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Come far appestare un’Isola e mezza Italia: la situazione è grave, ma non è seria.


Il servizio giornalistico di Report dello scorso lunedi 9 novembre 2020 su come e perché la ripresa dei contagi in Sardegna – e conseguentemente nel resto d’Italia – è stata facilitata da come è stato gestito l’intrattenimento notturno nei luoghi del turismo ha scatenato, come prevedibile, una marèa di polemiche e ha destato l’attenzione della magistrature inquirente.

La trasmissione diretta da Sigfrido Ranucci, è una delle migliori nel campo dell’approfondimento giornalistico nel panorama nazionale.

Nella Sardegna covid free – così come veniva definita nell’estate scorsa – il mantenimento dell’apertura di discoteche e locali notturni con tanto di affollamenti di vacanzieri provenienti da ogni parte garantito dall’ordinanza presidenziale n. 38 dell’11 agosto 2020 è stata una delle attività che hanno drammaticamente favorito la ripresa della diffusione della pandemia nell’Isola.

Tutti ricordiamo l’entusiasmo del commissario regionale leghista on. Eugenio Zoffili, prima distintosi nel chiedere e sostenere il provvedimento, poi nell’impegno strenuo contro invasori e untori rappresentati da qualche decina di bambini e adulti di colore scuro non per l’abbronzatura estiva.

Olbia, l’on. Eugenio Zoffili davanti alla nave Alan Kurdi (dal profilo Facebook dell’on. Eugenio Zoffili)

Tutti possiamo anche leggere l’ordine del giorno consiliare n. 39 dell’11 agosto 2020 proposto dagli on.li Francesco Paolo Mula (P.S.d’Az.),Angelo Cocciu (F.I.), Michele Cossa (Rif. Sardi), Francesco Mura (F.d’I.), Dario Giagoni (Lega per Salvini premier), Roberto Caredda (Gruppo Misto), Gian Filippo Sechi (U.D.C- – Cambiamo!), Giuseppe Meloni (P.D.), Valter Piscedda (P.D.), Gianfranco Ganau (P.D.), Roberto Deriu (Liberi e Uguali), Daniele Secondo Cocco (Liberi e Uguali)e approvato dall’aula consiliare con cui è stata impegnata la Giunta regionale “sentito il comitato tecnico scientifico, a valutare l’opportunità di adottare atti idonei a rendere possibile l’apertura di tali esercizi, nel rispetto, qualora fosse possibile, di norme che garantiscano la sicurezza e il distanziamento”. 

Tutti ora conosciamo quanto hanno dichiarato l’on. Angelo Cocciu (F.I.) e l’on. Giovanni Satta (P.S.d’Az.), parole che disegnano una pavida decisione del Presidente della Regione autonoma della Sardegna on. Christian Solinas, i suggerimenti da parte di numerosi esponenti della maggioranza di governo regionale e le pressioni da parte di imprenditori della notte.

L’attenzione di tanti si è – ovviamente – concentrata sull’esistenza o meno di un adeguato parere scientifico formulato da chi ne abbia titolo.

E qui siamo alla commedia dell’arte.

Con deliberazione Giunta regionale R.A.S. n. 17/4 dell’1 aprile 2020 (ma non è un pesce d’aprile…) è stato costituito “un Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Covid-2019 nella Regione Sardegna, con funzioni consultive, senza oneri per la finanza pubblica”. E’ qualificato “organismo di consulenza e supporto tecnico-scientifico” del Presidente e dell’intera struttura tecnico-amministrativa regionale, può “acquisire documenti, atti ed elementi conoscitivi dal sistema sanitario regionale, nel rispetto dei principi di riservatezza e di trattamento dei dati personali e sensibili” e “si riunisce per iniziativa dei suoi componenti o del Presidente della Regione in via ordinaria mediante gli strumenti informatici della videoconferenza o della chiamata multipla. I suoi lavori, considerata l’urgenza e lo stato di emergenza, sono improntati alla massima semplificazione delle procedure ed alla maggiore speditezza possibile”.

Insomma, un autorevolissimo organo fondamentale per il contrasto a ‘sta maledetta pandemia.

Inizialmente è composto dal prof. Pietro Cappuccinelli microbiologo e virologo), dal prof. Stefano Vella (infettivologo), dal prof. Francesco Cucca (genetista) e dal prof. Luca Pani (psichiatra e farmacologo), tutti con un curriculum chilometrico.

Cagliari, Viale Trento, scritta murale sotto il palazzo sede della Regione autonoma della Sardegna

In meno di un mese il prof. Luca Pani se ne va, parlando esplicitamente di deliri da incompetenza (e nemmeno questo è un pesce d’aprile, sebbene in ritardo…): “ci troviamo in una situazione di una complessità impressionante, governati da incompetenti assoluti, che pensano solo al loro presenzialismo narcisista e non hanno nessuna idea di quello che dicono o fanno. Ma restano al loro posto. Per reggere l’immensa contraddizione quotidiana tra quello che annunciano e quello che realmente succede non possono far altro che delirare”. In conclusione, “il delirio finale è quello secondo cui gli incompetenti che ci governano sono convinti di essere capaci di combattere contro un’armata invisibile che in 4 mesi ha messo in ginocchio il mondo. Il vero delirio è la convinzione, che resiste a ogni critica, giudizio o fatto inequivocabile, che questi signori sappiano quello che fanno. Non lo sanno. La prossima volta selezionate una classe dirigente responsabile che almeno di fronte all’incompetenza si faccia da parte invece che delirare. Ricordatevene quando andrete a votare, è una scelta di vita o di morte. Letteralmente”.

