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La Corte di cassazione chiude il cantiere Sitas a Malfatano-Tuerredda (Teulada).


Teulada, Capo Malfatano

Teulada, Capo Malfatano

Ultima parola (per ora) sul progetto immobiliare lungo la costa di Malfatano e Tuerredda, in Comune di Teulada (CA)

La Corte di cassazione, a Sezioni unite civili, con sentenza 4 febbraio 2016, n. 2198 ha respinto il ricorso della S.I.T.A.S. s.p.a. in liquidazione per motivi inerenti la giurisdizione (art. 110 e ss. cod. proc. amm.) avverso la sentenza Cons. Stato, sez. IV, 9 gennaio 2014, n. 36, che aveva confermato la sentenza T.A.R. Sardegna, sez. II, 6 febbraio 2012, n. 427.

In soldoni, la procedura seguita per autorizzare una delle speculazioni immobiliari più pesanti sulle coste sarde degli ultimi decenni è illegittima per aver spezzettato l’unico progetto turistico-edilizio in cinque comparti per le valutazioni di impatto ambientale. Il Consiglio di Stato, che l’ha riconosciuto, non ha esorbitato dalle sue competenze giurisdizionali, come ha confermato la Corte di cassazione.

Teulada, Malfatano-Tuerredda, cantiere Sitas s.p.a.

Teulada, Malfatano-Tuerredda, cantiere Sitas s.p.a.

E’ quanto abbiamo detto e denunciato in svariati esposti, ricorsi, denunce da lunghi anni.

Inascoltati colpevolmente dal Comune di Teulada, dalla Regione autonoma della Sardegna, dal Ministero dell’ambiente, dalla Commissione europea.    Sistematicamente, perché non si doveva disturbare il manovratore delle ruspe.

A suo tempo non abbiamo avuto i quattrini necessari per impugnare gli atti di autorizzazione di quel mezzo scempio che è stato attuato.  I nostri più calorosi e fraterni complimenti a Italia Nostra che successivamente l’ha fatto.

Resta da ringraziare gli amministratori e funzionari pubblici – all’interno del Comune di Teulada, della Regione autonoma della Sardegna, del Ministero dell’ambente, della Commissione europea – per essersene pilatescamente lavati le mani.

Nel mentre, davanti al Tribunale penale di Cagliari è in corso il processo relativo alle opache procedure messe in campo per far ripartire il progetto immobiliare e la S.I.T.A.S. s.p.a. ha avviato la procedura di scoping davanti al Servizio valutazioni ambientali della Regione autonoma della Sardegna per poi far seguire, finalmente, le necessarie procedure di valutazione di impatto ambientale riguardo il comparto E1 del medesimo progetto immobiliare (ottobre 2015).

E ora?    Non finirà certo qui.

Da un lato, potrebbero esser effettuati la demolizione di quanto realizzato, ormai non più sorretto dalle necessarie autorizzazioni amministrative, e il conseguente ripristino ambientale. In questo caso, la Società immobiliare ben potrà intraprendere azioni risarcitorie nei confronti delle Amministrazioni pubbliche che con leggerezza e pervicacia hanno rilasciato le autorizzazioni illegittime.

E in caso di condanna al risarcimento del danno non si esclude un ulteriore seguito in relazione al conseguente danno erariale.

Oppure la S.I.T.A.S. può provare a riprendere le fila del progetto immobiliare.

Noi siamo dalla parte dell’ambiente, come sempre. E come sempre faremo la nostra parte.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra

 

Teulada, Tuerredda, cantiere S.I.T.A.S. s.r.l.

Teulada, Tuerredda, cantiere S.I.T.A.S. s.r.l.

