Il Ministero per i Beni e Attività Culturali si oppone allo scempio annunciato della Tuscia.

Il Ministero per i Beni e Attività Culturali – Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ha comunicato (nota prot. n. 7287 dell’11 marzo 2019) di aver proposto formale opposizione (art. 14 quinques, comma 1°, della legge n. 241/1990 e s.m.i.) davanti al Consiglio dei Ministri avverso la determinazione del 6 febbraio 2019 “con la quale la Regione Lazio, disattendendo i pareri negativi espressi dalla competente Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, ha concluso positivamente la procedura di valutazione di impatto ambientale per il progetto” di realizzazione di un “Impianto fotovoltaico a terra della potenza di circa 150 MWp connesso alla RTN”, proposto dalla società energetica romana DCS s.r.l., in località Pian di Vico, nel Comune di Tuscania (VT).
Un autentico scempio ambientale annunciato, quasi 250 ettari di terreni agricoli e formazioni boscose della Tuscia che perderebbero le loro caratteristiche ambientali, paesaggistiche, socio-economiche per diventare una distesa di pannelli fotovoltaici di dubbia utilità.
Nell’ambito del procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) di competenza regionale, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale aveva espresso (nota prot. n. 2465 del 4 febbraio 2019) un parere radicalmente negativo per il pesante impatto ambientale sul contesto di paesaggio archeologico (insediamenti e necropoli etruschi e romani del Fosso Arroncino di Pian di Vico) e storico (casale settecentesco di Pian di Vico, torre medievale di Castel d’Arunto, borgo e chiesetta medievali di San Giuliano) della Tuscia.

Lo stesso piano energetico regionale (P.E.R.) del Lazio, già adottato con deliberazione Giunta regionale n. 656 del 17 ottobre 2017 e in corso di approvazione definitiva, ha fra i suoi obiettivi strategici la riduzione al minimo del consumo del suolo, il riutilizzo di aree degradate, il rispetto del contesto ambientale, storico, naturalistico, nonché – per il fotovoltaico – l’ubicazione su edifici (non in centri storici) e in aree produttive.
Anche la Direzione generale delle Politiche abitative, e la Pianificazione Territoriale, Paesistica e Urbanistica della Regione Lazio, sempre nell’ambito della procedura di V.I.A. (nota prot. n. 763379 del 30 novembre 2018), aveva affermato che il progetto in argomento, “qualora venisse realizzato, produrrebbe un notevole impatto, in quanto andrebbe a occupare un’ampia superficie a destinazione agricola” pari a oltre 246 ettari, comprese alcune aree boscate.
Nonostante ciò, la Regione Lazio – D.G. Politiche ambientali e Ciclo dei rifiuti – Area Valutazione di impatto ambientale ha ritenuto (determinazione n. 98135 del 6 febbraio 2019) di emanare il provvedimento conclusivo positivo della procedura di V.I.A., ora sottoposto all’attenzione del Consiglio dei Ministri per una decisione finale.

Il progetto di centrale fotovoltaica di Pian di Vico non appare l’unico, purtroppo: sembra che a breve sarà richiesta la pronuncia di compatibilità ambientale (V.I.A.) anche per altri tre impianti di produzione energetica da fonte fotovoltaica nei Comuni di Tuscania (loc. Poggio della Ginestra), Tarquinia (loc. Casalone) e Viterbo (loc. Castel d’Asso).
Centinaia e centinaia di ettari di terreni agricoli e boscati stravolti dalla speculazione energetica, senza che venga eliminata nemmeno una centrale elettrica alimentata da fonti fossili.