Disinvoltamente, in sostituzione viene nominato il prof. Giovanni Sotgiu (epidemiologo) e si continua come se nulla fosse (deliberazione Giunta regionale n. 24/9 dell’8 maggio 2020).

Arriva l’estate e si cerca di far partire, in qualche modo, la stagione turistica.

Il D.P.C.M. 11 giugno 2020 (art. 1, lettera m) dispone esplicitamente: “restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”, lasciando a Regioni e Province autonome la possibilità di aprire discoteche e locali notturni “in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori”.   Con il D.P.C.M. 14 luglio 2020 le misure di contrasto alla pandemia vengono prorogate al 31 luglio 2020.  Con il successivo decreto-legge n. 83 del 30 luglio 2020 tali misure vengono prorogate per ulteriori 10 giorni (art. 1, comma 5°).

Nel mentre, il Presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas riapre discoteche e locali notturni con l’ordinanza n. 34 del 15 luglio 2020 (art. 3): “a decorrere dal 15 luglio 2020, sono consentite le attività che abbiano luogo in discoteche o altri locali assimilabili all’intrattenimento (in particolare serale e notturno), esclusivamente all’aperto, purché sia assicurato, con ogni idoneo mezzo, compreso quello dell’informazione e vigilanza, il divieto di assembramento e dell’obbligo di distanziamento interpersonale, rispettando, a seconda della capienza massima del locale, il limite di almeno un metro tra gli utenti e due metri tra utenti che accedono alla pista da ballo”.

La disposizione regionale ha efficacia “fino al 31 luglio 2020”.

Arriva il 31 luglio e l’ordinanza regionale n. 34/2020 perde efficacia, mentre ha piena efficacia il decreto-legge n. 83/2020: in parole povere, discoteche e locali notturni dovrebbero chiudere.

Invece, non risulta che tutti abbiano chiuso e non risulta nessuna iniziativa perché chiudessero.

Pochi giorni prima di Ferragosto, arrivano l’ordine del giorno consiliare e, soprattutto, l’ordinanza presidenziale n. 38 dell’11 agosto 2020, ma nessuna pubblicità sul parere del Comitato tecnico scientifico che avrebbe sostenuto la scelta di tenere aperte discoteche e locali notturni…che avrebbero dovuto essere già chiusi.

Ora – a distanza di mesi, fra mille polemiche e solo dopo il servizio giornalistico di Report – ecco saltar fuori tre-righe-tre scritte da uno dei componenti il Comitato tecnico-scientifico la stessa sera dell’emanazione dell’atto: “Caro Marcello, Ho sentito per il momento solo giovanni sotgiu, ma lui e me va bene. Perché son solo all’aperto, ed è inevitabile e necessario che riaprano. Oltre ai controlli delle forze dell’ordine, che andranno rinforzati. Un caro saluto. Stefano”.

e-mail di un componente del Comitato scientifico su mantenimento apertura discoteche (da Cagliaripad, agosto 2020)

Lo stesso autore, il prof. Vella, afferma che non si tratta minimamente di un “parere”, ma di un tentativo di “limitare i danni” rispetto a “decisioni politiche già prese”.  E vi sarebberouna decina di mail del Cts sardo, acquisite dalla Squadra Mobile di Cagliari, nelle quali l’orientamento negativo dei quattro professori verso la riapertura delle discoteche è chiaro ed inequivocabile”.  Saranno gli accertamenti di magistratura e polizia giudiziaria ad appurarne il reale significato.

Le drammatiche conseguenze di questi disinvolti e forse non disinteressati comportamenti e atti sono sotto gli occhi di tutti. E non se ne vede la fine.

Sul piano delle eventuali responsabilità di ordine penale faranno luce (speriamo!) i procedimenti aperti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari e tutti ne attendiamo le conclusioni.

Nel mentre, il panorama sanitario si aggrava progressivamente e la situazione economico-sociale è sempre più devastante, disegnando un’Isola amministrata da incapaci (per non dire altro) e alla deriva: un minimo sussulto di decenza porterebbe alle dimissioni immediate di chi ha messo gli interessi economici (ed elettoralistici) ben davanti all’interesse pubblico della tutela della salute dei cittadini. 

Dimissioni, ora e subito.

Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

da La Repubblica, 13 novembre 2020

Discoteche in Sardegna, la versione di Vella: “Il Cts sempre contrario all’apertura. La mia mail? Riduzione del danno di una scelta politica già presa”.

Parla per la prima volta l’infettivologo che compone il comitato scientifico sulla decisione del governatore Solinas di riaprire i locali nell’isola. (Fabio Tonacci)

ROMA – Nel tentativo di allontanare da sé la responsabilità politica di un atto che porta la sua firma – l’ordinanza numero 38 che ha permesso alle discoteche della Sardegna di rimanere aperte fino a diventare focolai di contagio – il governatore Christian Solinas e i suoi sostenitori si aggrappano a una mail, spacciata come “parere del Comitato tecnico scientifico sardo”, per costruire una narrazione che, vedremo, non regge neanche un giorno alla prova dei fatti.

La mail del professor Vella

La mail, fatta circolare ieri sera con tanto di timbro dell’Ufficio di Gabinetto della presidenza regionale, casualmente proprio alla vigilia della conferenza stampa di Solinas fissata per stamani, è quella inviata dall’infettivologo Stefano Vella, uno dei quattro componenti del Cts sardo, al direttore generale della Sanità regionale Marcello Tidore alle 20.28 dell’11 agosto. Ovvero, un’ora prima che Solinas firmasse l’ordinanza 38, finita al centro di un’indagine per epidemia colposa aperta dalla procura di Cagliari. Sono quattro righe di testo. Queste: “Caro Marcello, ho sentito per il momento solo Giovanni Sotgiu (professore dell’Università di Sassari e componente del Cts, ndr), ma lui e me va bene. Perché son solo all’aperto, ed è inevitabile e necessario che riaprano. Oltre ai controlli delle forze dell’ordine, che andranno rinforzati. Un caro saluto”. Vella aveva ricevuto intorno alle 19 la bozza dell’ordinanza, un’ora e mezzo prima di scrivere la mail. Repubblica lo ha appena raggiunto al telefono per chiedergli spiegazioni.

