Il problema fondamentale di Assemini: “tagliare” 250 ettari del parco naturale regionale di Gutturu Mannu.
Nel 2020 veniva presentato il Report di ricercatori ISDE “Analisi delle cause di decesso Comune di Assemini periodo 2012-2016” (A. Russo, V. Gennaro, D. Scanu, aprile 2020) che ha individuato “eccessi di mortalità riscontrati per le donne del comune di Assemini per tumore maligno del seno (+40,5% rispetto al riferimento regionale nel periodo 2012-2016) e nella popolazione totale per tumore maligno del cervello e del sistema nervoso centrale (+148,6% rispetto al riferimento regionale nel periodo 2012-2016) e per tumore maligno di trachea, bronchi e polmoni (+27,2% rispetto al riferimento regionale nel periodo 2012-2016)”.
I dati riscontrati sono allarmanti, ma non si sono registrati interventi concreti, tantomeno a livello comunale
Anche a livello regionale il necessario e fondamentale Registro Tumori è ancora colpevolmente inattuato, senza che l’Amministrazione comunale asseminese abbia emesso una sillaba.
In Sardegna, in tempi recenti, il caso di inquinamento industriale riscontrato a livello giudiziario più eclatante e tuttora privo di piena bonifica sul piano ambientale è quello degli impianti Fluorsid, nel territorio comunale di Assemini: a specifica istanza GrIG, il Comune rispose testualmente (nota prot. n. 31010 del 21 agosto 2023): “questo Ente non ha emesso provvedimenti … a riguardo”.
Ma la salute pubblica e la tutela ambientale che razza di problemi possono mai essere?
Il vero problema che merita tutta l’attenzione necessaria è la caccia.
Il parco naturale regionale di Gutturu Mannu, istituito con la legge regionale n. 20/2014, impedisce le battute di caccia al Cinghiale (Sus scrofa meridionalis) “che sino al 2014 è stata storicamente esercitata in un’area limitata di circa 700 ha della Foresta demaniale di Gutturu Mannu compresa tra la miniera di San Leone e il canale Bidd’è Mores”.
E’ già assurdo che una foresta demaniale sia stata occupata dalla caccia per tanti anni per tutta la stagione venatoria e sottratta alla frequentazione dei cittadini, ma ora si vuol tornare indietro perché questo è il problema di Assemini.
Così, i cacciatori locali dettano e il Comune di Assemini esegue, approvando la deliberazione Consiglio comunale n. 37 dell’1 ottobre 2024, con cui si da mandato al sindaco Mario Puddu di “chiedere, in nome e per conto del Consiglio comunale, all’Assemblea del Parco Naturale Regionale di Gutturu Mannu di apportare, alla sezione dell’area protetta ricadente nel territorio del Comune di Assemini, un’adeguata riperimetrazione, riducendo la superficie complessiva di circa 250 ha”.
Voto unanime dei 18 consiglieri comunali presenti, fra cui lo stesso sindaco e il presidente del Consiglio comunale Alberto Nioi, storico esponente locale di Legambiente.
Ora si vedrà che cosa deciderà l’Assemblea del Parco, composta dai rappresentanti dei dieci Comuni che lo compongono, della Città metropolitana di Cagliari, della Provincia del Sud Sardegna e dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione autonoma della Sardegna, recentemente presieduta da Walter Cabasino, sindaco di Pula.
E proprio ben 1.551 ettari del territorio pulese sono stati sottratti al parco naturale in base alla richiesta avanzata da una petizione di cacciatori, accolta (deliberazione Consiglio comunale n. 18 del 16 giugno 2020) dall’Amministrazione comunale di Pula guidata dall’allora sindaca Carla Medau (ora Capo di Gabinetto dell’Assessore regionale del Turismo, Artigianato, Commercio) e inserita nell’art. 78 della legge regionale Sardegna n. 9/1923.
Purtroppo, solo il GrIG si oppose concretamente a questa sciagurata amputazione.
