Reiterare provvedimenti illegittimi in danno della fauna costituisce danno erariale.

Marmotta (Marmota marmota)
Rilevante pronuncia da parte della Corte dei conti in sede giurisdizionale sui reiterati abbattimenti illegittimi di esemplari di fauna selvatica.
La sentenza Corte dei conti, I Sez. centrale Appello, 18 giugno 2018, n. 248, riformando la decisione di primo grado, ha condannato Alois Durnwalder, già presidente della Provincia autonoma di Bolzano, e Heinrich Erhard, già dirigente dell’Ufficio Caccia della Provincia autonoma di Bolzano, al risarcimento in favore dello Stato di euro 568.125,00 ciascuno e al risarcimento di euro 6.192,23 ciascuno in favore della Provincia di Bolzano più interessi, rivalutazione monetaria e spese per aver provocato un danno erariale di pari importo.
Il già presidente della Provincia autonoma e il già direttore del relativo Ufficio Caccia sono stati ritenuti responsabili della sistematica emanazione di provvedimenti di c.d. caccia in deroga ai danni delle popolazioni faunistiche di Stambecco, Cormorano, Marmotta, Tasso, Faina, Volpe, Cornacchia, Merlo, Ghiandaia, con l’uccisione di ben “2.655 esemplari di specie protette” fra il 2010 e il 2014 : “dall’esame dei … provvedimenti – ciascuno singolarmente e nel loro complesso – emerge con chiarezza che, lungi dal rispondere alle rigorose esigenze normativamente individuate e della cui valutazione non vi è traccia nei provvedimenti in discussione, l’abbattimento degli animali veniva sistematicamente disposto senza che ne ricorressero i presupposti, trasformando uno strumento eccezionale in un ordinario mezzo di prelievo di specie altrimenti non cacciabili o cacciabili solo in determinati periodi, secondo logiche che l’Erhard ha ben illustrato nella dichiarazione confessoria, resa a verbale dell’audizione dell’8 settembre 2015, laddove ha dichiarato che ‘la gestione attiva dell’animale (stambecco) ha trovato la sua giustificazione in riferimento al suo interesse culturale e venatorio e in relazione al valore del trofeo (…) tenendo conto delle esigenze dell’economia montana, dell’interesse venatorio e politico, delle richieste da parte delle riserve e degli agricoltori, cercando sempre di difendere l’autonomia della Provincia’. Le anzidette, significative, dichiarazioni evidenziano il palese abuso dello strumento straordinario dei prelievi in deroga … surrettiziamente operato in sprezzante violazione dei limiti di legge, per perseguire finalità ultronee rispetto a quelle individuate dalla normativa di settore, quali uniche riconosciute come legittimanti la deroga al divieto di abbattimento”.
Una “condotta di estrema gravità” che ha portato al riconoscimento della responsabilità per danno erariale per “reiterate condotte illecite … consistite nell’avere pervicacemente autorizzato, l’uno, con i pareri favorevoli dell’altro, prelievi in deroga di animali al di fuori dei casi previsti dalla vigente normativa”, così dando “luogo alle prevedibili, innumerevoli, pronunce negative del Tribunale amministrativo, le cui spese ha dovuto sostenere la Provincia di Bolzano”.
I due condannati dovranno anche rifondere le spese legali alle associazioni ambientaliste riconosciute L.A.C. e L.A.V., intervenute nel procedimento per danno erariale.
La pronuncia del Giudice erariale d’appello costituisce senza dubbio una pietra miliare nei confronti dei comportamenti illegittimi di amministratori e funzionari pubblici in danno del patrimonio ambientale e del patrimonio faunistico, in particolare[1].
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
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[1] gli atteggiamenti quasi da feudatario venatorio dell’allora presidente Durnwalder erano ben noti.
qui la sentenza Corte dei conti, I Sez. centrale Appello, 18 giugno 2018, n. 248.

bosco sotto la neve
da L’Adige, 18 giugno 2018
Abbattimenti illegittimi: Durni dovrà pagare 500mila euro.
da Il Fatto Quotidiano, 19 giugno 2018
Bolzano, “abbattute specie protette”: anche Durnwalder dovrà risarcire oltre un milione di euro.
L’ex presidente della Provincia e l’ex direttore dell’ufficio caccia e pesca della Provincia dovranno risarcire i danni provocati dai decreti emessi fra il 2010 ed il 2014, con i quali veniva autorizzata la caccia di specie faunistiche protette. I giudici parlano di “palese abuso” e di “sprezzante violazione dei limiti di legge”.

Stambecco (Capra ibex)
(foto S.L., S.D., archivio GrIG)
Ottimo. Speriamo che serva da deterrente per altri aspiranti “Attila”!
Ecco una Regione da cui noi potremmo imparare molte cose.
Esemplare la sentenza, speriamo…, le zone di Brescia e della Lunigiana non sono molto diverse per la permessività sulla caccia, i bracconieri pullulano in quantità x tradizione, ma non solo lì.. sono ovunque.
ottimo risultato…era ora che si ponesse fine al far west tirolese che con la scusa dell’autonomia regionale…faceva i suoi sporchi comodi in tema di caccia…certe regole devono andare oltre la regione e tenere conto delle fragilita’ di certe specie…altro che trofeo
da Il Fatto Quotidiano, 6 febbraio 2020
Bolzano, ex presidente della Provincia Luis Durnwalder condannato per diffamazione e autorizzazione di caccia a specie protette.
Nel giro di pochi giorni, il politico dovrà risarcire il procuratore della Corte dei Conti di Bolzano, Robert Schulmers, di 40mila euro e pagarne 468mila dopo aver emanato decine di decreti che consentivano ai cacciatori altoatesini l’uccisione di migliaia di animali selvatici protetti dalle normative europee. (Giuseppe Pietrobelli): https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/05/bolzano-ex-presidente-della-provincia-luis-durnwalder-condannato-per-diffamazione-e-autorizzazione-di-caccia-a-specie-protette/5696509/
Bella notizia!
Talastima…