Il promontorio di Sa Testa (Olbia) è inedificabile.
Affari immobiliari, tanto per cambiare, dalle parti di Olbia.
Il Comune, guidato dalll’eterno sindaco Settimo Nizzi, la cui villa è oggetto di un procedimento penale per abusivismo edilizio, e il locale consorzio industriale CIPNES (di cui fa parte anche il Comune di Olbia) architettano uno scambio virtuoso di terreni: il Comune di Olbia cede 20 ettari del promontorio di Sa Testa, perché il consorzio industriale vi realizzi cantieri nautici, alberghi e ville, e il Consorzio cede 8 ettari di area ormai nel centro urbano (il quartiere di Tilibbas).
Una riedizione, in scala minore, di analogo progetto speculativo del 2004.
Tutto all’insegna di quel cemento che rende stolidamente felici troppi galluresi.
Solo 20 giorni fa, il Consiglio comunale olbiese aveva inserito il promontorio in zona “H – conservazione” del piano urbanistico comunale (P.U.C.) in corso di approvazione definitiva, ma quando costoro sentono odore di mattoni non capiscono più nulla.
L’area del promontorio di Sa Testa è ricca di macchia mediterranea, tutt’altro che zona degradata come qualche buontempone vorrebbe farla passare. Terreni sul mare, davanti al Faro dell’Isola della Bocca, dov’è l’edificio storico della vecchia Dogana.
Il CIPNES ha deliberato, ma della deliberazione della sua Assemblea ancora non c’è traccia nel sito web istituzionale, mentre il Comune di Olbia ha provveduto con deliberazione Giunta municipale n. 45 del 25 marzo 2021 “finalizzata alla revisione del perimetro territoriale oggetto del piano regolatore consortile della zona industriale di Olbia mediante lo stralcio di una porzione di mq 80.005 dell’area di interesse comunale costituente il 7 comparto edificatorio produttivo s* (Tilibas) e, contestualmente, procedere con l’ampliamento per cantieristica-nautica e attività produttive funzionalmente connesse al mare da includere nella perimetrazione territoriale del P.R.T. ASI consortile di Olbia per una superficie complessiva di 199.000 mq”, nella forma dell’accordo amministrativo ai sensi dell’art. 15 della legge n. 241/1990 e s.m.i.
In realtà, la “revisione del perimetro territoriale” rientrante nel piano consortile della zona industriale appartiene alla materia “piani territoriali ed urbanistici, programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione, eventuali deroghe ad essi, pareri da rendere per dette materie” di competenza del Consiglio comunale (art. 42, comma 2°, lettera b, del decreto legislativo n. 267/2000 e s.m.i.), per cui siamo davanti a un atto adottato da organo incompetente, per ciò stesso nullo (art. 21 septies della legge n. 241/1990 e s.m.i.).

Non solo.
L’area di Sa Testa è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), vincolo di conservazione integrale (art. 10 bis della legge regionale Sardegna n. 45/1989 e s.m.i.) e rientra in zona di tutela integrale (“sistemi a baie e promontori, falesie e piccole isole”) nonché in palese contrasto con la disciplina di piano paesaggistico, in quanto rientrante nella fascia costiera di cui agli artt. 19-20 delle norme tecniche di attuazione (N.T.A.) del P.P.R., dove in via generale “è precluso qualunque intervento di trasformazione nelle aree inedificate” (art. 20, comma 1°, lettera a, delle N.T.A. del P.P.R.).
Il piano paesaggistico è strumento di pianificazione sovraordinato alla pianificazione urbanistica e a quella di settore (es. industriale), nonché immediatamente vincolante (art. 145, comma 3°, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.
Il cemento piace troppo a certi amministratori pubblici?
Bene, si mettano a dieta.