La realizzazione di questi progetti energetici snaturerebbe radicalmente alcuni dei più pregiati paesaggi agrari della Tuscia con pesanti impatti sull’ambiente e sui contesti economico-sociali locali.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento giuridico onlus esprime forte soddisfazione per il deciso intervento del Ministero per i Beni e Attività Culturali per scongiurare un vero e proprio scempio ambientale annunciato della Tuscia, uno dei migliori esempi di paesaggio storico del Bel Paese.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

(foto da mailing list ambientalista, S.D., archivio GrIG)
da New Tuscia, 12 marzo 2019
Gruppo d’Intervento giuridico onlus: opposizione allo scempio annunciato della Tuscia : http://www.newtuscia.it/2019/03/12/gruppo-dintervento-giuridico-onlus-opposizione-allo-scempio-annunciato-della-tuscia/
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da Tuscia Up, 12 marzo 2019
Impianto fotovoltaico Pian di Vico-Tuscania, opposizione Ministero Beni e Attività Culturali: https://www.tusciaup.com/impianto-fotovoltaico-pian-di-vico-tuscania-opposizione-ministero-beni-e-attivita-culturali/130631
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da Viterbo News 24, 12 marzo 2019
”Il Ministero per i Beni Culturali si oppone allo scempio annunciato della Tuscia”: http://www.viterbonews24.it/news/il-ministero-per-i-beni-culturali-si-oppone-allo-scempio-annunciato-della-tuscia_92812.htm
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da Le Muse News, 13 marzo 2019
Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus: “Il Ministero per i Beni e Attività Culturali si oppone allo scempio annunciato della Tuscia”: https://www.lemusenews.it/gruppo-intervento-giuridico-onlus-il-ministero-per-i-beni-e-attivita-culturali-si-oppone-allo-scempio-annunciato-della-tuscia/
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dal sito web di VAS onlus, 13 marzo 2019
Il Ministero per i Beni e Attività Culturali si oppone allo scempio annunciato della Tuscia: https://www.vasonlus.it/?p=74736
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VAS onlus – Roma, 13 marzo 2019
Il Ministero per i Beni e Attività Culturali si oppone allo scempio annunciato della Tuscia: http://www.vasroma.it/il-ministero-per-i-beni-e-attivita-culturali-si-oppone-allo-scempio-annunciato-della-tuscia/
da Emergenza Cultura, 13 marzo 2019
Vittorio Emiliani, Il fotovoltaico non può seppellire le campagne: https://emergenzacultura.org/2019/03/16/vittorio-emiliani-il-fotovoltaico-non-puo-seppellire-le-campagne-2/
da Salviamo il Paesaggio, 3 aprile 2019
Fotovoltaico a Tuscania, il Ministero boccia lo scempio della Tuscia: http://www.salviamoilpaesaggio.roma.it/2019/04/4504/
In difesa del paesaggio della Tuscia, in difesa dell’agricoltura, in difesa della cultura di un territorio.
No ai megaimpianti fotovoltaici su terreni agricoli
La terra è fatta per essere coltivata
Il paesaggio è fatto per essere tutelato, come patrimonio della Nazione
(art. 9 della Costituzione)
Lunedì 15 aprile si è svolta l’ audizione congiunta in Regione Lazio con le Commissioni Urbanistica e Agricoltura: unanime la posizione di tutte le associazioni contro i megaimpianti fotovoltaici che rischiano di stravolgere il volto della Tuscia.