 

L'Unione Sarda, 5 febbraio 2016

(foto S.D., archivio GrIG)

 

 

 

 

  1. Mara
    febbraio 6, 2016 alle 9:11 am

    Grazie a tutti quelli che hanno speso intelligenza (e soldi..) per salvare un angolo di Paradiso! E lunghissima vita a Ovidio. http://www.lastampa.it/2016/02/05/italia/cronache/il-vecchio-pastore-sardo-vince-la-battaglia-contro-il-colosso-dei-resort-tlS1K1ldH3YZ4lPh7DignL/pagina.html

  2. max
    febbraio 6, 2016 alle 10:30 am

    la sentenza dimostra che c’e’ ancora un po’ di giustizia e che i soldi non sempre vincono; anche un pastore puo’ vincere sulle multinazionali.
    detto questo, auspicando che le macerie poi non facciano la fine di quelle del baia, sarebbe interessante sapere che tipo di sviluppo economico ci potra’ pero’ essere nel sulcis dove tra accesso al credito difficoltoso, iniziative imprenditoriali latenti e comunque naif ,substrato economico agropastorale, visione di mercato nebulosa, mi pare che tutto langua.
    certo la gallura ha dovuto pagare uno “scotto” pero’ mi pare che non sia messa cosi’ male…
    forse sarebbe opportuno che al momento si valutasse il meno peggio piuttosto che il meglio, se si vuole essere concreti. quando si avra’ la pancia piena si valutera’ il meglio.
    quindi ripeto; viva la democrazia e la giustizia, pero’a qualche compromesso bisognera’ arrivare, salvo che il popolo sia felice cosi'( nell’indigenza), ma non mi pare…
    ho gia’ scritto troppo anche negli anni scorsi al proposito quindi non voglio ripetermi; quello che NON tollero e’ la lagnia di chi non scende a compromessi ma poi si lamenta di avere le pezze al culo.
    traduco; se il pastore ha vinto una causa quasi invincibile, mi domando cosa avrebbe ottenuto x se e x la zona se avesse negoziato.
    spero di essere stato chiaro e di non suscitare risposte poco bizzarre.

    • G
      agosto 2, 2017 alle 10:12 am

      Ma stai parlando dei compromessi “io ti do i soldi e poi ti becchi 3 minche in culo”???Sai che ti dico queste società hanno già abbastanza soldi perchè mai dovrei avere un compromesso con gente che vuole solo rovinare il posto in cui vivo e che per di più è già piena di soldi??Ma ci sei o ci fai??A casa mia voglio il meglio non il meno peggio,e finchè noi in primis non ci metteremo d’impegno per avere il meglio ovviamente avrai sempre gente che la pensa un po’ come te di avere il meno peggio,però poi una volta che ce l’hai e pensi al meglio il danno è gia stato fatto,e sarà troppo tardi!Vuoi dire all’hotel una volta costruito e avviato di demolirlo perchè vogliamo di meglio?Ahahahah PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE!!
      AJO’ E SCIRAISI!!

  3. Yellow
    febbraio 6, 2016 alle 11:27 am

    Il patrimonio comune va condiviso max e BENETTON BOICOTTATO e Il pastore OviDIO va emulato e ringraziato se potremo da comuni mortali goderci un territorio che i porci speculatori volevano accaparrarsi.Onore a OviDIO

    • max
      febbraio 6, 2016 alle 12:27 PM

      sono d’accordissimo con te yellow tuttavia un po’ di negoziato avrebbe potuto o potrebbe ( se post) portare benefici a ovidio e dintorni.

      • Yellow
        febbraio 7, 2016 alle 5:46 PM

        Salve max,il,,negoziare non vuol dire essere asserviti a quattro politicanti che vedono in basi,industrie sovvenzioni e assistenzialismo il futuro del Sulcis.I compromessi si fanno sulla propria pelle,non con quella degli altri.Benetton ha già mezzo mondo dove speculare,che se ne vada a fare in culo,lui è il suo mondo colorato di sangue

  4. Fabrizio De Andrè
    febbraio 6, 2016 alle 3:28 PM

    Scusa Max,penso che Ovidio abbia già dei benefici e per quelli intorno basterebbe chiudere la base e le ricadute economiche sul territorio non tarderebbero ad arrivare.Chi pensa che la gente non sia informata sulle ricadute inquinanti dei giochi di guerra dello stato,non fa iconti con l’informazione che vola con internet.