Gruppo d’Intervento Giuridico odv

(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)
……..il locale consorzio industriale CIPNES (di cui fa parte anche il Comune di Olbia) architettano………….http://www.cipnes.eu/ ( sono tutti d’accordo) :
tutto più che “sostenibile e green” ma … NON EDIFICABILE
Grazie GrIG di dettare legge a questi saccheggiatori seriali
..più che “dettare legge” si tratta di ricordare che “esiste la legge” ⚖️🏝️
Hahaha, esatto!
da La Nuova Sardegna, 5 aprile 2021
Olbia, il Grig: «Sa Testa è inedificabile. Cipnes e Comune si rassegnino». Il Gruppo di intervento giuridico contro il progetto del Consorzio industriale di un polo ricettivo-turistico-nautico tra la spiaggia della vecchia dogana e il promontorio davanti al faro. (Serena Lullia): https://www.lanuovasardegna.it/olbia/cronaca/2021/04/05/news/olbia-il-grig-sa-testa-e-inedificabile-cipnes-e-comune-si-rassegnino-1.40114924
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da Sardinia Post, 5 aprile 2021
Affari immobiliari sulle coste di Olbia, ambientalisti contro i cantieri sul mare: https://www.sardiniapost.it/ambiente/affari-immobiliari-sulle-coste-di-olbia-ambientalisti-contro-i-cantieri-sul-mare/
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da Alghero Live, 5 aprile 2021
“Il promontorio di Sa Testa è inedificabile. Affari immobiliari, tanto per cambiare, dalle parti di Olbia”: https://algherolive.it/2021/04/05/il-promontorio-di-sa-testa-e-inedificabile-affari-immobiliari-tanto-per-cambiare-dalle-parti-di-olbia/
nella vicina zona industriale.
da La Nuova Sardegna, 6 aprile 2021
Olbia, a Cala Saccaia un deposito di 40mila metri cubi di metano. (Serena Lullia): https://www.lanuovasardegna.it/olbia/cronaca/2021/04/06/news/olbia-a-cala-saccaia-un-deposito-di-40mila-metro-cubi-di-metano-1.40116012
pecunia non olet.
da La Nuova Sardegna, 7 aprile 2021
Olbia, polo nautico-ricettivo a Sa Testa: il Cipnes va avanti e coinvolge l’università .
Il Consorzo industriale si avvarrà della collaborazione delle università di Sassari e Cagliari. Supera le mille firme la petizione popolare contro le scelte dell’ente di Cala Saccaia. (Serena Lullia): https://www.lanuovasardegna.it/olbia/cronaca/2021/04/07/news/olbia-polo-nautico-ricettivo-a-sa-testa-il-cipnes-va-avanti-e-coinvolge-l-universita-1.40120626
spreco di risorse pubbliche per un progetto irrealizzabile.
da La Nuova Sardegna, 9 aprile 2021
Cantieri e Gnl, decide l’Università.
Il Cipnes affida a un comitato scientifico la valutazione su polo nautico-turistico e deposito di metano. (Serena Lullia): https://www.lanuovasardegna.it/olbia/cronaca/2021/04/08/news/cantieri-e-gnl-decide-l-universita-1.40128505
da La Nuova Sardegna, 10 aprile 2021
Olbia, opposizioni pronte a difendere Sa Testa nel consiglio comunale del 14. (Serena Lullia): https://video.lanuovasardegna.it/locale/olbia-opposizioni-pronte-a-difendere-sa-testa-nel-consiglio-comunale-del-14/132135/132677
da La Nuova Sardegna, 12 aprile 2021
Olbia, Insula Felix: «I cantieri nautici? In aree già compromesse».
L’associazione contraria al progetto di Cipnes e Comune sui terreni vergini di Sa Testa. «Ci sono capannoni sul mare in disuso a Cala Saccaia. Si pensi a riqualificarli». (Serena Lullia): https://www.lanuovasardegna.it/olbia/cronaca/2021/04/11/news/insula-felix-i-cantieri-in-aree-gia-compromesse-1.40141015
da La Nuova Sardegna, 15 aprile 2021
Olbia, ok al cemento a Sa Testa: la maggioranza va avanti. Bocciata la mozione delle minoranze per revocare la cessione di 20 ettari vergini. Marco Piro: «Speculazione edilizia e capannoni». Nizzi: «Saranno costruzioni limitate». (Serena Lullia): https://www.lanuovasardegna.it/olbia/cronaca/2021/04/15/news/olbia-ok-al-cemento-a-sa-testa-la-maggioranza-va-avanti-1.40155977
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16 aprile 2021
Olbia, un solo no dalla maggioranza ai capannoni a Sa Testa. Cantelli: «La mia visione è ecosostenibile».