Il 29 marzo scorso, è stata pubblicata nel BUR (il bollettino ufficiale) della Regione Lazio l’autorizzazione unica per il progetto dell’impianto fotovoltaico in Pian di Vico (Tuscania): 250 ettari di specchi che cancelleranno colline e paesaggi agrari di valore, esteso quanto 350 campi di calcio, il decimo impianto fotovoltaico più grande al mondo. Se realizzato, consegnerebbe a Tuscania, magnifica città d’arte, il primato europeo di comune con maggior consumo di suolo, surclassando il primato detenuto da Montalto di Castro (rapporto ISPRA 2018) proprio grazie ai suoi mega impianti di fotovoltaico a terra. Impianti industriali speculativi che stravolgono e umiliano un territorio a forte vocazione agropastorale (31% delle imprese, Camera di Commercio Viterbo), le pregiate filiere di prodotti nobili, il crescente comparto turistico, i livelli occupazionali connessi. Terreni pianeggianti (spesso fertilissimi e irrigui), sottratti ad un’economia che andrebbe sostenuta e non annientata, a fronte di un calo dei consumi di energia (-2,5%, Rapporto 2018 Movimprese, Camera di Commercio Viterbo)
L’autorizzazione per l’impianto di Pian di Vico è stata concessa dalla Regione malgrado la ferma opposizione del Ministero dei Beni Culturali, espressa dalla Soprintendenza in una dettagliata relazione (http://bit.ly/2KO3lTH) che descrive molto bene le caratteristiche naturalistiche, storiche e archeologiche dell’area interessata e le sue valenze per le attività agricole e turistiche. Ora l’ultima parola è al Consiglio dei Ministri che può fermare questo scempio.
Ma non vi è solo Pian di Vico: questo progetto è la punta dell’iceberg di una vera e propria valanga di richieste di autorizzazione per impianti industriali similari: ad oggi tra Montalto di Castro e Tuscania, le richieste di autorizzazione ammontano già a 1200 ettari! Si rischia di cancellare la Tuscia e il suo paesaggio, si rischiano danni enormi all’economia e all’occupazione.
Ma le associazioni che hanno richiesto l’audizione urgente in Regione – AssoTuscania, Coldiretti, Italia Nostra, Legambiente – non si sono fermate alla denuncia. Hanno richiamato in modo forte e inequivocabile le responsabilità della politica regionale, di una intera classe dirigente che in tutti questi anni si è avvicendata al governo della Regione Lazio; hanno chiesto un atto politico di indirizzo da parte delle Commissioni riunite, da esprimere e far votare da parte del Consiglio regionale. Occorre approvare urgentemente il PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale) e il PER (Piano Energetico Regionale): senza questi piani il territorio della regione è privo di regole e i danni saranno irreparabili. Un territorio aperto ad ogni speculazione, ad ogni appetito proveniente da soggetti che pur con limitatissimi capitali iniziali possono allestire grandi operazioni economiche e finanziarie di sicuro profitto per pochi, ma di grandissimo danno per la collettività, per i beni comuni in cui rientra a pieno titolo il nostro paesaggio.
Per questo è stata consegnato in Regione una diffida a firma di Forum Ambientalista, Italia Nostra, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, AssoTuscania, indirizzata agli uffici di Valutazione di impatto ambientale, che sottolinea alcuni aspetti sottovalutati dalla commissione di VIA e che invece devono essere considerati con la massima attenzione. Riguardano il tema energetico, il consumo di suolo agricolo e le garanzie che dovrebbero dare le società richiedenti.
Il fronte delle associazioni schierate su questa importante battaglia del presente e del nostro futuro si sta ampliando ogni giorno. E’ una battaglia di responsabilità, a favore dell’ambiente e per contrastare il cambiamento climatico. Cura del paesaggio e del patrimonio boschivo, sviluppo di una agricoltura moderna e sostenibile, contenimento dei consumi energetici, sviluppo delle tecnologie per l’efficienza energetica, produzione di energia da fonti rinnovabili attuata in modo responsabile e principalmente per l’autoconsumo: queste sono scelte possibili e doverose, tantopiù in una Provincia come quella di Viterbo che ha già dato molto alla produzione energetica con le centrali elettriche e solari a Montalto e le centrali eoliche a Piansano, Arlena e Canino.
Tuscania, 18 aprile 2019
Ufficio stampa
AssoTuscania e Italia Nostra
assotuscaniasegreteria@gmail.com
da New Tuscia, 19 aprile 2019
No al megafotovoltaico: audizione congiunta in Regione Lazio con le Commissioni Urbanistica e Agricoltura: http://www.newtuscia.it/2019/04/19/no-al-megafotovoltaico-audizione-congiunta-regione-lazio-le-commissioni-urbanistica-agricoltura/