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Incendi, delinquenza e buonismo al campo nomadi-inceneritore abusivo lungo la S.S. n. 554.


Cagliari, S. S. n. 554, campo nomadi abusivo, incendio di rifiuti (6 novembre 2016)

Cagliari, S. S. n. 554, campo nomadi abusivo, incendio di rifiuti (6 novembre 2016)

Ancora una volta il quotidiano incendio di rifiuti presso il campo nomadi abusivo vicino alla S. S. n. 554, nel territorio comunale di Cagliari.

Ancora una volta le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra hanno inoltrato (8 novembre 2016) una nuova denuncia a magistratura e amministrazioni pubbliche competenti, reiterando la richiesta di sequestro preventivo dell’area, avanzata fin dal febbraio scorso.  

Sarebbe ora.

L’attività di incenerimento prosegue senza sosta e senza limiti, nonostante proteste e denunce dei disgraziati abitanti e lavoratori dei quartieri di Mulinu Becciu (Cagliari) e Su Planu (Selargius), così come delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra (31 luglio 2015, 24 novembre 2015).

Cagliari, S. S. n. 554, campo nomadi abusivo, incendio di rifiuti (6 novembre 2016)

Cagliari, S. S. n. 554, campo nomadi abusivo, incendio di rifiuti (6 novembre 2016)

Ancora pericoli per la salute, ancora degrado, con cittadini che si sentono impotenti e Istituzioni che non sempre svolgono un’adeguata attività di controllo e di prevenzione di tali fenomeni illeciti. Infatti, mai come in casi del genere, così dannosi per la salute pubblica, la prevenzione è obbligatoria, poiché tutti gli interventi successivi potrebbero essere tardivi e inserirsi in situazioni già gravemente compromesse sia sotto il profilo ambientale che sanitario, oltre che sotto quello sociale. Per non parlare degli eventuali, pesanti costi delle bonifiche ambientali delle aree interessate.

Prima che si ripetano le vergognose vicende illecite relative al traffico di rifiuti pericolosi svolte all’interno del campo nomadi comunale di Cagliari,[1] perché non s’interviene risolutivamente una volta per tutte?

Perché il campo nomadi – inceneritore non viene ancora posto sotto sequestro preventivo?

Perché c’è questa sorta di ipocrita buonismo che di fatto consente un avvelenamento strisciante dei residenti, compresi i rom che praticano il campo-inceneritore?

A chi giova?

Si vuole alimentare il razzismo nelle periferie cagliaritane?

Riteniamo sia necessario bloccare definitivamente – ora, subito, adesso – una nuova situazione di degrado ambientale altamente rischiosa per la salute pubblica dei residenti e di tutti coloro che anche per ragioni di lavoro, si trovano a dover trascorrere gran parte del tempo nell’area interessata dai roghi, e quindi di intensificare l’attività di vigilanza sull’area, al fine di evitare ulteriori fenomeni di degrado e pericolo.

A questo punto, ogni giorno che passa crescono i pericoli ambientali e sanitari.

Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

Cagliari, S. S. n. 554, campo nomadi abusivo, incendio di rifiuti (6 novembre 2016)

Cagliari, S. S. n. 554, campo nomadi abusivo, incendio di rifiuti (6 novembre 2016)

da L’Unione Sarda, 8 novembre 2016

Fuoco e fumo nero al campo rom Il sindaco: «Terreno da sequestrare». (Michele Ruffi)

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[1] Come noto, l’area lungo la strada statale n. 554 è stata interessata da un fenomeno di grave inquinamento ambientale, legato allo svolgimento all’interno del campo nomadi comunale di Cagliari di un’illecita attività di incenerimento di rifiuti, con la realizzazione una vera e propria discarica abusiva. Gli effetti dell’inquinamento ambientale si sono riversati per lunghi anni sul quartiere cagliaritano di Mulinu Becciu e sulle varie attività imprenditoriali della zona, con gravi rischi per la salute pubblica, tanto da esser oggetto di reiterate azioni legali delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus a sostegno dei cittadini inquinati, accompagnate da proficui incontri con il Sindaco di Cagliari Massimo Zedda e con il Procuratore della Repubblica Mauro Mura (estate 2011).

