Delitto ambientale a Capo Caccia.


Alghero, Capo Caccia, taglio Ginepreto (7 dicembre 2020)

In breve tempo, incredibilmente, è stato tagliato un Ginepreto secolare sul mare di Porto Conte (Alghero), nell’area dell’Hotel Capo Caccia, acquisito nel 2019 da una cordata di imprenditori capeggiata da Francesco Biasion, titolare del vicino “Condominio Eurotel Capocaccia”, altra struttura ricettiva che ha visto lustri di analoghi contenziosi giudiziari.

L’area è stata posta sotto sequestro preventivo da parte del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, per evitare che il danno ambientale fosse ancora maggiore.

Di autorizzazioni – se mai fosse possibile rilasciarle legittimamente – nemmeno l’ombra, a quanto pare.

Alghero, Pischina Salida, Hotel Capo Caccia

L’area costiera di Porto Conte rientra nell’omonimo parco naturale, è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e con vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993), l’area è, inoltre, immediatamente contigua alla zona di protezione speciale –ZPS ITB013044 e nelsito di importanza comunitaria – SIC “Capo Caccia (con le Isole Foradada e Piana) e Punta del Giglio” (codice ITB010042), ai sensi delle direttive n. 92/43/CEE sulla tutela degli habitat e n. 09/147/CE sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica.

Daino (Dama dama)

Il Gruppo d’Intervento Giuridico odv plaude all’azione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, seguirà il relativo procedimento e, in caso di dibattimento penale, presenterà istanza di costituzione di parte civile con la richiesta di esemplare condanna dei responsabili di un vero e proprio delitto ambientale.

Gruppo d’intervento Giuridico odv

Alghero, Isola Piana

(foto M.A.A., S.D., archivio GrIG)

  1. dicembre 8, 2020 alle 8:43 am

    A.G.I., 10 dicembre 2020
    Ginepri secolari abbattuti davanti all’hotel location di un film di James Bond.
    Un ettaro di alberi e macchia mediterranea a Porto Conte, vicino ad Alghero, è stato distrutto in un weekend dalle ruspe. L’area è stata sequestrata dal corpo forestale. (Adriano Porqueddu): https://www.agi.it/cronaca/news/2020-12-10/ginepri-james-bond-capo-caccia-alghero-10613361/

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    da La Nuova Sardegna, 10 dicembre 2020
    «Se ci sarà un processo ci costituiremo parte civile»: https://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2020/12/09/news/se-ci-sara-un-processo-ci-costituiremo-parte-civile-1.39642088

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    da GreenReport, 9 dicembre 2020
    Delitto ambientale nel Parco Regionale di Porto Conte: abbattuto un ginepreto secolare.
    La Forestale sarda sequestra di un’area disboscata accanto a un hotel, in un SIC e ZPS: https://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/delitto-ambientale-nel-parco-regionale-di-porto-conte-abbattuto-un-ginepreto-secolare/

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    da Emergenza Cultura, 8 dicembre 2020
    Delitto ambientale a Capo Caccia: https://emergenzacultura.org/2020/12/08/delitto-ambientale-a-capo-caccia/

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    da Sassari Oggi, 8 dicembre 2020
    Ginepreto secolare abbattuto ad Alghero, gli ambientalisti: “Un delitto ambientale”: https://www.sassarioggi.it/alghero/ginepreto-secolare-abbattuto-alghero-delitto-ambientale-8-dicembre-2020/

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    da Sardinia Post, 7 dicembre 2020
    Ginepri secolari devastati dalle ruspe, Grig: “Condanna per delitto ambientale”: https://www.sardiniapost.it/ambiente/ginepri-secolari-devastati-dalle-ruspe-grig-condanna-per-delitto-ambientale/

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    8 dicembre 2020
    Ginepri secolari distrutti, ambientalisti: “Basta alle leggi per i cementificatori”: https://www.sardiniapost.it/ambiente/ginepri-secolari-distrutti-ambientalisti-basta-alle-leggi-per-i-cementificatori/

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    da Buongiorno Alghero, 7 dicembre 2020
    ABBATTIMENTO DEI GINEPRI A CAPO CACCIA – IL SINDACO CONOCI: “IL COMUNE È PARTE LESA, MAI AUTORIZZATO UNO SCEMPIO DEL GENERE”: https://www.buongiornoalghero.it/contenuto/0/11/169665/abbattimento-dei-ginepri-a-capo-caccia-il-sindaco-conoci-il-comune-e-parte-lesa-mai-autorizzato-uno-scempio-del-genere

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    da Alghero Live, 7 dicembre 2020
    GriG: Delitto ambientale a Capo Caccia, plauso al Corpo forestale, e la promessa: ci costituiremo parte civile: http://algherolive.it/2020/12/07/grig-delitto-ambientale-a-capo-caccia-plauso-al-corpo-forestale-e-la-promessa-ci-costituiremo-parte-ivile/

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    da Alguer.it, 7 dicembre 2020
    «Delitto a Capo Caccia, Grig parte civile».
    In caso di dibattimento penale – assicura il Gruppo d´intervento giuridico – presenterà istanza di costituzione di parte civile con la richiesta di esemplare condanna dei responsabili di un vero e proprio delitto ambientale: https://www.alguer.it/notizie/n.php?id=155764

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    da Corriere Sardo, 7 dicembre 2020
    Alghero: delitto ambientale a Capo Caccia. (Erika Pirina): https://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:FsCO1ZN5EywJ:https://www.corrieresardo.it/contenuto/0/30/178378/alghero-delitto-ambientale-a-capo-caccia+&cd=19&hl=it&ct=clnk&gl=it

  2. Orlando
    dicembre 8, 2020 alle 11:32 am

    Non gli faranno niente; i ginepri non ricresceranno e i colpevoli subiranno sanzioni pecuniarie ridicole.

