Il GrIG chiede la verifica sul blocco dei lavori relativi alla storica Stazione ferroviaria di Palau Marina.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlusha inoltrato (28 febbraio 2020) una specifica istanza al Ministero per i Beni e Attività Culturali (Ministro, Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Segretariato regionale Sardegna, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari), alla Regione autonoma della Sardegna, al Comune di Palau, ai Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, perché venga verificata l’effettiva sospensione dei lavori avviati relativi alla Stazione di Palau Marina e alle relative infrastrutture (binari, scambi, servizi, ecc.), qualificate“bene culturale” (artt. 10 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania.
In questi giorni, secondo segnalazioni pervenute, mezzi meccanici e maestranze erano sul posto.
Siamo veramente all’assurdità (per tacer d’altro).

La Stazione di Palau Marina, capolinea della ferrovia a scartamento ridotto Sassari – Palau, avviata nel 1888 e aperta completamente nel 1932, rischia di essere smantellata insieme ai binari e al materiale connesso (scambi, servizi, ecc.) per far posto al progetto di riqualificazione del porto di Palau, approvato dalla Regione autonoma della Sardegna, dal Comune e dall’A.R.S.T. nel novembre 2017.
La stazione ferroviaria, i binari, le strutture connesse sono qualificati “bene culturale” (artt. 12 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e ferrovia storica (legge n. 128/2017).
Il cantiere, dietro aggiudicazione definitiva dei lavori (determinazione Comune Palau – Settore LL.PP. n. 283 del 20 dicembre 2019), è stato aperto a fine gennaio 2020 dalla Ditta aggiudicataria e sono iniziate le prime manomissioni, nonostante il Ministero per i beni e attività culturali e il turismo abbia inviato un’esplicita ordinanza di sospensione dei lavori(nota prot. n. DG-ABAP Serv III 3887 del 31 gennaio 2020), provvedimento cautelare chiesto da tempo anche dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus (14 aprile 2019).
Ma è mai possibile che si voglia buttare dalla finestra la propria storia e la propria identità dei luoghi?
E in cambio di che cosa?

Questo è uno di quei casi dove la tutela del patrimonio culturale è intrinsecamente connessa alla tutela dell’identità dei luoghi e della stessa risorsa turistica.
E’ un turismo un po’ particolare, ma gli appassionati sono centinaia di migliaia in tutta Europa.
E’ un turismo un po’ lento, senza fretta, ma si può fare in ogni stagione.
Sempre più persone destinano parte del loro tempo libero a viaggi sulle linee ferroviarie storiche, per assaporare il piacere di viaggiare.
Non solo l’Orient Express, ma una realtà in tutto il mondo.
Nel nostro Bel Paese è stato lanciato in proposito il progetto Binari senza tempo da parte della Fondazione FS Italiane “per ripristinare linee ferroviarie in disuso destinandole al traffico di treni storico-turistici”.
La stessa Fondazione FS promuove viaggi sui propri treni storici.
La legge n. 128/2017 è stata approvata proprio per tutelare e promuovere i treni storici.
E in Sardegna?
Si cerca affannosamente di individuare nuovi oggetti turistici che possano costituire attrattive per ampliare una stagione che troppo spesso per insipienza e pigrizia si riduce a due mesi in estate, eppure il Trenino Verde sardo è una realtà di (piccola) nicchia, poco pubblicizzata e periodicamente a rischio di chiusura.
Non solo: si rischia anche di perdere parti di grande interesse del patrimonio culturale delle ferrovie storiche, dove tuttora i viaggi ferroviari storici continuano a esser svolti.
Il caso del tratto terminale della storicaferrovia e della Stazione di Palau Marina è davvero emblematico.
Si tratta di un patrimonio culturale da tutelare anche in funzione turistica, semplicemente assurdo degradarlo con smantellamenti poco accorti e lungimiranti.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

