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Etica della caccia, un bell’esempio da Villacidro.


Sardegna, versanti boscosi

Un gruppo di cacciatori (più o meno nutrito poco importa) di Villacidro (SU) ha pensato bene di glorificare la mattanza di centinaia di esemplari di Colombaccio (Colomba palumbus) appena fatta.

Han fatto un video piuttosto esplicito e l’han fatto girare sul sistema di messaggeria Whatsapp, dove girano anche varie foto del memorabile evento.

Non vinceranno un Premio Oscar o la Coppa Volpi, ma riceveranno qualcosa da parte del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, che ha già provveduto all’individuazione dei protagonisti.

Portogallo, Azambuja, strage di Cervi e Cinghiali (dic. 2020)

Al di là degli aspetti penalistici e sanzionatori, di cui si sta occupando il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, resta da evidenziare ancora una volta l’alto esempio etico proveniente dal mondo venatorio: una mattanza priva di alcun senso i cui autori mostrano tutto l’orgoglio e la fierezza del gesto.

In Sardegna come in Portogallo, nei safari d’Albania e dell’Africa australe, i volti cambiano ma conservano la stessa espressione giuliva.

Contenti d’aver massacrato.

E ognuno di noi può far seguire le riflessioni che gli vengono spontanee.

Gruppo d’intervento Giuridico odv            Lega per l’Abolizione della Caccia

qui il video della prodezza pubblicato su La Nuova Sardegna.

La Nuova Sardegna, 1 novembre 2021
L’Unione Sarda, 1 novembre 2021
Albania, cacciatori sardi (da Facebook)

(foto da Facebook, Partido P.A.N., S.D., archivio GrIG)

  1. Pietro Paolo
    novembre 2, 2021 alle 8:12 am

    Ma perche’ la LIPU dice che questi fatti, normali per i cacciatori, danneggiano qualcuno di questa categoria… che rispetta la legge??? Queste sono solo punte dell’iceberg, ma se non ci sono controlli ne sanzioni, lo dicono i cacciatori stessi, questi erano dei fessacchiotti che fanno girare il video su w.apps e li hanno presi col sorcio in bocca, se sono dotati di licenze assicurazione tessere delle mitiche AAVV, bisogna avere parole di comprensione per chi non e’ stato beccato insieme al bracconiere con cui sono collusi compagni di caccia nelle compagnie di caccia sono soci delle associazioni venatorie ecc ecc, ma per carita’ basta ma abbiamo capito con chi si ha a che fare? Adesso facciamo pure un tavolo tecnico con questa gente e il loro assessore per discuterne…Mi auguro che il GrIG mantenga sempre dritta la schiena e li porti sempre in tribunale a fare tavoli tecnici.

  2. rosella de angelis
    novembre 2, 2021 alle 9:15 am

    Difficile commentare e non lo faccio, lotto strenuamente ogni giorno contro un mondo feroce e sanguinario ma c’e’ una cosa che ultimamente mi inquieta un po’: ogni tanto mi viene voglia di possedere un’arma…….!!!!

  3. Luigi
    novembre 2, 2021 alle 9:20 am

    Se anche la LIPU parla di danno anche per tutti quei cacciatori rispettosi delle regole, direi che si poteva evitare il solito vizietto di titolare ad effetto prendendo questi cretini come un esempio dell’Etica della caccia.

  4. Gavino Meloni
    novembre 2, 2021 alle 11:15 am

    Se il mondo va a rotoli è perchè esistono troppe persone che non si vogliono rendere conto di ciò che fanno, tutto è lecito, senza limiti. E non parlo soltanto nel campo venatorio … si potrebbero fare mille esempi.
    Che tristezza.

  5. Amico
    novembre 2, 2021 alle 12:18 PM

    Per me il titolo è azzeccatissimo. I casi sono tantissimi e chi è nell’ambiente lo sa. Questi gentili signori, proprio perchè consapevoli che fatti come questi sono comuni e che i controlli veri non vengono fatti, si sono addirittura permessi di rendere la cosa pubblica. Forse per un senso diffuso di impunità coniugato con l’esibizionismo e la necessità di dimostrare essere uomini veri. E’ proprio questa la diffusa etica della caccia.

  6. Porico.
    novembre 2, 2021 alle 6:02 PM

    Un episodio che rende palese e leggibile quello che sono i così detti ” cacciatori” . Voglia e istinto ad uccidere .Ad uccidere facile, senza rischi , per poi immortalare le eroiche gesta ,con foto ricordo.