“Non era il parere del Cts, era riduzione del danno”

“Guardi, non posso parlare molto perché c’è un’indagine in corso“, esordisce il famoso infettivologo romano (è stato anche presidente dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco). “Però una cosa la voglio dire: quella mail non è, né può essere considerata, un parere del Cts. Nè tantomeno un parere positivo all’idea di tenere aperte le discoteche in estate, verso cui, come Comitato, ci siamo sempre ufficialmente opposti, ritenendola pericolosa e sbagliata, visto il grande afflusso di turisti sull’isola. Io parlavo solo a titolo personale”. E però nella mail c’è una sorta di approvazione, seppur a titolo personale. “Ho dato l’ok solo al testo dell’ordinanza che mi è stata mandata in extremis, senza che fosse stato mai convocato il Cts. In Regione avevano una gran fretta di farla uscire. L’ho fatto perché, fermo restando la nostra opposizione alla riapertura, la bozza recepiva delle nostre indicazioni, come il divieto di ballo nei locali al chiuso. Ho provato a ridurre il danno di una scelta politica che era già stata presa”. C’è però quel passaggio controverso, che recita: “è inevitabile e necessario che riaprano”. Ribatte Vella: “Intendevo dire che per loro, come mi avevano fatto capire esplicitamente, era inevitabile e necessario riaprirle. Per loro, non certo per noi”.

Le 10 mail con i pareri negativi

L’infettivologo, prima di chiudere la conversazione, aggiunge un altro particolare. “Nella mail scrivo che avevo parlato col professor Sotgiu, ma in realtà lui non era riuscito neanche a leggere la bozza dell’ordinanza. Però alcune delle indicazioni inserite per ridurre il danno erano tratte da sue precedenti osservazioni”.

Già così, la narrazione di un Solinas pienamente rispettoso dei pareri del Cts sardo e mero esecutore della volontà unanime del Consiglio Regionale (nell’intervista al nostro giornale di due giorni fa dichiara di essere stato convinto a tenere accesa la movida della Costa Smeralda da un accalorato discorso di Massimo Zedda del partito di opposizione dei Progressisti) vacilla. Crolla del tutto di fronte a una decina di mail del Cts sardo, acquisite dalla Squadra Mobile di Cagliari, nelle quali l’orientamento negativo dei quattro professori verso la riapertura delle discoteche è chiaro ed inequivocabile. Di quel carteggio, come dimostra il parere del 6 agosto svelato da Repubblica, erano stati messi a conoscenza i vertici della Sanità regionale. Tutti ne erano consapevoli. Tranne, evidentemente, il governatore Christian Solinas. Che, nell’intervista di due giorni fa, spiega di averne appreso il contenuto dal sito di Repubblica.

A.N.S.A., 13 novembre 2020

Covid: Cts Sardegna, disco sono all’aperto possono riaprire.
Mail inviata a Solinas poco prima ordinanza 11 agosto.

È stato sentito ieri sera per un’ora dagli investigatori della Polizia, Stefano Vella, uno dei componenti del Comitato tecnico scientifico della Regione Sardegna che oggi, in una intervista a Repubblica, ha chiarito che la sua mail inviata l’11 agosto non è da intendersi come un parere positivo del Cts all’apertura delle discoteche ma, parlando “solo a titolo personale”, si trattava di indicazioni per “ridurre il danno di una scelta politica che era già stata presa”. L’esperto lo avrebbe ribadito anche agli investigatori della Procura di Cagliari, che indagano contro ignoti per epidemia colposa dopo il servizio trasmesso da Report.

Da ambienti giudiziari cagliaritani, si apprende che l’email di Vella viene comunque ritenuta un parere favorevole del Cts, visto che gli era stata sottoposta la bozza dell’ordinanza sulle sale da ballo, poi firmata dal governatore Solinas.

Oggi sarà sentito anche il collega di Vella, Giovanni Sotgiu, che a detta dello stesso Vella, “non era riuscito neanche a leggere la bozza dell’ordinanza. Però alcune delle indicazioni inserite per ridurre il danno erano tratte da sue precedenti osservazioni”. Alcuni componenti del Cts saranno ascoltati anche dai pm di Tempio che stanno verificando se realmente l’apertura delle discoteche in Costa smeralda abbia inciso nell’impennata di contagi da Covid.

Cagliari, Ospedale SS. Trinità, il dott. A. Rotigni riceve la donazione GrIG (4 giugno 2020)

L’EMAIL INVIATA L’11 AGOSTO – Tre righe per il via libera all’ordinanza dell’11 agosto sull’apertura delle discoteche in Sardegna. E’ la mail inviata alle 21.28 da uno dei membri del Comitato tecnico scientifico, Stefano Vella, poco prima che il presidente della Regione Christian Solinas adottasse il provvedimento, finito poi al centro di un’inchiesta della Procura di Cagliari per epidemia colposa e che ora, con l’acquisizione di questo parere, vi avvia verso l’archiviazione.