Il parco naturale regionale del Gutturu Mannu, nato con la legge regionale n. 20/2014 con fatica inizia a muovere i primi passi dopo una (lunga) fase propedeutica e dovrebbe essere ancora amputato perché lo pretende qualche centinaio di cacciatori.
Eppure le aree naturali protette – oltre alla fondamentale e sacrosanta funzione della salvaguardia ambientale – portano ricadute economico-sociali diffuse sul territorio interessato, soprattutto nelle tante attività collegate al turismo (soggiorno, escursionismo, ristorazione, consumo prodotti locali, ecc.) e nell’ottica dell’ampliamento della stagione turistica all’intero anno.
Saranno capaci i nostri amministratori pubblici di una nuova vergognosa scelta?
E questa volta sarà capace di contestare questa folle proposta qualche altra associazione o comitato ambientalista oltre il GrIG?
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto foto per conto GrIG, P.F., J.I., S.D., archivio GrIG)







Vorrei davvero sapere se per lo meno chi di dovere del M5S sia stato informato, che vergogna!! Auspico che leggano questo articolo, e’ possibile mandarlo agli amministratori di Assemini via pec? Sono anni che non frequento quelle zone ma anni fa ero spesso da quelle parti e ricordo con “orrore” tutta la zona ex industriale di Macchiareddu limitrofa inquinata che ricade nel territorio comunale.
Grazie al GrIG e grazie di esistere
desolante…
Questi cacciatori (che per me sono criminali dell’ambiente) é davvero pazzesco che abbiano un supporto politico. Dovrebbero vergognarsi pure gli amministratori che danno voce a persone che uccidono la fauna che è bene della collettività e che lasciano i residui delle cartucce inquinanti nel territorio solo perché hanno bisogno di sparare x sentirsi superiori agli animali. La pochezza umana…
se per Lei siamo criminali dell’ambiente, per fortuna così non dice la legge, per la quale il prelievo venatorio, altamente normato da specifiche leggi Statali e Regionali, è una attività riconosciuta essenziale per il mantenimento della biodiversità . Poi voi potete portare carte, esempi, pareri ma questo rimane.
I nostri pensieri sono certamente opposti. Da una parte voi animal ambientalisti e dall’altra noi cacciatori.
in mezzo ci sono i politici e strizzano l’occhio un po’ a noi e un po’ a voi.
Si si il mantenimento della biodiversità a fucilate, Pirredda ci racconta sempre “l’isola felice della caccia”… ma dovrebbe dirlo al suo collega di Ozieri, che (cit. ) “il prelievo venatorio, altamente normato da specifiche leggi Statali e Regionali, è una attività riconosciuta essenziale per il mantenimento della biodiversità “, e che giusto un mesetto fa’ ne ha tirato giu’, a fucilate appunto, un Aquila del Bonelli.
Gentile cacciatore Pirredda, con tutto il rispetto..ma di quale biodiversità parla?
Non c’é rimasto più niente; semmai la caccia andrebbe chiusa per 5 anni o almeno che duri non più di due mesi l’anno.
Pazzesco che questi figuri riescano ad avere tutto questo peso in politica. Un augurio al GRIG che “combatte” questi crimini nei confronti dell’ambiente.
vede se parliamo del peso politico che storicamente hanno le categorie cacciatori/ ambientalisti il numero di atti, ricorsi, petizioni ecc ha una sproporzionata percentuale a favore di quest’ultimi. Non lo dico io ma i numeri.
vedasi il caso cervi in Abruzzo che non doveva esistere. È stata presa una decisione con parere favorevole Ispra e si procede.
ogni qual volta il parere Ispra vi va bene così iniziano i ricorsi, questa volta no?
sarebbe bello che i ricorsi al Tar li pagasse ogni associazione animalista come li pagano le associazioni venatorie.