  5. Terrae
    febbraio 7, 2016 alle 10:27 am

    Bellissima notizia.

    Comunque ai miscredenti ed agli scettici vorrei ricordare che agro-pastorale NON è affatto sinonimo di arrettratezza ne economica, ne culturale.

    Il signor Ovidio ha dimostrato di essere è mille anni avanti rispetto a coloro che, indignitosamente, implorano la “economia del meno peggio” per poter raccogliere le briciole che cadono dalla bocca di chi s’ingozza sulla tavola che essi stessi gli hanno apparecchiato.

    Ebbè!

    • max
      febbraio 7, 2016 alle 11:01 am

      a pancia vuota si fa poca strada e non mi riferisco a ovidio che ha i suoi anni e che probabilmente e’ felice della sua esistenza. mi riferisco ad una regione( sardegna) e in particolare ad una sub regione ( sulcis) che vede nell’emigrazione l’unica strada possibile. da sempre c’e’ chi mangia lautamente e chi si contenta delle briciole; il peggio e’ non avere neppure le briciole.
      ripeto; rispetto qualunque punto di vista….
      non rispetto chi si lagna perche’ non scendendo a compromessi rimane quello di sempre ovvero POVERO.
      e’ piu’ dignitoso negoziare ottenendo comunque un tornaconto o dire no e rimanere solo con le pecore? i benetton rivolgeranno le loro attenzioni in altri ambiti dove genereranno comunque benessere creando posti di lavoro e ovidio avra’ perso l’occasione (l’unica) di fare qualcosa x i suoi concittadini.
      se questo vale l’orgoglio della vittoria ( di pirro) mi ritiro in buon ordine e lascio l’agora’.
      mi pare che nei messaggi di cui sopra ci sia poca concretezza e molta demagogia che purtroppo ha poche calorie.

    • Yellow
      febbraio 7, 2016 alle 5:51 PM

      Purtroppo Terrae si stanno comprando,dopo minatori,operai anche pastori e pescatori che pescano solo nel torpido.Il grande Ovidio è un caso a parte……

  6. Mara
    febbraio 7, 2016 alle 3:55 PM

    Carissimo Max>
    demagogia
    de·ma·go·gì·a/
    sostantivo femminile

    Degenerazione della democrazia, per la quale al normale dibattito politico si sostituisce una propaganda esclusivamente lusingatrice delle aspirazioni economiche e sociali delle masse, allo scopo di mantenere o conquistare il potere.

    Credo che NESSUNO di quelli che agiscono o scrivono in difesa dell-ambiente abbia la minima aspirazione al potere. Secondo me si tratta di lungimiranza, guarda la Costa Brava, per esempio, dove i residenti non paiono piu grassi dei nostri sulcitani…

    • max
      febbraio 7, 2016 alle 6:52 PM

      Mara; finalmente su qualcosa non siamo d’accordo…

      • Mara
        febbraio 7, 2016 alle 8:58 PM

        kiss!

    • Terrae
      febbraio 7, 2016 alle 7:47 PM

      È esattamente così.
      Brava Mara!

      È bastato uno scorreggio di Ryanair, che ha deciso di spostare le rotte altrove, per mettere seduti centinaia di attività di ristorazione, servizi turistici, alberghi e affittacamere di Girona. Ad Alghero circola lo stesso olezzo di potido embarrado che si vorrebbe detergere coi miliardi che Mamma Regione dovrebbe elargire al Moloch dei Cieli perché pure lui non abbandoni noi poveri Sardi al nostro infausto destino di atavica miseria.