Il messaggio è indirizzato al direttore generale dell’assessorato alla Sanità, Marcello Tidore, che alle 19.53 aveva trasmesso a Vella il testo dell’ordinanza per avere le opportune valutazioni. “Ho sentito per il momento solo Giovanni Sotgiu (l’altro membro del Cts, allora ne facevano parte anche Pietro Cappuccinelli e Francesco Cucca, ndr), ma a lui e a me va bene – si legge nel testo – Perché sono solo all’aperto ed è inevitabile e necessario che riaprano, oltre ai controlli delle forze dell’ordine, che andranno rinforzati”.

VELLA, CTS SCIENTIFICAMENTE CONTRARIO AD APERTURA – “Non posso parlare molto perché c’è un’indagine in corso, però una cosa la voglio dire: quella mail non è, né può essere considerata, un parere del Cts. Né tantomeno un parere positivo all’idea di tenere aperte le discoteche in estate, verso cui come Comitato ci siamo sempre ufficialmente opposti, ritenendola pericolosa e sbagliata, visto il grande afflusso di turisti sull’isola. Io parlavo solo a titolo personale”. Lo dice a Repubblica online l’infettivologo Stefano Vella, uno dei componenti del Comitato tecnico scientifico della Regione Sardegna, in merito alla mail, da lui firmata, sul parere che ha preceduto l’ordinanza del governatore Christian Solinas dell’11 agosto che diede il via libera alla riapertura delle discoteche nell’Isola.

“Ho dato l’ok solo al testo dell’ordinanza che mi è stata mandata in extremis – spiega Vella a Repubblica – senza che fosse stato mai convocato il Cts. In Regione avevano una gran fretta di farla uscire. L’ho fatto perché, fermo restando la nostra opposizione alla riapertura, la bozza recepiva delle nostre indicazioni, come il divieto di ballo nei locali al chiuso. Ho provato a ridurre il danno di una scelta politica che era già stata presa”. Sul passaggio controverso della mai – “è inevitabile e necessario che riaprano” – Vella precisa: “intendevo dire che per loro, come mi avevano fatto capire esplicitamente, era inevitabile e necessario riaprirle. Per loro, non certo per noi”.

“Tutto sotto controllo” (La Nuova Sardegna, Homepage sito web, 13 novembre 2020)

A.N.S.A., 13 novembre 2020

Covid: Solinas, Sardegna regge ora piano prossimi 40 giorni.

Governatore, “situazione pienamente sotto controllo”.

“La situazione è pienamente sotto controllo, a dispetto delle rappresentazioni che qualcuno tende a fare procurando allarme, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno”. Così Christian Solinas, presidente della Regione Sardegna, in videoconferenza con i giornalisti per illustrare un piano di intervento organico per l’emergenza Covid che si dispiegherà nei prossimi 40 giorni.

“Gli indicatori parlano di una Sardegna in fascia di criticità moderata, a dimostrazione – chiarisce – che la gestione della fase epidemiologica fino a questo momento ha contemperato al meglio le ragioni della tutela sanitaria con le esigenze complessive del popolo sardo”.

Il piano, spiega, “rappresenta un atto di programmazione per i prossimi quaranta giorni sull’incremento dei posti letto, su dove saranno attivati quelli di degenza ordinaria, di terapia intensiva e sub intensiva, su cosa succederà dal punto di vista dei percorsi di tracciamento e sulla necessità di attivare le reti territoriali”. Dopo il suo intervento, durato dieci minuti, Solinas ha lasciato la  parola all’assessore della Sanità Mario Nieddu e al commissario straordinario di Ares Massimo Temussi.

IL PIANO IN SETTE PUNTI – Sette azioni principali per intervenire su altrettanti livelli di criticità: è quanto previsto dal piano di intervento per l’emergenza Covid nei prossimi 40 giorni in Sardegna, illustrato oggi dal presidente della Regione Christian Solinas, dall’assessore della Sanità Mario Nieddu e dal commissario straordinario dell’Ats Massimo Temussi. La prima fase è rappresentata dall’iperflusso e dalla congestione nei Pronto soccorso. Durante la presentazione del piano Temussi ha spiegato che una possibile soluzione è la divisione dei Pronto soccorso in Covid e non Covid.

La seconda criticità riguarda i ritardi di intervento con depotenziamento delle azioni di tracciamento e isolamento. In questo caso l’azione corrispondente è il potenziamento del personale medico con l’attivazione di un’unità per l’esecuzione dei tamponi. Pesa, poi, il ritardo nella processività dei tamponi, la terza criticità. Su questo fronte si prevede l’acquisto di 9 apparecchiature per test molecolari rapidi e l’assunzione di tecnici di laboratorio. Quarta criticità: i ritardi nella comunicazione dei referti. Anche in questo caso la strada da percorrere prevede l’assunzione di personale ma anche la sensibilizzazione all’attivazione del fascicolo sanitario elettronico.

Quinta criticità, il monitoraggio domiciliare e le terapie farmacologiche: la diffusione capillare delle Usca e l’utilizzo di strumenti di telemedicina è la soluzione prospettata. Ai ritardi nell’intervento e nell’attivazione del 118, con rischio di eccessiva escalation dei sintomi, il rimedio individuato dalla Regione consiste nella stesura di un documento tecnico sugli stadi di gravità dei pazienti e la fasi di attivazione 118. Infine la pressione sugli ospedali, già analizzata nella delibera di Giunta con l’attivazione fino a 1006 nuovi posti letto.

chiusura negozio per contrastare la diffusione del coronavirus COVID 19 (marzo 2020)

(foto Homepage La Nuova Sardegna, da Cagliaripad, per conto GrIG, S,.D., archivio GrIG)

  1. Andrea
    novembre 14, 2020 alle 8:53 am

    Le gravi pene che il popolo sardo sta subendo sono la giusta penitenza delle sue sciagurate e colpevoli azioni nello scegliere i suoi rappresentanti.
    Quanto più si va avanti in questa legislatura tanto più si dimostra con la massima tragicità il livello infimo di chi abbiamo messo a governare la nostra amata isola.
    Spero che ogni durezza delle conseguenze di questa scelta possa servire almeno a fare ammenda e diventare migliori come persone, cittadini e comunità.