Le conseguenti indagini della magistratura hanno portato ad accertare un vasto traffico illecito di rifiuti pericolosi e hanno indotto  il G.I.P. del Tribunale di Cagliari ad adottare con il decreto del 31 maggio 2012 la misura cautelare del sequestro preventivo dell’area (art. 321 cod. proc. pen.).

Come riconosciuto dall’Autorità Giudiziaria nel provvedimento di sequestro, oltre alla sussistenza della fattispecie illecita, la persistenza della situazione avrebbe potuto portare a intuitivi peggioramenti delle condizioni ambientali e igienico-sanitarie posto che “la situazione di pericolo per la salute umana e di grave compromissione dell’ambiente naturale in tutte le sue componenti, aria, acqua, suolo e sottosuolo, non è solo una conclusione suggerita dall’esperienza e dal senso comune – ciò di fronte alla situazione più sopra rappresentata sarebbe di per sé sufficiente a giustificare il provvedimento cautelare richiesto – ma attestata dalle ripetute segnalazioni inviate dalla A.S.L. al sindaco di Cagliari”.

 

Cagliari, S. S. n. 554, campo nomadi abusivo, incendio di rifiuti (6 novembre 2016)

Cagliari, S. S. n. 554, campo nomadi abusivo, incendio di rifiuti (6 novembre 2016)

 

Cagliari, campo nomadi abusivo, scarico di rifiuti da un furgone (15 novembre 2015)

Cagliari, campo nomadi abusivo, scarico di rifiuti da un furgone (15 novembre 2015)

Cagliari, campo nomadi abusivo, accatastamento di rifiuti (15 novembre 2015)

Cagliari, campo nomadi abusivo, accatastamento di rifiuti (15 novembre 2015)

Cagliari, campo nomadi abusivo, rogo di rifiuti (15 novembre 2015)

Cagliari, campo nomadi abusivo, rogo di rifiuti (15 novembre 2015)

 

(foto per conto GrIG)

 

  1. Piero Ferrari
    novembre 9, 2016 alle 10:47 am

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  2. novembre 9, 2016 alle 3:01 PM

    da Sardegna Oggi, 8 novembre 2016
    Fumi tossici dal campo nomadi abusivo. Gli ambientalisti: “Intollerabile, da chiudere”: http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2016-11-08/33966/Fumi_tossici_dal_campo_nomadi_abusivo_Gli_ambientalisti_Intollerabile_da_chiudere.html

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    Roghi nel campo rom abusivo. Zedda: “Ora basta”: http://www.sardegnaoggi.it/Politica/2016-11-08/33974/Roghi_nel_campo_rom_abusivo_Zedda_Ora_basta.html

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    da Vistanet Cagliari, 8 novembre 2016
    Inceneritore abusivo nel campo nomadi della 554: La denuncia del Gruppo d’Intervento Giuridico: http://www.vistanet.it/cagliari/blog/cagliari/91975/

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    da Casteddu online, 8 novembre 2016
    Campo nomadi-inceneritore,GrIG:”Basta a roghi, delinquenza e buonismo”.
    “Incendi, delinquenza e buonismo al campo nomadi-inceneritore abusivo lungo la S.S. n. 554”: http://www.castedduonline.it/area-vasta/hinterland/41607/campo-nomadi-inceneritore-grig-basta-a-roghi-delinquenza-e-buonismo.html

  3. novembre 10, 2016 alle 3:05 PM

    A.N.S.A., 10 novembre 2016
    Incendi e diossina campo nomadi,protesta. Lettera a istituzioni, “sequestri siti Mulinu Becciu e Su Planu”. (http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2016/11/10/incendi-e-diossina-campo-nomadiprotesta_dae739fd-f712-4195-bee9-23cc585fd7d5.html)