    Mi spiace dirlo, ma in questo caso l’unica legge seria è quella del taglione: tu abbatti l’albero e io abbatto te.

    Con questo sistema, lo scempio finirebbe.

  3. donatella
    dicembre 8, 2020 alle 11:58 am

    Ma la nuova legge che permette l’allargamento degli alberghi ecc ” per le misure anticovid”… quella detta “scempia-coste” è passata o no?, Se sì, per allargare , a destra , a sinistra, dietro ci soni i Ginepri e davanti il mare , Perciò per allargare l’hotel o non vale la legge o si tagliano i Ginepri (!!??)

  4. dicembre 8, 2020 alle 1:06 PM

    A.N.S.A., 7 dicembre 2020
    Ginepreto raso al suolo, sigilli all’hotel Capo Caccia.
    Blitz forestale in area parco vincolata ad Alghero: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2020/12/07/ginepreto-raso-al-suolo-sigilli-allhotel-capo-caccia_87b58ee4-9811-48c9-a81c-5b1a8c2bf9d9.html

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    dal sito web istituzionale del C.F.V.A.

    Parco regionale di Porto Conte, sequestro di un’area disboscata. (http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=417273&v=2&c=4507&t=1)

    Il personale del Comando Stazione Forestale di Alghero, nel corso di una attività di perlustrazione e controllo nell’area parco di Porto Conte, ha rilevato, in località “Capo Caccia”, le tracce di una rilevante ed imponente attività di trasformazione del territorio attuata in danno di un soprassuolo caratterizzato dalla presenza di Ginepri secolari e numerosissime piante di Pino.
    Considerata la gravità degli interventi e al fine di evitare che gli stessi venissero portati ad ulteriori ed estreme conseguenze, il Comandante dell’Ispettorato Forestale di Sassari, Giancarlo Muntoni, ha disposto l’immediato invio sul posto del NIPAF (nucleo investigativo di polizia ambientale forestale) del Corpo Forestale di Sassari affinché intervenisse per stroncare le attività in essere.

    I Forestali, giunti sul posto, hanno effettuato alcuni controlli nell’area rilevando il disboscamento totale effettuato su un bosco misto di Ginepri e Conifere eseguito per una porzione di circa un 6000 mq, in assenza di qualsiasi autorizzazione paesaggistica ed anche della valutazione di incidenza ambientale (Vinca). In particolare questo tipo di valutazione si rende necessaria perché il bosco è ubicato in area qualificata come Sito di importanza comunitaria (SIC Capo Caccia) e Parco regionale di Porto Conte.
    In queste aree la Valutazione di Incidenza ha la finalità di valutare gli effetti che un intervento può generare su questi siti, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei medesimi. Solo a seguito di dette verifiche, l’Autorità competente per la Valutazione di Incidenza potrà dare il proprio accordo alla realizzazione della proposta, avendo valutato con ragionevole certezza scientifica che essa non pregiudicherà l’integrità del sito.

    Accertati gli abusi, i Forestali, al fine di evitare ulteriori danni al bosco, hanno posto sotto sequestro penale (sequestro preventivo) le aree boschive interessate dai tagli, il legname già tagliato e gli strumenti utilizzati.
    I responsabili verranno denunciati all’Autorità Giudiziaria per violazioni penalmente rilevanti in materia paesaggistico-ambientale (Art. 181, comma 1, D.lgs n. 42/2004)

    Così il Direttore dell’Ispettorato Forestale Giancarlo Muntoni: ”I Siti di Interesse Comunitario (SIC) contribuiscono in modo significativo a mantenere o ripristinare un tipo di habitat naturale o una specie in uno stato di conservazione soddisfacente. Queste aree non sono riserve rigidamente protette dove le attività umane sono escluse, ma i soggetti privati, seppure proprietari dei siti, devono assicurarne una gestione sostenibile dal punto di vista ecologico ed economico. Cosa che in questo caso non è assolutamente avvenuta. Nessuno, in questo momento in vita, avrà la possibilità di rivedere “quelle piante secolari di Ginepro, e questo deve darci veramente da pensare”.

    Sassari 7 Dicembre 2020

  5. Porico
    dicembre 8, 2020 alle 1:31 PM

    Mi sfugge la logica imprenditoriale che sceglie di eliminare il bello per il brutto -basta guardare la foto di come era il sito e di come l’hanno ridotto. Si sono messe in bella evidenza le imponenti volumetrie cementizie . Che sia questo nuovo bello paesaggistico che i Sardi intendono approvare in sede Regionale per favorire il turismo?