  7. donatella
    novembre 2, 2021 alle 10:16 PM

    giochini “divertenti” per bambini “deficienti”

  8. novembre 3, 2021 alle 3:25 PM

    ora, forse, i cacciatori-bracconieri han cambiato espressione. Dall’importo della sanzione emerge che siano stati abbattuti circa 575 Colombacci più del consentito (15 esemplari per cacciatore): Complessivamente ne sono stati uccisi 650.

    dal sito web istituzionale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale
    Strage di colombacci-individuati i responsabili. (http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=429241&v=2&c=4507&t=1)

    Il Corpo Forestale – Ispettorato di Cagliari, ha contestato ai trasgressori l’abbattimento di colombacci in misura assai superiore al limite consentito, oggetto di un filmato diffuso sui social – media.

    I Fatti
    Il 21 ottobre scorso il Corpo Forestale ha ricevuto la segnalazione concernente un video, avente come protagonisti alcuni cacciatori innanzi ad una tavolata sulla quale erano depositate le proprie prede, costituite da centinaia di esemplari di colombaccio.
    Tali immagini hanno avuto una notevole risonanza nel web suscitando l’indignazione generale, non solo degli ambientalisti ma anche degli stessi cacciatori che praticano l’attività venatoria nel rispetto delle regole.
    Il Corpo Forestale ha accertato che l’esorbitante carniere di colombacci, era il frutto di una giornata di caccia di una compagine di cinque cacciatori, i medesimi autori e divulgatori del relativo video mediante i social media.
    Gli accertamenti successivi hanno permesso di dare un nome agli autori dell’illecito.

    Le sanzioni
    Ai trasgressori è stata contestata la violazione di abbattimento di selvaggina oltre il limite consentito nel calendario venatorio, la quale consiste nella sanzione di 26 euro per ciascun capo eccedente il limite massimo consentito che, per il colombaccio, è di 15 esemplari abbattibili da ogni singolo cacciatore.
    La sanzione contestata per la violazione ammonta dunque a 3000 euro a carico di ciascuno dei cinque trasgressori.

    Cagliari 3 novembre 2021

    • Pietro Paolo
      novembre 5, 2021 alle 8:30 am

      Effetti collaterali della “caccia etica” ,
      impallinato un raro astore sardo, che per sua fortuna non sarà abbattuto.
      È successo nelle campagne di Desulo, in provincia di Nuoro. L’animale non potrà più volare. L’astore sardo è una delle sottospecie classificata in pericolo in Italia, così come l’aquila del Bonelli.
      E la LIPU si preoccupa dei cacciatori che rispettano le regole!!!! Lo dice l’agenzia regionale Forestas, che questi episodi sono punte dell’iceberg, la pratica venatoria in Sardegna sta sterminando specie protette
      continuamente, amici della LIPU preoccupiamoci di chiedere più controlli, misure più restrittive e sanzioni più pesanti per i cacciatori.

  9. Patrizia
    novembre 3, 2021 alle 8:04 PM

    Trovo che ci sia molta ignoranza in questi poveri individui inconsapevoli !

  10. Dario
    novembre 5, 2021 alle 5:00 am

    Bestie immonde che hanno anche il coraggio di ridere…

  11. novembre 30, 2021 alle 2:46 PM

    revoca del porto d’armi.

    da You TG, 30 novembre 2021
    Strage di colombacci, revocato il porto d’armi ai responsabili: non potranno più andare a caccia. (https://www.youtg.net/primo-piano/41510-strage-di-colombacci-revocato-il-porto-d-armi-ai-responsabili-non-potranno-piu-andare-a-caccia)

    VILLACIDRO. Non potranno più esercitare la caccia i cinque cacciatori di Villacidro responsabili della strage di colombacci. La Questura di Cagliari, a seguito della segnalazione del Corpo Forestale, ha revocato “con provvedimento urgente le licenze di porto di fucile ai cinque cacciatori ritenuti responsabili della strage”.

    Agli autori dell’illecio, che avevano documentato la morte di centinaia di colombacci in un video poi diffuso sul web, è stata contestata la violazione di abbattimento di selvaggina oltre il limite consentito nel calendario venatorio, la quale consiste nella sanzione di 26 euro per ciascun capo eccedente il limite massimo consentito che, per il colombaccio, è di 15 esemplari abbattibili da ogni singolo cacciatore.
    La sanzione contestata per la violazione ammonta a 3000 euro a carico di ciascuno dei cinque individuati dopo gli accertamenti del Corpo forestale.

    La Questura ha ritenuto di applicare la revoca del porto d’armi a carico dei responsabili “poiché, a seguito dei fatti accertati e contestati dal Corpo Forestale, sono venute a mancare le condizioni di affidabilità e di buona condotta necessarie per il possesso dell’arma ai sensi del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza”, si legge su una nota.

    “Dal momento della notifica i trasgressori non sono più autorizzati a esercitare la caccia”

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