    CAGLIARI, 10 NOV – “L’attività di incenerimento prosegue senza sosta e senza limiti, nonostante proteste e denunce dei disgraziati abitanti e lavoratori dei quartieri di Mulinu Becciu (Cagliari) e Su Planu (Selargius), così come delle associazioni ecologiste. Ancora pericoli per la salute, ancora degrado, con cittadini che si sentono impotenti e istituzioni che non sempre svolgono un’adeguata attività di controllo e di prevenzione di tali fenomeni illeciti”. È uno stralcio della lettera-denuncia inviata dagli appartenenti al Gruppo di intervento giuridico e Amici della terra, e sottoscritta da oltre 300 abitanti della zona e dal comitato No Diossina, al prefetto, ai sindaci di Cagliari e Selargius, al comandante provinciale dei carabinieri e al direttore del corpo forestale, per denunciare la precaria situazione in cui sono costretti a vivere gli abitanti di Mulinu Becciu e Su Planu a causa dei continui incendi appiccati all’interno del campo nomadi.
    Nella lettera si chiede un tempestivo intervento alle istituzioni col sequestro dell’area. Nella missiva i firmatari sollevano una serie di interrogativi: “Perché non si interviene risolutivamente una volta per tutte? Perché il campo nomadi-inceneritore non viene ancora posto sotto sequestro preventivo? Perché c’è questa sorta di buonismo ipocrita che di fatto consente un avvelenamento strisciante dei residenti, compresi i rom che praticano il campo-inceneritore? Riteniamo sia necessario bloccare definitivamente, ora, subito, adesso, una nuova situazione di degrado ambientale altamente rischiosa per la salute pubblica dei residenti. A questo punto ogni giorno che passa crescono i pericoli ambientali e sanitari”.

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    da Cagliaripad, 10 novembre 2016
    Incendi e diossina al campo nomadi, cittadini protestano.
    Ancora pericoli per la salute, ancora degrado, con cittadini che si sentono impotenti e istituzioni che non sempre svolgono un’adeguata attività di controllo e di prevenzione di tali fenomeni illeciti: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=38402

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    da Casteddu online, 10 novembre 2016
    Campo rom abusivo: è allarme, ora insorge il Comitato “No Diossina”.
    Una lettera-denuncia con tanto di raccolta firme: Antonio Guerrieri è il portavoce dei residenti della zona sulla della ss.554, tra Mulinu Becciu e Selargius: I continui roghi tossici dei rom stanno mettendo a rischio tumori e malattie i cittadini, a quando un intervento mirato di Istituzioni e forze dell’ordine? (Alessandro Congia): http://www.castedduonline.it/area-vasta/oltre-la-554/41708/campo-rom-abusivo-e-allarme-ora-insorge-il-comitato-no-diossina.html

  4. lucio
    novembre 10, 2016 alle 6:51 PM

    ma perchè i cc o la polizia non arrestano i responsabili e i conniventi ovvero tutti quelli del campo abusivo? è inutile il sequestro se quelli poi sis rispostano di 1 km e riprendono a fare le stesse cose. vanno arrestati gli adulti, rieducati i figli oppure espulsi. tertium non datur. basta ipocrisia di sindaco e forze dell’ordine (ordine si fa per dire)

  5. novembre 11, 2016 alle 3:05 PM

    da L’Unione Sarda, 11 novembre 2016
    «Fermate chi ci avvelena» La denuncia: rifiuti tossici bruciati durante la notte.
    MULINU BECCIU E SU PLANU. Il comitato “No diossina” ha già raccolto 330 firme. (http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=54006)

    Rifiuti pericolosi bruciati nella notte vicino ai palazzi, i fumi che ammorbano l’aria. Ancora una volta. I residenti di Mulinu Becciu e Su Planu chiedono aiuto alle forze dell’ordine. L’ultima protesta è affidata a una lettera aperta del comitato “No diossina” che ha già raccolto 330 firme e indica la via per spegnere i roghi, una volta per tutte.