      Basta con la ratantira del “dobbiamo pur decidere di che cosa farne di questa Sardegna, se vogliamo il benessere” che ci propinano illuminati incapaci e caritatevoli furbacchioni cavalcando il disagio della gente, il dramma della mancanza di lavoro… Ma anche un diffuso desiderio di diventare ricchi facendo gli affittacamere o taglieggiando chi si sporge a vedere il nostro mare.

      Il signor Ovidio è un imprenditore e la sua Sardegna è esattamente la terra su cui lavora e fa crescere il suo capitale, e certamente non può permettere che qualcuno o qualcosa di incompatibile possa distruggere il lavoro di una vita, o gli orizzonti che fanno di quei luoghi la sua casa.

      E poi se il mare e le coste sono la nostra ricchezza, perché distruggerle, degradarle, insozzarle e per di più a favore di pochi costruendo alberghi, stabilimenti, parcheggi, doppie case, …?

      Non mi pare che a Roma o a Pompei qualcuno, per sconfiggere la disoccupazione, possa pretendere di costruire un hotel extralusso tra le antiche, preziose vestigia del passato.

      Lo stesso deve valere per il nostro preziosissimo territorio è il nostro bellissimo mare.

      Ai miscredenti ed agli scettici propongo un rapido ed efficace corso di economia.
      Rileggetevi la fiaba La Gallina dalle Uova d’Oro.

      Brava Mara!!!

      • max
        febbraio 8, 2016 alle 6:58 am

        caro terrae il tuo bellissimo mare e’ gia’ deturpato dai nuraghi; e’ si xche’ sono manufatti, come casa tua. che dici se li abbattiamo ?insomma lo si vuole capire che incediamenti ALBERGHIERI e non di edilizia residenziale, edificati nel rispetto della fascia costiera, con architetture autoctone, con imprese edili locali, con manovalanza/maestranze locali, con uso di materiali locali ecocompatibili ecc porta ricchezza? nessuno sano di mente vuole fare della sardegna un’acapulco o isole hawaii con grattacieli sulla battigia. credimi in questo caso io mi armerei!
        la verita’ e’ che le amministrazioni locali COLLUSE con imprese del continente dicono si a qualunque progetto porti benessere ALLE LORO TASCHE (.solo)

      • Carlo Forte
        febbraio 8, 2016 alle 12:02 PM

        Ciao Max non me ne volere ma per gli alberghi è un periodo non facile.I qudidiani raccontano storie di agonie,soldi avuti in maniera poco chiara e lunghi periodi di chiusura perchè i proprietari non riescono a tenere fede agli impegni.A carloforte gli alberghi durante l’inverno sono quasi tutti chiusi e l’ecomostrobaiadargento che doveva portare decine di posti di lavoroè fermo da 2 anni,ed ha portato solo tonnellate di detriti che ancora deturpano con la loro presenza l’ex campeggio e le strade campestri.Arrivano,devastano e sa ne vanno e se ne vanno con il malloppo,grazie alla complicità delle istituzioni e dei politici locali.Avevamo campeggi,ostelli che sono stati cadere in disgrazia per dare spazio alle deliranti e anacronistiche aspirazioni di personaggi deliranti.Abergo diffuso,B&B,case coloniche il presente parla chiaro il futuro non da da mangiare,anzi è fottuto.

  7. Yellow
    febbraio 7, 2016 alle 5:47 PM

    Mara for president

    • Mara
      febbraio 7, 2016 alle 9:02 PM

      Sto ancora ridendo… Grazie Yellow, troppo vecchia. E poi quello est MESTIERE SERIO no / punto interrogativo / mi est andata in tilt la tastiera *sorriso*

  8. Terrae
    febbraio 8, 2016 alle 6:09 PM

    Ciao MAX.

    Dire che il nostro splendido mare è stato deturpato dai nuraghi è come dire che l’Acropoli di Atene o Machu Picchu sono solo macerie ingombranti di vecchi quartieri degradati.

    Comunque sarebbe un motivo in più per non aggiungere degrado a degrado. O no?