magari con questa legislatura arriveremo anche a questo …. Me lo auguro… come mi auguro che il disturbo ai cacciatori impegnati in una giornata di caccia, in posti e distanze autorizzate sia punito con la denuncia per violenza privata aggravata. La mia è una speranza e io rappresento io mio pensiero come voi esprimete il vostro. 🙏 saluti
La mia attenzione è rivolta non tanto alla sopressione di specie selvatiche quanto alla sottrazione di aree boschive e naturalistiche. Anche perché probabilmente sono piu carnivoro di voi. Mi chiedo solo… perché la domenica quando tutti solo liberi da impegni lavorativi e hanno la possibilità di farsi la bella passeggiata meditativa in mezzo ai boschi devono rinunciarci perché in caso contrario rischiano la fucilata in faccia da qualche disattento cacciatore? I boschi in Sardegna sono ormai pochi e dovrebbero essere tutelati come dei figli. La mia speranza è che una legge seria prima o poi possa punire severamente chi devasta o in qualche modo alteri lo stato naturale di un bosco o che tagli indiscriminatamente gli alberi. Io ragiono verso la collettività voi egoisticamente per i vostri trofei
La mia attenzione è rivolta non tanto alla soppressione di specie selvatiche quanto alla sottrazione di aree boschive e naturalistiche che possano essere usate da tutti. Anche perché probabilmente sono più carnivoro di voi. Mi chiedo solo… perché la domenica quando tutti solo liberi da impegni lavorativi e hanno la possibilità di farsi la bella passeggiata meditativa in mezzo ai boschi devono rinunciarci perché in caso contrario rischiano la fucilata in faccia da qualche disattento cacciatore? In Italia come sempre i pochi decino per tutti. I boschi in Sardegna sono ormai pochi e dovrebbero essere tutelati come dei figli. La mia speranza è che una legge seria prima o poi salti fuori e possa punire severamente con la galera chi devasta o in qualche modo alteri lo stato naturale di un bosco o che tagli indiscriminatamente gli alberi. Ragiono verso la collettività voi egoisticamente per i vostri trofei. Quando non ci sarà più ossigeno che i boschi ci regalano senza chiedere nulla in cambio, sarà troppo tardi. In Sardegna non basta il caldo estivo che ha ucciso centinaia di alberi, poi arriva il fungo Phytophthora e per finire il cerchio, ci volevano i cacciatori che con il loro peso politico sottraggono ettari di boschi per farle diventare riserve di caccia. La caccia è una pratica che aveva senso 100/200 anni fa, ora dovrebbe essere bandita come la peste. Saluti
Grazie per l’impegno e la presa di posizione nei confronti della nostra madre Terra de Sardinnia. C’è molto bisogno di una buona rieducazione sia della popolazione che soprattutto di istituzioni e pseudo amministratori ignoranti, nella gran parte capaci solo di opportunismo d’interesse personale, e servilismo verso categorie e persone non solo ignoranti ma anche pericolose, (vedi appunto fluorsid e cacciatori). Buon lavoro.
A tal proposito si dovrebbe a gran voce proporre una legge che obbligasse la micro punzonatura incisa sul percussore che verrebbe trasferita alla cartuccia durante il processo di sparo. Ogni percussore avrebbe un numero di serie univoco che consentirebbe agli agenti della forestale e/o ai carabinieri di risalire ai bossoli trovati e dispersi nei boschi e nelle campagne e quindi all’arma da fuoco utilizzata ed infine al proprietario. Ogni cartuccia dispersa è altamente inquinante e come tale il responsabile sarebbe giusto che paghi legalmente per inquinamento. Si potrebbe anche risalire al responsabile di uccisioni di specie protette. Oltretutto non sarebbe male un GPS obbligatorio sull’arma che tracci di volta in volta gli spostamenti del cacciatore che spesso e volentieri sconfinano dalle loro aree di gioco. Una sorta di scatola nera. A mali estremi, estremi rimedi
eppure l’assessore è di Legambiente non può essere
il sindaco di Assemini Mario Puddu si è degnato di emanare l’ordinanza n. 11 del 18 marzo 2025 con cui dispone la bonifica ambientale dell’area inquinata entro 30 giorni.