    LE INDAGINI. Seguire i rifiuti, capire da dove arrivano e rintracciare gli imprenditori che anziché smaltirli in base alla legge, li scaricano lungo la Statale 554. Di più. Le indagini, secondo i cittadini e gli attivisti del Gruppo di intervento giuridico che hanno fatto propria questa battaglia, dovrebbero coinvolgere anche coloro che mettono a disposizione i terreni per quei falò illegali.

    ROGHI SOTTO LA LUNA. La tregua è finita. Dopo la bufera giudiziaria che tra il 2011 e il 2014 determinò arresti e denunce per un traffico di rifiuti pericolosi nel vecchio campo rom lungo la Statale, nella notte i fuochi si accendono di nuovo. Fiamme che distruggono quel che non serve più, riducono in cenere plastica e altri scarti e salvano ferro, rame e tutto quel che può essere rivenduto. Su quella sorta di inceneritore abusivo si affacciano i palazzi di Mulinu Becciu e Su Planu, due popolosi quartieri abitati da famiglie che da anni lottano contro i roghi e le nuvole cariche di diossina che sotto la luna riempiono l’aria davanti alle loro finestre.

    I BAMBINI. Nell’ultima denuncia presentata alla magistratura viene riportata la stessa motivazione indicata in quelle che l’hanno preceduta, molti anni fa. Come dire: non è cambiato nulla o quasi. «Ciò che siamo costretti a respirare è diossina, una sostanza altamente tossica per l’uomo, in particolare per i bambini», è scritto nella lettera firmata dal presidente del comitato Antonio Guerrieri e in cui figura tra i primi sostenitori il nome di don Emanuele Mameli, il parroco della Madonna della strada.

    PRIMA INCHIESTA. L’inquinamento è certificato, nel 2012 il gip del tribunale di Cagliari ordinò il sequestro preventivo di un’area adiacente a quella utilizzata dai nuovi incendiari. Dopo le proteste, le indagini e i sigilli il campo rom in cui venivano accesi i roghi venne sgomberato. Non solo, perché l’inchiesta della Procura di Cagliari fece emergere un traffico di rifiuti pericolosi nel quale erano coinvolti dipendenti pubblici. In manette finirono un usciere della Regione, un funzionario del Provveditorato e un imprenditore. I tre uomini si era tuffati a capofitto nello smaltimento di vecchi computer di proprietà dell’ente regionale. Le misure cautelari si basavano sulle analisi disposte in seguito al sopralluogo fatto già dal 2009 dagli agenti della polizia municipale e di quelli del Corpo Forestale che fecero emergere le prove dalla cenere.
    Le famiglie di Mulinu Becciu e Su Planu, le une accanto alle altre lungo la linea di confine tra il comune di Cagliari e quello di Selargius per un po’ hanno ripreso una vita normale. Da qualche mese però le cose sono tornate come prima. Per questo, lo scorso aprile hanno dato vita a una petizione con una lettera indirizzata al prefetto e ai sindaci dei due comuni coinvolti. In appena sette mesi sono state raccolte centinaia di firme. «Questi fumi con il loro carico di veleni entrano non solo nelle nostre case ma nei polmoni dei nostri figli e dei nostri nipoti. Non è giusto».

    LA DENUNCIA. «Gli effetti dell’inquinamento ambientale si sono riversati per lunghi anni sul quartiere e sulle varie attività imprenditoriali della zona, con gravi rischi per la salute pubblica», dice Antonio Guerrieri. Il timore è che la storia si ripeta. ( m. c. )

  6. novembre 23, 2016 alle 2:48 PM

    da L’Unione Sarda, 23 novembre 2016
    Stop alla “terra dei fuochi”. L’area sulla Statale 554 dove sorge la baraccopoli abusiva appartiene ad alcuni privati.
    Campo rom, diffida del Comune ai proprietari dei terreni. (Enrico Fresu) (http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=54251)

    È la terra dei fuochi cagliaritana. E pure un terreno di scontro tra Comune e proprietari: appartiene a privati l’area su cui sorge il campo rom abusivo accanto alla Motorizzazione, dove ogni giorno i roghi di rifiuti appestano l’aria. Padroni obbligati, secondo gli uffici del Municipio, a provvedere allo smantellamento delle baracche non autorizzate. A spese loro, s’intende. Non solo: gli eredi Sollai – che hanno la titolarità dell’appezzamento – dovrebbero anche pagare lo smaltimento dei materiali che risulterebbero dalle demolizioni. «Spossessati» della loro proprietà, come scrive l’avvocato Fabrizio Carta che li assiste, beffati e pure «mazziati».