    Tutte le promesse fatte da questi imprenditori all’atto di deposito dei progetti presso i vari enti (molto simili alle tue buone speranze), e i relativi investimenti, le vorrei vedere realizzate dentro i paesi e le città per recuperare e riqualificare aree degradate, invece che sulla costa o su altri ambienti fragili e/o pregiati dal punto di vista ambientale, storico e culturale, dove è facile incassare “a gratis” sulla suggestione dei luoghi.

    E un’altra cosa vorrei. Che qui in Sardegna, come altrove, smettessimo di perseguire economie monoindustriali: ieri le miniere e l’industria pesante; oggi il turismo.

    C’è bisogno di una politica (intesa come comune volontà di attuare un progetto) che guardando ai bisogni reali delle comunità e delle persone, promuova una economia che dia priorità alla produzione di beni primari e alla salvaguardia del territorio quale bene unico e irriproducibile, in sinergia con tutti gli altri settori economici dove può trovare posto ANCHE il turismo.

    Tutto il resto è fuffa o truffa. Come sinora è stato.

    • max
      febbraio 8, 2016 alle 6:47 PM

      cari terrae e carlo forte e’ evidente che industrie=inquinamento ( vedi sarroch). la sardegna e’ un paradiso in terra a 360°; perche’ quindi non investire e FAR INVESTIRE chi di competenza in termini di PIANO STRATEGICO che passi anche da forti riduzioni dei trasporti, magari zona franca, enfasi ecoambientale, enogastronomica,culturale, agropastorale ecc. ovvero fare MARKETING. l’irlanda vive tutto l’anno; la sardegna le assomiglia molto ( cavalli,mare,isolani, birra,magari una sola ma vini strabilianti,cibo molto meglio,storia, magia,persino celti…).quindi occorre volersi+ bene,strizzare le palle ai politicanti locali e sfinire i romani di richieste.
      la sardegna ha un potenziale enorme; in molte zone c’e offerta ( ma occorre soddisfarla promuovendo la domanda con quanto sopra).nel sulcis non c’e’ neppure l’offerta; ecco perche nel rispetto delle regole qualche resort ECO sono certo porterebbe benessere.
      occorrono ovviamente regole e PATTI CHIARI ( ti lascio costruire ma ecc) in modo tale che l’isola viva di turismo tutto l’anno. le promo spot di qualche hotel servono a poco.

  9. Carlo Forte
    febbraio 9, 2016 alle 12:39 PM

    Caro Max,dimentichi una cosa,che la Sardegna non è più un paradiso terrestre ma la regione più inquinata d’Italia,anche se la trasparenza delle nostre acque e la limpidezza del nostro cielo continuano a trarci in inganno.I dati parlano chiaro,catena alimentare inquinata,mari,falde acquifere,aria,ma come se niente fosse si continua a far finta di niente ma pecore e capre continuano a pascolare sotto le ciminiere delle industrie e il loro latte e le loro carni consumate.Questo è il Sulcis,ma non dimentichiamoci di portotorres,ottanta,furtei,,sarroch.tecnocasi,ex rumianca,quirra,teulada e vai Così quasi all’infinito.Mangiamo e beviamo merda con la convinzione che non ci sia niente di più buono e sano al mondo.Scirarindi Sardinnia,la realtà è un’altra e se non prendiamo coscienza di ciò andremo a vivere in paradiso ,quello nei cieli però.

    • max
      febbraio 9, 2016 alle 1:45 PM

      non dimentico anzi sono al corrente da sempre tuttavia questo non ci deve impedire di andare all’attacco prima che veramente questo piccolo “continente” si trasformi in una discarica; preferisci piangerti addosso o passare all’azione?
      cosa fare lo scritto sopra.

    • Mara
      febbraio 9, 2016 alle 3:50 PM

      Caro Carlofortissimo: sto preparando le valigie. Torno nel paradiso su al Nord…

      • max
        febbraio 9, 2016 alle 6:01 PM

        MARA resisti e combatti!