  2. Antonio
    novembre 14, 2020 alle 10:52 am

    Forse, oltre che dignitoso, sarebe vitale (atto alla tutela, oltre che della salute, della vita) iniziare a pensare di chiedere le dimmissioni di tutto il Consiglio della regione AUTONOMA della Sardegna. Vi sono verifiche e controlli da parte della Giunta e del Consiglio su eventuali responsabilità e connivenze dei vertici preposti alla gestione dei misfatti che sono sotto gli occhi di tutti? Sono ancora valide le norme per cui per i possibili reati penali è imperioso astenersi e disattendere direttive a compiere? Oppure tutto è stato ricondotto a discrezionalità politica e istituzionale?

  3. Roberto
    novembre 14, 2020 alle 10:53 am

    Penso che il problema principale sia la seconda parte della mail del Dott. Vella, “ oltre ai controlli delle forze dell’ordine, che andranno rinforzati “.
    Le discoteche sono state aperte in tutta la Sardegna, ma solo in Costa Smeralda c’è stato il “problema” con positivi al COVID che portano nomi importanti, Berlusconi, Mihalovich e lo stesso Briatore. Tutti abbiamo visto le immagini di quei giorni, migliaia di ragazzi che ballano “appiccicati” e molti non hanno la mascherina. Chi doveva controllare? Chi doveva organizzare il controllo? Chi era il responsabile di quelle “situazioni” che abbiamo visto nei video?
    Perché nel resto della Sardegna, il riaprire le discoteche, non ha portato nessun danno?
    Come tutti sanno, la Costa Smeralda, non è la Sardegna. In quel angolo di terra Sarda le regole sono fatte dai singoli e non dallo Stato, le regole sono fatte dal dio denaro, “io ho i soldi e faccio quello che voglio”. In quella parte di Sardegna la vacanza stava procedendo “abbastanza” bene a parte qualche caso in un paio di resort che è stato subito “bloccato”. Ma aprire le discoteche è stato un “suicidio” perché questo ha richiamato migliaia di “figli di papà” Italiani in giro per l’Europa in cerca di divertimento e appena hanno sentito che ci sarebbero state le discoteche aperte in Costa Smeralda, con DJ internazionali, si sono “fiondati” come mosche nella M****. Molti arrivavano dalla Spagna, dalla Grecia e da altri stati europei dove i controlli erano meno severi di quelli Italiani. Nelle discoteche non c’erano i “turisti” già in vacanza in Sardegna, ma questi “giovani” che avevano voglia di “divertirsi” fregandosene delle “norme” e delle regole. Per loro il COVID non esisteva. Questa situazione era prevedibile? Penso di sì. Era ovvio che ci sarebbe stato un grandissimo richiamo verso chi segue “la movida” nelle zone alla moda.
    Il primo ad accorgersi che la situazione era fuori controllo è stato il Sindaco di Arzachena che ha immediatamente chiuso le discoteche con una ordinanza immediata, questo gli ha portato molte critiche, accuse e anche offese di ogni genere da parte di quelle persone che dovevano controllare il rispetto delle regole. C’è stata una campagna diffamatoria verso il Sindaco vergognosa.
    Penso, comunque, che il responsabile sia uno. Lui.
    Quello che oggi si sveglia e dice che in 40 giorni organizzerà la “battaglia” al COVID. Oggi?!?
    Ha avuto mesi per organizzarsi e organizzare, ma Lui si sveglia oggi con la solita propaganda che lo contraddistingue. Ha aperto un tendone a Nuoro in fretta e furia, durante il periodo di elezioni, come se stesse facendo chissà che cosa, peccato che manchino i medici e quel tendone è ancora vuoto.
    Quanti morti vedremo in questi 40 giorni.

  4. novembre 14, 2020 alle 12:43 PM

    “tutto sotto controllo” (Christian Solinas, Presidente della Regione autonoma della Sardegna).

    “Quando ci sono 30 e più pazienti che da giorni attendono, in Pronto Soccorso, un posto letto la situazione non è sotto controllo.
    Quando in tutti i reparti di area medica ci sono pazienti attaccati a ventilatori la situazione non è sotto controllo.
    Quando non sono ancora arrivati i medici promessi la situazione non è sotto controllo.
    Quando il Binaghi sta aprendo, il Marino sta aprendo, Iglesias sta aprendo ma è ancora tutto chiuso la situazione non è sotto controllo.
    Quando il sistema di tracciamento è completamente saltato la situazione non è sotto controllo.
    Facciamo salti mortali da 8 mesi, siamo davvero stanchi”. (Goffredo Angioni, primario del Reparto “Malattie Infettive” dell’Ospedale “covid” SS. Trinità di Cagliari, https://www.facebook.com/goffredo.angioni)

    ______________

    A.N.S.A., 14 novembre 2020
    Covid: infettivologo del S.Trinità, nulla è sotto controllo.
    Angioni su Facebook contesta Solinas: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2020/11/14/covid-infettivologo-del-s.trinita-nulla-e-sotto-controllo_23086d26-6e42-4032-a43f-fb886799019f.html

  5. novembre 14, 2020 alle 12:54 PM

    navi e topi.