    LA LETTERA. Hanno ricevuto intimazioni perentorie dal Comune – Servizio di igiene del suolo – a più riprese, dopo un sopralluogo della Polizia municipale. È emerso «un contesto che favorisce lo svilupparsi di condotte che si collcano al di fuori dell’alveo della legalità», come ha scritto il dirigente Roberto Montixi in una missiva dello scorso maggio. Il documento ordinava «l’immediata demolizione dei manufatti liberati e la conseguente predisposizione e trsmissione a questo ufficio di un piano di lavoro». Il riferimento era a due baracche che, secondo le informazioni in possesso dei tecnici comunali, erano state abbandonate dagli occupanti. I proprietari sarebbero dovuti entrare nel campo, abbattere le costruzioni abusive e accollarsi le spese di smaltimento in discarica degli eventuali resti, «per evitare l’occupazione delle stesse da parte di altri nuclei».

    IL REINSERIMENTO. Non solo, in Municipio erano fiduciosi. Comunicavano che era stato avviato un programma di reinserimento sociale degli occupanti del campo. Quindi, di lì a poco, i padroni dei terreni avrebbero dovuto organizzare «gli ulteriori interventi di rimozione, nonché l’adozione di ogni opportuna misura (recinzioni, custodia o altro) idonea a scongiurare la reiterazione della situazione in essere». L’inadempienza agli ordini, era la minaccia, porta «all’adozione di ogni opportuna iniziativa ai fini del rispristino della salubrità dell’area, con conseguente addebito delle spese, oltre alle sanzioni». A far pesare le posizione degli eredi nel braccio di ferro con il Comune è stato l’avvocato Carta, che ha risposto: le aree non sono nella disponibilità dei clienti e, anzi, è stato presentato un esposto in Procura, per denunciare la situazione. «Ogni attività da intraprendere», aggiunge quindi il legale, «dovrà essere sottoposta all’attenzione della Procura, per non intralciare le indagini».

    TUTTO UGUALE. Nulla, intanto, accanto alla Motorizzazione è cambiato in meglio. Anzi. Ci vive circa un’ottantina di rom. Aumentano le lamentele dei residenti della zona, tra Su Planu e Mulinu Becciu, che ogni sera vedono alzarsi le fiamme della discarica abusiva gestita dai nomadi e sono costretti «a respirare diossina, sostanza altamente tossica», come ha sottolineato più volte Antonio Guerrieri, rappresentante di uno dei comitati più attivi. Lo sgombero, però, è dato per imminente. E le indagini potrebbero coinvolgere anche molti sardi che hanno approfittato dell’illegalità per smaltire i loro rifiuti.

  7. novembre 30, 2016 alle 2:52 PM

    l’oscenità continua.

    da L’Unione Sarda, 29 novembre 2016
    Ancora fuoco e fumo dal campo nomadi. Intervento di pompieri e agenti. (http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=54368)

    Ancora fuoco e fumo, con l’aria che diventa irrespirabile, nel campo nomadi abusivo sulla strada statale 554 accanto alla Motorizzazione civile. Domenica mattina gli abitanti di Mulinu Becciu e Su Planu si sono risvegliati con un forte odore di bruciato proveniente dai terreni tra le baracche costruite dai rom. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per spegnere il rogo, scortati dagli agenti della Squadra volante. Per il comitato “No diossina” «un’altra giornata da incubo».