    • Mara
      febbraio 10, 2016 alle 9:38 am

      Ma certo Max! Sono nata guerriera (ho l’impronta mongolica di Gengis Khan) e anche se le ossa son consumate resisto e soprattutto combatto. La mia era una reazione ironica alla descrizione catastrofica di Carlo Forte. Lui in parte ha ragione, ma io conosco un’infinità di luoghi incantevoli e quasi intatti, in questa meravigliosa Isola che ho scelto per dimora. Se tutti i “nativi” l’amassero come la amo io…

    • G
      agosto 2, 2017 alle 10:19 am

      Per non parlare di piscinas con il fiume che rigetta metalli pesanti in mare,e ogni tanto ti scappa l’animale morto che ci ha bevuto dentro.

  10. Carlo Forte
    febbraio 10, 2016 alle 11:41 am

    Mi dispiace Mara,ma la mia visione catastrofica è purtroppo realtà,confermata da dati reali.Anche io conosco un casino di luoghi incantevoli iintatti,che visito con frequenza,ciò non toglie però che la realtà è ben diversa da come pensiamo.Il fatto che al nord sia un disastro vivere nelle grandi città,non mi appaga e il confronto va fatto con i morti di cancro e non con la trasparenza del cielo e la limpidezza delle acque.Poi se i dati ce li fornisce legambiente stiamo freschi…….Leggiti un po’ di notizie del dottor MIGALEDDU.Buona giornata Mara

    • Mara
      febbraio 13, 2016 alle 9:01 am

      Caro Carlo Forte, ho letto. Allucinante, non ho parole. Buona giornata a te.

  11. max
    febbraio 10, 2016 alle 12:21 PM

    auspico che TUTTI i sardi scendano sul piede di guerra ( metafora ovviamente) e facciano pressioni sui governi locali e centrali. poi si facciano anche la punta al cervello su come fare marketing, magari con un ente serio, controllato, super partes e che aiuti soprattutto le sub aree piu’arretrate economicamente.
    personalmente preferirei lavorare nel turismo( i ruoli sono molteplici) anziche’in fabbrica che oggi apre e domani chiude perche’in altraarea del globo costa meno produrre e lascia tutti in braghe di tela. inoltre nel turismo anche se lavoratore dipendente sei comunque un “creativo”. in fabbrica sei un travet ( termine lombardo-veneto che definisce un povero cristo, tipo tempi moderni di c.c.)

  12. Fabrizio De Andrè
    febbraio 11, 2016 alle 11:04 am

    Pili deciditi,fai casino per far chiudere la base di Teulada e diventi il paladino delle industrie per far ripartire l’Alcoa?Guarda che i voti li hanno già promessi,non becchi nulla.

  13. Carlo Forte
    febbraio 11, 2016 alle 1:11 PM

    Le aree arretrate economicamente,sono dovute all’assistenzialialismo al quale il sistema ha abituato la gente.La Sardegna è una miniera d’oro(non il disastro Furtei),rimboccarsi le maniche e riappropriarsi dei territori,ostaggi di una classe politica corrotta e protetta!altro che riaprire alcoa

    • max
      febbraio 11, 2016 alle 4:53 PM

      concordo con Carlo Forte

  14. Fabrizio De Andrè
    Maggio 11, 2016 alle 3:46 PM

    Scusate,ma cos’è quel residence a Teulada menzionato oggi dall’unione le cui immagini mi hanno lasciato ammutolito?

    • Maggio 11, 2016 alle 4:37 PM

      Rocce Rosse

    • Mara
      Maggio 11, 2016 alle 4:48 PM

      Caro Fabrizio, è un mostro allucinante, lo conosco bene: due cari amici posseggono la casetta bassa che intravvedi in basso a destra della foto. Costruita dal padre negli anni 50 (quando ancora non esisteva nessuna regola) e poi sanata. Deliziosa MA…..
      successivamente qualche genio ha costruito il mostro che ti ha colpito, bruttissimo e immenso, incombe sulla casetta, che per fortuna è circondata di alberi e fiori. Dovevi vedere qualche anno fa, prima del “restauro”, che schifo di costruzione lebbrosa…
      Se non avessero cambiato destinazione da albergo a residence forse si poteva ancora farlo abbattere.