    • dicembre 8, 2020 alle 8:28 PM

      I sardi politici che questi giorni stanno spingendo per la nuova svalangata di cemento in tutta l isola, sono amici del mattone, amici di imprenditori senza scrupoli sardi e non (e meno male che appartengono a partiti sardi che sulla carta dovrebbero essere per la nostra terra – psdaz in primis – mentre in realtà sono solo burattini di partiti continentali…) e sicuramente dimostrano di essere dei nani, e in termini di ambiente, cultura e storia di identità sarda, sono evidentemente dei perfetti nemici della Sardrgna!

  6. dicembre 9, 2020 alle 11:59 am

    È ammirevole il nostro principale quotidiano regionale , anche prendendo spunto da quello che appare oggi nel sito :
    -silenzio tombale sui disastri regionali nella gestione covid
    -silenzio tombale sulla norma che la giunta sta per far approvare che favorisce svalangata di cemento sulle coste
    – silenzio tombale sui nuovi super stipendiati collaboratori che solinas sta per assumere (come se non avessimo già una marea di dipendenti pubblici regionali, ben pagati, molti dei quali comunque ben qualificati)
    -solite lamentele verso il governo nazionale (ci manca poco che scrivano governo conizzatore…) per i soldi, quando la regione di soldi ne ha proprio tanti, a partire da quelli mal spesi o proprio non spesi per la sanità regionale!
    Ma che pensa solinas che col new generation EU (molto erroneamente denominato recovery found) potra finanziare a valanga amici, imprenditori senza scrupoli, collaboratori a fantasia, politici vicini e continuare a tenere sardi e sardegna sotto sua servitù perenne?

  7. Giovanni Oliva
    dicembre 9, 2020 alle 3:45 PM

    Invio anche a voi questo mio intervento perché leggo, in alcuni commenti sulla rete, che qualcuno si chiede come mai sia potuto succedere questo scempio nell’Area del Parco Naturale Regionale di Porto Conte, sotto gli occhi di tanti, e qualcuno sembra quasi voler attribuire responsabilità proprio a quanti hanno più a cuore il proprio territorio. Bisogna subito chiarire che le associazioni ambientaliste (che sono formate da semplici cittadini volontari non pagati per il loro impegno) e il singolo cittadino (pur interessato al bene comune, responsabile socialmente e attivo politicamente anche in ruoli di rappresentanza della cittadinanza), non hanno nessun dovere istituzionale di vigilare 24 ore su 24 sul territorio onde evitare abusi. Per questo ci sono i corpi di polizia (guardie forestali, vigili urbani, ecc. pagati con il denaro pubblico), loro hanno il compito-dovere di vigilare (anche per noi che in questo particolare momento siamo invitati a stare preferibilmente chiusi a casa), loro hanno la possibilità e l’autorità di accedere ai cantieri, richiedere documenti, autorizzazioni, intervenire per bloccare lavori ecc. C’è una precisa catena di comando con chiare responsabilità che deve rispondere davanti alla legge dell’eventuale mancato assolvimento del compito assegnato al corpo che dirigono. C’è poi anche una responsabilità amministrativa degli uffici preposti al rilascio di eventuali autorizzazioni e anche una responsabilità politica (sindaco, assessori, ecc.) che deve anch’essa rispondere per tutto ciò che accade nel territorio sotto la propria amministrazione. Se si dovesse configurare una se pur lontana responsabilità del sindaco, credo che si dovranno necessariamente pretendere le sue dimissioni. Se ci sono stati colpevoli complicità da parte di chi era preposto alla vigilanza ci penserà la magistratura. E’ evidente che sulla proprietà dell’area, responsabile del proditorio scempio, deve calare una sanzione esemplare che faccia passare ad altri la voglia di osare tanto e, naturalmente, un obbligo di ripristino dei luoghi, con ampia compensazione, per il danno inflitto a tutta la nostra collettività.

  8. Mara machtub
    dicembre 10, 2020 alle 7:04 PM

    Da completi deficienti! Invece di piantare altri alberi, ancora più alti, per nascondere la bruttura dei fabbricati. Questa volta spero che paghino il misfatto in soldoni, da utilizzare per la tutela del territorio. Anch’io mi chiedo dove stavano gli algheresi di buona volontà. Abbattere una tale mole di alberi richiede tempo e fa MOLTO rumore. Chiaro, gentile Sig.Oliva, che la vigilanza spettava agli organi preposti, però spiace l’assenza di anche una sola persona che potesse denunciare il fattaccio e fermare le motoseghe.

  1. dicembre 8, 2020 alle 7:28 PM
  2. dicembre 11, 2020 alle 11:04 am
  3. gennaio 3, 2021 alle 12:55 PM
  4. marzo 3, 2021 alle 12:22 PM
  5. marzo 3, 2021 alle 12:23 PM
  6. marzo 4, 2021 alle 12:18 PM
  7. marzo 4, 2021 alle 2:10 PM

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