(foto da Wikipedia, per conto GrIG, archivio GrIG)
Leggendo questo post , mi sono sentita come proiettata …”nei ricordi” di un viaggio agli inizi degli anni ’70, verso il Portogallo, per la precisione verso la periferia di Lisbona, per una collaborazione umanitaria promossa dal ministero degli Esteri a beneneficio di una Comunità portoghese alla ricerca di aiuti umanitari ( Santo Antão do Tojal, “Casa do gaiato”).
Insomma si trattava di andar lì a lavorare per gli altri: gratis, la testa piena di belle speranze ed il cuore colmo di umana solidarietà verso i più deboli.
Tutto questo che c’entra con la tutela delle vecchie ferrovie e con vecchi binari, oggi, a buon conto, considerati “Bene culturale”?
C’entra eccome, perché in quel vecchio viaggio di cui ho parlato sopra, partendo dalla Sardegna con un altro amico ( Ciao Lucio, amico caro, ti voglio bene…) che, con me, andava a Lisbona a lavorare in quel paese lontano, arrivati a Milano e passati per Torino e poi preso il treno a Susa, arrivammo in Francia fino a Taizé dove ci trattenemmo alcuni giorni , (allora faceva molto “engagé” andare a Taizè….) per poi ripartire verso il Sud della Francia.
Si riuscì infine a partire da Perpignan ( dove ci trattenemmo una notte perché non c’era una coincidenza per Barcellona) per Barcellona e poi verso Madrid e in avvicinamento di Zaragoza, ricordo una cosa terrificante: la pubblicità scolpita sulle colline, della Cynar ( quello del carciofo); orrore…
Il mio augurio di oggi è che quella vecchia ferrovia che da Perpignan ci condusse fino a Barcellona( allora a scartamento ridotto), sia oggi “bene culturale” perché la storia dei quel piccolo paese non sia dimenticata.
Ai gentili Sigg. DOTTORI del Grig, grazie del vostro impegno.
Con i miei migliori sorrisi.
A.N.S.A., 29 febbraio 2020
I treni a vapore “sbuffano” di nuovo.
Viaggi su antiche carrozze per i 20 anni di Sardegnavapore: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2020/02/29/i-treni-a-vapore-sbuffano-di-nuovo_eb3a5e7d-aae0-46f3-96dc-2a793d9cff17.html
da La Nuova Sardegna, 1 marzo 2020
Grig: «Verifica sul cantiere bloccato». Palau, l’associazione ecologista chiede dei controlli: «Operai ancora al lavoro». (Walkiria Bandinelli): https://www.lanuovasardegna.it/olbia/cronaca/2020/02/29/news/grig-verifica-sul-cantiere-bloccato-1.38536223
I treni a vapore
Fiorella Mannoia
Io la sera mi addormento e qualche volta sogno perché voglio sognare
E nel sogno stringo i pugni tengo fermo il respiro e sto ad ascoltare
Qualche volta sono gli alberi d’Africa a chiamare
Altre notti sono vele piegate a navigare
Sono uomini e donne piroscafi e bandiere
Viaggiatori viaggianti da salvare
Delle città importanti mi ricordo Milano
Livida e sprofondata per sua stessa mano
E se l’amore che avevo non sa più il mio nome
E se l’amore che avevo non sa più il mio nome
Come i treni a vapore come i treni a vapore
Di stazione in stazione
E di porta in porta
E di pioggia in pioggia
E di dolore in dolore
Il dolore passerà
Come i treni a vapore come i treni a vapore
Il dolore passerà
Io la sera mi addormento e qualche volta sogno perché so sognare
E mi sogno i tamburi della banda che passa o che dovrà passare
Mi sogno la pioggia fredda e dritta sulle mani
I ragazzi della scuola che partono già domani
Mi sogno i sognatori che aspettano la primavera
O qualche altra primavera da aspettare ancora
Fra un bicchiere di neve e un caffè come si deve
Quest’inverno passerà
E se l’amore che avevo non sa più il mio nome
E se l’amore che avevo non sa più il mio nome
Come i treni a vapore come i treni a vapore
Di stazione in stazione
E di porta in porta
E di pioggia in pioggia
Di dolore in dolore
Il dolore passerà
Fonte: Musixmatch
Compositori: Ivano Fossati
da La Nuova Sardegna, 30 marzo 2020
Il Tar ferma il cantiere che smantella il capolinea del trenino. (Walkiria Baldinelli): https://www.lanuovasardegna.it/olbia/cronaca/2020/03/29/news/il-tar-ferma-il-cantiere-che-smantella-il-capolinea-del-trenino-1.38655334
da La Nuova Sardegna, 2 novembre 2020
Palau, il Tar ferma il Comune: “Illegittimi i lavori al porto”. (Walkiria Bandinelli): https://www.lanuovasardegna.it/olbia/cronaca/2020/11/02/news/palau-il-tar-ferma-il-comune-illegittimi-i-lavori-al-porto-1.39491833