    A.N.S.A., 14 novembre 2020
    Discoteche aperte, Sotgiu si è dimesso dal Cts “io inascoltato”.
    “È venuto meno il rapporto di fiducia alla luce delle note vicende di cui si parla in questi giorni sulla stampa”. Così, in una intervista al quotidiano L’Unione Sarda, l’epidemiologo dell’università di Sassari, Giovanni Sotgiu, ha fatto sapere di aver già presentato le proprie dimissioni dal Comitato tecnico scientifico (Cts): https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2020/11/13/covid-cts-sardegna-disco-sono-allaperto-possono-riaprire_bba4f3bf-914d-42d2-ab42-a255f4fb0661.html

    ________________

    da L’Unione Sarda, 14 novembre 2020
    LA POLEMICA. Locali aperti, Sotgiu lascia il Cts “La Regione non ci ha ascoltato”.
    Vella resiste: “Io non me ne vado”.
    L’epidemiologo: “E’ venuto meno il rapporto di fiducia”. Vella: “Quel sì era soltanto mio”: https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/cagliari/2020/11/14/locali-aperti-sotgiu-lascia-il-cts-la-regione-non-ci-ha-ascoltato-136-1082728.html

  6. novembre 14, 2020 alle 2:13 PM

    Certo è che da questo spaccato di vita della nostra politica regionale entriamo in contatto con una realtà che è ancora più arrangiata di quanto pensavo!
    Si salvano per un pelo (perchè potevano fare ben di più anche per mettere in risalto questi obbrobi sanitari ben prima di report…) giusto m5s e i progressisti,
    ma tutti gli altri mamma mia!….dal presidente di regione inconsapevole e fortemente confuso, ai suoi sostenitori di gruppo che si arrampicano sugli specchi, al pd & co che hanno comunque avallato molte decisioni pro destra pure senza avere nulla in mano ne essersi informati bene (nessuno aveva in mano una relazione del cts), al comitato tecnico scientifico stesso che sembra composto da 4 che lavorano un po così, ognuno per conto proprio, non evidenziando dettagliatamente le problematiche e che mandano mail che potrebbe mandare un adolescente all’amico, non un responsabile cts ad un componente politico regionale o ad una direzione regionale,
    Arrivando infine ai quotidiani e tv sarde che fanno di tutto per aiutare solinas ad uscire da questa situazione ridicola e paradossale (fosse l’unica ma non è neanche l’unica dalla sua elezione) invece di fare come farebbe un giornalista, cioè criticare ed evidenziare le storture del sistema politico e amministrativo regionale sardo….
    bel quadretto ragazzi, grazie veramente !

  7. capitonegatto
    novembre 14, 2020 alle 6:56 PM

    “Avete preferito la discoteca di… alla nostra salute” , questa scritta e’ la vera storia di una parte di paese che mette al primo posto il guadagno , infischiandosene di chi si ammala e magari ci rimette la vita. E non bastano i ristori (indiscriminati , e non basati sulla dichiarazione dei redditi ) , a calmare la pur comprensibile restrizione delle attivita’ commerciali che comportano minori incassi. Fa senso il ristoratore che parla del ristoro incassato come “paghetta”, e dando dello scellerato a chi si e’ trovato costretto a metterlo in lookdown.
    L’egoismo non ha limiti.

    • novembre 14, 2020 alle 8:17 PM

      da poco il corriere della sera ha pubblicato l’intervista ad un ristoratore italiano che vive e lavora in Australia
      Australia luogo dove la gente è molto ma molto abituata a rispettare le leggi, sia che riguardino un lockdown di ben 7 mesi (7!!, ma è stato rispettato ed ha funzionato!), sia che riguardino il pagamento delle tasse; non ci sono accrocchi per evitarle ne amici che si salvano con la telefonata al potente di turno: LE PAGANO TUTTI! pena sanzioni grosse ma soprattutto GOGNA SOCIALE, mentre da noi chi non paga le tasse è “un intelligente furbo da prendere ad esempio”
      Mutui e affitti sono stati sospesi in australia per le attività commerciali come i ristoranti: ma lo stato australiano può fare questo (e velocemente!) perchè ha in cassa tanti soldini arrivati dalle tasse correttamente costantemente pagate dai propri cittadini, senza aspettare prestiti o aiuti esteri
      E il “ristoro” ad esempio per un ristorante in australia ha sì una tranche fissa, ma poi è fatto in base al fatturato e ad altri parametri che permettono di inquadrare la vera attività: ma secondo voi la pizzeria italiana che lavora con molto nero e fa tanti soldi in periodo normale anche grazie a dipendenti non regolarizzati (è pieno tra ristoranti, bar e pizzerie di questi casi!) ma poi sulla carta risulta aziendina familiare di 2 persone e stop con piccoli introiti visibili dai pochi incassi tracciati, ma nella realtà è grossa 10 volte tanto, se daranno ristoro in base al fatturato del periodo pre covid che farà? per questa triste realtà è logico che il ristoratore medio italiano si oppone!
      p.s. questa estate le rare volte che sono andato al ristorante (li ho scelti tra i più validi della città eh?) io e i miei familiari la mascherina all’ingresso, uscita e per parlare col cameriere la usavamo, ma ristoratori, camerieri e il grosso degli altri ospiti no?…
      come dice Crozza-Zaia “Ragionateci sopra!”

