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Svelato il “mistero” della gabbia presso il Castello della Badia (Poggibonsi).


Poggibonsi, Castello della Badia, gabbia con esca (6 febbraio 2022)

Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha recentemente provveduto (7 febbraio 2022) a inviare specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti in merito alla presenza di una gabbia in mezzo alla vegetazione presso il Castello della Badia, nel territorio comunale di Poggibonsi (SI).

La tipologia della gabbia appare simile a quelle utilizzate per la cattura dei Cinghiali (Sus scrofa).

Cinghiali (Sus scrofa)

Coinvolti i Carabinieri Forestale, la Provincia di Siena, il Comune di Poggibonsi.

Già in precedenza il GrIG senese aveva provveduto (16 dicembre 2021) a segnalare ai Carabinieri Forestale, per i dovuti accertamenti, la presenza della gabbia apparentemente abbandonata.

Tuttavia, recentemente è stata rinvenuta con un’esca alimentare, per cui è parso proprio necessario verificare se trattasse di attività compiuta nell’ambito di piani di contenimento faunistico regolarmente autorizzati o se fosse utilizzata per la cattura illecita di fauna selvatica.

In quest’ultima ipotesi, si sarebbe trattato di bracconaggio, in palese violazione della normativa in materia (legge n. 157/1992 e s.m.i.; artt. 624 e ss. cod. pen.) e gli organi di polizia giudiziaria avrebbero dovuto procedere con un provvedimento di sequestro preventivo (art. 321 cod. proc. pen.).

Il Comando provinciale di Siena dei Carabinieri Forestale ha comunicato (nota prot. N. 1235 dell’11 febbraio 2022) che, “all’esito delle indagini esperite, è emerso che la gabbia di cattura … risulta regolarmente autorizzata dalla Regione Toscana – Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale per le attività di contenimento della specie Cinghiale in area urbana e periurbana ex art. 37 L.R. 12 gennaio 1994, n. 3 e s.m.i.”.

Nel corso di un sopralluogo congiunto con i Carabinieri Forestale è stato possibile rinvenire i tipici aculei dell’Istrice (Hystrix cristata), specie protetta (direttiva n. 92/43/CEE, allegato IV; Convenzione internazionale di Berna, allegato II, esecutiva con legge n. 503/1981; legge n. 157/1992 e s.m.i.).    

Dell’esemplare di Istrice nessun’altra traccia e il GrIG auspica rapide verifiche presso il titolare dell’autorizzazione relativa alla gabbia.

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

Poggibonsi, Castello della Badia, gabbia (16 dicembre 2021)

(foto D.M., archivio GrIG)

  1. febbraio 13, 2022 alle 11:30 PM

    se la cantano e se la suonano come vogliono loro ( i cacciatori) : queste gabbie “autorizzate” con le esche di granturco attirano non solo i Cinghiali ma anche altri come ad esempio gli Istrici che non si possono catturare per legge; che fine faranno per davvero i Cinghiali ? Di sicuro verranno uccisi ma da parte di chi? Macellerie autorizzate , o chi? E che fine faranno gli altri animali, come ad esempio gli Istrici che finissero ” per errore” in gabbia? Saranno liberati come dovrebbe essere? Ogni quanto tempo vengono controllate le gabbie innescate? Chi avvisa chi che una preda è caduta nella trappola? La legge prevede che lo stesso proprietario di un fondo, basta che sia cacciatore “abilitato”,possa mettere la gabbia, chi lo controlla? La regione Toscana è la Regina delle leggi-trappole , ne basta e avanza, davvero ! https://www.regione.toscana.it/…/2fadc70f-1e83-d186…

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