Pubblicato il 12/06/2025
N. 00150/2025 REG.PROV.CAU.
N. 00355/2025 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna
(Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
ORDINANZA
sul ricorso numero di registro generale 355 del 2025, proposto da Carlo Seu, rappresentato e difeso dagli avvocati Antonello Rossi e Claudio Contu, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso lo studio dell’avv. Antonello Rossi in Cagliari, via Ada Negri N° 32;
contro
Comune di Assemini, Regione Autonoma della Sardegna, Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Autonoma della Sardegna, non costituitisi in giudizio;
Città Metropolitana di Cagliari, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall’avvocato Giovanni Domenico Melis, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
nei confronti
Fluorsid S.p.A., rappresentata e difesa dall’avvocato Giulia Atzori, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia:
A. dell’ordinanza sindacale n. 11 del 18.03.2025 del Comune di Assemini, notificata in data 05.04.2025, avente ad oggetto “ordinanza per la bonifica da rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi depositati in aree sotto sequestro ad Assemini ai sensi dell’articolo 192 del D.Lgs. 152/2006”, nella parte in cui ordina ai proprietari delle aree inquinate, in quanto obbligati in solido con l’esecutore materiale dell’illecito, di eseguire le condotte oggetto del provvedimento;
B. ove occorra e nei limiti dell’interesse del ricorrente:
– della nota prot. n. 5481 del 9.3.2023 del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale (Servizio Ispettorato Ripartimentale di Cagliari-Nucleo Investigativo di Polizia e Forestale della Regione Autonoma della Sardegna), conosciuta solo per estremi;
– della relazione di sopralluogo n. 23 del 5.9.2023 (prot. n. 46974 del 21.12.2023) del Settore Ambiente della Città Metropolitana di Cagliari, conosciuta solo per estremi;
C. di ogni ulteriore atto presupposto, conseguente e/o consequenziale, con espressa riserva di motivi aggiunti.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio di Fluorsid S.p.A. e di Città Metropolitana di Cagliari;
Vista la domanda di sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;
Visto l’art. 55 cod. proc. amm.;
Visti tutti gli atti della causa;
Ritenuta la propria giurisdizione e competenza;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 11 giugno 2025 il dott. Gabriele Serra e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto che, impregiudicato l’esame del merito, risulti in questa sede preponderante e decisivo il profilo del “periculum in mora”, apparendo oggettivamente grave il pregiudizio nel quale incorrerebbe il ricorrente nel caso di esecuzione del provvedimento impugnato in danno, e di conseguente recupero delle somme anticipate dalla p.a.;
considerato che l’interesse pubblico a una definizione della controversia in tempi ragionevolmente solleciti risulta salvaguardato attraverso una fissazione in tempi brevi – comunque entro il primo trimestre del 2026 – della udienza di discussione del merito;
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna (Sezione Prima) accoglie l’istanza cautelare e, per l’effetto, sospende l’esecuzione dell’ordinanza impugnata nella parte in cui dispone a carico del ricorrente la rimozione dei rifiuti abbandonati e gli atti consequenziali indicati.
La trattazione del ricorso nel merito si terrà entro il primo trimestre del 2026 a una udienza che sarà fissata in prosieguo.
Compensa le spese della presente fase cautelare.
La presente ordinanza sarà eseguita dall’Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del Tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Cagliari nella camera di consiglio del giorno 11 giugno 2025 con l’intervento dei magistrati:
Marco Buricelli, Presidente
Gabriele Serra, Primo Referendario, Estensore
Roberto Montixi, Referendario L’ESTENSOREIL PRESIDENTEGabriele SerraMarco Buricelli
IL SEGRETARIO