  8. Srdn
    novembre 15, 2020 alle 9:21 am

    Il pdexmenoelle lamenta irregolarità e punta il dito contro le destre. Mi chiedo dove erano le sinistre (????) mentre le destre si muovevano secondo il copione sardo(facciamolo tanto non controllano, come da regola) La chiama “realtà arrangiata” Carlo, io lo definirei sistema, un sistema che ha portato la sardegna al punto attuale. Tutto é preordinato Carlo, se non finiva su report era già tutto nel cassetto dl’illlegalità dall’edilizia, spazzatura, industrie apri, chiudi e fuggi con I nostri soldi, miniere d’oro, discariche illegali, scorie radioattive, pesca.Cosa dobbiamo aspettarci ancora da questo carrozzone regione,che gestisce discoteche e tiene sepolti tesori e le eccellenze di una nazione? Deboli con i forti e forti coni deboli e il mantra che segue il sistema……

  9. Luigi
    novembre 15, 2020 alle 12:32 PM

    Io trovo rivoltante questo sciacallaggio dannoso per tutta la Sardegna usato ad arte solo per attaccare la destra. Siamo a livelli veramente bassi di informazione e di militanza politica.
    Provo pena e disperazione.

  10. Luca Carta Escana
    novembre 15, 2020 alle 1:55 PM

    Vorrei invitarvi a leggere la sconcertante intervista rilasciata oggi da Stefano Vella a La Nuova. In questo (gravissimo) caso, ce la si può cavare con un “sta alla politica decidere”? Davvero la comunità scientifica sarda (Vella non lo è, ma non importa) accetta di essere rappresentata in questo modo?
    Perché, parliamoci chiaro: nel mezzo di un’emergenza sanitaria e di una crisi socio-economica spaventosa, noi Sardi siamo letteralmente in balìa di questo sistema decisionale marcescente.
    Dove sono dunque gli scienziati sardi – in giro pure per il mondo – pronti a tuonare contro i tagli alla sanità e alla ricerca, contro la lottizzazione politica degli ospedali e delle università italiane in Sardegna?

    • novembre 15, 2020 alle 5:42 PM

      La cosa fantastica è che un cts regionale gia nato con esigue dimensioni e di poco peso nelle scelte della politica regionale di questo 2020, oggi , QUINDI IN PIENA PANDEMIA, è ormai composto da UN UNICO SOGGETTO/SCIENZIATO!

  11. Agostino
    novembre 16, 2020 alle 12:14 PM

    “La cosa fantastica è che un cts regionale gia nato con esigue dimensioni e di poco peso nelle scelte della politica regionale di questo 2020, oggi , QUINDI IN PIENA PANDEMIA, è ormai composto da UN UNICO SOGGETTO/SCIENZIATO!”

    E qui sta il punto essenziale di questa VERGOGNOSA vicenda.
    Il CTS della Regione Sardegna non esiste ORA, ma nella sostanza NON ESISTEVA GIA’ anche l’11 agosto, quando i componenti del Consiglio regionale votavano un ordine del giorno che condizionava al loro parere l’apertura delle discoteche.
    Dei 4 componenti ne era rimasto solo 1 e mezzo, cioè Vella e mezzo Sotgiu, che ora si è finalmente dimesso, ma già allora praticamente se ne infischiava e veniva “sentito” da Vella solo quando si ricordava di non essere rimasto solo.

    Dei Consiglieri regionali sardi ne salvo parzialmente solo uno. Quello che ha richiesto il parere della CTS con una richiesta di acesso agli atti, ha insistito visto che non gli rispondevano, e poi è andato anche alla Gurdia di Finanza per chiedere questo parere che evidentemente non c’era!
    Massimo Zedda ha poi sbagliato a non sollevare il problema pubblicamente già nell’agosto scorso e quindi denunciare la situazione, che sarebbe venuta fuori allora e non a mesi di distanza grazie al servizio di Report.
    Però almeno è stato l’unico che non ha subito passivamente l’andazzo consociativo in Regione.

  12. novembre 16, 2020 alle 3:03 PM

    da Il Manifesto Sardo, n. 317, 16 novembre 2020
    La situazione è grave, ma non è seria: https://www.manifestosardo.org/la-situazione-e-grave-ma-non-e-seria/

  13. novembre 16, 2020 alle 5:45 PM

    misteri degli scienziati misteriosi.

    da Sardinia Post, 15 novembre 2020
    Discoteche, esperti ‘piegati’ a Solinas. Perché nel Comitato sono rimasti zitti? (Alessandra Carta): https://www.sardiniapost.it/politica/discoteche-esperti-piegati-a-solinas-perche-nel-comitato-sono-rimasti-zitti/

    • Luca Carta Escana
      novembre 18, 2020 alle 2:43 PM

      Alessandra Carta è una delle poch(issim)e firme degne di nota nel panorama giornalistico sardo.
      P.S. No, non siamo parenti!

      • Antonio
        novembre 18, 2020 alle 5:00 PM

        Condivido: di grande onesta intellettuale e acume professionale!

  14. novembre 16, 2020 alle 5:50 PM

    oggi confidiamo nuovamente in Report, visto che gli organi politici regionali e gli organi di stampa regionali hanno già messo il GRAVE problema sotto il tappeto , quel famoso grande e tutt’altro che pulito tappeto che sta nella sala degli amighixeddi che non si devono dar fastidio tra di loro…..

  15. novembre 16, 2020 alle 11:02 PM

    Report, 16 novembre 2020
    La musica è finita.

  16. Luca Carta Escana
    novembre 20, 2020 alle 12:56 PM

    https://www.la7.it/piazzapulita/video/sardegna-da-covid-free-a-regione-travolta-19-11-2020-351287 Quanto ancora potremo sopportare una simile inettitudine e arroganza?
    Se Nieddu & Co. pensano di aver chiuso qui la faccenda, quest’ottimo servizio ricorda loro che si sbagliano di grosso.

  17. Srdn
    novembre 21, 2020 alle 10:25 am

    “Su Casu é serrau” Le sembra Luca che i capi in testa non erano a conoscenza di quello che stava succedendo? Che l’autoreveole quartetto si era dileguato lasciando il vuoto era preventivato. I controlli si fanno ma ai disturbato del sistema. Perché a capo frasca si fanno i controllii ai manifestanti? Aiò…….