    LE INDAGINI. Il tutto avviene nonostante un’inchiesta della Procura e una diffida del Comune ai proprietari dei terreni perché provvedano allo smantellamento delle baracche. E, oltre ai fuochi e alla diossina, nella zona si sta allargando la discarica realizzata nella parete della collinetta. Tra i rifiuti gli unici a far festa sono i topi. Anche due giorni fa, come a ogni blitz delle forze dell’ordine, è stato impossibile risalire a chi abbia appiccato l’ennesimo rogo per bruciare i rifiuti, smaltiti in modo illegale da tanti sardi che utilizzano il campo rom abusivo come discarica.

    L’ALLARME. La situazione oramai è nota a tutti. Il campo è oggetto di controlli e operazioni almeno una volta alla settimana. L’argomento è stato discusso nei comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica. Gli inquirenti stanno portando avanti un’inchiesta con l’attività di indagine dei carabinieri del Noe e degli agenti della Polizia provinciale. Il Municipio, diffida a parte, ha più volte ribadito che la situazione deve essere risolta in tempi rapidi: «Quanto sta avvenendo non è più sostenibile», aveva ribadito il sindaco Massimo Zedda. «È urgente un’azione decisa da parte di tutti. Il Comune continuerà la sua azione dopo aver chiesto alla magistratura il sequestro dei terreni». Eppure a due passi dalla Motorizzazione civile qualcuno continua a far bruciare di tutto.

    L’APPELLO. Una situazione non più sopportabile, come ha più volte ribadito il comitato “No diossina”. A Mulinu Becciu e Su Planu, i quartieri maggiormente esposti al fumo tossico proveniente dal campo abusivo, non sanno più cosa fare. Denunce, segnalazioni, esposti e proteste sembrano cadere nel vuoto. Sono più di 330 le firme raccolte dal comitato in una petizione di alcuni mesi fa per lanciare un grido di allarme e una richiesta di aiuto. Tra i firmatari c’era anche il parroco della chiesa della Madonna della Strada, don Emanuele. Eppure lo scorso giugno, dopo il blitz dei carabinieri del Noe e degli agenti della Polizia provinciale, tanti avevano sperato in una conclusione rapida e positiva. Le indagini avevano evidenziato una situazione pericolosa: montagne di rifiuti, una discarica a cielo aperto, terreni “avvelenati” dai numerosi roghi, bambini costretti a vivere tra topi ed escrementi in una terribile situazione igienico-sanitaria. L’ipotesi del sequestro dell’area – definita una bomba ecologica pericolosissima – è stata avanzata senza mai concretizzarsi. (m. v.)

  8. dicembre 2, 2016 alle 2:56 PM

    apprendiamo con soddisfazione dei provvedimenti presi dal p.m. G. Pilia nell’ambito del procedimento penale relativo al sistematico incenerimento di rifiuti nel campo nomadi abusivo lungo la S.S. n. 554. Otto indagati, tutti rom, e la nomina di un consulente tecnico per appurare l’entità dell’inquinamento, denunciato dai residenti dei quartieri “affumicati” quotidianamente e dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico al pari del campo nomadi comunale posto sotto sequestro preventivo dal 2012. Chiediamo, quindi, che la magistratura vada fino in fondo, accerti eventuali ulteriori responsabilità, magari di conferitori locali di rifiuti per i successivi roghi e disponga quanto prima il sequestro penale del campo nomadi-inceneritore per evitare ulterioriinquinamenti che ormai sono definibili solo come “disastro ambientale”.

    da L’Unione Sarda, 2 dicembre 2016
    Cagliari, roghi illegali nel campo nomadi sulla 554: inchiesta aperta, otto indagati: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/12/02/cagliari_roghi_e_inquinamento_nel_campo_nomadi_sulla_554_otto_ind-68-550911.html

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    da Sardinia Post, 2 dicembre 2016
    Cagliari, roghi al campo rom: indagati in otto. Si ipotizza il disastro ambientale: http://www.sardiniapost.it/cronaca/cagliari-roghi-al-campo-rom-indagati-in-otto-si-ipotizza-il-disastro-ambientale/

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