al tempo stesso subdolo e mascherato. Perché oggi chi attenta ai boschi si dipinge di verde, e spergiura di farlo per il loro, e per il nostro bene.
    Ecco allora una sintetica cronaca delle principali fasi di questa guerra spietata, incosciente e masochista, condotta contro il preziosissimo “Mantello Verde” dell’Italia.
    1.- Normativa = In un Paese civile, alberi e boschi sono considerati una ricchezza inestimabile, da proteggere dalle insidie e da amministrare saggiamente. Ma cosa sta avvenendo invece oggi in quest’Italia, un tempo ammantata di vaste foreste? Come ha ben sottolineato l’amico Alberto Abrami, docente di diritto forestale, agli albori del Terzo Millennio una serie di atti, giudizi e provvedimenti normativi (2001, 2008, 2018) ha progressivamente degradato e smantellato la tutela del patrimonio arboreo, rendendo la sua salvaguardia sempre più tenue, teorica e confusa.
    2.- Forestale = La devitalizzazione già da tempo avviata dell’unica forza di polizia in grado di prevenire e reprimere i reati contro la natura ha raggiunto il momento culminante nell’accorpamento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri (meglio definibile poi come “accoppamento”, attraverso la frammentazione e la militarizzazione), nel tripudio della mala-politica e con l’aiuto dell’eccellentissima Consulta. Una catastrofe imprevista e inimmaginabile, frutto di combinazione tra cronico analfabetismo ecologico e inconfessabili intendimenti, lontanissimi dal bene comune.
    3.- Organizzazione = Come se tutto ciò non bastasse, la competenza sulle foreste viene attribuita in esclusiva non al Ministero dell’Ambiente, ma a un Dicastero produttivistico come l’Agricoltura, che ha assorbito anche il Turismo… Ed ecco allora il colpo di genio: facciamo delle foreste una semplice sottocategoria turistica, qualcosa come una bella cartolina illustrata, da ammirare e spedire. Per vedere com’erano una volta, mentre però ci stiamo affannando con ogni mezzo a tagliarle. Sembra che il Consiglio di Stato non fosse proprio d’accordo, ma poco importa…
    4.- Legislazione = Il nuovo Testo Unico Forestale (TUF, definito TRUFF nell’acronimo più veritiero) è un ineguagliabile capolavoro di strategia dell’inganno, che trasuda fervide espressioni d’amore ribollente per quel patrimonio naturale, ma di cui prepara il sistematico massacro. Fulgido esempio di come oggi le 5 Erinni dominanti, e strettamente alleate (politica, burocrazia, tecnocrazia, baronìa e mediatica) aprono la strada all’avidità e al profitto, a danno della collettività, di madre natura e del futuro di ogni essere vivente.
    5.- Convenzione = L’ultimo atto di questa allucinante tragicommedia non è costellato soltanto di manipolazioni informative, elucubrazioni scientistiche, fantomatici decreti attuativi e interventi devastanti, in spregio al buonsenso e contro ogni principio etico, scientifico e giuridico. Si passa infatti direttamente, senza scrupoli, alle intese simili al patto tra Faust e Mefistofele, tra le quali brilla l’eccelso accordo tra Federparchi (Legambiente?) e Federlegno (Assomobili?). Il modo migliore per espugnare il Fort Knox della Natura, l’ultimo immenso deposito di patrimonio arboreo, che l’Italia aveva giurato di difendere fino alla morte: le mitiche Aree Protette. Aprire alle scuri e alle motoseghe anche i Parchi Nazionali era da sempre il sogno di molti, e ora si sta finalmente realizzando.

    Centro Parchi Internazionale, Roma, Estate 2019

  5. ottobre 21, 2019 alle 11:25 am

    Mah, forse la mia ignoranza tecnico-giuridica un po’ mi abbandona. Ma la mia cultura tecnico-professionale-giuridica mi ricorda che in queste situazioni non è che non si può tagliare ma il PdT (Piano di Taglio) deve rispondere al solo V.Inc.A. ed è questo che mi dice se lo posso fare oppure no. Mi stò sbagliando?

    • ottobre 21, 2019 alle 11:31 PM

      in realtà l’art. 34 bis della legge regionale Lazio n. 39/2002 e s.m.i. vieta il taglio delle c.d. faggete depresse, quale quella in argomento.

      • novembre 6, 2019 alle 2:27 am

        Grazie, la mia memoria non mi ha abbandonato

      • G.Maiuscolo
        novembre 6, 2019 alle 7:24 am

        Dott.DI DUCA, preoccupato per la Sua memoria…ahahahahahah.

        Grazie per la Sua memoria sempre verde. Soprattutto perché trattiene aspetti importanti… Per dire…

      • marzo 30, 2020 alle 12:53 am

        Si, giusto. Questo lo avevamo rilevato. Il solo problema che sancisce che le faggete depresse sono dai 200 mt. 8n giù. Quindi mettono in Rischio di taglio non scientifico, solo economico.

  6. ottobre 21, 2019 alle 11:29 PM

    da Salviamo il Paesaggio, 21 ottobre 2019
    Si moltiplicano le segnalazioni di tagli indiscriminati di boschi e alberate: http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2019/10/si-moltiplicano-le-segnalazioni-di-tagli-indiscriminati-di-boschi-e-alberate/

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    da Salviamo il Paesaggio – Roma e Provincia, 27 ottobre 2019
    Gruppo d’Intervento Giuridico onlus: “La Faggeta del Lago di Vico non si tocca”: http://www.salviamoilpaesaggio.roma.it/2019/10/gruppo-dintervento-giuridico-onlus-la-faggeta-del-lago-di-vico-non-si-tocca/

  7. ottobre 29, 2019 alle 2:48 PM

    la Regione Lazio – D.G. Politiche abitative, e Pianificazione territoriale, paesistica, urbanistica – Area autorizzazioni paesaggistiche e V.A.S. ha comunicato (nota prot. n. 847952 del 23 ottobre 2019) che non risultano presentate istanze di autorizzazione paesaggistica per interventi sulla faggeta.

  1. ottobre 21, 2019 alle 11:00 PM
  2. ottobre 29, 2019 alle 6:27 PM

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