  18. novembre 24, 2020 alle 2:46 PM

    da L’Unione Sarda, 24 novembre 2020
    L’indagine. Contagi in Costa Smeralda, al vaglio dei pm di Tempio gli atti della Regione.
    Il capo dei pm Gregorio Capasso ha affidato le deleghe ai Carabinieri del Comando provinciale di Sassari e a colleghi del Nucleo per la Tutela del lavoro: https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/gallura/2020/11/23/contagi-in-costa-smeralda-al-vaglio-dei-pm-di-tempio-gli-atti-del-136-1086108.html

  19. novembre 24, 2020 alle 6:13 PM

    “tutto sotto controllo” (Christian Solinas, Presidente della Regione autonoma della Sardegna).

    A.N.S.A., 24 novembre 2020
    Pronto soccorso Oristano resta chiuso ma arrivano 9 medici.
    Pieni i 30 posti nei tre reparti dedicati a positivi: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2020/11/24/covid-p.soccorso-oristano-resta-chiuso-ma-arrivano-8-medici_004bcf00-e9ee-4d1f-bcc8-962e21899a24.html

    —————

    Niente colonscopia a malata tumore, “siamo pazienti serie B”.
    La denuncia di una donna di Alghero, “Covid ci rende invisibili”: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2020/11/24/niente-colonscopia-a-malata-tumore-siamo-pazienti-serie-b_c4d57e1b-61a4-4786-995d-6764b05db8c8.html

    ——————

    Disabili, “senza di noi si lasciano morire”.
    Sorelle di Franco ricoverato per Covid, “fateci entrare da lui”: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2020/11/24/ansa-la-storia-disabili-senza-di-noi-si-lasciano-morire_9faaf624-345c-4d57-bbce-1c497aaebf97.html

  20. novembre 26, 2020 alle 10:56 am

    “tutto sotto controllo” (Christian Solinas, Presidente della Regione autonoma della Sardegna).

    A.N.S.A., 26 novembre 2020
    Covid: Sardegna,seconda ondata 14 volte superiore alla prima.
    Nieddu, “ma intravediamo rallentamento curva contagi”: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2020/11/25/covid-sardegnaseconda-ondata-14-volte-superiore-alla-prima_afe18f7a-a57d-439b-aa93-5fbc422d2aca.html

    ———–

    Covid: Gimbe, sale al 40% pressione in Intensive Sardegna.
    Rallenta crescita nuovi casi, ma sale rapporto test/positivi: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2020/11/26/covid-gimbe-sale-al-40-pressione-in-intensive-sardegna_5b04129f-917a-4546-8cf1-d4a0b9b02c1e.html

  21. novembre 26, 2020 alle 11:00 am

    Piazza Pulita, 19 novembre 2020

  22. giugno 22, 2021 alle 7:11 PM

    A.N.S.A., 22 giugno 2021
    Focolaio al Billionaire, per la Procura è epidemia colposa.
    Chiusa inchiesta a Tempio Pausania, coinvolti altri due locali. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/06/22/focolaio-al-billionaire-per-la-procura-e-epidemia-colposa_68a9b283-7415-48a1-b9be-3df6e330cc0a.html)

    TEMPIO PAUSANIA, 22 GIU – Accusa di epidemia colposa per i gestori del Billionaire, la discoteca di Flavio Briatore a Porto Cervo, nell’inchiesta giudiziaria sui contagi di covid scoppiati la scorsa estate in Costa Smeralda. La Procura di Tempio Pausania – come riporta il sito del Messaggero – ha notificato la chiusura indagini agli amministratori del Billionaire e di altri due locali notturni della costa gallurese, il Phi Beach di Baja Sardinia e il Country Club di Porto Rotondo.

    Per i casi di positività al coronavirus riscontrati in 58 dipendenti del Billionaire l’ipotesi di reato contestata è quella di epidemia colposa, mentre per i contagi diffusi negli altri due locali la Procura contesta i reati di lesioni colpose.

  23. gennaio 11, 2024 alle 6:10 PM

    A.N.S.A., 11 gennaio 2024
    Focolai Covid in C.Smeralda, a processo vertici discoteche.
    In tribunale il 10 aprile Billionaire, Phi Beach e Country Club. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/01/11/focolai-covid-in-c.smeralda-a-processo-vertici-discoteche_dfc7dce4-5afb-4aaa-9d8e-42ac661afbbb.html)

    Sono stati rinviati a giudizio gli amministratori delegati e proprietari di tre dei più noti locali notturni della Costa Smeralda ai quali il pubblico ministero del tribunale di Tempio Pausania contesta a vario titolo i reati di epidemia colposa e violazione delle norme anti contagio legate alla diffusione del Covid-19 nell’estate del 2020.

    Una trentina in tutto i lavoratori delle discoteche contagiati e un numero imprecisato di clienti.

    Dopo alcune ore in camera di consiglio, il gup ha deciso il processo nei confronti dell’amministratore della società Billionaire srl, Roberto Pretto, di Luciano Guidi, proprietario del Phi Beach di Baja Sardinia, e di Franco Carrington, amministratore del Country Club di Porto Rotondo a cui sono legate le società Medex srl e Eurfun srl.

    Solo ai vertici de Billionaire vengono contestati tutti i reati, compreso quello di epidemia colposa, gli altri invece dovranno rispondere di violazioni delle leggi anti contagio. Il giudice ha fissato l’apertura del processo per il 10 aprile prossimo in tribunale a Tempio.

  1. novembre 29, 2020 alle 7:45 PM
  2. novembre 29, 2020 alle 11:00 PM

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