  15. Fabrizio De Andrè
    Maggio 12, 2016 alle 3:45 PM

    Capite perchè a volte la gente a torto o a ragione si incatena ai propri abusi?Perchè chi ha soldi si compra I silenzi della legge ?Dovrebbero essere incatenati corrotti e corruttori a quello schifo e fargli,come a Prometeo,beccargli non il cuore perchè ne sono privi ma le mani,per il male che hanno generato con il loro avallo.AFFACULO .Ciao Mara

  16. Belinda Huegel
    febbraio 8, 2020 alle 11:01 am

    wow…a distanza di ormai 4 anni dalla sentenza definitiva…mi son letta tutto il papiello che risale a quasi 20 anni di lotta per la salvaguardia da parte di GRIG, Ovidio il pastore, AMICI della TERRA ecc. Non avevo compreso di quanto scempio si volesse fare sulle coste del Sulcis e piu’ precisamente in un angolo di paradiso gia’ fin troppo compromesso da azioni del passato! Se proprio si volesse fare edifici turistici (e perche’ mai in realta’, quando non abbiamo una continuita’ territoriale e quando si lavora alla fine solo due mesi l’anno!? Io faccio la guida ambientale e ho avuto modo di girare anche a Malfatano e Spartivento, ambienti delicatissimi che vanno assolutamente preservati dal mattone selvaggio da parte di “avidi investitori collusi con le mafie”! Piuttosto la Sardegna dovrebbe recuperare le volumetrie gia’ in essere ed abbandonate magari nei siti minerari, ma con criteri eco-compatibili per un turismo non di massa, ma di nicchia…perche’ il turista che sceglie la Sardegna, la sceglie proprio perche’ le sue coste finora sono state, almeno parzialmente preservate dall’edilizia sciacalla e devastante

  17. marzo 19, 2024 alle 2:56 PM

    A.N.S.A., 19 marzo 2024

    Chiosco abusivo sul mare sotto sequestro a Teulada.

    Doveva essere rimosso entro il 2022, denunciato il gestore. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/03/19/chiosco-abusivo-sul-mare-sotto-sequestro-a-teulada_a5610f37-f94b-43c0-b1f3-db34abbdfd73.html)

    Il chiosco vicino alla spiaggia di Capo Malfatano, a Teulada, doveva essere rimosso entro fine dicembre del 2022, ma la struttura è rimasta dov’era in barba alle prescrizioni e ai vincoli previsti dalla concessione.
        Sono le ragioni che hanno portato i carabinieri forestali del Nipaaf di Cagliari, dipendenti dal Centro Anticrimine Natura, a sequestrare la struttura diventata abusiva.
        “L’area risulta per legge sottoposta al vincolo paesaggistico – spiegano i carabinieri -.

    L’irregolarità riscontrata sarebbe legata alla mancanza del titolo edilizio che, di conseguenza fa venire meno la concessione demaniale in capo al titolare della cooperativa, per l’occupazione dell’area”.
        Il titolare, come previsto dalla concessione, doveva smantellare la struttura entro dicembre del 2022 ma non lo ha fatto.

    “La presenza continuativa del manufatto in un’area di così elevato pregio naturalistico – precisano i militari – pregiudicherebbe la stabilità ecologica dell’area tutelata che, privata di adeguati intervalli di “riposo” perderebbe la sua capacità di rinaturalizzazione impedendo al terreno e alle formazioni naturali del luogo di rigenerarsi con grave pregiudizio sull’ecosistema costiero e sul paesaggio”.
        La struttura è stata sequestrata e il titolare della cooperativa che la gestiva denunciato.

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