Il consigliere comunale di Fi vota insieme alle minoranze contro la cessione di venti ettari di aree vergini al consorzio industriale . (Serena Lullia): https://www.lanuovasardegna.it/olbia/cronaca/2021/04/16/news/olbia-un-solo-no-dalla-maggioranza-ai-capannoni-a-sa-testa-cantelli-la-mia-visione-e-ecosostenibile-1.40158423
come volevasi dimostrare.
da La Nuova Sardegna, 11 maggio 2021
Olbia, ufficio Tutela e Soprintendenza: «No al restauro dei ruderi, Sa Testa area intoccabile».
Dai due enti duri pareri negativi al progetto. Ma in quelle aree il Cipnes d’intesa con il Comune vuole realizzare cantieri nautici. (Serena Lullia) (https://www.lanuovasardegna.it/olbia/cronaca/2021/05/10/news/no-al-restauro-dei-ruderi-sa-testa-area-intoccabile-1.40258701)
OLBIA. Quasi un manifesto in difesa del paradiso di Cala Saccaia. Un inno alla bellezza di quella porzione di costa sfuggita all’avanzata dei capannoni industriali. A scriverlo, a sorpresa, è il Comune.
Quello stesso Comune che d’accordo con il Cipnes intende sventrare il promontorio di Sa Testa per realizzare cantieri nautici, alberghi e negozi. È tutto nero su bianco, nel parere che l’ufficio Tutela del paesaggio ha dato non meno di un mese fa alla Cala Saccaia investimenti srl. La società con sede a Cagliari, chiedeva al Suape di riqualificare, senza aumenti volumetrici, il rudere alle spalle della spiaggia di Sa dogana ezza di cui è proprietaria.
Il parere negativo della Tutela del paesaggio, sposato dalla Soprintendenza, unisce motivi normativi e paesaggistici per cui su quell’area non si può mettere un solo mattoncino. «L’intervento non è compatibile con le valenze paesistiche generali dell’area vincolata – è scritto –. Allo stato attuale il manufatto è incapace di evocare anche lontanamente una qualsivoglia consistenza dimensionale. Lo scenario paesaggistico ambientale in cui esso ricade è caratterizzato da un assoluto grado di naturalità, da considerarsi di valenza superiore e da sottoporre a integrale salvaguardia. Anche l’occhio meno sensibile può palesemente notare che le poche e minime strutture murarie “”esistenti, s’inseriscono nella prospettiva come elementi carichi di evocazione, di qualcosa perduto per sempre, diventando loro stessi elemento caratteristico del paesaggio naturale».
L’Ufficio Tutela va oltre. «Riportare la funzione antropica in un’area siffatta ne comprometterebbe incontrovertibilmente l’attuale stabile assetto di zona sottoposta a vincolo di totale inedificabilità a due passi dalla riva del mare». La severità del parere non viene ammorbidita dall’ipotesi di restauro conservativo del rudere presentata dai progettisti della Cala Saccaia srl, Ninni Chessa e Raffaele Fumarola. Nessun aumento volumetrico, infissi esterni in legno, conservazione delle parti in pietra a vista ricucite con calce alle parti crollate. «Andando al di là di quanto possa essere graziosa una casetta nel verde – sottolinea ancora l’Ufficio Tutela – permettere la ricostruzione dell’edificio comporterebbe di dover procedere con viabilità, fosse settiche, un qualche apparato per la fornitura elettrica: l’accadere di tali dinamiche è un’eventualità da scongiurare. Si ritiene in questo caso che la fruibilità visiva di queste zone ancora intatte, non violate dalla speculazione edilizia, rare occasioni per le nostre coste, debba essere garantita con ogni mezzo, da parte dell’ufficio che per definizione “tutela il paesaggio”. Laddove si intraveda la possibilità di bilanciare, mitigare la fattibilità di un’opera, l’ufficio ha il compito di fornire le opportune indicazioni, ma in questo caso ogni tipo di intervento edilizio avrebbe un consequenziale esito di gravi ricadute per il sito oggetto di interesse».
Puntualizza i vincoli esistenti la Soprintendenza Belle arti e paesaggio: territorio di particolare pregio paesaggistico; tutelato nel Ppr e inserito nei “sistemi a baie e promontori, falesie”. «Preso atto dell’elevato grado di naturalità e del peculiare valore paesaggistico dell’area, il progetto comporterebbe una significativa alterazione degli elementi naturali che caratterizzano tale paesaggio tutelato. Tali opere modificherebbero l’assetto costiero arrecando pregiudizio ai valori paesaggistici del tratto interessato».