Il Comune di Alghero revochi subito la concessione demaniale per le strutture balneari al Porticciolo in assenza di procedura di valutazione di incidenza ambientale.
La raccolta caletta del Porticciolo, sulla costa algherese, è particolarmente suggestiva.
Tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), rientra nel parco naturale regionale di Porto Conte e nel S.I.C./Z.P.S. “Capo Caccia (con le Isola Foradada e Piana) e Punta Giglio” ai sensi delle direttive n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali e n. 09/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica.
Gli ambienti dunali sono impreziositi dai tipici Habitat psammofili con alcuni rari endemismi come l’Anchusa crispa, eppure, ormai da tanti anni, ogni estate viene posizionato un chiosco con vari servizi balneari da parte della Società esercente il campeggio contiguo esistente.
Nel corso degli anni la superficie in concessione è anche stata ampliata, così come sono stati realizzati vari sottoservizi attraverso le piccole dune.

Tutto quanto, bene o male, è stato realizzato con le varie autorizzazioni, nonostante la c.d. ordinanza balneare annuale emessa dalla Regione autonoma della Sardegna affermi testualmente:
“E’ sempre vietata la sosta e/o l’occupazione, ancorché temporanea, il calpestio delle dune e della relativa vegetazione. Per dune si intendono accumuli sabbiosi situati nell’area retrostante la spiaggia, disposti parallelamente alla linea di costa, di forma irregolare dipendente dalla direzione dei venti dominanti. Nelle dune indicate con appositi segnali è interdetto il transito e l’attraversamento”.
Quest’anno lo dispone la determinazione D.G. Enti locali e Finanze della Regione autonoma della Sardegnaprot. n. 140149 del 12 maggio 2021 (art. 3, comma 1°, lettera g).
E anche quest’anno, puntuale come l’albero di Natale, il Comune di Alghero, con il provvedimento unico SUAP (determinazione motivata conclusione conferenza di servizi) n. 2970 del 28 aprile 2021, ha autorizzato il posizionamento di chiosco con servizi balneari con un ulteriore ampliamento.

L’ha fatto, però, in assenza di autorizzazione (art. 5 del D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i.) conseguente al preventivo e vincolante procedimento di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.), necessaria perché in area S.I.C./Z.P.S.
L’ha fatto nonostante con nota prot. n. 2138 del 26 gennaio 2021, il Servizio Valutazione Impatti e Incidenze Ambientali (VIA) della Regione autonoma della Sardegna – competente in tema di tutela degli habitat naturali e semi-naturali – l’avesse testualmente richiesto e fossero destinatari della richiesta sia il Comune di Alghero – SUAP sia la Società turistica immobiliare, fra l’altro recentemente protagonista in negativo di un ingente taglio di vegetazione mediterranea puntualmente sanzionato.
L’associazione ecologista Gruppo d’intervento Giuridico – che da parecchio tempo prova a ricondurre a legalità e rispetto ambientale la fruizione della spiaggia del Porticciolo – ha inoltrato (28 maggio 2021) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione di provvedimento di revoca in via di autotutela (artt. 21 octies e 21 nonies della legge n. 241/1990 e s.m.i.) del provvedimento unico SUAP Alghero che ha autorizzato il posizionamento di chiosco e servizi balneari in assenza di procedura di V.Inc.A.

Coinvolti, oltre al Comune di Alghero, i Ministeri della Cultura e della Transizione Ecologica, la Regione autonoma della Sardegna, i Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari, l’Azienda speciale di gestione del parco naturale regionale di Porto Conte.
Le coste della Sardegna meritano legalità e la massima cura e attenzione, anche al Porticciolo di Alghero.
Gruppo d’Intervento Giuridico odv

(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)
“Non c’è peggiore sordo di chi non vuole sentire” possibile non comprendere? Il Comune autorizza.
Grazie GrIG
Io dico solo una cosa: fatevi un giro da quelle parti da giugno a settembre e poi ditemi quanta plastica troverete in spiaggia. Ve lo dico subito: ci saranno confezioni di merendine, di mozzarelle, di gelati preconfezionati, flaconi di creme solari buttare dopo l’uso, bottiglie e bottigliette di plastica. Quella che non viene trasportata dalle mareggiate è bene in mostra da ottobre in poi.
da Alghero Live, 29 maggio 2021
Grig: “Il Comune di Alghero revochi subito la concessione demaniale per le strutture balneari al Porticciolo in assenza di VIA: http://algherolive.it/2021/05/29/grig-il-comune-di-alghero-revochi-subito-la-concessione-demaniale-per-le-strutture-balneari-al-porticciolo-in-assenza-di-via/
da Il Manifesto Sardo, n. 329, 1 giugno 2021
Alghero, Cala del Porticciolo, dove la legalità ambientale pare proprio un optional: https://www.manifestosardo.org/alghero-cala-del-porticciolo-dove-la-legalita-ambientale-pare-proprio-un-optional/
Che accanimento infinito verso questo chiosco!
Io sono stato in quella spiaggia con e senza chiosco e devo dire che in assenza del chiosco e di qualcuno che pulisca la spiaggia si presenta in condizione indecente, piena di spazzatura portata dalle mareggiate.
Dove sono gli ambientalisti quando c’è da pulire?!
Vedevo le facce dei turisti dell’est piuttosto schifate: chi vorrebbe fare un viaggio di migliaia di chilometri per prendere il sole in mezzo alla spazzatura?
E questo dopo aver fatto il ripido percorso occorrente per arrivare, per trovarsi senza servizi e impossibilitati ad andare via rapidamente in caso di un bisogno. La balla di essere in paradiso incontaminato è vecchia e ormai non funziona più.
Senza quel chiosco in quella spiaggia la Sardegna dà di sé un’immagine vergognosa da terzo mondo!
Non credo che i visitatori intendano andare a contare il numero di gigli di mare o di Anchusa crispa in mezzo alle bottiglie di plastica, resti di lenze, reti, salvagenti rotti e ogni genere di oggetti di plastica.
“accanimento”? Chiedere il rispetto della legge vuol dire “accanimento”?
Vorrebbe dire che chiosco e servizi vengono posti gratuitamente solo per una profonda benevolenza verso il genere umano, i “turisti dell’est” in particolare?
Evviva, una medaglia immediatamente per questi benefattori!
Nel mentre, con modestia, ci accontentiamo del rispetto della legge, se non le dispiace.
Stefano Deliperi
Signor Luigi,
Una sola considerazione: i tratti di spiaggia isolati, senza chioschi e baretti sono generalmente senza plastica o altri rifiuti; una volta finita la stagione e terminato il compito degli stagionali, le spiagge con i chioschi invece si presentano invariabilmente piene di immondezza che ovviamente finisce a mare o rimescolata dalle mareggiate.
Una volta smontata o chiusa la struttura lasciano quello che c’é dove sta, “tanto la porta via il mare”.